Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 418 del 20 febbraio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 418/XV - Interrogazione: "Ritardi nei pagamenti degli indennizzi agli allevatori per i danni causati dai predatori".

Rollandin (Presidente) - Con 23 presenti cominciamo la seduta. Punto 12 all'ordine del giorno. La parola all'assessore Chatrian.

Chatrian (ALPE) - L'interrogazione che il collega ci sottopone dà la possibilità di fare un po' di chiarezza, sia sulle norme che sulle procedure di riconoscimento e di indennizzo dei danni arrecati dalla fauna selvatica agli agricoltori e allevatori. Cercherò di fare delle premesse mirate e poi entrare nel merito, cercando di spiegare cosa si è fatto, come si è fatto, in che maniera abbiamo cercato di dare delle risposte e dove, a oggi, non abbiamo ancora potuto darle.

La competenza è della Struttura flora, fauna, caccia e pesca del Dipartimento risorse naturali, in attuazione di una legge regionale, la n. 17 del 2010. Le modalità sono state fissate con delibera di Giunta n. 954 del 17 luglio 2017, che fissa anche i valori di riferimento per le varie categorie di animali di interesse zootecnico, quindi ovini, caprini, bovini ed equini, che variano a seconda delle specie e dell'età degli animali. Compatibilmente con la disponibilità finanziaria, l'indennizzo dei capi predati è pari al cento percento del loro valore, aumentato del dieci percento qualora l'animale sia gravido. Vengono rimborsati anche gli eventuali costi di smaltimento degli animali morti debitamente documentati.

Brevemente, un po' di storia. Dal 2014, al fine del rispetto dei limiti degli stanziamenti di bilancio e del principio della competenza finanziaria, il provvedimento dirigenziale di determinazione degli indennizzi e di pagamento degli stessi è approvato l'anno successivo a quello del verificarsi delle predazioni, in quanto l'ammontare dei singoli risarcimenti è calcolato rapportando la disponibilità finanziaria al totale complessivo dei danni accertati. Faccio due esempi. Nella delibera che citavo prima, quella del 2017, all'articolo 2 che riguarda le varie categorie di animali di interesse zootecnico, la prima è quella degli ovini e caprini, gli agnelli e capretti che vanno fino a due mesi con un valore, gli agnelli e capretti da due a sei mesi con un altro valore, i capi oltre i sei mesi; poi di conseguenza i bovini di razza autoctona: la categoria, i mesi, gli anni, se è gravida oppure no, se è alla terza, quarta, settima lattazione. Queste sono le tipologie inserite negli articoli della delibera che era stata approvata nel 2017.

Il collega Gerandin con la sua domanda ci dà la possibilità di fare un po' di chiarezza. Sì, io il primo o il due di gennaio, a seguito di un altro fatto successo a Issogne il 31 dicembre, ho detto che avremmo cercato di pagare prima possibile e possibilmente entro fine mese di gennaio. Così è stato, malgrado diverse difficoltà, perché abbiamo cercato di inserire anche il fatto di Issogne accaduto il 31 dicembre all'interno del provvedimento dirigenziale, quindi questo ci ha fatto traslare di qualche giorno il pagamento. A differenza del 2018, del 2017, del 2016 e del 2015, invece di approvare il provvedimento dirigenziale a maggio, a giugno o a luglio dell'anno successivo, il provvedimento dirigenziale è stato approvato il 18 febbraio 2019. Non è merito mio, collega Gerandin, è merito della struttura, è merito dei funzionari e dei dirigenti, ma abbiamo lasciato da parte le parole e abbiamo provato a mettere in campo i fatti, quindi il provvedimento è stato approvato, numerato e nel giro di qualche giorno, massimo qualche settimana, le indennità saranno pagate e risarcite.

Saranno risarcite sedici istanze di indennizzo dei danni provocati dagli animali predatori al patrimonio zootecnico, in riferimento praticamente a tutto il 2018 e a un caso del 2016, per un ammontare di 9691 euro. Vorrei portare all'attenzione del Consiglio regionale due casi del 2017 che non sono stati ancora analizzati in tutto il 2018, ma riguardo ai quali tra qualche giorno avremo il parere legale dell'Avvocatura. Sono due casi accaduti a fine luglio 2017 che la struttura ritiene di affrontare prima possibile, nel momento in cui ci sarà la risposta dal punto di vista giuridico, così da poter dare corso alle due richieste in essere ancora del 2017.

Termino dicendo che le richieste del 2018 sono tutte comprese all'interno del provvedimento dirigenziale che è stato approvato il 18 febbraio 2019: il numero, se interessa al collega, è di 808. C'è una pratica, come dicevo, che risale ancora al 29 agosto 2016 e a oggi non c'è ancora la chiusura dell'istruttoria di quei due casi del 2017, anche perché la struttura dirigenziale sta aspettando la risposta dell'Avvocatura, in modo da poter dare delle risposte puntuali.

Vorrei ringraziare pubblicamente la struttura e i vari funzionari che sono riusciti ad anticipare di diversi mesi l'approvazione del provvedimento e di conseguenza a erogare gli indennizzi prima possibile, rispetto agli ultimi cinque anni quando si davano delle risposte puntuali non prima del mese di maggio o giugno. E poi c'è sempre la possibilità di fare meglio: l'obiettivo da parte mia, da parte nostra, è quello.

Presidente - La parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Grazie, Assessore. Con questa iniziativa possiamo fare un po' il punto della situazione, senza nessun tipo di polemica: non mi interessava assolutamente polemizzare su quanto è successo.

La sua risposta in parte mi dice che avete risolto il caso del 2016. Io quando domandavo "quali impedimenti vi siano che non permettono il pagamento degli indennizzi danni predatori annualità arretrate ", è perché mi riferivo anche ai due casi del 2017. Io avevo ereditato, come peraltro penso abbia ereditato lei, tre casi, uno del 2016 e due casi 2017, per i quali - l'ho scritto anche nelle premesse dell'interrogazione - c'era un percorso condiviso con la dirigenza che, apprendo a oggi, si è interrotto per una parte, perché siete in attesa di un parere dell'Avvocatura.

Io sinceramente penso che, almeno per quello che mi riguarda, quando ero nel suo ruolo e parlando con la dirigenza - che anche io ringrazio per la collaborazione e quant'altro - c'erano delle risorse accantonate e un percorso che prevedeva la corresponsione di questi indennizzi, per chiudere una parte di arretrati. Perché, lei non l'ha detto, ma comunque si è poi attivato un percorso leggermente diverso, nel senso che c'è stato il discorso di una polizza assicurativa da parte dell'AREV, che ha un po' cambiato i criteri e le modalità di corresponsione. Però, io vorrei capire - immagino che poi ci sarà una mozione in cui parleremo anche del problema del lupo, in cui lei probabilmente ci dirà qualcosa in più - come mai siamo finiti nelle mani dell'Avvocatura, quando c'era un percorso condiviso che prevedeva, entro fine anno, il pagamento di questi indennizzi arretrati. Sono curioso, perché è una novità che apprendo adesso: per chiudere delle pratiche dove ci sono stati danni ingenti, dove il percorso era lineare e dove l'unica cosa che andava fatta era solo ed esclusivamente la chiusura del percorso con un provvedimento dirigenziale, in questo momento siamo finiti al parere dell'Avvocatura. Non lo so: se tranquillizziamo gli agricoltori quando ci sono...! Lei ha citato delle delibere che prevedono tutta una serie di percorsi, ma se quando siamo nella fase di dover dare delle risposte...! Tra l'altro, queste persone erano già state probabilmente un po' avvertite che si sarebbe concluso questo tipo di percorso, ma non avendo avuto ancora risposte giustamente chiedono cosa è successo. Io non penso sia molto tranquillizzante, Assessore, dire che, quando e se dovremo eventualmente liquidare dei danni da lupo, bisognerà aspettare il parere dell'Avvocatura. È una novità, ne prendo atto e penso che avrà modo anche di spiegarci cosa è successo.