Oggetto del Consiglio n. 429 del 20 febbraio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 429/XV - Interrogazione: "Notizie in merito alle competenze conferite all'"Emergency Manager" di Palazzo regionale" e interpellanza: "Avvio di un'indagine interna per accertare eventuali responsabilità in merito al conferimento dell'incarico di "Emergency Manager" di Palazzo regionale".
Distort (Presidente) - Punti 7 e 24 all'ordine del giorno, che come annunciato trattiamo congiuntamente. Ha chiesto la parola il collega Gerandin, prego.
Gerandin (MOUV') - Si tratta di due iniziative che hanno nelle premesse le stesse argomentazioni, ma considerato che gli interrogativi erano davvero tanti - penso mi risponderà il Presidente - mi è parso corretto avere il tempo di dare le giuste informazioni e fare le giuste considerazioni, per cui ho preferito occupare sia lo spazio di una interrogazione che quello di una interpellanza.
Lei, Presidente, nell'ultimo Consiglio ha dichiarato che l'Emergency Manager non è mai in realtà stato tale, che non esisteva un simile incarico all'interno dell'amministrazione regionale, che c'era qualcuno che lo faceva di sua volontà, forse per dedizione o per capacità sue; io penso che in questa aula sia scesa un'ondata di gelo, nel senso che mai e poi mai si poteva ipotizzare una cosa del genere. Una ondata di gelo - parlo in prima persona - che sicuramente mi ha toccato personalmente, perché ho ricoperto comunque dei ruoli di governo. Per cui la prima domanda che mi pongo è: che tutele c'erano per gli atti che i governi che si sono succeduti nel tempo adottavano? Che riservatezza c'era su quegli atti? Ma la stessa domanda me la pongo anche come comune cittadino, perché obiettivamente sapere che il centro del potere valdostano non aveva nel proprio organico o non aveva dettato le regole per un Emergency Manager, è in antitesi con la riservatezza che viene chiesta in quest'aula nel trattare tutta una serie di argomenti.
Non entrerò nel merito e non giudicherò l'operato della persona, non è a me che tocca giudicarlo. Nelle due iniziative non ho parlato e non ho fatto nessun tipo di accenno al nominativo. A me preoccupa che questa figura non esistesse all'interno di un organigramma; questo è quello che lei ha dichiarato. In un secondo tempo poi è uscito fuori un documento in cui almeno per la parte di Emergency Manager c'era un incarico con un provvedimento dirigenziale, però rimane la grande incognita legata al discorso dell'addetto alla sicurezza, alla sorveglianza, quello che è il Security Manager.
Presidente, prima di tutto le leggerò le domande, perché è corretto che anche i cittadini sappiano cosa è stato chiesto in queste due iniziative. Vorremmo capire prima di tutto come mai nelle sue dichiarazioni non si è fatto neanche cenno alla figura dell'addetto all'emergenza, visto che comunque un incarico c'era, ma soprattutto, come ci ha informato nello scorso consiglio, visto che c'era qualcuno che lo faceva di sua volontà, forse per dedizione o per capacità sue. Leggo le domande così magari è un po' più facile confrontarsi e argomentare. Le domande sono: "se è vero che questo ruolo non esiste nell'organigramma regionale ed esisteva invece chi lo esercitava, se esistono atti di nomina o dirigenziale, in che data questo ruolo ha iniziato ad essere esercitato pur in assenza di nomina e a questo punto autorizzato da chi; che tipo di accesso, che luoghi ed informazioni riservate sono stati "tranquillamente" nelle disponibilità di visita e a disposizione di chi ha esercitato fino a tutt'oggi la figura di 'Emergency Manager'; chi ha materialmente messo a disposizione sistemi di allarme, codici di accesso ad aree riservate e sistemi di sorveglianza e a partire da quando". Perché qua è curioso capire che ci fossero persone non autorizzate che decidevano chi entrava, chi usciva, dove si recava, con chi. Soprattutto l'interesse è di capire a che banca dati aveva accesso questo tipo di persona. Si chiede anche: "che inquadramento ha a tutt'oggi la persona che ha esercitato tale ruolo, se ha indennità aggiuntive, a quanto ammontano e a partire da quale data, chi ne ha eventualmente autorizzato l'erogazione, chi annualmente fissava gli obiettivi individuali da raggiungere a questa persona; - perché se c'è un incarico ci saranno obiettivi da raggiungere, se ci sono obiettivi ci sarà un mansionario dove si fissano i limiti eventualmente in cui si poteva intervenire - considerato che il Presidente dichiarava: 'c'era qualcuno che lo faceva di sua volontà, forse per dedizione o per capacità sue', Le chiedo a chi si riferiva quando parlava di 'dedizione' e se è intenzione del Governo avviare una immediata indagine interna da concludersi in tempi brevissimi per accertare responsabilità e di conseguenza eventuali azioni di carattere amministrativo o penale".
Dico questo perché la notizia che è circolata e i titoli cubitali che sono usciti non penso che siano un messaggio rassicurante per l'intera cittadinanza valdostana. Sapere che qualcuno poteva tranquillamente girare nei palazzi, attivare e disattivare sistemi di sicurezza, avere accesso a locali che normalmente dovrebbero essere quantomeno riservati e dulcis in fundo avere accesso a quei locali della Presidenza, che lei in questo momento esercita e dove ci sono funzioni prefettizie. Io davvero lo dico e non voglio fare processi, non mi interessa dare pagelline a chi l'ha fatto, ma io voglio capire come in un sistema amministrativo regionale, che dovrebbe essere a tutela di riservatezza e comunque a tutela degli atti che vengono approvati, in questo periodo e in tutto questo lasso di tempo qualcuno abbia avuto accesso dove voleva, quando voleva e in qualsiasi occasione volesse.
Dalle ore 11:50 riassume la presidenza la presidente Rini.
Rini (Presidente) - Per la risposta la parola al presidente Fosson.
Fosson (GM) - La ringrazio di queste due iniziative, perché mi permettono di fare chiarezza su un argomento che forse rivestiva già dal passato una certa confusione e su cui a mio avviso bisognava intervenire. Mi permetta una precisazione, perché tra l'altro era una risposta a una iniziativa che aveva tutt'altro senso che non chiarire le funzioni di un Emergency Manager. Però mi permetta - volevo dirlo ieri, perché avrebbe chiarito tutto - io sono andato a rivedere insieme ai funzionari del gabinetto più volte quello che avevo risposto. Io non ho mai detto che non c'era la figura dell'Emergency Manager, ho parlato in due punti che non esiste nell'organigramma regionale un incarico affidato per la sicurezza, un "Security manager".
La confusione è stata creata anche dai giornali e mi permetterei proprio di suggerire alla stampa di andare a vedere l'intranet alla sezione sicurezza e lavoro, perché vengono chiarite molto bene queste posizioni: un conto è l'Emergency Manager e un altro è il Security Manager. Io non ho mai detto che non esisteva l'Emergency Manager, che infatti esiste. Quello che ci siamo trovati in questa riorganizzazione è l'assenza (c'era tanto tempo fa) di chi si occupasse di sicurezza.
Ma voglio venire anche alla fonte della confusione, perché se noi usassimo la lingua inglese sarebbe molto più facile, perché si dice Emergency Manager, Safety Manager e Security Manager, cioè ci sono tre parole che decifrano in modo preciso tre funzioni completamente diverse. Invece in italiano la parola sicurezza accomuna concetti diversi, quali per esempio la sicurezza fisica di un immobile, la sicurezza sui luoghi di lavoro, la sicurezza personale e, soprattutto, quella che ha detto anche lei, quella che ci interessa maggiormente oggi, la sicurezza informatica, la sicurezza dei nostri uffici, la riservatezza, l'accesso ai nostri uffici.
Il dipendente a cui fanno riferimento le due iniziative ha infatti da tempo un incarico di Emergency Manager per il palazzo regionale. L'incarico è stato conferito il 17 giugno 2013 dal coordinatore del dipartimento bilancio, finanze e patrimonio, a nome di tutti i coordinatori che hanno sede nel palazzo regionale, in quanto individuati come "datori di lavoro" ai sensi e per gli effetti del decreto legislativo n. 81 del 2008, proprio in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro. La designazione è molto precisa e parla di Emergency Manager.
L'Emergency Manager è una figura prevista quindi dalla procedura interna di cui l'Amministrazione regionale si è dotata, in attuazione del decreto legislativo 81/2008 relativo a prevenzione e lotta antincendio, evacuazione e primo soccorso, che prevede tra i compiti dei datori di lavoro la designazione dei lavoratori incaricati alla gestione delle emergenze. Nello specifico la procedura definisce cosa fa l'Emergency Manager, nella prevenzione, nel caso di emergenza e nelle attività post emergenza. In merito pertanto ad altre domande poste dall'interrogazione, si tratta di un incarico che certamente comporta impegno e conoscenze, ma non di natura riservata. Io non ho mai detto che nella dedizione ci fosse un'attenzione a questo, ho parlato di dedizione nel senso che come tutti sanno, e poi lo specificherò ulteriormente, questo dipendente aveva una disponibilità notevole ed era sempre pronto a intervenire quando c'erano questi problemi.
La procedura prima richiamata prevede in particolare che per assolvere ai compiti di prevenzione e di gestione delle emergenze l'Emergency Manager debba conoscere e avere familiarità con tutto lo stabile, dovendone coordinare l'evacuazione in caso di necessità. Rispetto invece all'interpellanza, il dipendente designato quale addetto all'emergenza è inquadrato nella categoria C, posizione C1, con profilo di coadiutore tecnico nell'ambito della struttura dirigenziale e sistemi tecnologici e informativi, ma ha anche una formazione particolare e specifica relativamente alla gestione delle emergenze e al primo soccorso. Per l'incarico di addetto all'emergenza non sono previste e non possono essere previste, in base alla normativa vigente, indennità aggiuntive alla norma di retribuzione, né alcuna sorta di reperibilità, per esempio. In conclusione quella dell'Emergency Manager, o più semplicemente di addetto all'emergenza, è una figura necessaria che si incardina nel rispetto delle disposizioni in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro.
È sicuramente opportuno esaminare modalità e tempi per soddisfare l'altra esigenza di sicurezza, quella che riguarda la sicurezza delle informazioni, delle reti, degli spazi e delle persone rispetto ad atti malevoli e non quindi rispetto a semplici incidenti. Ed è questa la mia preoccupazione, che non c'era e non mi risulta che ci fosse una figura che si occupasse di questo. Tale è appunto il terreno di operatività di un Security Manager, figura non presente nel nostro organico, mentre è presente quella di Emergency Manager, ma sulla quale stiamo come amministrazione regionale facendo le nostre riflessioni, in analogia a quanto già realizzato presso altri uffici in Valle d'Aosta e altrove. E questo è nato non per occasioni particolari, ma proprio perché, nella riorganizzazione e soprattutto nella riorganizzazione informatica che stiamo facendo con il dipartimento a ciò deputato, più volte il dirigente nominato già in precedenza ci aveva fatto notare che mancava questa figura.
È evidente che tra le due branche della sicurezza, la safety e la security, ci siano dei punti di contatto: la situazione degli accessi, delle vie di fuga, la registrazione attraverso il sistema dei badge e il controllo delle persone, tra gli altri elementi conoscitivi utili per l'una e l'altra attività, anche se con ottiche completamente diverse. È normale che per la safety, sia importante sapere quante persone sono presenti nel palazzo in un dato momento, se bisogna gestire una evacuazione, così come per lo stesso motivo è importante sapere se il perimetro del palazzo è libero e qual è la situazione di accessi e di uscite di emergenza. È comprensibile come le stesse informazioni siano essenziali anche per chi si dovesse interessare di security, qualora sia confrontato a dover gestire un qualsiasi problema di sicurezza fisica, a fronte ad esempio di un utente che dà in escandescenza e può risultare pericoloso per gli altri utenti e dipendenti. Non mi dilungo oltre su questi aspetti, ma il parallelo è importante per comprendere perché un Emergency Manager, se fa il suo lavoro con zelo e dedizione, può a volte entrare nel campo della security. Mai, mai, mai però della security che intendeva lei, cioè della security informatica di accesso ai nostri uffici: questo non era mai possibile! Per esempio, se c'è un'auto ferma davanti al parcheggio davanti alla Regione, questa macchina può essere un rischio o un pericolo per una procedura antincendio (quindi Emergency Manager), però può anche esserci un rischio che questa macchina celi degli oggetti offensivi, che è un compito del Security Manager. Ecco perché io parlavo di dedizione e di disponibilità che è stata riconosciuta da tutti i coordinatori, però non ho mai pensato né parlato che l'Emergency Manager, almeno per quello che so io da due mesi a oggi, avesse accesso agli altri compiti così riservati della security. E questo è un dato che penso possa essere confortante. I dati sugli accessi, per parte loro, sono accessibili solo attraverso il dipartimento del personale. Infine si rilevi che il ruolo e l'attività dell'Emergency Manager non sono autonomi, ma sono ben dipendenti funzionalmente dalla struttura operativa sicurezza e logistica che ne ha le responsabilità.
Credo che sia dunque il momento di lasciare da parte qualsiasi malinteso sulla questione. In ogni modo, mi sono già confrontato con i coordinatori competenti perché si faccia una riflessione congiunta sulla sicurezza in generale, sia per il Palazzo che per le altre sedi della Regione, sviluppando quei punti che erano scoperti e che per noi sono di estrema importanza relativi alla security.
Circa l'indagine interna di cui lei mi chiede, io non ho nessuna segnalazione da parte dei coordinatori né del gabinetto e non c'è nessuna indagine in corso su questo accesso di un Emergency Manager a compiti così riservati come quelli del Security Manager. Se lei, che ha testimoniato di avere avuto dei ruoli in questi uffici, ha delle considerazioni o delle segnalazioni su questo, ci aiuti. Non penso, io che sono qui da due mesi e che mi occupo di personale da due mesi, che sia necessario o che ci siano indicazioni per fare un'indagine interna. Però mi sembra fondamentale quanto ho detto - abbiamo discusso l'altra volta un'interpellanza su infiltrazioni di personaggi, eccetera - e ritengo che sia fondamentale - questo è un nostro interesse come amministrazione, e soprattutto su indicazione, come dicevo, del nuovo dipartimento di informatica - ristabilire in tempi brevi questo responsabile della sicurezza, che ha una riservatezza e un compito particolare, che ha delle caratteristiche particolari e deve essere scelto in un modo particolare.
Questa interpellanza spero sia servita per fare un po' di chiarezza. L'Emergency Manager farà l'Emergency Manager, soprattutto quando ci sarà il responsabile della security che si occuperà di tutte queste cose, però i nostri dati riservati, eccetera, per quello che mi risulta, per quello che ho visto io, per quello che mi dicono i coordinatori, in questi due mesi che siamo arrivati noi, non hanno mai visto un accesso da alcuno.
Presidente - Per la replica la parola al collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Grazie Presidente, lei dice che sia quest'aula che la stampa non avevano capito, perché lei si riferiva al discorso dell'Emergency Manager. Io lo posso anche... magari è stato sicuramente un malinteso nostro. Vabbè! Ci sono titoli cubitali su tutti gli organi di stampa! Ma non è questo che mi interessa e tra l'altro quella era la premessa. A me quello che interessava era la figura del Security Manager.
Lei si è preso la responsabilità in questo Consiglio di dire che chi esercitava il ruolo di Emergency Manager non ha mai avuto accessi ad altri ruoli di security: l'ha detto! L'ha detto! Così ha detto! Io le dico quello che lei...
voce fuori microfono
...va bene, va bene! E lei dice che non ritiene che sia il caso neanche di verificare se questi accessi sono veri o meno. Dice che pertanto...
voce fuori microfono
No, l'ha detto lei! Io non so cosa le hanno scritto e cosa sia di sua fantasia o dei suoi dati veri o meno. Io le dico senz'altro che lei alla mia risposta precisa ha detto che chi esercitava il ruolo di Emergency Manager non ha mai avuto accessi ad altri ruoli di security. Quando uno dice che non ha ruoli di security vuol dire che non ha i codici di accesso, vuol dire che non ha le carte di sicurezza per eventualmente entrare in posti riservati, che sono quelli della Presidenza della Regione che svolge funzioni prefettizie, e non ritiene neanche, tenuto conto che non ci sono state delle segnalazioni in merito, avviare una verifica interna. Io non è che so qualcosa, io non so niente. Io le dico che lei si è preso la responsabilità di dirci questo.
Vedremo pertanto come muoverci, perché se ci sarà comunque qualcuno che viene smentito, le sue dichiarazioni o chi le ha dato queste dichiarazioni, si prenderà le responsabilità dovute, questo è palese. Questo volevo dire, tenuto conto che la persona in oggetto, tra le altre cose - io non so che ruoli aveva e a che posti aveva accesso -era una persona che regolarmente era candidata per le elezioni regionali in una lista, quella dell'Union Valdôtaine. Torno a dire che verificheremo che tutte le cose fossero a posto e che tutte le sue risposte siano reali e concrete.