Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 468 del 6 marzo 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 468/XV - Interrogazione. "Costi sostenuti dalle amministrazioni comunali per il servizio di accoglienza in favore di cittadini stranieri".

Rini (Presidente) - Punto n. 19 dell'ordine del giorno. Per la risposta, la parola al Presidente Fosson.

Fosson (GM) - Anche questa interrogazione, com'è già stato risposto in passato, concerne un argomento che non rientra nelle competenze degli organi regionali, ma interessa per un verso le competenze prefettizie attribuite alla Regione dal nostro ordinamento e, per l'altro verso, gli enti locali valdostani. Io quindi non mi sottraggo sicuramente alla risposta a queste domande che chiedono dati molto puntuali, le riferisco però quanto mi è stato dato dagli uffici su questo.

Rispetto alla prima domanda: "quali siano stati i costi, dall'aggiudicazione del bando ad oggi, per le amministrazioni comunali valdostane che hanno ospitato sul proprio territorio un centro di accoglienza straordinario", i Comuni che ospitano i centri di accoglienza straordinaria non sostengono alcun costo diretto in quanto la gestione dei centri è totalmente sostenuta dal Ministero dell'Interno, anzi i Comuni che ospitano in centri di accoglienza straordinari hanno percepito negli anni scorsi un contributo annuo da parte dello Stato di 500 euro per ogni migrante ospitato.

Seconda domanda: "quali siano stati i costi, dall'avvio dei modelli ad oggi, per le tre amministrazioni comunali citate in premessa, che ospitano sul proprio territorio un sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR)". Per quanto riguarda questa domanda, la struttura degli Affari di prefettura non dispone dei dati richiesti, in quanto il rapporto è diretto tra i Comuni interessati e il servizio centrale del Ministero dedicato allo SPRAR. Da un contatto telefonico con il Segretario comunale di Saint-Vincent, Comune capofila del progetto, che vede coinvolti anche i Comuni di Champorcher e di Saint-Rhémy-en-Bosses, si rivela che la quota di cofinanziamento prevista a carico dei Comuni ammonta a 8500 euro annui complessivi per le manutenzioni delle strutture previste nel progetto e a 5000 euro annui complessivi per gli oneri di un revisore dei conti. I Comuni, peraltro, possono scaricare sul progetto una quota parte del costo del personale comunale impegnato nel progetto per un massimo di 14.000 euro annui complessivi. Questo è quanto prevede il sistema SPRAR. I costi reali non sono ancora disponibili in quanto sono al momento in fase di rendicontazione per l'anno 2018, ma non sono dati che i Comuni devono comunicare alla Regione ma, come sa, al Ministero degli interni.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Fortunatamente i Comuni sono più efficienti della Regione e quindi questa era una domanda semplicemente mirata a fare emergere i reali costi dei centri di accoglienza e dei progetti SPRAR sul territorio regionale. Se da una parte, come correttamente è stato definito, il centro di accoglienza straordinario - che, in realtà, è diventata la misura ordinaria di accoglienza in qualsiasi regione - costa zero a ogni Comune, non è così per i progetti SPRAR, che invece hanno un costo e non è il costo indicato, anzi questo è un conto aggiuntivo rispetto a quello che lei dice. Quello per la manutenzione delle strutture e quello per il personale sono dei costi aggiuntivi rispetto a quello che devono sostenere i Comuni, ma fortunatamente c'è una delibera che ci specifica esattamente quanto spendono i Comuni. In totale ogni Comune spenderà quasi 100.000 euro per ogni progetto. Significherà quindi che questi tre Comuni che hanno scelto questo tipo di accoglienza spenderanno 100.000 euro a fronte di spese zero se avessero scelto invece di non richiedere ovviamente un progetto SPRAR. Ebbene, è questo il momento per poter smentire in maniera categorica quanto ha dichiarato il Sindaco Borgio di Saint-Vincent quando ha detto che tutto ha funzionato alla perfezione, perché di migranti non se ne parla più, tant'è vero che sono bene inseriti. I costi invece ci sono e sono anche tanti, ma questa non è la sorpresa, perché noi, quando avevamo nel 2017 provato a informare le amministrazioni locali dei pericoli che, appunto, i progetti SPRAR portavano con sé, non eravamo stati ascoltati. Avevamo addirittura anche raccolto ben 600 firme tra i tre Comuni di cittadini assolutamente preoccupati, inizialmente sicuramente per quelli che erano gli effetti deleteri che l'immigrazione incontrollata poteva portare sul territorio e poi successivamente anche per i costi di gestione di queste strutture. Visto con gli occhi di oggi... quando noi dicevano che sarebbe stato opportuno non chiedere, non attivare nessun piano SPRAR... chiaramente queste tre Amministrazioni decisero di fare di testa loro e oggi si trovano a pagare un prezzo molto alto, perché se avessero fatto come tutti gli altri Comuni, senza chiedere nulla, nessun nuovo immigrato sarebbe arrivato sul loro territorio, perché ovviamente con la riduzione dei flussi ad oggi, che assomma almeno al 95%, non si rende necessaria nessuna disponibilità di spazi, ma avrebbero avuto 100.000 euro in più da spendere per i propri cittadini. È bene quindi sottolineare, è bene avvisare i cittadini di questi tre Comuni (Saint-Vincent, Champorcher e Saint-Rhémy) che le loro Amministrazioni hanno pensato di spendere in questa maniera i loro soldi e così sarà bene che rispondano ogni volta che un cittadino si recherà presso gli uffici e chiederà di fare una determina opera... quando si sentirà rispondere che i soldi non ci sono, almeno saprà che una parte sarà andata per l'accoglienza degli immigrati.