Oggetto del Consiglio n. 423 del 20 febbraio 2019 - Resoconto
OGGETTO N 423/XV - Interpellanza: "Intendimenti in merito allo stato dei lavori riguardanti la variante sulla SS 27 tra i comuni di Etroubles e Saint-Oyen".
Rollandin (Presidente) - Punto n. 18 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al consigliere Bertin.
Bertin (RC-AC) - Riprendiamo qui una vecchia questione che riguarda la variante alla statale 27 del Comune di Etroubles e Saint-Oyen, una grande opera iniziata parecchio tempo fa, ma che purtroppo è da diverso tempo ferma, dal 2016 per la precisione e, al momento, è ancora difficile intravederne una ripresa in tempi certi.
Avevo presentato nei mesi scorsi una risoluzione, per un sopralluogo della Commissione consiliare competente sui luoghi di questi lavori e l'autunno scorso abbiamo fatto un sopralluogo. L'intenzione di quella mia risoluzione era di fare conoscere anche ai colleghi che non ne avessero avuto l'occasione e di vedere da vicino cosa rappresentassero questi lavori per i paesi interessati e per la Valle del Gran San Bernardo. Siamo in una situazione di cantiere aperto da un numero di anni ormai significativo e con evidenti disagi. La scorsa settimana si parlava in questo Consiglio degli accessi riguardanti l'occupazione dei terreni agricoli, ma anche della devastazione del paesaggio per dei comuni che sono turistici e che sono una delle porte della Valle d'Aosta. Come ripeto, è una situazione di cantiere aperto da anni.
Il sopralluogo dell'autunno scorso è stato anche l'occasione per un incontro con l'ANAS e per vedere i lavori fatti finora. Circa il 78 percento dei lavori è già stato realizzato, ma si stanno deteriorando rapidamente e, come abbiamo potuto vedere e come si sa da tempo, c'è un problema di infiltrazione delle acque; anche di recente la galleria, la parte fatta, si è di nuovo allagata, con tutta una serie di problemi che rischiano a breve di creare situazioni anche pericolose.
Questa interpellanza è anche per fare il punto, oramai a diversi mesi da quell'incontro e ad anni dall'interruzione dei lavori di questa importante variante. L'importanza è per i comuni interessati e per una questione di sicurezza. Ricordiamo che su quel tratto della statale 27 ci sono state in passato diverse morti: dei TIR sono finiti in centro paese a Etroubles, uccidendo diverse persone. L'esigenza di questa variante è nata anche per la pericolosità di questo tratto della statale 27. Però non è soltanto un problema di qualità della vita dei cittadini e degli abitanti della zona, ma anche perché è un tratto di viabilità internazionale e regionale importante. Pertanto, volevamo fare il punto della situazione, augurandoci di vedere "la fine della galleria" e dei lavori della variante della statale 27.
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Borrello.
Borrello (SA) - Ringrazio il collega Bertin, che mi dà la possibilità di poter aggiornare rispetto a una serie di evoluzioni di questi ultimi mesi. Io penso che l'intenzione della sua iniziativa sia di mantenere alta l'attenzione e vigilare sul procedimento in atto, rispetto alla risoluzione delle problematiche inerenti i cantieri della statale 27.
Dividerò il mio intervento, cominciando con un punto di vista tecnico, per dare rassicurazioni rispetto alle risposte che ANAS ha formulato, anche a seguito di un insieme di richieste che sono pervenute dalla III Commissione consiliare, dove erano state analizzate tutta una serie di problematiche legate al deposito di materiale e al problema dell'accumulo di acqua all'interno della galleria. Risponderò tecnicamente e darò lettura delle note che ANAS ha fornito, a seguito delle richieste che la III commissione ha formulato al sottoscritto e che ovviamente ho inoltrato all'ente. Poi entrerò nel merito dell'aspetto forse più importante, vale a dire del livello politico di attenzione rispetto al procedimento in atto.
Facciamo riferimento alle note trasmesse da ANAS nelle quali si evidenzia che la costruzione della galleria, in particolare riguardo allo scavo, è ormai ferma da due anni - come lei citava, dal marzo 2016 - e che il fenomeno di permeazione di acqua all'interno del cavo ha interessato principalmente il tratto di innesto della galleria principale, lato nord, con la galleria finestra e parte di quest'ultima. In detto periodo si è provveduto a mantenere controllati i livelli di acqua, mediante pompaggio di acque eseguito da apposita ditta selezionata, fino al mese di settembre scorso. Espletata la gara, sono attualmente in corso le verifiche propedeutiche al perfezionamento del contratto per l'affidamento di un ulteriore incarico di servizio - stiamo ragionando del controllo dell'acqua all'interno della galleria; lo dico perché le amministrazioni comunali avevano scritto al Prefetto, al Presidente della Regione, al sottoscritto e anche all'ANAS, per manifestare la preoccupazione rispetto al livello di accumulo dell'acqua all'interno della galleria - il cui scopo (è bene chiarirlo sin d'ora, al fine di evitare ogni diversa interpretazione) è quello di procedere allo svuotamento del cavo della galleria, propedeutico alla sola ripresa dei lavori. Si specifica che le verifiche tecniche effettuate di recente, peraltro supportate anche da professionisti esperti in materia, hanno dato esito positivo, a conferma che la situazione è tale da non destare preoccupazione. Questa è la comunicazione che ANAS ha formulato. Per quanto valutato nel corso delle precedenti fasi, sia lavorative che di pompaggio, il quantitativo di acqua che permea all'interno della galleria ha portate variabili da due a dieci litri al secondo. La zona interessata dalla presenza di acqua all'interno della galleria principale è già protetta dal rivestimento definitivo in calcestruzzo: questo, immerso in acqua, non ha problemi dal punto di vista della conservazione e delle sue caratteristiche fisiche e meccaniche. Si specifica, inoltre, che la ripresa dell'attività di pompaggio dell'acqua è avvenuta nel mese di gennaio, con le modalità e le portate già utilizzate nelle precedenti fasi.
Per quanto concerne l'aspetto delle polveri e, più in generale, degli aspetti legati alla qualità dell'aria - è un'altra preoccupazione che i sindaci avevano manifestato alla Regione e all'ANAS - do lettura di quanto formulato dall'ANAS. Si rappresenta che, al fine di verificare costantemente il non superamento dei valori di soglia individuati dalla normativa vigente, è stata avviata ed è tuttora in essere una convenzione con ARPA Valle d'Aosta per l'acquisizione e la valutazione dei dati rilevati mediante una stazione di monitoraggio in sito, all'uopo predisposta dalla stazione appaltante. I dati dell'ARPA sono stati acquisiti nel mese di gennaio e sono estremamente rassicuranti, in quanto sia i livelli relativi alle polveri PM10 e PM2,5, sia quelli relativi al NO2 (biossido di azoto), risultano essere inferiori al valore limite giornaliero.
Queste sono le risposte più di carattere tecnico. Mi sembrava opportuno leggerle, perché il presidente della Commissione mi aveva inoltrato tutta una serie di richieste della Commissione stessa e anche per dare risposta ai sindaci della zona, ai quali ovviamente per via ufficiale è stata data. A seguito della risoluzione che avevamo approvato a luglio e a seguito del sopralluogo che è stato fatto a ottobre, al quale aveva partecipato anche il responsabile del procedimento, l'ingegner Luongo, in quella sede quest'ultimo aveva dato tutta una serie di tempistiche rispetto al completamento della fase di progettazione, per poi andare in appalto per la ripresa dei lavori.
Per mantenere alto il livello di attenzione rispetto a questa tematica, ma anche alle altre dei rapporti con ANAS (faccio riferimento alla strada statale 26 e ai problemi legati al versante di Montjovet), abbiamo organizzato un incontro con ANAS, che si è espletato il 28 gennaio. Insieme ai miei dirigenti, siamo andati a Milano nella sede compartimentale dell'ANAS Nord Ovest per affrontare queste tematiche. In quella sede ho espresso nuovamente la preoccupazione dell'Amministrazione regionale rispetto alla tematica in oggetto, cercando di porre particolare attenzione alle tematiche e di mantenere fede alle tempistiche che l'ingegner Luongo ci aveva dato in quel di Etroubles nel mese di ottobre. A seguito di fattori esogeni legati a problematiche dell'ente ANAS, l'ingegner Vurro mi ha detto che le tempistiche sono leggermente in ritardo, nell'ordine di due mesi, per problematiche interne all'ANAS, rispetto alle tempistiche che erano state annunciate in quella sede. Ripeto, in quella sede l'ingegner Luongo aveva detto che sarebbero state completate le fasi di progettazione, propedeutiche alla fase di appalto per la ripresa dei lavori, entro il mese di dicembre 2018. Mi è stato detto che, per fattori esogeni, questa tempistica non può essere confermata e sarà procrastinata di due o tre mesi rispetto a quel lasso temporale predefinito.
Ci tengo a sottolineare che è opportuno che quest'Aula mantenga alto il livello di attenzione. Parallelamente, come Assessore, continuerò quest'azione di concertazione e di confronto con ANAS, al fine di monitorare il prosieguo dell'attività di ripresa della progettazione, per ripristinare l'ordinaria situazione ambientale e infrastrutturale del contesto di Etroubles e Saint-Oyen.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Bertin.
Bertin (RC-AC) - Dividerò anch'io la risposta in due parti. Per quanto riguarda gli aspetti, chiamiamoli tra virgolette, tecnici lei si dichiara molto rassicurato. Personalmente lo sono molto meno, anche perché in questi mesi abbiamo avuto dei riscontri rispetto alla situazione interna della galleria e alla questione riguardante il formarsi di un lago vero e proprio all'interno della stessa, e la situazione era, resta e continua ad aggravarsi. Le rassicurazioni mi lasciano comunque preoccupato, perché la situazione è oggettivamente complicata per questa galleria e per i lavori che soprattutto non riprendono in tempi accettabili; è questo il problema di fondo. Ci troviamo, lo ripeto, in una valle che è estremamente condizionata da questo cantiere aperto da anni, il quale ha un impatto su tutta la zona, anche da un punto di vista soltanto paesaggistico: montagne di detriti che impattano sul paesaggio e sull'attrattività anche turistica di queste zone. E poi c'è il problema della sicurezza, anche perché questa discarica di inerti comunque qualche problema sulla salute potrebbe darlo. Fortunatamente l'ARPA per il momento garantisce che non ci sono effetti, ma resta il fatto che quella zona è conosciuta per un vento piuttosto forte e non è da escludere anche da questo punto di vista che possano esserci delle problematiche.
Al di là delle questioni tecniche, c'è un problema di fondo. Questi lavori sono fermi, siamo all'80 percento della realizzazione dell'opera e non si vede una ripresa. Adesso ragioni varie - immagino anche la recente indagine che ha riguardato il comparto ANAS della Valle d'Aosta - portano ad allungare ancora i tempi e nel 2020 saremo ancora in una fase preliminare di progettazione.
Ma questa diventa un'emergenza! È un'emergenza e dovrebbe essere una priorità della nostra Regione quella di fare iniziare al più presto questi lavori, coinvolgendo anche il Ministero, che su questa cosa dovrebbe trovare una soluzione perché, se i tempi saranno quelli previsti (ammesso che lo siano perché, a questo punto, già ci troviamo a uno slittamento soltanto per la parte preliminare) questo cantiere rimarrà aperto ancora per moltissimo tempo.
È una situazione oggettivamente scandalosa. Questi lavori dovevano essere già conclusi da tempo, secondo i tempi previsti dai progetti. La situazione è grave e credo che questa, come altre, debba essere presa come una priorità dei rapporti Stato-Regione, sollecitando un intervento anche del Ministero su questo aspetto che è uno scandalo e rischia di diventarlo ancora di più. Ormai siamo oltre la famosa affermazione del ministro Toninelli, "qualche mese, massimo anni", qui siamo a qualche anno, massimo decenni! Il problema è assolutamente serio e bisogna prenderlo come tale, facendolo diventare una priorità per la Regione Valle d'Aosta, coinvolgendo tutti e mobilitandosi per raggiungere l'obiettivo minimo che questi lavori riprendano e si concludano al più presto.