Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 458 del 6 marzo 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 458/XV - Interrogazione: "Fornitura di presidi medici ai soggetti affetti da diabete mellito da parte dell'Azienda USL".

Rollandin (Presidente) - Punto n. 8 dell'ordine del giorno. La parola all'Assessore Baccega.

Baccega (UV) - Caro collega, quando si affronta una tematica così importante e che riguarda la salute dei propri cittadini, è sicuramente necessario calarsi nella situazione, approfondire il più possibile per cercare di conoscere soprattutto e di dare successivamente delle risposte che siano sul pezzo. Questo un po' è stato l'approccio rispetto a questa vostra interrogazione e lo stupore è stato immediato: sono ben 6 mila i pazienti che in Valle d'Aosta si confrontano con il diabete e sono 30 i pazienti under 18. Devo dire che lo stato dell'arte delle pratiche adottate in Valle d'Aosta, sulla base di una dotazione efficiente nell'apice delle tecnologie, ci fa sostenere che il nostro sistema di governo del diabete è mediamente buono e che ha ricevuto gli apprezzamenti di ANAC e di AGENAS. Sono certo che possiamo ancora migliorare. Mi sono anche confrontato in questi giorni con il Presidente dell'Associazione diabetici, Signor Scrufari. Volevo quindi sottolineare che i dispositivi medici erogabili agli assistiti affetti da diabete e le relative modalità di erogazione sono disciplinate dalla delibera di Giunta del 2005 n. 1237, nel rispetto di quanto previsto a livello nazionale dalla disciplina relativa ai livelli essenziali di assistenza. La presa in carico dei pazienti e la prescrizione dei dispositivi medici più adatti ai bisogni clinici, a seguito di adeguata valutazione, l'addestramento dei pazienti stessi e dei loro caregiver, nonché il monitoraggio continuo del paziente da parte delle strutture competenti dell'Azienda, anche attraverso i servizi territoriali e distrettuali, permettono ancora di affermare che si offre un buon servizio.

Entrando nel vivo dei quattro quesiti che voi ponete, voglio precisare che l'approvvigionamento dei dispositivi medici sopraelencati avviene da parte dell'Azienda USL mediante procedure a evidenza pubblica garantendone una vasta gamma e una pluralità di marche. La referente dell'Azienda per queste procedure ci riferisce che le procedure sono plurime, ad esempio, il Consip, la gara del Piemonte, così come plurime sono le marche dei prodotti. Il costo medio annuo per la dotazione di aghi e strisce reattive per la misurazione della glicemia, calcolando cinque misurazioni al giorno, è di 185 euro a paziente. I pazienti adulti hanno una spesa stimabile intorno ai 148 mila euro. Per i pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1 in età pediatrica, quindi dai 4 ai 17 anni, sono garantiti i presidi per la misurazione della chetonemia e dei dispositivi di automonitoraggio che adottano il sistema FGM, comunemente detto Flash, le cui linee di indirizzo sulle modalità di erogazione sono disciplinate dalla delibera di Giunta n. 343 del 2018. Questi dispositivi hanno un costo unitario di 1400 euro circa che per gli attuali 30 pazienti minori comportano una spesa stimata in 42 mila euro. I pazienti affetti da diabete mellito in età pediatrica sono da anni seguiti presso il reparto di Pediatria dalla Dottoressa Bobbio e dalla Dottoressa Bertone, e anche qui dobbiamo, ahimè, rilevare che il trend e i nuovi esordi in età pre-scolare sono in aumento come nel resto del Paese. Si tratta di pazienti che, avendo questa patologia cronica, hanno l'esigenza di una gestione ottimale della malattia ed è pertanto fondamentale essere sul pezzo. Nel breve periodo verranno effettuati incontri tra le strutture competenti, Diabetologia, Pediatria, Economato, tecnologie per armonizzare ulteriormente le procedure di acquisto e di distribuzione dei dispositivi medici.

Nell'incontro con le farmacie abbiamo anche trattato eventualmente la possibilità di coinvolgere le stesse in un percorso in questo senso. Si evidenzia quanto riferito nella relazione del dottor Doveri, trasmessa all'Assessorato proprio in ottemperanza alla delibera n. 343 che ho citato, dove viene rimarcato che, da un'indagine conoscitiva effettuata da ANAC sul mercato dei dispositivi medici per l'autocontrollo e la gestione del diabete, risulta che in Valle d'Aosta, pur distribuendo un numero di presidi al di sopra della media nazionale, la spesa per paziente è tra le Regioni in cui è mediamente contenuta. Questo risultato è stato ottenuto grazie a un oculato lavoro operato nel tempo dall'azienda nelle sue varie articolazioni. La relazione precisa inoltre che, dall'analisi dei dati in possesso, risulta che la media dell'emoglobina indicata dai pazienti ci dice che mediamente andiamo bene. I dati esprimono un buon controllo medio del compenso glicometabolico dei pazienti in cura. Dal paragone tra i vari dati rilevati risulta come nella nostra regione, rispetto alla media nazionale, i pazienti ricevono presidi in numero più che adeguato e la patologia viene gestita a livello prevalentemente ambulatoriale con un deciso orientamento all'appropriatezza dei ricoveri ospedalieri e con un buon compenso metabolico.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Luboz.

Luboz (LEGA VDA) - Anch'io do alcuni dati che derivano dall'analisi e indagine conoscitiva di cui lei ci ha reso edotti: quella dell'ANAC. Sono dati totalmente contraddittori rispetto a quello che ha affermato lei, però mi pare che si possa e si debba far meglio, ne leggo due soltanto: spesa per paziente per dispositivi medici per autocontrollo e autogestione del diabete, in Italia la spesa minima è di 51 euro, la spesa media è di 158,98 euro, la spesa massima è di 317,69 euro, questo per regioni. In Valle d'Aosta si spende 85,33 euro, quindi siamo, diciamo, sulla parte bassa. Per quanto riguarda il numero di dispositivi per paziente dispensati annualmente, il minimo è 3,2, il medio 10,5 e il massimo 19,2; in Valle d'Aosta - risulta sempre da quell'indagine - 11,8.

Sicuramente i pazienti diabetici devono avere tutta quanta la nostra attenzione. Mi permetto di dare una lettura, soltanto per sensibilizzare tutti quanti noi, delle riflessioni di una ragazzina diabetica che ha postato pochi giorni fa sui social: "ho il diabete ma non sono diabetica, non sempre, non dipende da me, non è mai dipeso da me, è arrivato senza che avessi il minimo controllo e non posso più cacciarlo, posso solo sperare di controllarlo ora, anche se ogni tanto mi sembra che sia lui a controllare me. Sono una persona con il diabete che ogni tanto se ne dimentica per un attimo ed è tutto come prima. Poi qualcuno mi offre un biscotto, un dolcetto dopo pranzo e in un attimo sto pensando ai carboidrati pesati giusti per il bolo, sto pensando a come era alta la glicemia prima di mangiare e non importa se quel biscotto lo mangerò o no, se correggerò o no... sono di nuovo diabetica. Poi ogni tanto me ne dimentico per un attimo ed è di nuovo come prima. Poi faccio due piani di scale di corsa perché sono in ritardo per la lezione e forse qualcos'altro non va come previsto ma nemmeno capisco cos'è. Improvvisamente ho caldo, sudo, tremo, capisco poco di quello che succede attorno a me, misuro e quantifico l'ipoglicemia, la correggo, aspetto, misuro ancora... e sono di nuovo diabetica. Poi me ne dimentico per un attimo ed è di nuovo come prima. Poi esco di casa per una passeggiata con il cane, non penso di andare lontano, e, come sempre, non mi porto dietro nulla se non il bisogno di staccare un po'. A un tratto mi sento poco bene e devo chiedermi se la mia glicemia stia scendendo troppo in fretta, dovrei avere con me tutto il necessario per misurare e correggerla in ogni momento, non posso più stare senza il mio set... e sono di nuovo diabetica. Poi me ne dimentico per un attimo ed è di nuovo come prima. Poi ho una giornata libera e mi metto a studiare per gli esami, sempre più vicini, come sempre, mi impegno, mi applico, ma niente, la testa è pesante, sono stanca e tutto quanto lentamente rallenta. Quando misuro ed è tanto, tantissimo alta, capisco perché... e sono di nuovo diabetica. Poi ogni tanto me ne dimentico per un attimo ed è come prima. Voglio fare un tatuaggio, scalare una vetta, girare il mondo, correre, giocare, dimagrire, digiunare, fare uno sforzo qualsiasi, posso farlo, sì, lo farò, ma mi ricordo che dovrò calcolare, pesare e misurare ogni cosa, ogni passo, ogni pasto... e sono di nuovo diabetica. Poi me ne dimentico ed è di nuovo come prima. Quattro, sei, otto volte al giorno faccio la mia insulina come se prendessi un antibiotico per guarire una brutta infezione. Poi rinnovo l'appuntamento con la diabetologa, controllo le scorte ogni tre mesi, i presidi e in un attimo realizzo che non è una cura perché io non guarirò mai... e sono di nuovo diabetica. Poi ogni tanto me ne dimentico per un attimo ed è come prima, penso al futuro, ai miei piani, ai miei sogni, ho tanto da fare, e c'è già tanto che spero, prima o poi, di trovare. Penso anche all'amore e all'improvviso rispunta un pensiero, perché io ormai ho già un compagno di vita, che non se ne andrà. Chi vuole me conoscerà lui, lui che potrà peggiorare e portarmi via tanto, anche tutto, se non lo controllo... e sono di nuovo diabetica.

Per ora più o meno le cose vanno. Sono una persona con il diabete che inizia a capire che non sarà mai totalmente come prima ma che proprio ogni giorno si può essere sempre un po' diabetici ma lottare e andare avanti con un grande sorriso, proprio perché ci saranno sempre momenti in cui non saremo più tanto diabetici, momenti per cui ne vale assolutamente la pena".

Ecco, a mio giudizio, i bambini diabetici hanno il diritto di vivere nella normalità e noi abbiamo il dovere di assicurarlo.