Oggetto del Consiglio n. 375 del 5 febbraio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 375/XV - Interpellanze: "Mancato utilizzo dei finanziamenti stanziati dall'Unione europea" e "Interventi per l'utilizzo dei finanziamenti dell'Unione europea".
Rini (Presidente) - Passiamo ora all'esame dei punti congiunti n. 19 e n. 24. Ha chiesto la parola per l'illustrazione il proponente, il Consigliere Bertin.
Bertin (RC-AC) - Sarò breve nell'illustrazione tanto più che verrà illustrata poi anche dal collega Gerandin, riprendiamo un tema già emerso tempo fa ed era, tra l'altro, all'ordine del giorno nel Consiglio precedente: la questione relativa ai fondi del Fondo sociale europeo che non sono stati spesi e certificati da parte della Regione, con conseguente perdita di finanziamento. Situazione che era in parte nota, poi in questo periodo è stata evidenziata, cosa particolarmente preoccupante, anche perché sappiamo che ormai i pochi investimenti che si fanno come Enti locali e come Regione arrivano in buona parte dai fondi europei, anche in ragione delle poche disponibilità delle risorse finanziarie della Regione, pertanto questo assume anche una preoccupazione e un valore maggiore in ragione alla situazione attuale.
Passo direttamente alle domande. Risulterebbe che la Valle d'Aosta sia l'unica Regione ad aver mancato quest'obiettivo, se questo corrisponde al vero o no lo vorremmo sapere; "a quanto ammonta la perdita relativa al mancato utilizzo dei fondi europei, con riferimento sia alle risorse del Fondo sociale europeo che ai costi sostenuti e finanziati dalla Regione; quali saranno le conseguenze di tali perdite in relazione ai progetti avviati e alla programmazione esistente"; quali sono stati i motivi di questa situazione e quali intendimenti per porvi rimedio, per far sì che questo non si ripeta.
Presidente - Grazie collega Bertin. Il punto è congiunto con il punto n. 24, il cui proponente è il Consigliere Gerandin che ha chiesto la parola.
Gerandin (MOUV') - Ringrazio il collega Bertin che ha già sottolineato alcuni aspetti di questo evolversi di una situazione che ci tengo a sottolineare - in quanto, seppur per un breve periodo, abbiamo fatto parte di un Governo - che era una fine annunciata, perché questo è quanto, nel senso che mi pare corretto dire che fosse di dominio pubblico... chi in questo momento cade dal pero o comunque dice: "che amara sorpresa abbiamo avuto, perché perderemo queste risorse da certificare entro fine dicembre", sugli 8 milioni e rotti del Fondo sociale europeo... dicevo prima, era una fine ampiamente annunciata. Questi finanziamenti, queste risorse del Fondo sociale europeo partono dal 2014 e all'epoca il Governo fece una scelta: quella di affidare tutta la parte informatica dell'attuazione di questo nuovo programma a INVA. A un'iniziativa del collega Cognetta del 4 aprile 2017, per quanto riguarda lo stanziamento per questo programma di INVA (nella delibera di Giunta regionale del 2016 di 530 mila euro), viene riposto: "... non è possibile definire ad oggi il costo complessivo che sarà sostenuto per l'evoluzione finale del sistema"; mentre, per quanto riguarda l'avere un programma attinente alle richieste dell'Unione europea... del Ministero dell'economia, viene detto che le funzionalità sarebbero state ultimate entro luglio 2017, tranne una parte residuale di funzionalità che sarebbe entrata in esercizio entro l'autunno del 2017. Viene anche detto che l'unica soluzione già disponibile era quella della Regione Piemonte, ma avrebbe richiesto costi di impianto e licenza, oltre alla riprogettazione generale per l'adeguamento alle specifiche della Valle d'Aosta, per cui si è scelto questo tipo di percorso.
Ora, ci tengo a sottolineare questo perché sono state fatte anche altre iniziative in quest'aula, dove si è sempre negato sussistessero delle problematiche legate a un'eventuale rendicontazione, salvo poi trovarsi di fronte a un'amara realtà: malgrado le varie sollecitazioni che ci sono state da Bruxelles, dallo Stato, che chiedono cosa c'è che non va in Valle d'Aosta, le cose non vanno avanti, perché ci sono tanti progetti di minor spesa da rendicontare e viene detto a più riprese che il sistema informativo era quanto meno o in ritardo, o non adeguato. Ci sono state anche sollecitazioni da parte dell'audit, ha scritto che c'erano gravi difficoltà. Questo per dire e per capire quale sarà la prospettiva di queste risorse, è interessante sapere quando il sistema informatico SISPREG 2014, affidato a INVA, è stato reso completamente operativo e disponibile e quali erano i tempi entro cui doveva esserlo.
Non ho chiesto l'ammontare di quanto corrisposto a INVA, perché credo che, di fronte a un disimpegno di questa entità... e poi sarà interessante capire - e aspetto con attenzione le risposte dell'Assessore - quali saranno i disimpegni in prospettiva perché la partita non è finita qua! Soprattutto come ci si intende muovere, attivarsi per ovviare a queste problematiche. Abbiamo approvato una finanziaria, in cui, rispetto a quello che era il blocco, il rapporto 1 a 10 per la sostituzione del personale... ed una finanziaria che dice che è possibile, nei limiti di spesa dell'anno precedente, attivarsi affinché risorse... perché il vero problema sicuramente è quello del turnover che c'è stato: noi avevamo del personale che veniva identificato, veniva formato e poi c'era un continuo turnover a questi fondi europei... per cui sarebbe interessante capire come ci si intende muovere, tenuto conto che quelle che erano un po' le pastoie, quelle che impedivano eventualmente di intervenire nel passato, stavolta sono rimosse.
Presidente - Per la risposta a entrambe le interpellanze, la parola all'Assessore Bertschy.
Bertschy (UVP) - Innanzitutto chiedo scusa in anticipo se cercherò di seguire le due interpellanze che hanno domande simili ma differenti, cercherò di seguire un filo logico per dare una risposta e poi c'è ancora una successiva mozione, il tema sarà ampiamente trattato in questo Consiglio regionale. Se mancheranno delle informazioni, sono a disposizione per fornire quello che mancherà. Come premessa generale credo che un po' tutti, questo Governo, quello precedente e quelli che l'hanno preceduto non possano che vivere con un dispiacere - l'ho detto pubblicamente e non ho problemi a dirlo qua - il fatto che è successo. Non essere riusciti in questa fase del programma a utilizzare tutte le risorse è un insuccesso della politica e direi trasversale perché ci sono stati parecchi Governi in questi anni e anche delle strutture dirigenziali e di tutti, perché l'Amministrazione regionale nel suo complesso qualcosa per strada ha lasciato. È vero anche che quest'Amministrazione regionale ha evitato - e poi vedremo nei prossimi mesi cosa succederà a riguardo - di utilizzare pratiche legittime - ma delle quali i risultati poi... si dovranno osservare appunto le valutazioni - che altre Regioni in difficoltà come noi a un certo punto del 2018 hanno utilizzato. In pratica si tratta di utilizzare quei progetti coerenti, inserirli nei programmi e provare a "caratterizzare" il volume di spesa per raggiungere il target di risultato: da un lato, una situazione critica; dall'altro, una situazione molto trasparente sulla quale dobbiamo intervenire.
Rispetto al passato, ci sono più criticità, sicuramente scontiamo ancora un'impreparazione e anche un approccio culturale rispetto all'utilizzo dei fondi europei, che sia politicamente - e su questo io credo che non sia il caso di tirare indietro troppo la mano - che amministrativamente sono utilizzati per finanziare delle attività ma se si possono utilizzare i fondi regionali per farli, si sceglie sempre la seconda strada, perché utilizzare i fondi europei è complesso, difficile, comporta avere una preparazione e anche un livello di organizzazione molto elevato, che bisognerà cercare di acquisire perché i programmi europei non finiscono il 1° gennaio 2019 ma vanno avanti e siamo alle porte di una nuova programmazione, un approccio che deve cambiare e che anche nell'ultimo anno ho visto fare scelte di finanziamento su fondi regionali, piuttosto che su fondi europei. Di fondo anche l'impianto generale organizzativo, il fatto di aver diviso l'utilizzo dei fondi in due ADG: FSE, FESR, ma soprattutto in sette SRAI per dipartimenti e probabilmente non aver avuto la capacità tecnica, organizzativa, amministrativa di presidiarle ha sicuramente generato in questi primi due anni, perché poi l'attività si è concentrata soprattutto dal 2015 in avanti, la Comunità europea è arrivata anche lei in ritardo a definire tutta una serie di regole e linee guida per cominciare a fare progetti e poi spesa, queste sono cose che nei due piani di rafforzamento amministrativo e in quello che è in discussione attualmente in Giunta sono oggetto di valutazione. Anche le varie organizzazioni amministrative hanno fatto la loro hanno fatto la loro parte, non ultima, collega Gerandin, anche quella di settembre, dov'è stata costruita una struttura dirigenziale, l'autorità di audit, che conterà dal 1° gennaio 2019 su tre risorse di personale che sono state sottratte dalla struttura di ADG della FSE, che aveva già un carico di lavoro elevato, con difficoltà anche di tipo ambientale che si sono generate e sottoscritte dai dirigenti.
Ognuno ci ha messo del suo in questa parte. Devo dire che anche gli ultimi quattro mesi sono comunque stati complicati in un momento in cui bisognava addirittura implementare le risorse nella struttura FSE, invece che dividerle tra due strutture. Io quindi credo che, nel limite del possibile, bisogna guardare avanti e sicuramente andare a fondo rispetto a responsabilità, ma ognuno in questa fase ne ha fatto un pezzettino, a mio avviso, di errore, senza volerlo fare immagino, perché oggi, pur con grandi volontà, prima il collega Presidente Distort diceva al collega Borello: "combatti e, se puoi, aspetta i rinforzi per sfondare e vincere la battaglia". Ogni Assessore in Giunta oggi sta cercando e aspettando i rinforzi, oggi credo che l'FSE sia il problema, un momento fa erano le politiche abitative, noi abbiamo un'enorme difficoltà - e credo sia stata anche la vostra nel momento della vostra riforma a settembre - di personale e difficoltà a spostare quest'ultimo. Stiamo cercando di rimettere tre persone per il FSE ma è più di un mese che discutiamo, che cerchiamo soluzioni e il Segretario generale è al lavoro per trovarle, quindi difficoltà enormi un po' per tutti.
Detto questo, bisogna valutare cos'è successo, il collega Bertin chiede se corrisponde al vero che la Valle d'Aosta è l'unica Regione che ha avuto questo disimpegno, ebbene sì, lo abbiamo detto, purtroppo è così e, come ho ricordato, è così anche perché non sono state utilizzate pratiche amministrative, anche perché non eravamo pronti a utilizzarle per provare a finanziare all'interno della rendicontazione programmi coerenti.
Per quanto riguarda la prima domanda del collega Gerandin sul sistema SISPREG, la mia risposta sarà un po' più lunga, spero di rimanere nei tempi e leggerò i dati pervenuti. La normativa europea ha imposto la totale digitalizzazione dei flussi informativi tra i vari soggetti coinvolti nell'attuazione di programmi europei - ed è la prima volta -, questo ha comportato la costruzione di quel sistema che lei ha ricordato a partire dal 2015, che è un sistema che consente a tutti i soggetti a vario titolo coinvolti (autorità di gestione, beneficiari, attuatori, organismi intermedi, controllori di primo livello, autorità di audit e autorità di certificazione) di gestire un programma e tutti i relativi progetti dalla fase di presentazione degli stessi alla fase di rendicontazione e certificazione. In aggiunta l'Amministrazione regionale ha optato per la costruzione di un unico sistema informativo in grado di gestire tutti i programmi a cofinanziamento europeo per evidente economia. Tale scelta si è innescata in una situazione che presentava in alcuni casi evidenti carenze procedurali, oltre che a livello informatico, e ha subito i ritardi con cui il Ministero dell'economia, Ragioneria generale dello Stato, ha rilasciato le specifiche con le quali avrebbe dovuto essere costruito il software, tant'è vero che l'ultima comunicazione è ancora adesso di novembre 2018. Le strutture competenti, con il supporto di INVA, hanno comunque provveduto a rendere disponibili le principali funzionalità del sistema operativo, che sono state peraltro oggetto di specifico audit, con esito sostanzialmente positivo da parte dei competenti organi del Ministero a fine 2017. Venivano chiesti dei completamenti necessari anche per superare le riserve dell'autorità di audit, ai fini della designazione della struttura. Nel corso del 2018 il sistema è stato reso progressivamente operativo, mentre le residue funzionalità, intese quali evoluzione del sistema che non sono risultate bloccanti nel 2018, saranno completate nel corso del 2019 sia a causa del ritardo con il quale il Ministero ha provveduto a rilasciare le specifiche, sia per apportare i necessari miglioramenti segnalati dagli utenti nel corso dei primi anni di utilizzo. Ovviamente l'Amministrazione ha avviato le iniziative per i beneficiari anche in assenza di tutte le funzionalità previste nell'ambito di SISPREG, al fine di evitare penalizzazioni economiche per il tessuto produttivo e sociale; nonostante questo, le penalizzazioni a fine dicembre sono arrivate. Purtroppo tale circostanza ha fatto sì che si accumulasse una notevole mole di lavoro, in termini di recupero di progettualità e di rendicontazioni pregresse al sistema, circostanza che ha inciso e sta ancora incidendo, come si dirà ancora in seguito, sia sulla procedura di designazione, sia sulle rendicontazioni. A questo proposito, nonostante questa risposta tecnica preparata da chi ha operato sul sistema, noi costituiremo a breve un comitato tecnico con gli enti formatori che sia da supporto al lavoro che stiamo facendo di rinforzo per provare a uscire da questa situazione di criticità, perché, al di là di quello che dicono i tecnici, ci sono ancora notevoli migliorie e semplificazioni da poter adottare e mettere in atto, e vogliamo che siano soprattutto i soggetti importanti, quali gli enti formatori, a lavorare con noi per dare delle risposte.
Cercherei di unire insieme, se siete d'accordo, la domanda volta a sapere a quanto ammonta il disimpegno e quella in cui si chiede la situazione di prospettiva negli anni a venire. Il disimpegno ammonta nel totale a 2.949.447, che sono così suddivisi: 1.474.723 di risorse europee, 1.032.306 di risorse statali e 442.000 euro di risorse regionali. Le conseguenze immediate non ci sono sui programmi, anche perché il disimpegno avverrà a fine programmazione.
Per venire alla terza domanda: "quali saranno le conseguenze di tali perdite in relazione ai progetti avviati e alla programmazione in essere", la conseguenza non impatta immediatamente ma evidentemente sconteremo alla fine una maggiore disponibilità di risorse da mettere a bando. In questo momento va presidiata in maniera importante la percentuale che deve essere spesa sugli assi, uno di questi assi è in grave difficoltà e anche su questo dovremo fare delle valutazioni, perché, come sapete, c'è l'autorità di gestione, l'autorità di designazione e, se qui mi posso permettere, con massima trasparenza, l'obiettivo è cercare di capire, rispettando il ruolo di tutti, come negli altri territori stanno lavorando rispetto alle linee guida, rispetto ai controlli sui progetti, rispetto ai tagli che vengono fatti su questi progetti, perché l'autorità di gestione esiste in tutte le Regioni come l'autorità di designazione, speriamo ci sia uniformità di controllo, per non rischiare di essere a volte anche troppo realisti.
Un'altra domanda è: "quali saranno le conseguenze di tali perdite in relazione ai progetti avviati e alla programmazione in essere". Per venire alla domanda del collega Gerandin: "com'è la situazione di prospettiva negli anni a venire e quali disimpegni ulteriori rischia la Valle d'Aosta", la situazione del 2019 è criticissima. Dovremo quindi essere molto bravi a evitare che i problemi del 2018 si trasformino in problemi ancora più gravi. Abbiamo un appuntamento importante a maggio, dove si farà una prima verifica e dove dovremo essere capaci di certificare circa 4 milioni e mezzo di euro e abbiamo un appuntamento importantissimo a fine anno, dove dovremo avere certificato circa 8 milioni e 800 mila euro. È un appuntamento per il quale oggi siamo quasi sicuri di non farcela - perché dobbiamo partire con questo atteggiamento - perché non è solo una questione di riorganizzarci, noi ci stiamo organizzando e le risorse saranno assegnate a breve all'ADG di gestione. Stiamo cercando di mettere in campo i rinforzi per tutte le SRAI a livello di risorse umane, però il programma, finito il pregresso, che è da mettere a sistema e quindi certificato, ha bisogno di nuovi volumi di spesa, che si effettuano con i bandi e con la rendicontazione della spesa effettuata. Non è solo quindi una questione di voler spendere i soldi o investire i soldi - e forse bisognerebbe usare questo termine perché è più corretto - ma è anche la capacità di riuscire a far raccogliere nel nostro indotto (il territorio regionale) questa possibilità di spesa. Stiamo monitorando quei bandi che sono aperti e alcuni di questi non hanno ancora prodotto il risultato che devono produrre. Sul 2019 quindi vi è un'attenzione con preoccupazione da parte di tutti, Governo regionale ma anche strutture tecniche, per provare a dare una risposta importante e migliorare questa previsione iniziale.
Per quanto concerne le azioni più importanti che stiamo cercando di mettere in campo, intanto credo sia giusto far rilevare che. nonostante questo, comunque circa 9 milioni di euro sono stati investiti su progetti rivolti ai giovani, ad adulti, percorsi biennali e triennali rivolti ai giovani, tirocini, formazione rivolta alle imprese, voucher, laboratori occupazionali rivolti ai disabili, percorsi di formazione e sono stati avviati circa 318 progetti che hanno interessato circa 3800 persone, perché, al di là del disimpegno, c'è un'attività in corso che bisogna rinforzare. Le cose importanti che dobbiamo provare a mettere in campo sono quelle sulle quali dovremo riuscire a fare la differenza, dicevo: risorse del personale per mettere a sistema il pregresso, perché anche quello è un lavoro; adattamenti del sistema di gestione e delle direttive regionali al fine di cercare di semplificare al massimo il lavoro; l'ultimazione delle procedure di rendicontazione e controllo e certificazione delle spese sostenute al 31 dicembre; l'idea di provare a sostenere anche con degli incentivi chi andrà a lavorare nei servizi e nei progetti e poi l'obiettivo più importante è riuscire a generare sugli assi, dove possibile creare spesa, volume di progettazione, altrimenti è inutile mettere a bando progetti che non andranno in quella direzione: per esempio, stiamo lavorando per rifinanziare un bando che è aperto, il quale prevede degli incentivi, degli sgravi per le assunzioni alle imprese, oltre ad essere importante per gli aspetti economici, è importante perché ha generato in poco tempo 93 progetti e una spesa di circa 2 milioni di euro.
Sicuramente non sono stato esaustivo, in questi 60 giorni abbiamo parlato parecchie volte di questo argomento, stiamo cercando di applicarci con tutta la capacità che si può mettere a disposizione per superare una fase di grande difficoltà e soprattutto per creare le condizioni affinché la Valle d'Aosta con questi disimpegni non venga danneggiata nelle future programmazioni. Se la risposta non è stata sufficientemente esaustiva, ci sarà modo di riprendere gli argomenti nella mozione, nella quale mi pare sia previsto un intervento, una convocazione delle commissioni e lì si potranno anche fornire anche dati e documenti, quello che è necessario fornire.
Alle ore 19:15 riassume la presidenza la Presidente Rini.
Rini (Présidente) - Pour la réplique, la parole au collègue Bertin.
Bertin (RC-AC) - In fase di presentazione di questa interpellanza avevo evidenziato una mia preoccupazione rispetto alla situazione generale dei fondi europei, la sua risposta non fa altro che aumentare la mia preoccupazione. Rischiamo di perdere delle risorse importanti, con tutte le conseguenze negative per i nostri territori. Tra l'altro, il fatto che siamo l'unica Regione che si trova in questa situazione non fa altro che aggravare la situazione, perché significa che qualcosa non ha funzionato. Sulla base di quanto segnalato dall'Unione europea nel rifiutare questi fondi, mi preoccupa anche la mancanza di una strategia chiara rispetto all'utilizzo di queste risorse. Il fatto che manchi una strategia chiara è una cosa estremamente grave, bisogna al più presto mettersi seriamente a ripensare all'utilizzo di queste risorse, anche in funzione della prossima programmazione europea, questi fondi sono sempre più importanti, ce ne rendiamo conto, in ragione anche della diminuzione delle risorse della nostra Regione. L'Assessore diceva che lui aspetta rinforzi, a me ricorda un po' i film western, nel quale "arrivano i nostri" con la cavalleria, Assessore, stia attento che qui non arriva nessuno e dobbiamo sbrogliarcela da soli, cercando di organizzarci bene ed evitare di finire in questa situazione. In questo settore di rischi di dover restituire parte dei finanziamenti ne abbiamo anche altri, questo è un settore sempre più strategico nel quale deve essere concentrata tutta l'attenzione possibile, anche in prospettiva. Francamente è una situazione preoccupante e la sua risposta, da questo punto di vista, certo non è soddisfacente in termini generali.
Présidente - Pour la réplique, la parole au collègue Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Penso che lei abbia risposto in termini molto onesti, nel senso che la realtà, purtroppo, per la Valle d'Aosta è questa: ci ha confermato che siamo l'unica Regione che andrà al disimpegno. Di tutta la sua illustrazione, che torno a dire penso sia reale relativamente alle difficoltà e alle prospettive future, quello che a me preoccupa, al di là di quello che abbiamo perso, sono le prospettive future. Quando le ho fatto la domanda molto precisa: "quando il sistema informatico affidato ad INVA si è reso completamente operativo e disponibile...", in tutta sincerità penso che abbia un po' deviato dalla risposta, perché lei ha detto che dal 2015 tutte le pratiche dovevano essere obbligatoriamente informatizzate, ma le ricordo che fino al 2017 sono state fatte certificazioni senza sistema informativo in Valle e questo, Assessore, significa che qualcosa non ha funzionato! Probabilmente è stato un tentativo di coprire una scelta infausta, le ho letto una parte di quella risposta data al collega Cognetta quando si chiedeva il perché della scelta di affidare a INVA l'elaborazione di questo programma...
(interruzione dell'Assessore Bertschy, fuori microfono)
... abbiamo visto che cos'è successo, Assessore, il SISPREG non ha mai funzionato! Tra le altre cose che ha detto molto correttamente è che questo programma è molto più complicato rispetto all'altro, sono cambiate tantissime cose. Allora, quando si sceglie di andare per una strada poco certa, bisognerebbe quanto meno monitorare questo tipo di percorso. Quando si viene alla risposta e ti dicono che il sistema disponibile era quello della Regione Piemonte, però ha comportato un costo di 7 milioni di euro per investimenti, 1 milioni e 2 per la manutenzione, parliamo del Fondo sociale europeo del Piemonte che non immagino quanto sia... probabilmente quello che abbiamo speso noi, la scelta fatta da noi è stata poco di prospettiva rispetto alla complessità del programma che andava elaborato: dico questo perché queste sollecitazioni che sono pervenute dallo Stato, dall'Europa non erano una cosa non saputa!
Do qualche dato, Assessore: fino al 2017 è stata fatta la certificazione senza sistema informativo, buona parte di questa spesa non documentata e poco corretta è quella che andiamo a disimpegnare oggi. Anche volendo certificare, ed è la mia preoccupazione - lo dico in tutta sincerità - , anche in prospettiva, questi tipi di documentazione che c'è stata trasmessa non in carattere informatico, non saremmo in grado di certificare senza aver sistemato vecchie carenze, recuperato del pregresso di quanto certificato senza sistema. Nel 2017 46 progetti sono stati certificati, 39 hanno almeno un rilievo, i milioni in discussione nell'anno prossimo, il 2019, saranno 14 milioni. Il gioco vale la candela? Questo è il problema. Guardo alcuni dei passaggi che ha fatto; è vero, il grosso problema è quello legato alla riorganizzazione del personale, ma, tenuto conto di queste complessità - e i vari Governi succedutosi prima del nostro, che hanno scritto le finanziarie, erano a conoscenza di queste problematiche -, non valeva la pena togliere il rapporto 1 a 10 per chi andava a lavorare all'Ufficio informatico? Noi in 5 mesi e poco più non abbiamo avuto la possibilità di farlo! Il personale è uno dei grossi problemi, ma bisogna muoversi immediatamente perché qua ci giochiamo 14 milioni. Non posso che essere d'accordo sul fatto che se nel sistema valdostano ci sono fondi regionali più facili da certificare, la strada è quella, difficilmente si va verso i fondi europei.