Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 438 del 20 febbraio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 438/XV - Interpellanza: "Sollecitazione delle istituzioni scolastiche ad una maggiore adesione alle iniziative organizzate per celebrare la Giornata del Ricordo".

Rollandin (Presidente) - Punto 33 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il collega Manfrin; ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Cominciamo con il dire - e lo posso dire in maniera orgogliosa - che finalmente anche in Valle d'Aosta si è tenuta una celebrazione della Giornata del Ricordo, che rende appunto davvero merito alla memoria di coloro che vennero infoibati, uccisi e infilati nelle doline carsiche che conosciamo. È una celebrazione che non vi era mai stata dal 2004 ad oggi, anno in cui venne approvata la Giornata del Ricordo; venne istituita con legge nel 2004 e fu prevista per la giornata del 10 febbraio. Dal 2004 io sono stato Presidente - e lo sono tuttora - del "Comitato 10 febbraio", per quanto riguarda la Valle d'Aosta, che si occupa appunto di perpetrare il ricordo dei martiri delle foibe e degli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia. Dicevo che tale celebrazione è stata un qualcosa di straordinario. A questo proposito intendo ringraziare il Presidente del Consiglio, l'Ufficio di Presidenza e il collega Distort che ha proposto questa iniziativa all'interno dell'Ufficio di Presidenza, perché quella serata teatrale tenutasi alla Cittadella dei Giovani il 15 febbraio è stato un qualcosa di davvero straordinario. Davide Giandrini, che è colui che ha fatto lo spettacolo in maniera davvero magistrale, è riuscito a restituire il senso vivido del ricordo, ha fatto vivere ai presenti quegli attimi di orrore, raccontando una piccola storia e interpretandola con poche musiche, poche luci, ma con tanto e tanto trasporto.

Questa manifestazione - ci tengo a ribadirlo: davvero straordinaria, perché ha reso in maniera quasi tattile direi tutto l'orrore di quella tragedia - è stata però funestata da un fatto assolutamente increscioso, ovvero la mancata adesione delle scuole all'invito della presenza del Consiglio per questo evento. Ho registrato questa assenza in maniera assolutamente negativa, negativissima potremmo dire, perché pensare che nemmeno una scuola, nemmeno una classe in tutta la Valle d'Aosta possa aderire ad una manifestazione di questo tipo, quella in cui si spiega come venne perpetrato per motivi esclusivamente politici ed etnici l'omicidio di decine di migliaia di persone, credo sia davvero deprecabile. Così come spiegare cosa fu l'esodo dei 350.000 cittadini istriani, fiumani e dalmati che dovettero da un giorno all'altro abbandonare le proprie case, perché quel territorio non era più territorio italiano e vennero costretti a scegliere se diventare fedeli sudditi del regime comunista del Maresciallo Tito oppure rimanere italiani. Ebbene, 350.000 persone scelsero la libertà, scelsero quindi di trovare rifugio nel nostro Paese e divennero appunto dei veri profughi che si trovarono da un momento all'altro senza casa, senza mobili, senza alcun possedimento terreno, ad affrontare davvero grandissime sfide. Per mantenere viva la memoria di quanto accadde, per fare in modo che non accada mai più e che mai più un'ideologia così avvelenante possa condurre a tragedie di quel tipo, sarebbe stato davvero utile, davvero importante e davvero prezioso che tutte le istituzioni scolastiche, tutte le classi e tutti gli studenti della Valle d'Aosta potessero partecipare e vedere sentendosi raccontare che cosa fu quell'orrore.

Mi sono chiesto qual è la motivazione di questo rifiuto. Il mio augurio è che non sia avvenuto per motivi politici, me lo auguro vivamente, però mi limito a fare un'osservazione. Per la celebrazione della manifestazione in ricordo della Shoah - e non vogliamo fare certo classifiche fra tragedie - vi è stata una larghissima partecipazione proprio delle scuole, ma le stesse scuole però non hanno sentito l'esigenza di mostrare la stessa solerzia dell'occasione della celebrazione del 10 febbraio. Per questo motivo, considerata anche l'importanza del tema, chiedo all'Assessore competente di conoscere quali siano le cause di una tale mancata partecipazione e se sia intenzione da parte dell'Amministrazione regionale sensibilizzare le istituzioni scolastiche su questo tema per favorirne in futuro la partecipazione.

Presidente - Chiede la parola l'Assessore Certan; ne ha facoltà.

Certan (ALPE) - Per quanto riguarda il sollecitare le istituzioni scolastiche ad una maggiore adesione alle iniziative organizzate per celebrare la Giornata del Ricordo, lei mi fa due quesiti, collega Manfrin. Il primo riguarda le motivazioni di tale scarsa affluenza. L'Assessorato dell'istruzione, università, ricerca e politiche giovanili promuovere tutte le iniziative regionali, nazionali ed internazionali legate all'insegnamento di cittadinanza e costituzione nelle quali rientrano le celebrazioni delle solennità civili nazionali, tra cui il Giorno della Memoria, istituito con legge 20 luglio 2000 (la n. 211), e il Giorno del Ricordo istituito con legge 30 marzo 2004 (la n. 92), come da lei ricordato. La consolidata consuetudine di tale celebrazione avviene mediante la proposta di due iniziative cardine, promosse rispettivamente dalla Presidenza della Regione e dalla Presidenza del Consiglio di concerto con l'Assessorato dell'istruzione e politiche giovanili. Per quanto riguarda il primo, il viaggio della memoria a Cracovia e ai campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau viene organizzato in collaborazione con l'Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea in Valle d'Aosta. Tale iniziativa è destinata agli studenti delle classi quarte e quinte di scuola secondaria di secondo grado regionali e paritarie - sono circa 40 studenti con docenti e accompagnatori - in occasione del Giorno della Memoria, il 27 gennaio. Essa consiste in un viaggio di una settimana che negli ultimi anni ha toccato le città di Praga (ghetto e campo di concentramento di Terezin) e Cracovia (vari luoghi attorno a Cracovia e il campo di concentramento di Auschwitz e Birkenau). A partire dall'anno scolastico 2015/2016, in accordo con l'Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea in Valle d'Aosta, la scelta degli studenti partecipanti al viaggio avviene mediante un concorso legato al tema della memoria. La selezione concorsuale consiste in una prova individuale sotto forma di saggio breve, supportata da un dossier di documenti in più lingue - italiano, francese, tedesco e inglese - elaborato dall'Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea. Gli elaborati degli studenti possono essere svolti in più lingue. Inoltre, in preparazione del concorso, l'Istituto Storico organizza tutti gli anni un seminario e spettacoli in commemorazione della Giornata della Memoria.

Per quanto riguarda il viaggio d'istruzione a Gorizia e Trieste, collega, l'ho messo per secondo perché è stato istituito per legge in un secondo momento con quattro anni di differenza, quindi esclusivamente in un ordine temporale. La Presidenza del Consiglio organizza e promuove il viaggio d'istruzione a Gorizia e Trieste ormai da nove anni in occasione del Giorno del Ricordo, il 10 febbraio. Dal 18 al 20 febbraio 2016 ho partecipato con i ragazzi a Basovizza, ho visitato la risiera di San Sabba, oltre che tutti gli altri luoghi attorno a Trieste, quindi anche - come lo ricordava lei - le foibe. Questo viaggio è destinato agli studenti delle classi quinte di scuola secondaria di secondo grado regionali e paritarie (circa 47 studenti con docenti e accompagnatori). Poi è sempre stata fatta una serata di restituzione in cui i ragazzi presentavano anche ai genitori o ai loro amici delle iniziative. Consiste in un viaggio di tre giorni - a Trieste e a Gorizia - con visite a luoghi inerenti le foibe e l'esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre durante la seconda guerra mondiale, ma riguarda anche altri aspetti della storia del Novecento. Vi assicuro - e credo che il collega Distort e il collega Restano che quest'anno hanno accompagnato le scolaresche lo possono confermare - che le guide che di solito abbiamo a disposizione sono davvero molto competenti, molto preparate, anche dal punto di vista storico è davvero interessante seguire la loro spiegazione e il loro percorso con i ragazzi. Gli studenti sono individuati secondo il criterio di rotazione degli istituti. La Sovraintendenza individua ogni anno le istituzioni che a loro volta provvedono a scegliere gli studenti partecipanti sulla base della valorizzazione dell'eccellenza a scuola. Per l'anno scolastico 2018/2019 la Presidenza del Consiglio ha promosso una nuova iniziativa nel quadro delle celebrazioni per il Giorno del Ricordo. Per la prima volta dal 2004 è stato proposto uno spettacolo teatrale - lo ha ricordato lei - "Il sentiero del padre, viaggio tra i segreti delle foibe carsiche", che si propone di approfondire la riflessione sulla tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo degli istriani, fiumani e dalmati. L'iniziativa è stata direttamente sottoposta dalla Presidenza del Consiglio all'attenzione dei dirigenti scolastici delle istituzioni, in particolar modo quelle precedentemente identificate per la partecipazione al viaggio.

Preso atto dell'impegno costante di tale Assessorato nella celebrazione delle solennità civili e nazionali, si ritiene che la riscontrata scarsa affluenza allo spettacolo in questione sia imputabile ai ridotti tempi tecnici organizzativi e alla novità di questa iniziativa nel calendario delle attività scolastiche. Quest'anno era un venerdì sera, tra l'altro anch'io pensavo di poter partecipare, ma poi ho avuto un impegno familiare e non sono riuscita ad andare. In qualche modo abbino la scarsa partecipazione a questo, perché gli altri anni, glielo assicuro, quando sono stata con loro a Trieste, c'era stata un'affluenza abbastanza numerosa, avevano anche fatto una restituzione con tutte le famiglie.

Per quanto riguarda il secondo quesito: "se sia intenzione dell'Amministrazione sollecitare le istituzioni scolastiche sia ad una maggiore adesione, sia ad una sensibilizzazione sul tema", io credo che sulla sensibilizzazione le scuole stiano facendo assolutamente tutto un percorso interessante riguardo alle due giornate, sia riguardo alla Giornata del Ricordo che alla Giornata della Memoria, e credo - come detto da lei - che non ci sia una tragedia prima e una tragedia seconda. Ritengo solo sia forse molto più difficile da contestualizzare, perché si è in un territorio di confine che ha avuto una storia molto complicata per quanto riguarda il discorso delle foibe; l'altra, purtroppo, era molto più comprensibile da un punto di vista territoriale, anche nella storia. Però sono due tragedie che non hanno una priorità, quindi la sensibilizzazione sui temi è da portare avanti nello stesso modo per tutte e due.

Ritengo quindi opportuno sensibilizzare le istituzioni scolastiche con apposita circolare - lo abbiam sempre fatto - per valorizzare l'importanza della partecipazione dei giovani alle celebrazioni di tutte le solennità civili previste dalla legge, fatto salvo che le istituzioni scolastiche hanno autonomia e facoltà di scegliere e decidere l'adesione o meno, per cui ritengo altrettanto opportuno salvaguardare questa autonomia e la possibilità di scelta delle istituzioni. Ripeto: noi e la Sovrintendenza abbiamo sempre sensibilizzato e sollecitato tutte le iniziative nello stesso modo e con la stessa costanza, in egual modo. Naturalmente poi, anche in base all'organizzazione delle attività didattiche, ci sono le scuole che hanno aderito.

Io mi prendo chiaramente l'impegno di andare a verificare se ci sono state altre problematiche che non conosco e che non mi sono state segnalate. Lei giustamente ha in qualche modo sollecitato un mio interessamento a tal proposito, quindi mi prendo l'impegno ulteriore di sentire i dirigenti scolastici nei prossimi giorni.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Assessore, nella sua risposta ho apprezzato particolarmente il fatto di dichiarare finalmente davanti a tutti che non vi sono classifiche nelle tragedie e che sono tutte ugualmente importanti. Questo è assolutamente un merito che le riconosco... no, non parlo di lei, parlo in generale, non parlo di lei, ci mancherebbe altro! Le riconosco anche di essersi presa l'impegno - e quindi rimane registrato, ovviamente - di sensibilizzare poi le varie istituzioni scolastiche sul tema, perché credo sia assolutamente importante. Le spiego perché ci tengo.

C'era un dirigente a quella serata, l'unico dirigente di una scuola - ovviamente non farò nomi, né riferimenti - che mi ha detto: "Io ho trasmesso la segnalazione a tutte le classi e a tutti gli insegnanti, ma non ha risposto nessuno". Ora, pensando alla molteplicità delle classi e delle scuole presenti sul territorio regionale, pensare che nessuno di quegli insegnanti abbia trovato - caspita! - una serata di tempo per accompagnare i propri ragazzi a vedere uno spettacolo così importante, è evidente che qualche sospetto lo fa sorgere. Era fuori orario scolastico, quindi a maggior ragione c'è la possibilità.

In ogni caso, per rendere proficua anche questa occasione, ne approfitto per leggere un piccolo pezzo di un racconto di Stefano Zecchi, di un romanzo veramente molto importante: "Una mattina, mentre attraversavamo Piazza Venezia per andare a mangiare alla mensa dei poveri, ci ritrovammo circondati da qualche centinaio di persone che manifestavano. Da un lato della strada un gruppo gridava: "Fuori i fascisti da Trieste. Viva il comunismo e la libertà", sventolando bandiere rosse e innalzando striscioni che osannavano Stalin, Tito e Togliatti. - Stefano Zecchi, nel suo romanzo sugli esuli istriani, raccontava appunto come fosse stato organizzato il benvenuto del PCI agli italiani che abbandonavano la Jugoslavia per trovare ostilità in Italia, quella che fino a pochi attimi prima era la loro patria - Quando alla fine della seconda guerra mondiale, il 10 febbraio 1947 l'Italia firmò il trattato di pace che consegnava le terre d'Istria e della Dalmazia alla Jugoslavia di Tito, la Sinistra non conobbe la parola "accoglienza"; tutt'altro, si scagliò con rabbia e ferocia contro quei clandestini che avevano osato lasciare il paradiso comunista... 350.000 profughi istriani e dalmati, 350.000 italiani che la Sinistra ha trattato come invasori, come traditori. Ad attenderli nei porti di Bari e Venezia c'erano, sì, i Comunisti, ma per dedicargli insulti, fischi e sputi. A Bologna, invece, per evitare che il treno con gli esuli si fermasse, i ferrovieri minacciarono uno sciopero e poi rovesciarono il latte raccolto per le donne e i bambini affamati".

Ci tengo anche a leggere un passo veramente molto edificante e particolare che riportò L'Unità . L'Unità , nell'episodio del 30 novembre del 1946, scrisse: "Ancora si parla di profughi, altre le persone, altri i termini del dramma. Non riusciremo mai a considerare aventi diritto d'asilo coloro che si sono riservati nelle nostre grandi città, non sotto la spinta del nemico incalzante, ma impauriti dall'alito di libertà che precedeva o coincideva con l'avanzata degli eserciti liberatori. I gerarchi, i briganti neri, i profittatori che hanno trovato rifugio nelle città e vi sperperano le ricchezze rapinate e forniscono reclute alla delinquenza comune non meritano davvero la nostra solidarietà, né hanno diritto a rubarci pane e spazio, che sono già così scarsi". Questo ovviamente il giornale de L'Unità che si è sempre schierato in favore dell'accoglienza e che adesso, fortunatamente, ha chiuso definitivamente.

Continua Stefano Zecchi: "Oggi invocano l'asilo per tutti, si commuovono alla foto del bambino riverso sulla spiaggia, lo pubblicano in prima pagina, dedicano attenzione e sempre solo a chi viene da lontano. Agli italiani, invece, a coloro che lasciarono Pola, Fiume e le loro case per rimanere italiani, la Sinistra riservò solo odio, lo stesso che permise di nascondere gli orrori delle foibe". E conclude: "Non dovevamo dimenticare che eravamo clandestini anche se eravamo italiani in Italia".

Presidente - Ci saranno altri momenti per approfondire questo tema delicato. Noi abbiamo partecipato a questa visita dei ragazzi, abbiamo visto tante cose e potremmo dirne tante altre.