Oggetto del Consiglio n. 461 del 6 marzo 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 461/XV - Interrogazione: "Liquidazione dei fondi statali già erogati per i danni causati dall'esondazione del torrente Buthier d'Ollomont nell'anno 2017".
Rollandin (Presidente) - Punto n. 11 dell'ordine del giorno. La parola all'Assessore Borrello, ne ha facoltà.
Borrello (SA) - Il mio intervento si suddividerà in due filoni: uno è il percorso rispetto a quello che è stato l'evento emergenziale, invece la parte finale rispetto alle novità che sono emerse anche dagli ultimi articoli giornalistici. Innanzitutto partiamo dal fatto che gli eventi parossistici che lei ha citato sono avvenuti nel territorio valdostano nei comuni di Ollomont, Pollein e Brusson nell'agosto del 2017 e a seguito della definizione dello stato di emergenza... è un elemento molto importante definire e inquadrare il tutto in un contesto di stato di emergenza perché vai ad attivare tutte le procedure legate alla Protezione civile; quindi nell'agosto del 2017, per quanto riguarda i comuni di Ollomont, Brusson e Pollein, è stato richiesto e attivato lo stato di emergenza ed è importante definire dove ci muoviamo. A seguito della dichiarazione dello stato di emergenza, proprio in virtù del fatto che siamo in un contesto di Protezione civile, la Protezione civile esercita secondo questi dettami: attività di prevenzione e previsione, emergenza con intervento di soccorso e poi la restituzione dello stato della normalità per quanto riguarda i cittadini. In quella prima fase, come stabilito dall'ordinanza del Capo della Protezione civile n. 492/2017, la Regione autonoma Valle d'Aosta ha già stanziato 3 milioni di euro per gli interventi incardinati al soccorso e al ripristino dell'immediata sicurezza dei siti, quindi per quanto riguarda gli interventi realizzati dagli Enti locali e dalle strutture operative nella prima fase di emergenza subito attivate in agosto, dunque i primi tipi di attività di soccorso e di ripristino dello stato di sicurezza dei comuni, attività posta in essere per le misure di somma urgenza, quindi andare a intervenire per gli aspetti di carattere gravitativo e idrogeologico e interventi urgenti volti a evitare situazioni di pericolo o maggiori danni. La Regione autonoma Valle d'Aosta, in virtù dell'attivazione dello stato di emergenza, quindi si è attivata autonomamente per lo stanziamento di 3 milioni di euro all'uopo destinati per affrontare la tematica in oggetto.
Per quanto riguarda invece i fondi che derivano dalla Protezione civile nazionale, e quindi dal Governo nazionale, c'è il secondo passaggio nell'elenco che vi dicevo prima delle fasi della Protezione civile: il secondo passaggio è la ricognizione del fabbisogno del patrimonio pubblico. Superata l'attività emergenziale quindi la Protezione civile si attiva per andare a verificare il passaggio successivo. In quel contesto si sono attivate tutta una serie di ricognizioni ed entriamo nel merito di quello che lei chiede: il fabbisogno degli Enti locali per il patrimonio pubblico ammonta a 561.639 euro - questo è un dato che le chiederei di ricordare, perché poi successivamente, anche in virtù del decreto "Proteggi Italia" recentemente presentato a Roma, è utile alla fine della comprensione delle evoluzioni -; un ulteriore fabbisogno per quanto riguarda gli aspetti di carattere privato per un ammontare di 979 mila euro. Questi 979 mila euro sono i rimborsi destinati ai privati e, proprio in virtù dell'ordinanza di Protezione civile e con conseguente delibera del Consiglio dei ministri del 6 settembre del 2018, è stata riconosciuta una percentuale del 27% per quanto riguarda i danni a privati. I danni a privati del 27%, così come riconosciuti dalla delibera del dicembre del Consiglio dei ministri previo accesso e richiesta, venivano erogati con tutta una serie di sgravi fiscali, non con la monetizzazione diretta. Lo Stato italiano quindi ha definito la compensazione per quanto riguarda i danni da privati, a seguito dell'evento emergenziale, nella quota del 27% con sgravi fiscali. Proprio in quel momento si è definito il percorso che l'Amministrazione regionale doveva fare: doveva andare a definire la quota di partecipazione per anticipare i 561 mila euro che dicevo prima ipoteticamente riconosciuti dalla Protezione civile nazionale. Perché dico "ipoteticamente"? Perché poi vedremo nel Proteggi Italia qual è la quota parte che ci è stata riconosciuta e già in seno alla predisposizione del bilancio che abbiamo approvato a dicembre avevamo fatto richiesta all'allora Assessore Aggravi, il quale giustamente nella valutazione delle economie generali... non avevamo in quel momento definito questo tipo di disposizione e iscrizione al bilancio della cifra. La stessa cifra l'ho richiesta ai colleghi della Giunta, i quali, anche su sollecitazione di colleghi territorialmente interessati, faccio riferimento in particolar modo al collega Bianchi... abbiamo richiesto formalmente all'Assessore Testolin di iscrivere nelle poste del bilancio la cifra che è necessaria per andare a coprire l'anticipazione rispetto all'ipotetico riconoscimento del Governo. Perché dico "ipotetico"? Perché quei 561 mila euro sono stati presi in considerazione all'interno del Progetto Italia. Questa interpellanza mi permette di fare anche un po' di chiarezza rispetto alle cifre che sono circolate negli organi di stampa negli ultimi giorni. Il Progetto Italia presentato dal Premier Conte la settimana scorsa - io ho avuto modo, su delega del Presidente della Regione, di partecipare alla Conferenza delle Regioni e all'incontro con il Premier - è una riorganizzazione dei fondi che sono stati stanziati negli ultimi anni per avere un ordine logico rispetto all'affrontare la tematica del rischio idrogeologico. Tra l'altro, riguarda anche l'interrogazione che lei ha posto successivamente per quanto riguarda l'abitato di Pramotton di Donnas, in quanto ci sono dei fondi destinati all'interno della Protezione civile, dei fondi destinati all'interno del Ministero dell'ambiente, dei fondi destinati all'interno del Ministero dell'agricoltura. Il Progetto Italia riordina il tutto e mette a disposizione 11 miliardi per il dissesto idrogeologico in Italia.
Per quanto riguarda il settore del Ministero dell'ambiente, è particolarmente importante perché riguarda la programmazione futura ricordando che prende i fondi che erano già di Italia Sicura. Se vi ricordate, in alcune interpellanze avevo parlato dei 20 milioni originariamente destinati alla Valle d'Aosta per la prevenzione del dissesto idrogeologico, quei 20 milioni erano incardinati all'interno di Italia Sicura che adesso è stato inglobato all'interno di Progetto Italia. Per quanto riguarda invece il pregresso, ci sono 3 miliardi incardinati all'interno della Protezione Civile, che sono stati riconosciuti grazie a quello stato di emergenza che le avevo originariamente definito. Ci sono quindi 11 Regioni all'interno degli 11 miliardi, la quota parte è 3 miliardi per quanto riguarda la Protezione civile, 11 Regioni, tra cui anche la Valle d'Aosta che, avendo attivato lo stato di emergenza nel 2017, ha la possibilità di attingere a questi fondi. Questi fondi, proprio per andare a fare un ragionamento di riparto, hanno avuto una copertura del 60%, il 60% di 561 mila euro fanno quei famosi 290 mila così tanto declamati all'interno di dichiarazioni pubbliche, 290 mila euro che vanno a coprire i 561 mila euro. Per arrivare puntualmente alla sua richiesta, quindi sarà nostra cura andare a integrare i 290 mila che sono previsti dal Progetto Italia in merito al pregresso per arrivare alla quota di 561 mila, per andare poi a intervenire rispetto ai rimborsi e gli interventi da un punto di vista del dissesto idrogeologico per quanto riguarda i Comuni.
Lei mi ha chiesto anche quali sono le attività che sono state poste in essere, all'interno dei 3 milioni autonomamente stanziati con ordinanza e con il Commissario di Protezione civile dalla Regione Valle d'Aosta, oltre ai soldi spesi sempre all'interno dei 3 milioni per quanto riguarda le attività di primo soccorso e i primi interventi sugli aspetti di carattere gravitativo, ci saranno 700 mila euro per la realizzazione di opere di difesa spondale sui torrenti Berruard e Buthier, è in fase di appalto all'interno della stazione unica appaltante, in primavera auspichiamo di procedere con i lavori.
Io la ringrazio perché sono tanti numeri, però l'importante è capire una cosa: all'interno del Progetto Italia ci sono diversi contenitori, c'è un contenitore per il pregresso che ci è stato riconosciuto grazie all'attivazione dello stato di emergenza, i 290 mila euro, quota a parte dei 561 mila, poi c'è una battaglia molto più importante che è il Delta per 3 miliardi e gli 11 miliardi citati per quanto riguarda il dissesto idrogeologico, e sarà cura da parte di questo Governo, ma non è una battaglia "del singolo partito", andare ad attivarsi a Roma per la distribuzione degli 8 miliardi di Italia Sicura, perché con 290 mila euro non si va a risolvere il problema del dissesto idrogeologico per una regione definita al 100% montana. Questo quindi mi ha permesso anche di spiegare questo, bisogna attivarsi anche con il Governo nella Conferenza delle Regioni per andare a reperire la quota parte di Italia Sicura, che poi sono quei fondi che ci permettono di fare quella programmazione all'interno degli interventi di messa in sicurezza della nostra realtà valdostana sia per quanto riguarda gli aspetti infrastrutturali dei nostri abitati, sia per quanto riguarda l'aspetto turistico.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - La ringrazio, Assessore, per aver fornito tutta una serie di dati che sono assolutamente interessanti e che cercherò di condensare, cercando un suo cenno di assenso o di dissenso nel merito di quanto dico. Faccio però prima una premessa: per chi non avesse mai visionato quell'area alluvionata, chiaramente è stata una zona che è stata sconvolta da quel cataclisma. Io ho avuto modo di operare lì con la Protezione civile proprio nei giorni immediatamente successivi alla tragedia e, essendomi recato peraltro quest'estate a un'iniziativa che c'era sul territorio, sono stato sorpreso nel vedere che tanta parte ancora di quella zona sconvolta da quel cataclisma era ancora nello stato tendenzialmente di fatto in cui si era trovata ai tempi. La domanda quindi mi è venuta spontanea, ho interrogato anche chiaramente l'Amministrazione del luogo per avere dei dati più precisi. Lei però - e questo è un punto che mi è un pochino più oscuro - ci ha detto - e questo lo sapevo ma era corretto e in questo senso andava il mio intervento - che, in realtà, i privati che sono stati danneggiati per un totale di 1 milione di euro - tendenzialmente più o meno, quella è la cifra -, a causa della mancata manutenzione, della mancata gestione di quel pericolo idrogeologico, non avranno chiaramente l'erogazione immediata di quei fondi che vanno a sopperire a quella quota del 27% di cui hanno diritto, perché è stato stabilito che quei privati dovranno scalare quel valore del 27% spalmato però su dieci anni, se non sbaglio, questo a livello ministeriale, però, da quello che ci è dato sapere, a livello ministeriale i soldi sono già stati stanziati e sono già stati erogati alla Valle d'Aosta. L'interrogazione quindi verteva nel senso di dire: ma c'è la possibilità eventualmente di modificare le regole per il percepimento di questo contributo oppure no? Era questa la direzione dell'interrogazione, però su questo, purtroppo, non ci siamo compresi.
Per quanto riguarda il rifacimento e l'arginatura, altrettanta sorpresa mi ha suscitato vedere che ancora l'argine ha fatto un'estate, quella del 2018, senza che venisse fatto alcun intervento. Mi rassicura il fatto che lei dica che a primavera, però che sia a primavera, si procederà a nuovi lavori per il rifacimento dell'argine per evitare che possano accadere nuove tragedie, e questo sarà assolutamente importante. In ultima analisi l'erogazione dei fondi relativi a strutture comunali ci dice - almeno così è tra le righe - che sarà all'interno della variazione di bilancio, quindi verificheremo questa posta. Discordiamo un attimo sulle cifre ma queste erano quelle che mi erano state fornite dall'Amministrazione, cioè 420 mila contro 561 mila...
(intervento di un Consigliere, fuori microfono)
... adesso è chiaro il quadro, perché l'erogazione è compresa su tre Comuni, perfetto. Ci auguriamo quindi che i lavori di arginatura partano al più presto e ci auguriamo al più presto anche di vedere i documenti preparatori alla variazione di bilancio per verificare la presenza di questi fondi per far sì che si comincino i lavori in questa direzione.