Oggetto del Consiglio n. 439 del 20 febbraio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 439/XV - Interpellanza: "Tempistiche per la presentazione di un disegno di legge in materia di lavori pubblici".
Rollandin (Presidente) - Punto 34 all'ordine del giorno. La parola al collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - La mia interpellanza vuol fare un po' il punto della situazione in merito alla tanto auspicata legge regionale, alla normativa riguardante la materia dei lavori pubblici e degli appalti.
Faccio una breve cronistoria, anche se penso che quest'Aula già la conosca, come la conoscono molto bene i cittadini valdostani e, meglio ancora, la conoscono le imprese valdostane. Dico questo perché con legge regionale n. 16 del 2 agosto del 2016 - quindi parliamo di circa tre anni fa - si è provveduto a rivedere la preesistente normativa regionale in materia di lavori pubblici abrogando, tra l'altro, la legge regionale n. 12 del 1996, fatta eccezione per l'articolo 40bis, 40ter, 41 e 42, con la conseguente applicazione anche in Valle d'Aosta dei principi generali definiti dal decreto legislativo n. 50 del 2016. Questo ha comportato per la Valle d'Aosta oserei dire un momento di "blocco" riguardo alla materia lavori pubblici. Avevamo in essere quello che chiamavamo "il piano cultura", che di fatto è rimasto il piano cultura come copertura finanziaria, ma poi di lavori non ne sono partiti o veramente pochi, ne sono partiti rispetto alle disponibilità finanziarie. Da allora già in quella sede si promise che la Valle d'Aosta avrebbe comunque legiferato in materia. È una cosa tanto attesa.
Io penso che tutte le forze politiche presenti in quest'Aula, anche quelle non presenti in quest'Aula in quanto non votate, abbiano fatto la campagna elettorale promettendo la nuova legge sui lavori pubblici, sul fatto che comunque c'era una sorta di possibilità di venire in contro al mondo imprenditoriale in grande crisi, perché è indubbio, non è solo per la legge sugli appalti, poiché è ovvio che quando ci sono meno risorse bisogna fare fuoco con la legna che c'è, per cui c'è crisi per le poche risorse, ma si è in crisi anche per una legge che non è mai decollata. Quand'ero collega di governo con il collega Borrello, più volte gli ho detto: "ma portiamola questa legge" e lui mi rispondeva: "no, è in dirittura d'arrivo".
Devo dire che a me interessa più la sostanza che non la forma, per cui io chiedo: dove siamo, a che punto siamo con questa legge e, soprattutto, quando vogliamo portarla? Penso che sia il mondo imprenditoriale, sia la piccola impresa e sia gli artigiani stiano aspettando la legge a braccia aperte, perché in questo momento di grande crisi non possiamo continuare ad andare avanti applicando il decreto legislativo n. 50 del 2016. Tra l'altro è un decreto legislativo ancora incompleto, perché comunque a livello di Stato stiamo ancora aspettando l'emanazione delle direttive, i decreti attuativi. Siamo di fronte ad un decreto legge che di fatto per il mondo imprenditoriale valdostano è stata una mazzata. Da una parte non ci sono le risposte e, dall'altra, noi non siamo ancora stati in grado in questo momento di presentare questo disegno di legge. Pertanto lo dico senza nessun tono polemico, ma penso che il tempo sia strascaduto, perché ormai saranno quasi tre anni che andiamo avanti con questo compromesso inapplicabile per il mondo imprenditoriale valdostano.
Presidente - La parola all'Assessore Borrello per la risposta; ne ha facoltà.
Borrello (SA) - Sarò molto breve. Gli uffici mi avevano preparato tutta una serie di documentazione in merito ai margini di manovra del decreto legislativo n. 50 del 2016, ma penso che le intenzioni dell'iniziativa siano più di carattere politico e politicamente io le risponderò. Nel percorso che abbiamo fatto insieme, avevamo anche condiviso alcuni passaggi rispetto a questo tipo di iniziativa di carattere legislativo e normativo.
Posso annunciare che siamo pronti ad andare in Commissione, visto che c'è questa necessità urgente di entrare nel merito di una predisposizione normativa. Chiedo quindi al Presidente della Commissione competente di andare a mettere in calendario un'audizione in tal senso per poter illustrare alla commissione competente il lavoro di predisposizione di questo atto normativo, partendo dal presupposto però - e ci tengo a dirlo - della forte volontà politica che ci deve essere da parte di quest'Aula, perché questo disegno normativo deve avere una forte valenza politica, non deve avere colori politici, ma deve essere trasversale. Per quale motivo? Perché noi andiamo a recepire tutta una serie di aspetti di carattere tecnico che già abbiamo inserito nel Piano triennale dei lavori pubblici per quanto riguarda gli interventi e i lavori fino al milione di euro e, parallelamente, tutta una serie di attività di carattere politico-amministrativo per quanto riguarda la creazione dell'elenco delle imprese. Di conseguenza, la forza di andare a codificare a livello normativo deve essere trasversale. Io la ringrazio per la sua iniziativa. Sono disponibile ad andare nell'immediato, compatibilmente con il calendario della Commissione competente, a ragionare in merito ad una normativa di settore, così come hanno già fatto altre Regioni.
Ci tengo a sottolineare, per quanto riguarda il discorso di tutela delle piccole e medie imprese artigiane nel mondo dell'edilizia, che anche all'interno del DEFR - che, come ben sapete, è a cavallo di due giunte - è stata approvata, proprio al capitolo 5, punto 5.1, la "Tutela e valorizzazione delle imprese valdostane" e proprio in quell'ambito c'era il discorso di una legge specifica regionale sugli appalti. Parallelamente questa potrebbe essere - mi riferisco in particolar modo al collega Distort, con il quale ci eravamo confrontati più volte - la possibilità per approfondire una tematica in fase di compimento, un accordo con gli ordini professionali, perché molte volte ci si concentra solo sulla legge degli appalti, ma contemporaneamente bisogna andare anche a fare un ragionamento legato ai servizi attinenti all'ingegneria e l'architettura. Il mondo dell'edilizia deve essere visto a 360 gradi. Do quindi disponibilità totale per andare nell'immediato in Commissione a discutere di questo disegno di legge che, ripeto, non deve avere colori politici, ma spero sia condivisa a 360 gradi.
Presidente - La parola al collega Gerandin per la replica.
Gerandin (MOUV') - Grazie, Assessore Borrello. Per me questa oggi è una bella notizia, lei sa che comunque l'avevo già sollecitata più volte. Mi fa anche piacere capire, almeno dalle anticipazioni che ci ha fornito, che la sua sarà una proposta coraggiosa, chiamiamola così, una proposta che comunque andrà nella direzione della micro, piccola e media impresa che abbiamo in Valle d'Aosta. Lo dico perché ci sono già altre realtà che se ne sono occupate, e lei lo ha citato. A me piace ricordare la Provincia di Trento, la quale ha avuto sicuramente coraggio, perché ha cominciato a scrivere che le forniture e i servizi fino a 80.000,00 euro e gli appalti fino al milione di euro al netto dell'IVA vadano suddivisi in lotti. Io mi auguro che anche lei vada in questa direzione, perché abbiamo davvero bisogno di avere un po' di ossigeno per il sistema imprenditoriale valdostano. Se i presupposti della legge di Trento erano quelli di una realtà come quella in cui c'era tanta piccola, media e micro impresa, io penso che il concetto valga ancora di più per una realtà come la Valle d'Aosta. Se avrà coraggio vada tranquillo, perché - l'ho già detto prima quando parlavo della variazione di bilancio - il concetto è esattamente uguale: quello che va fatto nell'interesse dei cittadini valdostani e delle imprese valdostane va portato avanti. Pertanto vada tranquillo, l'importante è che abbia coraggio, che non si vada verso una legge-fotocopia del decreto legislativo, perché a noi non serve.