Oggetto del Consiglio n. 425 del 20 febbraio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 425/XV - Interpellanza: "Notizie sui beni confiscati alla criminalità organizzata in Valle d'Aosta".
Rollandin (Presidente) - Punto 20 all'ordine del giorno. La parola al collega Bertin.
Bertin (RC-AC) - Riprendiamo qui l'annosa questione dei beni confiscati tempo fa alla famiglia Nirta, relativamente a una condanna per traffico internazionale di stupefacenti. Riprendo la questione anche perché di recente sembra che molti abbiano scoperto che la Valle d'Aosta è interessata da fatti di criminalità organizzata di vario tipo, soprattutto di stampo mafioso, quando purtroppo non è così, perché è da molto tempo che questa presenza incombe sulla nostro regione, tant'è che in passato sono stati addirittura sequestrati e poi confiscati a titolo definitivo dei beni sul nostro territorio regionale. Tra l'altro in questa maxi confisca di beni vi era anche un conto corrente svizzero, con un totale in franchi svizzeri corrispondente a circa 900 mila euro che sono stati recuperati all'erario già diverso tempo fa.
È un fatto positivo di recuperare e, nel caso specifico dei beni, di affidare a questi uno scopo nell'utilizzo, uno scopo sociale. È un fatto importante in termini simbolici e non soltanto, ma è importante che questo si faccia in tempi brevi. Tra l'altro la Regione Valle d'Aosta nel 2010 - era anche in questo caso una proposta di legge che nasceva da una mia iniziativa e che poi era stata collegata a un'altra - aveva predisposto proprio a questo fine, a un utilizzo sociale, gli eventuali beni confiscati ad associazioni di tipo mafioso o ad altri prodotti dall'attività criminosa. All'epoca, nel 2009, quando presentai quella proposta di legge non vi erano beni confiscati in Valle, ma purtroppo puntualmente qualche anno dopo anche questa fattispecie si è verificata.
È importante, come dicevo, non soltanto dal punto di vista simbolico, che questo riutilizzo venga fatto e venga fatto in tempi brevi. Purtroppo sappiamo che l'agenzia nazionale che gestisce i beni confiscati è in una situazione francamente imbarazzante, perché buona parte di questi beni alla fine non riescono a essere riutilizzati o addirittura, in certi casi, finiscono per tornare nell'ambito di quei settori ai quali sono stati sottratti. C'è un serio problema da questo punto di vista ed è un fatto estremamente grave che più volte viene segnalato a livello nazionale, riguardante il mal funzionamento di questa agenzia, almeno sinora. Tra l'altro, negli ultimi anni è stata aperta anche una sezione a Milano che sembra dare alcune risposte un po' più rapide per quanto riguarda il Nord Italia, ma certo i tempi generali di riutilizzo sono estremamente lenti e questo è un fatto non positivo, come evidenziavo in precedenza.
Noi come Valle d'Aosta abbiamo questa legge, per sollecitare anche l'agenzia a fare in fretta, anche perché noi crediamo che questo sia importante. E questo può essere anche la ragione per sollecitare da parte nostra, come evidenziato in altri casi, l'agenzia a fare più presto possibile in questo suo iter per il riutilizzo dei beni.
Veniamo alle domande. Il numero di beni confiscati in regione: sebbene lo conosciamo è anche importante che venga fatto il punto sulla situazione, se vi siano degli sviluppi su questo dossier, se in qualche modo si sia attivato un rapporto con l'agenzia che gestisce i beni confiscati, per sollecitare e cercare di rendere più rapido un utilizzo di questi beni confiscati.
Président - Pour la réponse la parole au président Fosson.
Fosson (GM) - Io condivido, consigliere Bertin, che questa sia una questione molto importante in questo momento, che sia importante come immagine, come risposta della Valle d'Aosta e anche come deterrente. Sulla famiglia Nirta abbiamo sempre avuto anche noi una coscienza di questa sua esistenza. Ci stiamo attivando, forse anche di più di quello che facevamo in passato: questo sicuramente perché siamo molto scossi da quanto è successo.
La situazione dei beni confiscati sul territorio regionale può essere desunta dai dati recentemente pubblicati dall'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata nell'ambito della relazione sull'attività svolta per il biennio 2017/2018 e pubblicata sul sito internet dell'Agenzia. Lei ha già commentato il funzionamento dell'agenzia, per cui non aggiungo null'altro. In Valle d'Aosta sono stati sinora destinati sette immobili situati in comune di Challand-Saint-Victor: si tratta di terreni ed ex fabbricati rurali che sono stati trasferiti al patrimonio del Comune per essere destinati a scopi sociali. I decreti di destinazione dei beni in questione sono stati adottati in data 27 dicembre 2017. Nel corso del 2018 non sono stati adottati decreti di destinazione per altri beni confiscati e gestiti dall'agenzia siti sul territorio regionale che risultano essere in numero di ventiquattro.
Per quanto riguarda la destinazione dei beni confiscati alla famiglia Nirta, non è stato ancora adottato il decreto di destinazione degli stessi, né risulta che vi siano stati contatti con gli Enti locali interessati a eventuali manifestazioni di interesse per l'utilizzo degli stessi. Relativamente a questi beni, l'agenzia sta proseguendo il complesso iter che è esclusivamente di sua competenza e certamente provvederà ad adottare i provvedimenti finali non appena ve ne saranno le condizioni.
Noi abbiamo già stabilito un contatto con l'agenzia per comunicare quello che sta succedendo, quello che è successo e la necessità di accelerare l'utilizzo della destinazione di questi beni sequestrati. Forniremo all'agenzia anche una documentazione recente di quanto è successo e dei commenti. Speriamo che questa interlocuzione possa far diventare più rapidi questi tempi e che le destinazioni di questi ulteriori sequestri vengano fatti in tempi brevi, anche proprio come diceva lei, per una risposta per una immagine della Valle d'Aosta.
Presidente - Per la replica la parola al collega Bertin, prego.
Bertin (RC-AC) - Ho visto anch'io il sito internet dell'agenzia, relativamente ai beni confiscati. In Valle d'Aosta siamo a un numero di circa 30, 24 più 7, un numero significativo che conoscevamo da tempo, perché risalgono a situazioni di qualche anno fa. È importante attivare rapidamente un contatto con l'agenzia che gestisce questi beni, per far sì che questo iter si concluda. Abbiamo una legge in questo senso, per un pronto riutilizzo di questi beni e bisognerebbe che i comuni in qualche modo anticipino i tempi: ci sono già dei progetti di riutilizzo di questi beni che al momento sono sequestrati e che rimangono inutilizzati.
Il fatto che il frutto di attività criminali venga ridato alla società e che abbia un ruolo sociale all'interno delle comunità, è un fatto certamente simbolico e di immagine, ma non solo. È un fatto importante, perché il riutilizzo di questi beni può diventare qualcosa di significativo. Il Comune di Quart ha una casa, tra l'altro anche di dimensioni piuttosto significative, confiscata nel caso di traffico internazionale di droga, e credo che debba in qualche modo già immaginare come utilizzare questo bene: potrebbe essere dato come sede di associazioni o altro, comunque a scopo sociale, come previsto dalla legge regionale che finanzierebbe questo tipo di attività. Immagino, per esempio, che non sarebbe male destinarlo a una sede per Libera Valle d'Aosta o per altre associazioni che in questo campo o in altre lavorano.
Questa era l'occasione per fare il punto della situazione. Credo che al di là della cronaca di questi giorni sia importante che le istituzioni e la politica non inseguano i fatti di cronaca, ma tengano alta l'attenzione su questi dossier sempre, perché ne va, come dicevo, del futuro della nostra Valle.