Oggetto del Consiglio n. 469 del 6 marzo 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 469/XV - Interpellanza: "Promozione di un incontro fra i vari soggetti incaricati di attività di soccorso per coordinare gli interventi sul territorio".
Rini (Presidente) - Punto n. 20 dell'ordine del giorno. La parola al collega Ferrero, ne ha facoltà.
Ferrero (MOUV') - Mio malgrado, mi vedo costretto a trattare di una questione che è riferita a un evento luttuoso che si è verificato il 20 febbraio 2019: una persona si è gettata dal Ponte di Avise e si è suicidata. In questa vicenda ci sono una serie di cose che devono, a mio avviso, essere chiarite ed è importante per tutta una serie di aspetti, non solo l'aspetto economico, ma un aspetto di coordinamento, un aspetto di efficienza di chi fa i soccorsi. Ho posto una serie di quesiti a lei, Presidente, per riuscire a capire che cosa sia effettivamente successo in quell'occasione in cui si sono trovati degli uomini del Corpo regionale dei vigili del fuoco e gli uomini del Soccorso alpino valdostano e, a quanto mi risulta, anche dei Carabinieri. Ho diverse perplessità riguardo a questo tipo di intervento. Le prime perplessità sono riferite a chi fa cosa, le competenze. Quali sono le competenze? Perché adesso diventa anche abbastanza semplice capire il perché i vigili del fuoco vogliano tornarsene al Corpo nazionale. Ad un dato momento, se recatesi su un teatro in cui c'è un incidente, c'è un soccorso da effettuare, poi non hanno l'autorità - autorità che gli è conferita dalle leggi che sono in vigore - di effettuare una serie di atti che sono di loro competenza, ma addirittura alle volte sono costretti a battibeccare con altri attori, tanto per non fare riferimento agli uomini del Soccorso alpino valdostano, allora dobbiamo riuscire a capire se dobbiamo regionalizzare anche il Soccorso alpino valdostano, così almeno lo paghiamo direttamente e risparmiamo anche, perché i 400 e rotti euro a botta per ogni persona che sale sull'elicottero quando passano quel tot di ore... insomma, ci costano qualcosa. Per l'elicottero, non vorrei sbagliare, passiamo dai 50 ai 70-80 euro al minuto di volo. Allora bisogna riuscire a capire... abbiamo delle risorse, abbiamo delle competenze, abbiamo delle professionalità che in certe occasioni devono essere la figura responsabile per la gestione dell'evento. Non è che arriva qualcuno e per il fatto che scende da un elicottero ha una specie di aureola in testa per cui decide che cosa fare. Ecco, in questo caso mi pare che ci sia stata una bella confusione, anzi una brutta confusione, su aspetti che poi attendono la sua risposta per sviscerare meglio, ma diciamo che si poteva sicuramente fare meglio: si poteva fare meglio, anche perché, come ho già fatto notare in altre occasioni, è molto importate e fondamentale anche l'esame e la valutazione che vengono fatti dal 118 quando arriva una chiamata per riuscire a capire se il soccorso è per soccorrere un cane o il gatto che è andato sull'albero, oppure una persona che è in difficoltà, per capire e per attribuire un codice. Se è un codice verde, è un discorso - e si può fare magari anche un intervento da terra -; se è un codice invece rosso, a quel punto si giustifica l'intervento dell'elicottero con tutti i costi annessi e connessi.
Il problema delle competenze deve essere chiarito una volta per tutte, perché è bene ricordarlo: i vigili del fuoco rivestono anche la qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria e quindi, sì, certamente in questa occasione c'erano anche i Carabinieri... ma c'era il vigile del fuoco che aveva anche questa qualifica. Dobbiamo metterci in testa bene una cosa: l'operatore del soccorso alpino non può sostituirsi in questa veste, a meno che non ci sia un atto formale di individuazione o di delega da parte di un'autorità superiore. Avevo già sollecitato in passato la questione, ho detto: "non aspettiamo ad arrivare poi alla fine ad una specie di scontro, ad aumentare le frizioni che ci sono. Cerchiamo di risolvere in maniera saggia questo problema". Perché poi si innescano intorno al mondo sia del Soccorso alpino nazionale che a quello della gestione degli elicotteri tutta una serie di questioni, non dico qui in Valle d'Aosta, per carità, qui da noi va sempre tutto bene, tout va très bien, Madame la Marquise, ma sono di questi giorni le notizie che, ad esempio, riguardo all'elisoccorso per questioni di incendi boschivi, hanno beccato un cartello tra le società di elisoccorso - tra le quali c'è anche quella che si è aggiudicata l'appalto valdostano, ma non per la Valle d'Aosta, per altre Regioni - in cui effettivamente si mettevano d'accordo e c'erano dei ribassi che andavano dall'uno al due al tre percento, ribassi che facevano ridere.
Di recente vi è anche un altro intervento della Corte dei conti, se non sbaglio, di Trento riguardo a spese che sono state effettuate da componenti del Soccorso alpino della località della regione. Su questo caso in particolare io ho fatto una serie di quesiti, che sono molto puntali, per sapere se le cose sono andate così e, se non sono andate così, che mi si spieghi come sono andate, perché in questa occasione, secondo me, c'è stato un assoluto mancato coordinamento e un assoluto errore di valutazione riguardo al tipo di intervento che doveva essere fatto.
Presidente - Per la risposta, la parola al Presidente Fosson.
Fosson (GM) - Intanto volevo assicurarle che queste sue iniziative sul soccorso alpino, eccetera, hanno su di me un grosso impatto e un grosso rispetto per quello che lei dice, perché, anche se è un servizio di eccellenza come quello che abbiamo definito, può sempre essere migliorato, o almeno si può creare una situazione di risparmio. È chiaro che le sinergie in questo sono importanti ed è chiaro quello che è alla base del suo discorso: che nell'ambito della centrale unica del soccorso non c'è un ufficiale giudiziario, nel Soccorso alpino non c'è un ufficiale giudiziario. Abbiamo parlato l'altra volta e poi io, in seguito anche ai suoi stimoli, ho parlato sia con la Guardia di finanza, sia con i militari, la Guardia di finanza da tempo, per esempio, richiede che in questa postazione della centrale unica ci sia appunto anche una Guardia di finanza, che ha chiaramente i compiti di Polizia giudiziaria, quindi può accertare dei decessi, sennò bisogna andarlo a prendere dopo. Come le ho detto, però sul problema dei nostri elicotteri c'è un problema di situazione di pesi, per cui non si può... Per questo rispetto che le dicevo, ho chiesto prima che il Capo della Protezione civile facesse un incontro, una sintesi che è stata fatta venerdì scorso e io stesso questo lunedì 4 marzo nel pomeriggio ho incontrato gli stessi attori presso la Presidenza della Regione per comprendere a fondo lo svolgimento dell'intervento, perché, oltre al suo atto, mi erano giunte anche alcune osservazioni da altri. È chiaro che io adesso le rispondo quanto ho potuto accertare, però con dei documenti su questo, poi è chiaro che certi atti, o certe sinergie, o certe incomprensioni avvengono perché uno è maleducato... questo è da imputarsi alla persona e non tanto in queste situazioni di urgenza, eccetera. A volte non si riesce a rimanere lucidi, anche perché, di fatto, era veramente negativo.
Da quanto ho potuto appurare da questi incontri e dalla cronologia, non è esattamente quello che è riferito nelle sue domande. Parto dai documenti che ho al momento iniziale dell'intervento, ho infatti individuato la chiamata dei Carabinieri alla centrale unica alle ore 15:55:24 con richiesta di intervento sanitario. La chiamata dei Carabinieri è stata una chiamata che prevedeva un intervento sanitario in località Cerellaz di Avise, chiamata che genera nella centrale una scheda originaria di intervento con invio dell'elicottero e che assorbe anche tutte le chiamate e le schede successive. Il fatto iniziale quindi è stata una chiamata dei Carabinieri che chiedevano richiesta di intervento sanitario proprio dai tabulati della centrale. Come precisato dal dirigente medico in servizio presso la centrale unica del soccorso il 20 febbraio, la chiamata è stata codificata come intervento sanitario, da cui l'utilizzo dell'elicottero in quanto mezzo più rapido di arrivo sull'obiettivo: il corpo sotto il Ponte di Cerellaz, da questo dipende tutto lo svolgimento dei successivi atti.
Seconda domanda: "se corrisponde al vero la circostanza che sia stata ostacolata arbitrariamente l'attività del personale dei vigili del fuoco avente, fra l'altro, attribuzioni di ufficiale di Polizia giudiziaria da parte di personale del Soccorso alpino valdostano, che avrebbe anche provveduto preventivamente al blocco della strada di accesso al ponte". Per quanto riguarda il secondo punto, i responsabili che ho incontrato lunedì concordano che non c'è stato nulla di arbitrario. Definito l'intervento come sanitario, inviato l'elicottero, la fattibilità dell'intervento è stata stabilita dal pilota dello stesso. L'operatore del soccorso alpino è stato calato appositamente sul ponte e ha chiesto la collaborazione dei Vigili del Fuoco per bloccare il traffico al fine di evitare passaggi di mezzi e persone mentre era in corso l'operazione a tutela dell'incolumità dell'equipaggio dell'elicottero. Per quanto riguarda le funzioni di Polizia giudiziaria, come dicevo prima, queste sono state assolte dai Carabinieri che erano presenti lì, in accordo con la Guardia di finanza, e, una volta costatato il decesso da parte del medico, hanno autorizzato la rimozione e il trasporto della salma a Courmayeur.
Terzo punto: "se si ritiene che l'utilizzo dell'elicottero con l'ausilio di personale del Soccorso alpino in luogo dell'auto medica e del personale del Comando regionale dei vigili del fuoco sia stato effettuato nel rispetto della normativa vigente". I responsabili degli enti coinvolti ritengono che l'intervento sia stato svolto nel rispetto delle procedure previste. Da un lato l'utilizzo dell'elicottero per un intervento codificato sanitario è stato ritenuto motivato e rispondente al corretto utilizzo delle risorse specialistiche che compongono il sistema regionale di soccorso urgente, anzi è stato ritenuto che il sistema abbia risposto bene nel suo complesso. Se il pilota dell'elicottero avesse ritenuto impossibile raggiungere il corpo, l'intervento sarebbe stato "passato" ai Vigili del Fuoco già presenti sul posto. Infine la Protezione civile sottolinea come l'elicottero abbia effettuato le rotazioni tecnicamente e strettamente utili allo svolgimento in sicurezza dell'operazione. Non vi sono stati spostamenti a Saint-Nicolas e il trasporto della salma a Courmayeur è stato richiesto dai Carabinieri presenti sul luogo.
"Se è intenzione del Governo regionale, alla luce del susseguirsi di episodi in cui si verifica un utilizzo arbitrario o improprio dell'elicottero e del personale del Soccorso alpino, farsi promotore di un incontro...", eccetera. Per quanto riguarda la quarta domanda, relativa ai costi dell'intervento, si evidenzia che l'equipaggio di turno dell'elisoccorso, medico e due tecnici specializzati, è disponibile dall'alba al tramonto con costi fissi giornalieri stabiliti dai rispettivi contratti e indipendenti dal numero di interventi effettuati. L'intervento di Avise non ha generato da questo punto di vista alcun costo aggiuntivo. È chiaro che l'unico costo aggiuntivo è riferibile al tempo di volo dell'elicottero per un totale di 73 minuti e un costo di 2.372,56 euro. Credo di aver già detto in altre occasioni che il sistema di Protezione civile di soccorso urgente rappresenta un'eccellenza valdostana e a questo contribuisce il fatto che tutti gli attori, Soccorso alpino valdostano, Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco, 118, Protezione civile, volontari di Protezione civile e del Soccorso non sono in competizione fra loro, ma collaborano in base alle loro competenze, specializzazioni e compiti istituzionali, al di là di personalismi e bisogni di visibilità. Questo collaborare, come mi aveva chiesto l'altra volta, è stato stimolato da noi perché, come le dicevo, ho avuto degli incontri importanti sia con la Guardia di finanza, che mi ha precisato quali mezzi loro hanno a disposizione e quanto sono funzionali e utili al Soccorso alpino, ma anche una riunione, un incontro con la Scuola militare alpina, che nel corso che ha fatto a tutte le scuole militari alpine d'Europa mi aveva precisato che loro hanno degli elicotteri militari, una volta c'erano solo loro. Ci ricordiamo quanti servizi hanno svolto alla popolazione valdostana. Hanno anche delle guide, degli specialisti che svolgono anche delle attività, per esempio, in corso di terremoti a L'Aquila, eccetera. Abbiamo proprio stabilito che tutte le occasioni di incontri, di formazione del Soccorso alpino della Valle d'Aosta avrebbero riguardato anche la partecipazione della Guardia di finanza e della Scuola militare alpina. Anche con i Pompieri, appena avremo la possibilità di incontrarci in questi giorni - e penso che l'avremo -, ci sarà anche lì la possibilità di raccogliere le loro competenze, perché se questo è un servizio che è sicuramente valido, è chiaro che una collaborazione maggiore può dare ancora maggiore validità a un servizio di questo tipo e minori costi.
Dalle ore 21:50 riassume la presidenza la Presidente Rini.
Rini (Presidente) - Per la replica, la parola al collega Ferrero.
Ferrero (MOUV') - Un intervento che inizi come intervento sanitario nulla vieta che poi dopo cambi la tipologia, perché, nel momento in cui io mi reco su un ponte di un centinaio di metri, 70-100 metri, e constato che c'è una vittima in fondo, io trovo veramente banalizzante, se non offensivo, parlare di intervento sanitario, perché da quell'altezza una persona che cade sappiamo benissimo che è impossibile che rimanga in vita. Ecco che allora, se è stato impropriamente definito come intervento sanitario, doveva essere interrotto, si poteva rimandare l'elicottero alla base e i vigili del fuoco presenti, dotati di argani o comunque attrezzature, potevano tranquillamenti issare il corpo e portarlo sul ponte, ponte dal quale... vede che ogni tanto le veline, che purtroppo vi fanno i servizi dicono una parte e non dicono tutto. Il Carabiniere che era sul ponte è rimasto sul ponte, quindi come ha potuto effettuare il compito di Ufficiale di polizia giudiziaria e guardare se magari vicino al cadavere c'erano - chi può dirlo? - delle armi, o c'erano degli oggetti strani, c'era un qualcosa che facesse pensare non a un suicidio, ma magari a un altro atto criminale o criminoso? Non ci siamo quindi. Si poteva porre rimedio, si poteva risparmiare anche in questo caso in cui era partito comunque male il servizio. È ovvio che la centrale unica del soccorso ha dei problemi, delle criticità che sono elevate. Bisogna che all'interno di questa centrale sia messo del personale altamente specializzato, personale che può essere personale del Corpo regionale dei vigili del fuoco, del Soccorso alpino della Guardia di finanza. Dobbiamo avere del personale che è in grado di capire già la gravità dell'intervento ed eventualmente di coordinare anche i successivi atti. È un peccato quindi, perché anche in questo caso potevamo sostanzialmente, se non proprio a costo zero, dato che c'era stato questo errore di valutazione iniziale, però fare un risparmio, utilizzare i nostri vigili del fuoco a costo zero, invece di spendere 2300 euro da una parte, poi le guide alpine sicuramente saranno altri 800 euro e sono 3000 euro, e la caserma dei vigili del fuoco viene giù a pezzi! Magari ci mettessimo questi soldi risparmiati dall'altra parte, dove c'è gente pagata che ha la possibilità e la professionalità di fare certe cose e che quindi rappresenterebbe anche un risparmio per la Regione, senza entrare poi in tutta una serie di sfumature. Lì ci troviamo in un ambiente in cui c'è l'alveo del torrente, non è di competenza delle guide alpine! Le abbiamo visti intervenire quando c'è stato l'incidente sull'autostrada. In ambiente fluviale sappiamo che c'era già stato un incidente simile, un sinistro simile anni prima su questo ponte, e cos'era successo? Era successo che erano stati chiamati i vigili del fuoco della specializzazione fluviale dal Piemonte per effettuare il recupero. Tra l'altro, la manovra effettuata anche dall'elicottero è stata una manovra molto ardita. Io non metto in discussione le capacità e l'abilità, lì però ci si è portati sotto il ponte in una zona abbastanza impervia, con della vegetazione, che poteva essere anche mossa dalle pale dell'elicottero e cascare giù, quindi c'era effettivamente un rischio.
Un'ultima cosa velocissima: tenga conto, Presidente, che al luogo del sinistro, cioè in fondo al burrone, ci si poteva arrivare tranquillamente tramite una specie di mulattiera a piedi e quindi ci sono una serie di cose che non sono andate bene, ma, come non sono andate bene qui, non sono andate bene in tutta un'altra serie di cose. Ci vuole un coordinamento e soprattutto dobbiamo decidere se vogliamo rottamare la caserma e tutti i vigili del fuoco e restituirli di brutto allo Stato come vogliono... Forse sarebbe sinceramente la cosa migliore, perché almeno avrebbero qualcuno che è in grado di tutelarli rispetto a delle associazioni, che alle volte assumono più l'aspetto di lobby piuttosto che di associazioni.