Oggetto del Consiglio n. 470 del 6 marzo 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 470/XV - Interpellanza: "Coinvolgimento di partner privati nei futuri investimenti destinati ai comprensori sciistici".
Rini (Presidente) - Punto n. 21 dell'ordine del giorno. La parole au collègue Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Nell'introduzione di questa interpellanza, come già si è avuto modo anche in altri consigli di esaminare e di valutare anche nel corso di altre mozioni presentate da altri gruppi, è chiaro a tutti che il mercato dello sci in primis, ma di tutto quello che riguarda lo sviluppo degli impianti a fune, è in forte evoluzione. In particolare perché oggi vi sono realtà di storica costruzione, o comunque che hanno degli impianti anche vetusti e soprattutto vi è la necessità di potenziare gli impianti per renderli sempre più attrattivi verso una clientela, che è sempre più esigente e soprattutto guarda anche con grandissimo interesse al di là dello sport dello sci, ma anche su sport che potrebbero e che consentono di allungare la stagione verso la stagione estiva. All'interno del documento di economia e finanza regionale è stato mantenuto una previsione che, appunto, confermava l'importanza e soprattutto la strategicità degli impianti a fune per l'economia regionale. Consci del fatto che queste realtà grosse e meritevoli di vestimento necessitano di forti risorse economiche e soprattutto tenuto conto di quelle che sono ad oggi le risorse pubbliche o comunque la principale fonte di finanziamento di questi investimenti che pesano sul bilancio regionale, vi è la possibilità di valutare il coinvolgimento di partner privati o comunque l'identificazione di soluzioni meritevoli di poter potenziare queste realtà e soprattutto permettere al socio di maggioranza, cioè l'ente pubblico, di trovare risorse fresche e nuove per potenziare.
A fronte di questo, l'interpellanza esprime due richieste specifiche: la prima, se vi siano stati ad oggi dei contatti con l'Amministrazione regionale, oppure con sue emanazioni - pensiamo, ad esempio, alle stesse società di impianti a fune oppure la Finaosta, o interessamenti da parte di soggetti terzi - per potenziare le future collaborazioni sia in termini di partnership che di finanziamento vero e proprio di queste opere, ovvero anche, proprio sulla scorta di quello che dicevo riportato a livello di documenti di economia e finanza, quali siano gli intendimenti del Governo per attirare e coinvolgere potenziali nuovi partner, anche soprattutto di natura privata con cui la Regione possa far fronte a investimenti programmati oppure futuri, vedi i collegamenti tra comprensori.
Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Bertschy.
Bertschy (UVP) - Il tema che pone è un tema che fa parte del momento di analisi e approfondimento che stiamo cercando di sviluppare proprio seguendo le indicazioni del DEFR, che, tra l'altro, sono in continuità. Credo che, rispetto a questo, le due maggioranze abbiano rimarcato l'importanza che questo settore ha, ma soprattutto la necessità di dare una programmazione strategica che passa per una visione del settore e soprattutto per una ricerca di finanza per alimentarne in futuro l'importanza. Come ha bene evidenziato, uno degli aspetti che ci deve vedere lavorare con molta serietà è quello dato dall'età media degli impianti, che ormai raggiunge circa i 23 anni. Età media degli impianti che, unita al fatto che per una serie di ragioni, compresa quella economica, alcuni impianti negli anni passati sono andati in deroga rispetto alla necessità di intervento, oggi tutto questo è arrivato al suo punto di necessità di intervento e ci mette nella condizione di dover reperire importanti risorse per mantenere l'ordinario ma anche per rilanciare gli investimenti in questo settore. Venerdì scorso ci siamo incontrati con l'AVIF e con tutte le società e abbiamo fatto con gli Assessorati... a nostro avviso, l'idea è quella di affrontare con tutte le componenti il lavoro da fare, quindi con gli Assessorati del turismo, dell'ambiente e della finanza abbiamo affrontato il discorso che riguarda la gestione ma anche la programmazione futura. Fra i temi indicati sui quali dovremo lavorare insieme a Finaosta e alle società dell'AVIF c'è proprio quello di come andare a reperire, in maniera molto concreta ma anche con tutte le attenzioni che bisogna fare in una situazione come questa, delle risorse. Attenzioni date dal fatto che se è vero che, rispetto ad altri comprensori noi abbiamo quasi tutto il capitale di natura pubblica, mentre da altre parti il privato è entrato in maniera importante nel capitale delle società e nella gestione... qua questo può essere visto un limite, ma è anche stato, tra virgolette, un modo di governare uno sviluppo che dove non c'è economia - credo che lei su questo possa ancora essere più preciso di me -, dove non c'è ritorno soprattutto del capitale investito... noi abbiamo società che non distribuiscono dividenti e da tempo, ecco... seppure il MOL è positivo, tutto quello che viene a vantaggio di un buon conto economico va nella necessità di gestione impianti. L'ho presa alla larga per dirle, così vengo al punto, che è vero che ci sono stati alcuni contatti, ma non sono contatti governati ad oggi: sono contatti, tra l'altro, più come advisor per verificare la possibilità di intervenire su alcune grandi società, La Thuile e Courmayeur, piuttosto che guidate e governate come parte pubblica e politica che vorremmo mettere in campo. Ad oggi noi quindi, neanche per l'istruttoria e la conoscenza che abbiamo fatto con Finaosta, non abbiamo interlocutori che si sono avvicinati con proposte significative e anche operative. Non li abbiamo neanche cercati per quello che riguarda questi tre mesi e questo Governo in maniera ordinata, anche perché appunto da adesso stiamo lavorando a questo impianto. L'idea è di fare con Finaosta e le società un ragionamento comune che si lega anche al fatto che, come evidenziato anche nel DEFR, la Corte dei conti ci ha segnalato anche di provare - e questo è stato poi messo in finanziaria - a ragionare su una visione di insieme delle società e di fare anche una proposta da qui alla fine dell'anno rispetto a un'eventuale ancora accorpamento di società, quindi la volontà... In questo senso la proposta che abbiamo fatto l'anno scorso è quella di costituire insieme a Finaosta e le società un percorso nei prossimi mesi per fare in modo, da un lato, di andare a ricercare possibili investitori, che rientrino però in una strategia di sviluppo delle nostre località, non semplicemente in una visione di finanze da inserire senza una visione strategica dei comprensori; dall'altra parte, di capire come utilizzare anche quelle liquidità che alcune società oggi hanno. Non sono tutti uguali i bilanci delle nostre società, per evitare di avere finanziamenti fermi ma anche liquidità ferme.
Il tema quindi è non andare a incidere sulle liquidità che alcune società hanno, che magari sono derivate da una buona gestione dei propri bilanci e da economie fatte, ma allo stesso tempo di non tener fermi degli investimenti con i soldini parcheggiati in banca. Tutto questo però non deve creare delle condizioni di svantaggio, appunto, per quelle società che sono riuscite a tenere fermi degli investimenti. La visione d'insieme... credo che la prossima riunione che abbiamo già stabilito di fare con AVIF ci vedrà fare una proposta concreta anche tenendo in considerazione eventualmente degli investimenti legati a società che fanno parte del nostro patrimonio pubblico e che possono essere interessati da operazioni di questo tipo. Le risorse da mettere in campo sono tante in una visione dei prossimi cinque anni: si parla di un contributo pubblico che va intorno ai 100 milioni, 96 milioni, facendo un'operazione di sommatoria dei piani strategici ad oggi presentati. Parliamo quindi di circa 20 milioni all'anno, che poi sono per fare una pianificazione, ma potrebbero essere non composti in una maniera così ordinata, quindi 100 milioni di risorse pubbliche. Quest'anno nella variazione di bilancio inseriremo, anche per completare la proposta di DEFR che anche il precedente Governo aveva fatto, circa 7 milioni di euro, che sono sufficienti per dare una prima risposta, ma hanno bisogno poi di essere accompagnati dal 2019 al 2023 da almeno il doppio delle risorse. Il tema quindi è aperto e ci vedrà, appunto, molto attenti a fare una proposta anche abbastanza in fretta, perché poi i programmi e gli investimenti vanno realizzati e vanno sostenuti, altrimenti non avremmo la possibilità di continuare a creare questo sviluppo. In tutto questo ci sta il primo lavoro che si sta facendo con il gruppo di lavoro del quale abbiamo parlato lo scorso Consiglio, il collegamento intervallivo, che, appunto, partendo dalla questione ambientale e dalla natura finanziaria, deve anche dimostrare la sostenibilità dell'opera, i costi-benefici ma anche la possibilità di reperire finanziamenti che possano permettere il suo sviluppo.
Il dato positivo di tutta questa situazione è che, nonostante un'annata di non grande neve, il fatturato alla fine di febbraio è il dato migliore di questi ultimi anni, addirittura della stagione 2015-2016. Sperando che marzo sia ancora un buon mese, questo dato positivo dimostra come gli investimenti degli anni passati e le buone gestioni messe in campo dalle società comunque stanno creando uno sviluppo economico importante per tutti i territori.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Grazie, Assessore, per la risposta. Grazie per aver confermato che effettivamente dei contatti ci sono stati e questo in parte rincuora, perché, al di là del fatto che probabilmente oggi si sono fermati a un livello più valutativo, vuol dire che comunque c'è una potenziale attrattività che può essere sviluppata e soprattutto, magari, per certe realtà un privato può ritenere che l'investimento possa essere vantaggioso. La ringrazio anche per aver confermato che c'è una volontà di proseguire su questa strada. Dal punto di vista dei potenziali accorpamenti e soprattutto, se posso interpretare quello che lei diceva di un modello strategico comune degli impianti a fune, io spero e penso che sia il suo stesso desiderata quello di adottare prima di tutto delle soluzioni industriali che possano permettere una redditività, ovvero che gli investimenti possano avere un buon frutto. A tal proposito, sul discorso degli accorpamenti mi auguro che, al di là delle giustissime richieste della Magistratura contabile, che giustamente ci chiede uno sforzo di efficientamento delle realtà delle partecipate regionali, sia solidamente sostenibile di fronte all'organo di vigilanza il fatto che alcune soluzioni, piuttosto che altre, possono favorire, appunto, una scelta aziendale, una scelta industriale che può permettere uno sviluppo più completo di certi comprensori piuttosto che altri.