Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 455 del 6 marzo 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 455/XV - Reiezione di mozione: "Impegno delle commissioni consiliari permanenti a provvedere alla sostituzione dei rispettivi presidenti in relazione all'operazione "Geenna"".

Rini (Presidente) - Punto n. 6 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al collega Mossa.

Mossa (M5S) - A seguito dell'operazione Geenna sono emersi dei fatti gravissimi che confermano che sia nel nostro tessuto sociale che all'interno delle istituzioni sono presenti infiltrazioni mafiose e che queste, purtroppo, hanno influito nei processi decisionali delle nostre Amministrazioni garantendo, in alcuni casi, appalti e favori in cambio di voti e poltrone. Voglio fare una premessa sulla differenza tra reato e non reato: nella fattispecie si configura reato nel momento in cui chi chiede i voti, per sé o per altri, promette in cambio dei favori, un tornaconto personale: il cosiddetto "voto di scambio". Mentre la sola richiesta di appoggio elettorale, anche se fatta a cosche mafiose, anche se moralmente ed eticamente atto gravissimo, a livello giuridico non figura come forma di reato. Questo è ciò che concerne la parte giuridica di questo aspetto, però, laddove la Magistratura non può intervenire, lo dobbiamo fare noi che rappresentiamo i cittadini valdostani e dobbiamo prendere le distanze da chi, al fine di ricoprire un ruolo politico per sé o per altri, non esita a rivolgersi a cosche locali per ottenere i voti. Il nostro dovere, semmai occorresse ricordarlo, è quello di garantire il senso etico e la trasparenza di questa istituzione anche attraverso l'espressione di una ferma condanna nei confronti di chi, tradendo ruolo e fiducia degli elettori, intrattiene questo tipo di rapporti con il fine prioritario di ottenere un tornaconto personale in termini di consenso elettorale e di prestigio. Perché, come diceva Paolo Borsellino, "gli uomini politici non devono soltanto essere onesti ma lo devono anche apparire".

Il problema è che sino ad oggi non abbiamo ancora visto una presa di posizione da parte di nessuna delle forze politiche presenti in maggioranza a fronte di questa gravità, a parte quella mozione approvata all'unanimità quasi due mesi fa in cui si ribadiva che devono essere adottate tutte le misure necessarie per contrastare qualsiasi tentativo di infiltrazione mafiosa all'interno dell'istituzione, bellissime parole ma nessuna azione al riguardo. Non ho sentito ancora nessuno di maggioranza che prendesse le distanze da chi, indagato o no, abbia intrattenuto rapporti con la 'ndrangheta o cosiddetta "locale", anzi si ha come l'impressione che si respiri nell'aria qualcosa di arcano, di poco trasparente. Sembra più che ci sia l'intenzione di nascondere qualcosa sotto il tappeto che la volontà di metterlo alla luce di fronte a tutti i valdostani nell'ottica di quella trasparenza che dovrebbe distinguerci nel nostro ruolo di amministratori. In questi giorni si respira un'atmosfera un po' surreale, ogni giorno, aprendo le testate giornalistiche, scopriamo sempre qualcosa di nuovo, ma di questo in aula non se ne parla mai, sembra che sia tabù. Sono passati diversi mesi da quando fatti gravissimi hanno investito questo Consiglio ma non abbiamo ancora assistito ad azioni incisive per adottare tutte le misure necessarie così ben decantate in quella mozione citata poc'anzi per contrastare la probabile presenza di infiltrazioni mafiose all'interno delle istituzioni. A questo punto però mi viene un dubbio: nella vita ho imparato che il primo passo per risolvere un problema è quello di ammettere la sua esistenza. Mi chiedo quindi se voi, colleghi di maggioranza, ammettete l'esistenza di questo problema, che ha visto coinvolto questo Consiglio e altri due Consigli comunali, oppure per voi è solo un fatto isolato e non occorre prendere alcun provvedimento, perché, dopo quasi tre mesi, ancora la vostra posizione non è ben definita al riguardo. Non ho l'ambizione di dire che parlo a nome di tutti i valdostani, come qualcun altro, ma penso che siano in molti qua fuori che si aspettano delle risposte al riguardo da parte vostra. Sembrerebbe che l'unico vero vostro problema sia quello di trovare il diciottesimo, che sia Sorbara o un altro, per poter continuare a governare. Le cose quindi sono due: o ammettete il problema, e a questo punto però ci dite quali provvedimenti politici intendete adottare, oppure il problema per voi è circoscritto solo a quanto è successo e possiamo andare avanti così, semplicemente sostituendo Sorbara senza prendere alcun provvedimento in merito. Io che invece sono convinto che il problema ci sia e sia molto grave, ritengo che vadano presi ben altri provvedimenti, come, ad esempio, la sostituzione dei colleghi indagati o non che appaiono nelle 920 pagine dell'ordinanza Geenna per aver chiesto voti per sé o per altri ad associazioni mafiose da ruoli fondamentali come la presidenza delle commissioni che possono pregiudicare significativamente il buon andamento delle stesse. Se per voi la condotta di questi colleghi non è ritenuta grave, lasciateli pure ricoprire i loro ruoli, diversamente rimuoviamoli.

A questo punto vorrei fare un paio di considerazioni personali al riguardo: la prima è che se qualcuno va a chiedere i voti a chi notoriamente decide le strategie finalizzate a garantire l'appoggio elettorale alle elezioni locali e regionali e partecipa alla commissione di reati in materia elettorale, non può essere così ingenuo da credere, o da voler far credere, che chi gli garantisce questi voti non pretenda successivamente qualcosa in cambio, o svariate cose in cambio. Tra l'altro, vorrei evidenziare che l'operazione Geenna, per quel che apprendiamo, fa riferimento a indagini che arrivano fino al 2017, quindi può essere ipotizzabile che nel 2018, in cui ci sono state due importanti competizioni elettorali: le elezioni politiche e regionali... non è detto che non esca ancora qualcosina a tal riguardo o qualcosona, e da qui il dovere, a parer mio, di prendere provvedimenti proposti in via precauzionale.

La seconda considerazione invece è una riflessione personale: l'affermazione che un politico è il migliore all'interno di una forza politica può avere significati diversi a seconda di chi la pronuncia. Faccio un esempio sulla mia persona in qualità di militare della guardia di finanza anche se attualmente in aspettativa: se un bravo cittadino onesto, imprenditore, che paga regolarmente le tasse dice che Luciano Mossa è il miglior finanziere di Aosta, presumo che si riferisca alle mie doti investigative o all'impegno e alla minuziosità con le quali svolgo le indagini e tento in ogni modo di scovare gli evasori fiscali. Se a fare la stessa affermazione è uno noto evasore fiscale, dubito che si riferisca sempre alle stesse qualità, anzi ritengo più facile che si riferisca al fatto che io sia facilmente plagiabile e corruttibile rispetto agli altri miei colleghi. Da questa mia riflessione puramente personale dettata dal mio modo di vedere le cose mi viene da pensare che se uno è dedito a garantire voti in cambio di favori e afferma che un politico è il migliore del suo partito... io, o meglio la mia sensibilità - che potrebbe anche essere condivisa o non condivisa in quest'aula - mi induce a pensare che quel politico forse è considerato il migliore perché può tornare comodo a chi ha fatto in modo che venisse eletto. Come ho detto, si tratta di punti di vista, di sensibilità; ognuno di noi, o chi segue il Consiglio trarrà da sé le proprie considerazioni personali al riguardo, sempre se non l'ha già fatto.

Vorrei mettere infine in evidenza che nel giugno del 2015 i Consiglieri comunali Luca Lotto e Patrizia Pradelli presentarono una mozione per chiedere al Sindaco di non affidare le deleghe assessorili a Marco Sorbara presso il Comune di Aosta e a un altro Assessore il cui nome compare più volte nell'ordinanza Geenna, Assessore poi rinviato a giudizio per tentata turbativa d'asta. La mozione fu respinta, ma se le forze politiche da allora avessero preso le distanze da chi già nel 2011 risultava implicato in situazioni non tanto trasparenti, per utilizzare un eufemismo, come l'operazione "Tempus Venit" condotta dai Carabinieri di Aosta, forse oggi non avremmo vissuto questa scandalosa esperienza di arrivare una bella mattina in Assemblea consiliare e trovarci un collega in meno perché trattenuto in custodia cautelare.

Al fine di non dover ripetere questa spiacevole esperienza in futuro, perciò noi prendiamo le dovute distanze da chi, indagato o no, abbia avuto rapporti con associazioni mafiose al fine dell'ottenimento di voti per sé o per altri e chiediamo al Consiglio regionale, a scopo precauzionale, di prendere altrettante distanze e che i suddetti non ricoprano ruoli importanti all'interno del nostro Consiglio come la presidenza delle commissioni permanenti o speciali che siano. Nel caso questa mozione non venisse approvata, ci auguriamo vivamente in futuro di non dover dire all'interno di quest'Assise: "noi però ve lo avevamo detto", proprio com'è successo per il Comune di Aosta.

Presidente - La discussione generale è aperta, ci sono richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Siamo alle solite naturalmente, c'è il problema di un certo giustizialismo da una parte e di una certa richiesta di garanzie di legalità dall'altra. Mi pare che nell'intervento del collega Mossa ci sia un po' di confusione come sempre in questo campo, cioè non bisogna mai confondere gli aspetti, lo ha detto lui esordendo, cioè citando praticamente il reato di voto di scambio, cioè ci deve essere un rapporto sinallagmatico fra le due cose, cioè ci deve essere qualcuno che dà un qualcosa per avere in cambio un altro vantaggio. Non si sono fatti nomi precisi ma evidentemente si capisce a chi ci si riferisca e in questo caso il rapporto sinallagmatico non c'è, nel senso che andare a chiedere voti, come giustamente peraltro ha detto lo stesso collega Mossa, di per sé non è reato, soltanto se si promette un qualcosa in cambio lo diventa. Allora non si può appunto fare di tutta l'erba un fascio perché diventa veramente pericoloso. Cari colleghi dei Cinque Stelle, voi avete visto con quale veemenza - anche per il mio aplomb normale - ho spinto quando è stato il momento anche il Presidente Fosson ad assumere delle decisioni nel suo ruolo di Prefetto, eccetera, quindi a intervenire laddove poteva farlo, ci sono state delle spiegazioni e abbiamo risolto la questione direi. Non bisogna però fare, secondo me, delle comunicazioni che poi anche all'esterno appaiono poi distorsive di un certo messaggio. Il criterio dell'apparenza, quello che è stato citato e messo in bocca a Borsellino, in realtà ha un'origine storica molto più vecchia perché risale addirittura a Cesare e la moglie di Cesare non deve essere onesta ma deve apparire onesta. Questo quindi è un criterio che, quando si rivestono certi ruoli, giustamente bisogna tenere in giusto conto ma da lì a fare di questo aforisma una regola assoluta direi che è un pochino esagerato. Quello poi compete a ciascuno di noi, è la coscienza di ognuno di noi che deve decidere se in determinate situazioni, anche solo di fronte a un'apparenza, possa dimettersi o rinunciare a determinati incarichi. Noi quindi, sotto questo profilo, naturalmente manteniamo con coerenza, lo ribadiamo, i nostri principi e quindi dico e annuncio già fin d'ora che il gruppo Lega si asterrà.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? La parola alla collega Morelli.

Morelli (ALPE) - Condivido con il collega Sammaritani che con questa mozione si è fatta forse... anzi senza "forse" della confusione perché se, da un lato, noi condividiamo la preoccupazione dei colleghi del Movimento Cinque Stelle in merito al quadro che emerge dall'inchiesta Geenna e che ha portato alla luce una pericolosa relazione tra alcuni eletti, indagati, arrestati e degli esponenti di quella che viene definita la 'ndrangheta locale, e come loro pensiamo che sia necessario porre in atto delle azioni per contrastare e arginare questo fenomeno - credo che la legge elettorale approvata nello scorso Consiglio ne sia un esempio, così come la riproposizione di una proposta di legge sull'istituzione dell'Osservatorio sulle infiltrazioni mafiose, già proposta nella scorsa legislatura e nuovamente riportata all'attenzione di quest'Assemblea -, allo stesso modo non possiamo condividere le conclusioni spicce, avventate, ingiuste a cui i colleghi tendono con questa mozione, perché, colleghi, siamo nel campo dell'illazione nel vero senso della parola, cioè dell'interpretazione e del giungere a conclusioni sulla base di un'interpretazione che è totalmente soggettiva.

Se è chiara a tutti la necessità di sostituire i presidenti di commissioni indagati o arrestati, non lo è parimenti quella di sostituire, neanche in via precauzionale, dei presidenti che indagati proprio non lo sono, e non si capisce neanche con che diritto ci si attribuisca la capacità di interpretare in modo così incontrovertibile, assoluto affermazioni altrui, di giudicare in modo arbitrario e sulla base di deduzioni, ripeto, soggettive qualcuno che non è indagato. Questa è un'illazione che noi non possiamo condividere, atteniamoci ai fatti, rispettiamo il lavoro degli inquirenti, à chacun son rôle, ed evitiamo i processi sommari che possono anche danneggiare profondamente le persone. Per quanto riguarda il nostro gruppo, quindi non sosteniamo assolutamente la mozione dei colleghi Cinque Stelle.

Presidente - La parola al collega Bianchi.

Bianchi (UV) - Inizierò a dire che ovviamente, come gruppo dell'Union Valdôtaine, non voteremo questa mozione, ma non la voteremo perché, a nostro avviso, come abbiamo già avuto modo di esplicitarlo durante la discussione qualche Consiglio fa, siamo giustizionalisti, siamo garantisti, vale a dire che ad oggi non si può ipotizzare o fare dei processi alle intenzioni e chiedere le dimissioni a chi compare su 920 pagine di un'indagine che dura da anni. Faccio un esempio su tutti per far capire anche il principio: se avessimo adottato lo stesso meccanismo quando il Sindaco di Roma era indagata ed è stata processata, avrebbe dovuto dare le dimissioni da Sindaco con lo stesso principio - faccio un esempio molto elementare -, ad oggi non è neanche indagata. Non ci possiamo quindi mettere noi al posto di quelle persone di quei palazzi che devono fare il loro lavoro, devono fare le indagini e se durante le indagini vedono qualcosa che non doveva essere fatto, agiscono, come hanno agito. Noi non ci dobbiamo sostituire a quei palazzi. Qui ormai mi dà l'impressione che su qualsiasi risoluzione, su qualsiasi mozione ci vogliamo mettere in quest'aula al posto di altri palazzi, no, à chacun son travail! Il controllo lo devono fare loro, noi qui dobbiamo fare leggi, dare risposte ai valdostani e non possiamo fare un processo alle intenzioni perché compaiono sui giornali - io le 920 pagine non le ho lette - i nomi di alcuni Consiglieri e allora dobbiamo chiedere loro le dimissioni. No, non mi sembra ragionevole, faccio lo stesso discorso... prima facevo l'esempio del Sindaco di Roma ma perché chiaramente è nel Movimento Cinque Stelle ma non gli hanno mica chiesto le dimissioni prima del processo? Le avrebbe date dopo il processo se fosse stata comunque condannata. Qui siamo ancora più indietro, cioè qui non c'è neanche un'indagine, almeno che io sappia, non è neanche fra quelli menzionati. Da quello che hanno scritto i giornalisti, compare nelle 920 pagine, chiedere le dimissioni... cioè io chiederei le dimissioni a un presidente di una commissione, a una commissione speciale perché non fa il suo lavoro o non lo fa bene ma non perché compare su un qualcosa. Non voteremo quindi questa mozione ma per i motivi che, a mio avviso, sono proprio chiari: non possiamo fare il processo alle intenzioni!

Presidente - La parola al collega Marquis.

Marquis (SA) - Questo è un tema che non mi appassiona particolarmente però diverse volte viene portato ultimamente all'attenzione del Consiglio regionale, quindi non ci si può esimere da fare alcune considerazioni. Sicuramente recentemente la Valle d'Aosta è stata interessata da fatti gravi, direi molto gravi di cui si sta occupando la giustizia, di cui abbiamo pieno rispetto per il lavoro che sta facendo e attendiamo nel nostro ruolo gli esiti dell'attività che viene svolta con attenzione, però noi non possiamo condividere un approccio di giustizia sommaria, mi spiace collega Mossa. Io credo che qui dentro quest'aula bisogna parlare di problemi politici, di temi che interessano ai valdostani, alla Valle d'Aosta e non andare oltre e andare a invadere il campo di cui si occupano altri poteri. Io credo che noi abbiamo solo da aspettare in silenzio, lavorare, aspettiamo gli esiti. Se ci saranno delle persone che hanno delle responsabilità, è giusto che paghino per quello che è stato commesso ma la giustizia sommaria non la possiamo condividere. Noi riteniamo che si è colpevoli al terzo grado di giustizia, così come previsto dalla Costituzione, dal sistema legislativo in essere. Negli ultimi anni siamo passati con questa diffusione di populismo alla colpevolezza già alla condanna di primo grado, ma poi siamo andati ancora avanti: colpevoli quando viene aperta un'indagine, non basta, colpevole anche se non indagato. Mi viene da dire che c'è qualcuno che fa politica sulla giustizia allora, se utilizziamo questi temi per andare a generare del consenso, ma è solo chi non opera che non rischia niente, sa collega? Ve ne accorgete anche a livello nazionale tutti i giorni che, quando si fa una battaglia, si definisce la propria identità su un tema specifico, quando viene meno quel tema... mi pare che è di grande attualità, qualcuno dice: viene meno l'esigenza di esistere. È capitato anche a voi di avere un'opinione sulla giustizia, sul rapporto tra politica e giustizia, poi dopo, quando ci si trova di fronte a dei fatti concreti, magari poi non si dorme la notte e si devono interrogare le piattaforme per trovare delle soluzioni alle varie questioni poi in modo pragmatico.

Credo quindi che bisogna essere un po' più prudenti su queste tematiche, pensare a fare il proprio lavoro, essere garantisti così come lo prevede la legge ma, sulla base di indiscrezioni giornalistiche, venire a interessare l'aula su un argomento e pretendere di fargli prendere posizione, lo ritengo un po' troppo e che vada in una direzione genealogica che non ci appartiene. Con questo noi abbiamo pieno rispetto della legge ma non è così semplice amministrare, io mi rendo conto che chi si candida la prima volta, viene qui dentro, si siede, fa opposizione, si mette, critica, rischi ne ha pochi. Amministrare comporta dei rischi, a volte lei si può trovare indagato, messo alla gogna mediatica, poi tutto si risolve e chi la ristora del danno subito? Guardi che sono cose che possono capitare a tutti e io le auguro che non le capiti mai a lei, perché solo chi vive questa esperienza sa cosa significa.

Io quindi mi auguro che si ritorni a fare politica ma nel senso nobile della parola, la giustizia non è un tema che appartiene a qualcuno e non appartiene agli altri, credo sia un tema trasversale ma non deve essere un tema di battaglia politica. Lasciamola applicare a chi di dovere, non è che dobbiamo inventarci un codice interno che va oltre a un codice che ha a disposizione la legge! Non credo che daremmo un buon servizio alla nostra comunità o a chi ci ha eletto, perché, guardi, basta avere un po' di pazienza, se c'è qualcuno che ha delle responsabilità, è giusto che paghi ma non stiamo a cavalcare l'onda o a surfare questi argomenti, portiamo avanti gli argomenti che sono di interesse della gente, i problemi concreti ma non chiacchiere! A mio avviso, bisogna tornare a fare una politica più seria.

Presidente - La parola al collega Bertin.

Bertin (RC-AC) - Mi auguro, anzi sono convinto che i colleghi Cinque Stelle non avevano intenzione di fare processo all'intenzione ma sollevavano una questione generale rispetto a questa indagine che ha travolto la nostra Regione e sulla necessità, proprio in ragione del fatto di tale dimensione e di tale impatto, di mettere in salvaguardia l'istituzione al di là della questione dei singoli, poi ognuno definirà nel percorso processuale, eventuale ma che esista una ragione di opportunità generale, di necessità di salvaguardare l'istituzione da continue sollecitazioni, che, collegate direttamente o indirettamente da questa bruttissima vicenda di Geenna è reale.

Presidente - La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Entro nel merito della mozione dei colleghi Cinque Stelle per apportare forse un altro punto di vista, comunque un punto di vista propositivo, una proposta sulla questione dei presidenti di commissione, perché l'inopportunità della loro presenza, a nostro avviso, non è tanto collegata all'operazione Geenna perché qui appunto, com'è stato detto da più parti, non ci troviamo di fronte a persone indagate e noi non siamo membri di un Tribunale e dobbiamo evitare - condivido il punto di vista di chi l'ha già detto - qualsiasi tentativo di processo sommario che non ci spetta in alcun modo. Ci troviamo in presenza di un'unica persona che presiede ben tre commissioni consiliari permanenti di cui una pure speciale: quella sulla CVA, che, tra l'altro, è una commissione che tratta questioni molto delicate vista l'importanza strategica della stessa, gli innegabili grossi interessi in gioco per la stessa CVA e, di conseguenza, per tutta la cittadinanza valdostana, quindi per quella nello specifico credo che andrebbe garantita la massima trasparenza. Il problema comunque più in generale dei presidenti di commissione va posto, secondo noi, in termini di opportunità e anche di credibilità del lavoro di tutti i membri delle commissioni permanenti. Alla luce di questo primo ragionamento, a noi quindi non pare giusto di per sé e neanche umanamente sostenibile che ci sia un presidente uno e trino, perché, ammesso che esista, quello è solo uno nell'Alto dei cieli forse, non lo sappiamo. Tengo poi a dire che non è legato a una persona, questo vale in generale, chiunque si trovi in quella situazione, perché le commissioni trattano una varietà notevolissima di argomenti e tutti di un certo calibro, quindi richiedono costante preparazione e anche di essere sempre aggiornati e sul pezzo e un sovraccarico di responsabilità rischia di mettere in discussione tutto questo, la serietà del lavoro.

La mia proposta quindi è questa: io potrei votare a favore della mozione soltanto se venisse accolto un emendamento, altrimenti dico già che voterò contro: se si stabilisse che potrebbe essere convocata la Commissione per il Regolamento del Consiglio regionale, che, tra l'altro, da quando è iniziata questa legislatura, non è mai stata riunita... e quale sarebbe lo scopo? Quello di stabilire: 1) che nessuno Consigliere può ricoprire più di una presidenza o di una vicepresidenza di commissione, comprese le commissioni speciali, e poi che la presidenza o la vicepresidenza di ogni commissione viene affidata alla minoranza. Queste novità introdotte dal Regolamento ridarebbero, secondo noi, la massima serietà e anche il riequilibrio ai lavori delle commissioni consiliari permanenti, quella serietà e quell'equilibrio che meritano, perché così ogni Presidente potrebbe documentarsi fino in fondo per organizzare al meglio i lavori per presenziare le sedute con l'aiuto del vicepresidente, che sarebbe quindi pronto a subentrare in caso di problemi. Si darebbe inoltre, secondo noi, il giusto peso all'opposizione e si renderebbe credibile quella proposta di dialogo e di ascolto che inizialmente io avevo apprezzato da parte del Presidente Fosson - il discorso di insediamento di questo Governo - e che invece, purtroppo, poi è stata quasi sempre disattesa.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Restano.

Restano (GM) - Vorrei fin da subito comunicare ai colleghi che il Gruppo Misto non sosterrà questa mozione proprio per quanto indicato nella mozione stessa. I colleghi nell'esprimersi hanno giustamente utilizzato il condizionale perché, come detto da chi mi ha preceduto, non esiste il rapporto causale tra l'azione posta in essere e un nesso eventuale su quanto si dovrebbe poi ricevere, non esiste nesso causale, quindi sarebbe un'azione in contrasto con le regole democratiche andare a votare a favore di questa mozione. Permettetemi però anche di intervenire su quanto appena detto da altri colleghi perché, richiamando alcune commissioni, siamo entrati anche nel merito e forse siamo andati anche oltre, siamo andati verso la persona. Io mi permetto di sostenere quanto svolto dal collega che si è occupato di queste commissioni, perché si è sempre presentato preparato, probabilmente avrà dovuto fare gli straordinari, non ha mai rimandato una commissione e ha, con impegno e dedizione, sostituito il collega assente.

Ritengo che tutti e 35 i Consiglieri avrebbero fatto la stessa cosa. La necessità di modificare il Regolamento è sentita da tutti, questa sollecitazione ritengo che si debba accogliere, però non reputo corretto oggi che questo contesto esprima un giudizio preventivo rispetto all'operato di un collega, perché questo noi andremmo a fare, senza aver letto nulla di concreto. Da sempre i colleghi del Gruppo Misto sono stati garantisti, quindi voteremo in coerenza con le nostre idee nei cinque anni che hanno preceduto questa legislatura. Mi ricordo di essere intervenuto a sostegno di dipendenti dell'Amministrazione di cui veniva chiesto l'allontanamento in questa sede, sostenendo che le indagini dovevano terminare, erano indagati e un organo dello Stato doveva esprimersi, perché non competeva al Consiglio prendere decisioni in tal senso, così analogamente ci siamo comportati in ogni occasione e oggi, coerentemente con la nostra posizione nei sei anni precedenti, non sosterremo questa mozione.

Présidente - La parole au collègue Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Io partirei dalle premesse fatte dal collega Mossa che ci vede non convintamente d'accordo, nel senso che, quando si dice di prendere le distanze da chi usa il voto di scambio per tornaconto personale, quando si parla di un'atmosfera surreale in quest'aula in cui ogni giorno ci sono fatti nuovi, in cui nessuna azione incisiva per probabile infiltrazione mafiosa nelle istituzioni viene portata avanti, sono dei concetti non solo da condividere ma da sottoscrivere. Mi fermo qua, collega Mossa, nel senso che poi nella seconda parte del suo intervento, quando lei dice che l'unico vero problema è trovare il diciottesimo per andare avanti semplicemente e sostituire Sorbara, io prendo atto che il diciottesimo siete voi. È innegabile la cosa, nel senso che non si può predicare una cosa e farne un'altra. Il diciottesimo ognuno ne prenda il 25%, quello che volete, ma siete voi, questo è un dato di fatto, perché, quando fate una domanda, ponete un interrogativo in cui chiedete alla maggioranza: "concordate che esiste questo problema?", probabilmente andava fatto prima di confermare in quest'aula questa maggioranza il diciottesimo di cui voi siete parti integranti in questo momento, perché potete scrivere quello che volete sui social ma la gente l'ha capito che questo è un passaggio che per voi vi colloca e che soprattutto è in antitesi con il bellissimo intervento nelle premesse fatte dal collega Mossa. Arrivo a quello che voi avete citato come sicuramente un voto di coscienza dicendo che il Regolamento prevede sicuramente all'articolo 4 la convalida e quant'altro, ma ci sono anche gli articoli 19 e 20 che prevedono che ci sia la costituzione di commissioni consiliari e in tali articoli io non ho visto nessun passaggio che dica che qualcuno che magari è intercettato, comunque né indagato, né nulla, debba non far parte di una commissione consiliare. Glielo dico perché ho provato a leggere io questo o quanto meno essere allontanato perché sospettato di chissà quale appartenenza. Glielo dico in tutta sincerità perché non possiamo in quest'aula avere un garantismo variabile, nel senso di dire che, quando si tocca o potrebbe toccare eventualmente la comoda poltrona, siamo un po' più garantisti per cui che si vada avanti... Per me questo, glielo dico in tutta sincerità, non è accettabile e finisco esattamente con la frase che ha usato per terminare il suo intervento il collega Mossa: "noi però ve lo avevamo detto".

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (MOUV') - A completamento di quello che ha già evidenziato il collega Gerandin, che evidentemente non si è accorto che questa mattina eravamo in presenza del fratello gemello del collega Mossa che ha rilasciato delle dichiarazioni, salvo poi il fratello il pomeriggio smentirle... direi che questo atto, anche dal punto di vista della presentazione, è un atto arbitrario e molto ambiguo perché non si può essere al mattino dei custodi della dottrina, della fede e delle regole che vengono e devono essere rispettate sopra ogni cosa quando c'è una politica e una maggioranza in odore di 'ndrangheta e poi al pomeriggio improvvisamente ergersi a paladini della difesa, o addirittura in questo caso direi quasi a forcaioli, anche perché in questa mozione si dice: "potrebbero aver avuto rapporti" e nell'impegno di nuovo si dice: "potrebbero aver avuto rapporti", ma hanno avuto rapporti secondo voi o non li hanno avuti? La questione è dirimente perché è il rapporto il problema oppure è il fatto che la persona sia condannata con sentenza in via definitiva? Qual è il problema per voi? Perché se il problema è il fatto che un politico semplicemente vada a parlare con certe figure o comunque frequenti queste persone, ma, scusate, questa mattina che cosa avete fatto? Avete consentito la continuazione e la perpetuazione di una situazione che è sostanzialmente insostenibile. Diversamente, se la pensavate come risulterebbe, come potrebbe risultare da questa vostra mozione, allora è tutta un'altra storia. Allora io non so se c'è un vestito per il mattino e poi dopo c'è il vestito per il pomeriggio e anche per la sera magari se andiamo in notturna, non si riesce veramente più a capire. Ecco, questa specie di garantismo e forcaiolismo a senso unico alternato non so dove voglia portare. Per carità, se dobbiamo venire qui e dire che siamo contro alla 'ndrangheta, lo diciamo tutti, ma non c'è problema! Se dobbiamo però fare degli atti che abbiano una conseguenza sulla fine di questo Governo regionale e sull'eventuale eliminazione dell'ombra della 'ndrangheta sulla politica, non bisogna fare come avete fatto voi questa mattina! Adesso non so se questa mozione impostata così, che non si riesce neanche a capire se è una specie di sapone con il quale uno si lava le mani dopo aver toccato del grasso che le ha sporcate... sinceramente è incomprensibile. Se si può essere d'accordo sul fatto che la contaminazione c'è stata e che la contaminazione richieda tutta una serie di interventi, quindi non si può neanche prendere un target così a caso perché o si affronta il fenomeno nel complesso, sennò effettivamente possiamo fare una mozione contro tutti, allora diciamo è più grave che la persona sia stata chiamata in causa o meno? È più grave che la persona abbia parlato o meno con certi Signori? È più grave o meno che la persona sia stata fotografata con certi Signori? Io penso che non spetti a noi questo. Io l'idea ce l'ho molto precisa: certe persone non dovrebbero essere frequentate dalla politica, chiuso lì, chiuso l'incidente. Non è che perché uno è presidente di commissione lo allontaniamo e siamo a posto. Che cos'è questa? È la terra di mezzo? La terra di mezzo in cui si sguazza da una parte o dall'altra? Sinceramente non l'ho capito e mi dispiace perché ci voleva una mozione che fosse più chiara, che non lasciasse tutti questi dubbi, ma d'altronde, dopo quello che è accaduto questa mattina, direi che è il degno seguito del comportamento che questa mattina abbiamo visto da parte vostra in aula.

Presidente - La parola al collega Daudry.

Daudry (UVP) - Indistintamente vogliamo ringraziare tutti i colleghi che hanno preso la parola su questa iniziativa e cercheremo di dare il nostro contributo principalmente su tre direzioni: la prima è che dobbiamo osservare che... mediamente noi che siamo in quest'aula abbiamo la passione per la politica, abbiamo anche un po' la conoscenza storica, ci piace informarci, ci piace seguire il dibattito... ci ricordiamo della nascita del Movimento Cinque Stelle su un'idea geniale di Grillo e del fondatore Casaleggio e associati, con tre o quattro punti che sembrava che dovessero essere dei punti fermi. Partiamo un po' da lontano ma li vogliamo ricordare: il primo era "mai allearsi con nessuno"; il secondo era "nessun condannato in vista, stare il più lontano possibile dalle vicende giudiziarie"; il terzo fa un po' sorridere ma era "mai in televisione", ricordate quella parentesi, adesso ogni giorno che accendiamo la televisione penso che abbiamo la risposta da soli, e poi c'era quello della "regola dei due mandati". Qui, quando abbiamo parlato di legge elettorale, abbiamo parlato anche del numero dei mandati. È evidente, colleghi, che in questo dibattito - e alcuni che mi hanno preceduto l'hanno già messo in evidenza - quello che ci preme sottolineare è soprattutto la questione dei condannati perché, quando avete iniziato ad amministrare, oltre a rendervi conto di quanto sia difficile gestire i dossier, vi siete resi conto anche che si possono incappare in problemi di questo tipo. Oltre ad aver disatteso gli altri impegni che vi eravate presi e che avevate preso davanti agli italiani, avete alzato sempre di più l'asticella fino ad arrivare a venire nella nostra direzione, ma lo diciamo tranquillamente, siamo felici di questo, a sostenere che comunque, visto che ci sono delle normative tipo la Severino, il livello è quello, bisogna aspettare quel grado di giudizio. Pensiamo che questa sia sul primo punto la risposta più sensata che dà anche la gente comune sul fatto che non si possono mettere in discussione quelle persone che stanno svolgendo il loro incarico e che non sono state toccate neanche da... non dico una lettera, proprio un francobollo, non hanno ricevuto nulla! Su questo evidentemente ringraziamo le forze di maggioranza che lo hanno voluto ribadire ma anche i colleghi della Lega, questo è un principio che non si può mettere in discussione.

Il secondo domaine che vogliamo trattare evidentemente è quello del lavoro che invece, come maggioranza, molte volte insieme ai gruppi di opposizione abbiamo fatto in una certa direzione, lo dobbiamo ribadire ma è necessario farlo, abbiamo trattato una legge elettorale con determinate direzioni, lo abbiamo fatto tutti assieme. Abbiamo firmato un progetto di legge riproposto dal gruppo di Rete Civica riguardante l'istituzione di un osservatorio della legalità che adesso andrà nei lavori della I Commissione e abbiamo ribadito in ogni santa occasione - e lo facciamo anche oggi - la nostra più totale vicinanza ai lavori degli inquirenti al rispetto della Magistratura, e questo lo abbiamo fatto in ogni occasione anche relativamente alla tempistica relativa alla sostituzione del diciottesimo che è avvenuta secondo dei canoni che sono quelli delle norme, secondo dei principi che sono assolutamente... questo lo vogliamo ribadire perché non vorremmo poi che veniamo fraintesi da questo punto di vista perché sosteniamo delle posizioni politiche diverse dalle vostre.

Il terzo aspetto che ci preme sottolineare è legato principalmente al testo della mozione, dove si dice: "un ruolo particolarmente delicato". Ebbene, qui, come gruppo, ci corre l'obbligo di sottolineare il lavoro del collega Nogara e rispondiamo parzialmente anche all'intervento della Consigliera Pulz, perché sicuramente tutti i presidenti si sono impegnati in questa direzione, in questa legislatura, anche con il cambio e tutti hanno dato il massimo del loro impegno e della loro competenza, ma il collega Nogara, detto da noi, lo vogliamo dire in maniera rafforzativa, quando ha avuto le tre presidenze... penso che questo debba essere sottolineato come un ruolo che non solo ha svolto con delicatezza ma con capacità, precisione, puntualità, e sfatiamo anche il mito che il presidente quando ci sono dei grossi interessi come quello della CVA... il presidente di una commissione ha dei ruoli che sono scritti sul Regolamento e che sono quelli di organizzare i lavori, moderarli, far arrivare la documentazione e favorire il dibattito, ma vorrete mica dirci che il collega Nogara... si è distinto in questo campo, si è distinto in quest'attività e quindi anche questo terzo aspetto ci spiace vederlo evidenziato così sul testo di questa iniziativa ed è forse l'aspetto principale per cui ovviamente ci vede respingere con forza e determinazione non solo il testo della mozione ma anche molte cose che sono state dette in aula e che troviamo veramente indelicate e ingiustificate.

Presidente - La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Ringraziamo prima di tutto i colleghi che ci hanno ricordato che questa non è un'aula giudiziaria, siamo contenti che abbiano sprecato così il loro tempo ma li rassicuriamo, ce ne eravamo già accorti da soli, infatti non siamo qui per processare nessuno, la competenza giudiziaria, per fortuna, compete a un altro potere dello Stato che non è quello di quest'aula. Alcuni colleghi ci hanno accusato di illazioni e di giudizi arbitrari ed è stato evidenziato in quest'aula, anche grazie all'arrivo del neo-Consigliere Barocco, che chiedere i voti non è reato e quindi non siamo qua in nessuna maniera a contestare l'infrazione di una legge, né siamo qua a chiedere condanne per chicchessia, noi siamo qua a discutere di due cose sostanzialmente: una è l'opportunità politica e l'altra è l'onorabilità di quest'aula. L'onorabilità di quest'aula, purtroppo, è stata lesa in modo fortissimo dall'indagine Geenna e da tutte le sue 902 pagine; l'onorabilità di quest'aula, nella quale in precedenza si era discusso serenamente del fatto che le infiltrazioni mafiose in Valle d'Aosta praticamente non esistessero, si è trovata a doversi confrontare con il fatto che le infiltrazioni mafiose invece sono presenti nei rappresentanti di quest'aula, erano presenti fino a questa mattina, nei rappresentanti dei maggior Comuni della Valle d'Aosta e nei rappresentanti di un altro fra i più grandi e importanti Comuni della Valle d'Aosta. Noi dobbiamo, come Consiglieri, prendere delle azioni e dei provvedimenti in merito per tutelare l'onorabilità di quest'aula. Abbiamo preso atto, con sommo dispiacere, della soluzione proposta dal Consigliere Marquis, che è aspettare. Il provvedimento che prenderà quest'aula per quello che riguarda l'infiltrazione mafiosa nelle massime istituzioni della Valle d'Aosta è: "aspettiamo che faccia la Magistratura". Bene, secondo noi, non è questo l'unico compito e l'unico dovere dei Consiglieri. Noi dobbiamo rappresentare in quest'aula la volontà dei cittadini valdostani e garantire a quest'aula la sua onorabilità perché è l'emblema di tutta la nostra Regione.

Non siamo qui a chiedere l'applicazione di una legge, per fortuna, dell'applicazione delle leggi si occupa il potere giudiziario: siamo qui a discutere sul fatto che in una commissione che ha una potestà specificatamente di tipo ispettivo o legislativo, o di indagine, quindi il confronto con il Sindaco di Roma ci pare assolutamente improprio... se questa commissione debba essere presieduta o meno da persone che siano al di sopra di ogni sospetto. Non sto parlando di prove, non sto parlando di condanne, non sto parlando di problemi giudiziari evidenti: stiamo parlando di essere al di sopra di ogni sospetto. La Commissione speciale CVA che è stata citata è una commissione che si deve occupare della più importante azienda sul territorio valdostano, che da sola fattura il 20% del PIL regionale e un ordine di grandezza pari all'intero bilancio regionale. Vogliamo essere sicuri che la gestione e le scelte sul futuro di questa società siano fatte al di sopra di ogni sospetto? Noi pensiamo di sì, noi pensavamo che le dimissioni nei confronti del fatto di essere citati in un'indagine per aver chiesto dei voti a qualcuno che si è poi rivelato probabilmente facente parte di una locale della criminalità organizzata fossero sufficienti a convincere alla presentazione delle dimissioni chiunque. In un Paese europeo più civile dell'Italia sarebbero già state presentate senza che noi arrivassimo a chiedere questo intervento con una mozione che è stata ripetutamente rinviata per essere discussa in questo momento solamente per esaurimento della possibilità di rinviarla ulteriormente. D'altra parte, se l'azione proposta da questa maggioranza è aspettare, certo, tutto è completamente in linea con quello che aspettano i nostri cittadini fuori da quest'aula: aspettano che la Magistratura faccia il suo lavoro e, come abbiamo evidenziato qui, anche il nostro. Il nostro lavoro è un altro: è quello anche di garantire l'onorabilità di quest'aula e non solo dando mandato a un avvocato per tutelarne da un punto di vista dell'immagine la rispettabilità, ma anche per garantire il fatto che i lavori in quest'aula e nelle commissioni da quest'aula nominati si svolgano al di sopra di ogni sospetto. Spiace constatare che questo interessi solamente il Movimento Cinque Stelle e soprattutto spiace constatare il fatto che questo sia attribuito a un nostro cambio di idea dal mattino al pomeriggio. Qualcuno addirittura ha sospettato che il collega Mossa avesse un fratello gemello, non è così, la nostra posizione stamattina è stata evidenziata e la nostra posizione di oggi è la stessa del momento in cui abbiamo presentato la mozione, cioè non dal mattino al pomeriggio ma risale ormai a un mese fa. Ci rendiamo conto che probabilmente i cambi di idea, secondo il collega Ferrero, presuppongano un tempo più lungo che non le poche ore che separano il mattino dal pomeriggio, infatti siamo certi che ci voglia almeno un periodo di tempo... che ne so? quello che intercorre fra le elezioni politiche e le elezioni regionali per un drastico cambiamento di idea, di programma e di visione della politica. La nostra visione politica è sempre la stessa, noi vorremmo che gli atti di quest'aula fossero della massima trasparenza, chiediamo lo streaming dei lavori della commissione e che le commissioni regionali, sia che siano permanenti, sia che siano straordinarie, siano al di sopra di ogni sospetto: questo è quello che chiediamo, non è una condanna di nessuno dei colleghi di quest'aula, quello che chiediamo in quest'aula è un passo indietro al fine di garantire la rispettabilità del lavoro di tutti noi.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Se non ce ne sono, chiudiamo la discussione generale. In replica la parola al Presidente Fosson.

Fosson (GM) - Due brevi considerazioni: intanto noi non aspettiamo nulla ma siamo impegnati con tutte le nostre energie, come ho già detto alla Festa dell'autonomia, a garantire la legalità in Valle d'Aosta e a risolvere e affrontare tutte le situazioni che si sono presentate. Quando sarà possibile ed evidente tutto quello che è stato messo in moto in queste settimane, sarà chiaro a tutti questo passaggio.

La seconda cosa che volevo dire è che è una mozione che affronta in modo generico e che non ha un nesso causale come diceva bene il Consigliere Restano, ma colpisce così a 360 gradi senza indicazioni precise. Nel dire che la rigetteremo con forza e convinzione, vorrei solo sottolineare che alla base di tutto ci deve essere sempre un rispetto delle persone, di quello che fanno e di quello che si sforzano di mettere in atto, soprattutto il grande lavoro che tanti stanno facendo in questo momento. Soprattutto quindi il rispetto delle persone ma vorrei sottolineare, e concludo, anche la professionalità di alcuni, e devo ammettere e riferire, anche per quanto è successo nella precedente legislatura, che la professionalità del collega in causa, soprattutto per quello che riguarda CVA, è stata grandissima e ha permesso dei grandi passi avanti nell'analisi corretta e trasparente di tutto quello che è successo.

Presidente - Se non ci sono altre richieste di intervento, ha chiesto la parola per la replica il collega Mossa.

Mossa (M5S) - Intanto comincio con il collega Sammaritani che è intervenuto e mi fa piacere che oggi dopo pranzo lei abbia tolto la felpa di politico per rimettere quella di giurista confuso e, vista la performance di stamattina, forse è meglio se la appende al chiodo. Quando una mozione verte sull'etica, diventate improvvisamente giuristi, quando verte sull'avvallo di un atto puramente amministrativo, diventate etici, vai a capire...

Sono contento che per la collega Morelli la legge elettorale più l'Osservatorio sono già azioni più che sufficienti per contrastare le infiltrazioni mafiose all'interno delle istituzioni.

Al collega Bianchi vorrei ricordare, visto che nel suo intervento ha ribadito più volte che io sto chiedendo le dimissioni di qualcuno, che in realtà io non sto chiedendo le dimissioni di nessuno ma sto chiedendo semplicemente di spostare temporaneamente dal ruolo di presidenza delle commissioni qualche collega che ha avuto dei contatti con delle cosche. Non ho chiesto le dimissioni di nessuno ma lei, collega Bianchi, per tutto l'intervento ha continuato a dire questa cosa, va bene. Ovviamente, finché le posizioni non sono ben chiare e ben definite, non c'è nessun problema che ognuno riprenda il suo ruolo ma qua si tratta di una questione precauzionale e non altro.

Il collega Marquis aspetta gli esiti delle indagini e vive nel suo mondo ovattato dove non esistono infiltrazioni mafiose e nessun problema lede la segretezza del voto e siamo felici per lui perché se uno vive bene, siamo contenti pure noi.

Ringrazio anche il collega Bertin che cerca di dare sempre un'interpretazione diversa alle mie mozioni quando ritengo di essere stato molto chiaro e molto preciso in merito.

Collega Pulz, a proposito di idee confuse, propone un emendamento a che cosa? Alla mia mozione? Non ho capito, perché se è alla mia mozione, dubito che si possa inserire il suo emendamento, se invece si riferisce al Regolamento interno del Consiglio, allora non è questa la mozione adatta perché non verte su questo... a questa sua richiesta che comunque condividiamo.

Colleghi Gerandin e Ferrero, mi preme ricordarvi, perché continuate sempre a mischiare le carte, che stamani mattina siamo stati chiamati a votare un semplice atto amministrativo e voi ne avete fatto un atto politico al fine di tornare al voto, guarda caso, con la precedente legge elettorale, perché forse dal vecchio sistema elettorale potreste trarne vantaggio, altrimenti non si spiega perché, pur avendo votato per la nuova legge elettorale, state facendo l'impossibile per tornare a votare con la legge precedente.

Al collega Daudry ricordiamo che la regola "mai in TV" se l'è inventata, complimenti per la fantasia, perché non è mai esistita né nel nostro Statuto, né nel nostro regolamento. Per quanto riguarda la questione dei tre mandati votati da noi in aula, le ricordo che lo stesso giorno abbiamo proposto i due mandati, non ci avete fatto discutere la proposta perché l'aula aveva già approvato quella dei tre mandati. È solo questo il motivo perché purtroppo non abbiamo potuto discutere la nostra, ma noi siamo per i due mandati anche all'interno di questo Consiglio regionale.

Presidente Fosson, io nel suo intervento la vedo stanco, non vorrei che i fatti di questi giorni l'avessero un po' provata, quindi non infierisco.

Qui però oggi la maggior parte dei presenti, anziché prendere le distanze da chi ha avuto rapporti con cosche locali, a quanto pare sta prendendo le distanze da noi, è incredibile... e questo non fa altro che confermare quello che sosteniamo: che non c'è e non ci sarà mai nessuna intenzione a prendere in considerazione azioni al riguardo per contrastare queste infiltrazioni mafiose e tutelare l'onorabilità di quest'aula, se non quelle di aspettare azioni da parte della Magistratura.

Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Solo per prendere le distanze da quanto dichiarato dal collega Mossa. Che MOUV' tragga vantaggio dal vecchio sistema elettorale veramente le fa poco onore, nel senso che è veramente una dichiarazione senza alcun senso, perché probabilmente lei non c'era ma sono uno di quelli che si è battuto per lo spoglio centralizzato e torno dire in quest'aula che noi avremmo votato anche lo spoglio a quattro, non a otto, per cui torno a dire che mi pare un intervento del tutto fuori luogo e mi auguro che sia stata veramente una scivolata. Per il resto io le confermo - e l'ho detto nel mio intervento - che la proposta che abbiamo fatto noi, e cioè di sollevare il problema politico in quest'aula prima ancora di quello che è poi un semplice mascherarsi dietro alla votazione di un atto amministrativo che ha confermato... era legata al fatto che noi, in quanto MOUV', avevamo chiesto al Presidente Fosson di prendere atto che non aveva più una maggioranza, di aprire un dialogo, una questione politica che non obbligatoriamente avrebbe portato alle elezioni, è una libera interpretazione anche questa che sento ora.

Io l'ho già detto nel mio primo intervento e lo ribadisco, per cui a me dispiace veramente perché a volte le scuse sono peggio ancora del primo danno, nel senso che, quando uno vuole provare magari a giustificare dei passaggi, è peggio ancora. Le ripeto, ma rispettando poi quella che è stata la vostra scelta, mascherarsi dietro ad un atto amministrativo, che sicuramente è un atto politico... perché il diciottesimo di cui lei ha parlato, collega Mossa, era alla disperata ricerca di questa maggioranza dopo che in quest'aula avete ripetuto in tutti i passaggi che probabilmente, facendo riferimento anche al fatto che l'indagine finiva nel 2017... c'era un proseguo delle indagini e che mettevano in discussione addirittura il risultato del 2018... avete fatto una cosa assolutamente in antitesi con quella preoccupazione che avete manifestato in aula. Io torno a dire: la rispetto, non la condivido e ci tenevo a dirlo. Non cercate tanto distante, il diciottesimo siete voi!

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento per dichiarazione di voto? Per dichiarazione di voto, la parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Chiedo l'intervento per fatto personale per l'intervento del collega Gerandin. Il collega Gerandin ha ribadito un'altra volta che siamo noi quelli che cambiano idea e non siamo coerenti e ha citato il profondo passato nella volontà di sostenere lo spoglio centralizzato con quattro poli da parte sua personale però, perché in quest'aula con 35 Consiglieri ci sono solamente due persone che hanno votato contro lo spoglio centralizzato e siedono entrambe nel suo movimento. Prima di continuare ad accusare noi sulla nostra volontà di portare avanti una legge elettorale diversa, quindi le conviene che guardi in casa sua.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervenire per dichiarazione di voto? Ha chiesto la parola il collega Nogara.

Nogara (UVP) - Avrei avuto varie cose da dire ma devo ringraziare la maggior parte dei colleghi che sono intervenuti e, secondo me, hanno detto già tante cose che avrei voluto dire io. Io solo una cosa volevo ancora dire: che, per quanto affermato a titolo personale il collega Mossa, non è il caso di discuterne in quest'aula ma mi riservo di discuterne nelle sedi opportune.

Presidente - Possiamo mettere in votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 25

Favorevoli: 6

Contrari: 19

Astenuti: 10 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Sammaritani, Spelgatti)

Il Consiglio non approva.