Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 377 del 5 febbraio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 377/XV - Interpellanza: "Stato dell'iter di approvazione del piano di tutela delle acque".

Rini (Presidente) - Punto n. 26 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al collega Bertin.

Bertin (RC-AC) - In ragione dell'ora e dei tanti punti ancora da discutere, sarò estremamente breve nell'illustrare questa interpellanza, che, tra l'altro, riprende un argomento già affrontato in varie occasioni: il piano di tutela delle acque, strumento di programmazione estremamente importante che avrebbe dovuto trovare la sua fine naturale nel 2017. Ad un anno e passa di distanza siamo ancora lontani dal vedere la fine di questa procedura. In ragione anche di questo ritardo, il Piano è stato affrontato anche in III Commissione qualche giorno fa, ci si chiedeva quando si può prevedere la chiusura dei lavori di questo piano, anche perché sappiamo che dovrà ancora affrontare la valutazione, la cosiddetta "VAS", che richiederà dei tempi decisamente lunghi ed è una procedura che coinvolge anche diversi soggetti esterni, pertanto sarebbe anche interessante far conoscere all'esterno di quest'aula la tempistica: quando finiranno i lavori e si potrà approvare questo piano di tutela delle acque. In ragione di questo piano, gli anni scorsi era stata approvata dalla Giunta regionale, in due casi anche prorogata, una sorta di moratoria rispetto alle richieste di concessione a uso idroelettrico delle acque, proprio in ragione anche del fatto che il piano di tutela delle acque era ancora in iter. Recentemente l'Autorità del bacino del Po ha emesso una delibera che va a limitare notevolmente le possibilità in questo senso, quello che ci chiedevamo è se tra la moratoria e questa nuova iniziativa da parte dell'Autorità di bacino vi fosse un qualche rapporto, se si era verificato il fatto che ci garantisce lo stesso effetto rispetto all'allora cosiddetta "moratoria". Sostanzialmente i punti sono questi, non la faccio più lunga.

Présidente - Pour la réponse, la parole au collègue Assesseur Borrello.

Borrello (SA) - La tematica è già stata affrontata all'interno della III Commissione consiliare. Un piccolo percorso riassuntivo: a seguito del cambio di legislatura avevamo riattivato il percorso in commissione nel mese di novembre per quanto riguarda l'illustrazione alla commissione competente di quelli che erano gli argomenti inseriti all'interno del piano di tutela delle acque. Era un procedimento che avevamo già concordato con la commissione nella precedente legislatura in modo tale da rendere edotta la commissione competente prima del percorso di approvazione della VAS, con tutte le procedure amministrative che ne conseguono. Nel mese di gennaio abbiamo avuto un'ulteriore commissione, dove ci sono state tutte una serie di richieste di integrazione, all'interno della quale abbiamo chiesto se c'erano delle problematiche a procedere con il percorso. Di conseguenza, avendo avuto il via libera da parte della III Commissione consiliare, noi procederemo all'interazione con i portatori di interesse, che dovrebbe proseguire fino al mese di marzo o aprile, dopodiché ci sarà l'approvazione da parte della Giunta regionale del piano di tutela delle acque, per poi arrivare ad affrontare quello che lei ha anticipato: la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), che durerà più o meno cinque mesi. Nel momento in cui vengono rispettati questi tre passaggi, quindi interazione con i portatori di interesse, l'approvazione in Giunta regionale, il passaggio in VAS, saremo disponibili successivamente a ritornare in commissione per fare una valutazione complessiva e arrivare a compimento alla fine dell'anno 2019 di questo tipo di percorso tortuoso. Ritengo che fosse importante condividerlo con la commissione prima di far avviare tutti i procedimenti di valutazione ambientale.

Per quanto riguarda invece il secondo punto, ricordo che la cosiddetta "moratoria" sull'accoglimento delle domande di realizzazione delle centraline elettriche è stata introdotta in Regione Valle d'Aosta fin dal 2012 in ragione del fatto che la pressione esercitata dai prelievi idroelettrici sui corsi d'acqua della regione stava diventando eccessiva e determinava il degrado di tutti i torrenti. La moratoria era finalizzata alla conclusione della procedura di aggiornamento del PTA di cui sopra, abbiamo parlato delle tempistiche, ed è stata rinnovata fino al 31 ottobre del 2018, quindi era vigente fino a quella data. A ottobre non è stato più possibile procedere con ulteriore proroga per ragioni amministrative che rendevano il provvedimento non sostenibile dal punto di vista della legittimità. Nel frattempo però, come da lei anticipato, con la deliberazione della Conferenza istituzionale permanente dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, la n. 3 del dicembre 2017, sono entrati in vigore gli allegati della deliberazione del fiume Po n. 8 del 2015 riguardante - e questo è l'aspetto tecnico, ma poi se avete bisogno, vi fornirò tutta la documentazione necessaria - l'applicazione della metodologia Era per la valutazione del rischio ambientale connesso alle derivazioni idriche, avente valore vincolante a scalo di bacino per tutte le domande di concessione di rilevazione idrica presentate a far data dal 28 febbraio 2018. La suddetta metodologia non era ancora applicata sul territorio valdostano in quanto c'era la moratoria, ma da adesso che non è più confermata, e quindi non è più prorogata, si applica questa metodologia Era all'interno dell'allegato n. 8 del 2015, reso applicativo dalla delibera n. 3 del dicembre del 2017 dell'Autorità di bacino distrettuale, che è molto restrittiva, perché presenta caratteristiche di rigidità tali da vincolare fortemente la realizzazione delle derivazioni in una realtà montana come quella valdostana e con le pressioni presenti sui nostri corsi d'acqua. Formulerò documentazione qualora lo ritenesse opportuno.

Presidente - Per la replica, il collega Bertin.

Bertin (RC-AC) - Mi auguro che i tempi previsti per l'approvazione del piano siano rispettati perché abbiamo aggiunto due anni di ritardo rispetto a quanto previsto. Ringrazio l'Assessore in merito alla questione riguardante la delibera dell'Autorità di bacino del Po e, se poi può fornire la documentazione che è piuttosto tecnica, sarà anche occasione per approfondire questo aspetto.