Oggetto del Consiglio n. 374 del 5 febbraio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 374/XV - Interpellanza: "Azioni da porre in essere nell'ambito delle politiche giovanili per il prossimo biennio 2019/2020".
Rini (Presidente) - Passiamo al punto n. 23 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola alla collega Russo.
Russo (M5S) - In questa interpellanza parliamo di giovani, di futuro e di quali prospettive intendiamo disegnare per i nostri ragazzi nell'età tra i 14 e i 29 anni, in particolare, si chiedono informazioni circa il piano giovani 2016/2018, che si è posto la principale finalità di incrementare le opportunità di autorealizzazione dei giovani e di scambio tra loro all'interno della nostra regione, che ha certamente peculiarità dal punto di vista geografico e storico. Questo piano regionale 2016/2018 che è stato approvato dal Consiglio regionale prevede 10 importanti obiettivi da perseguire, in armonia con i programmi europei e statali e ha individuato tre aree di intervento: comunicazione, intelligenza creativa, formazione e lavoro. È stata creata una dettagliata pianificazione per ogni area di competenza in cui sono descritti analisi del contesto, ente capofila, enti attuatori, obiettivi, azioni e indicatori di risultato. I giovani devono essere in primo piano, le politiche giovanili e sociali in particolare hanno il dovere di intervenire partendo da una lettura onesta e reale dei bisogni dei nostri ragazzi, bisogni che mutano molto rapidamente, che hanno tantissime sfaccettature differenti dal passato. Le politiche giovanili devono come prima finalità far liberare nuove idee nella carenza attuale di prospettiva e intervenire sulla leva del benessere di ogni giovane, e non solo e per forza in risposta a situazioni di disagio.
Nell'identificazione delle future politiche giovanili vorremmo soffermarci su tre valutazioni in particolare che riguardano l'attuale contesto in cui i giovani di oggi vivono. L'attuale contesto generazionale è caratterizzato da iperconnessione, disorientamento e inattività. L'utilizzo del web e delle applicazioni digitali è sempre più presente nella vita di tutti, in particolare i più giovani sono costantemente connessi a smartphone e tablet, e ne abbiamo esperienza diretta tutti, tanto che quella che una volta era definita realtà virtuale ed era distinguibile dal mondo reale è diventata ora un aspetto inscindibile del quotidiano. L'iperutilizzo di device e il confronto con un numero elevato di stimoli, ma anche di occasioni di giudizio, insieme a una frizione fatta per lo più da soli, ha comportato anche l'emergenza di fenomeni delicati come l'ulteriore disorientamento di fasce d'età di per sé già sensibili, come la preadolescenza e l'adolescenza e con implicazioni allarmanti come il bullismo e il cyberbullismo di cui abbiamo parlato in altre sedute. Inoltre nel corso degli ultimi anni vi sono state importantissime trasformazioni familiari, sociali ed economiche che hanno prospettato scenari nuovi e inediti. Per le giovani generazioni queste trasformazioni hanno molto spesso generato imprevedibili cambiamenti nella loro sfera personale e anche di questo i media ce ne danno conferma ogni giorno. Il disagio è aumentato in modo trasversale specialmente nelle famiglie e, di conseguenza, nei giovani e comprende manifestazioni come l'abbandono scolastico, il bullismo, la violenza, l'abuso di sostanze, i disturbi del comportamento alimentare e l'autolesionismo, ma anche aspetti più interiori: demotivazione, disaffezione, smarrimento e passività.
C'è poi un terzo aspetto su cui vorrei porre l'attenzione di quest'Assemblea: il problema lavoro e giovani, che è differente da quello di 3 anni fa. Il tasso di disoccupazione per i giovani da 15 e 24 anni qui in Valle d'Aosta è del 18%, mentre nella fascia 25-35 anni è dell'8,6%. Il tasso di occupazione in Valle d'Aosta è superiore a quello italiano, ma si tratta comunque di percentuali che incidono su una generazione che ha bisogno di lavorare per costruirsi il futuro. La maggior parte dei giovani della fascia 15-34 è concentrata nel settore turistico. Purtroppo l'incidenza delle nuove professionalità legate alle nuove tecnologie è marginale. La nostra Regione deve creare lavoro ma deve investire sui giovani, che sono il cuore della nostra società, magari attraverso un piano delle politiche del lavoro - e qui mi riferisco al collega Bertschy -, ispirandosi a modelli di agenzia del lavoro attuati da Regioni sicuramente più virtuose di noi. Dobbiamo prenderci carico, secondo me, di due aspetti: l'assistenza ai giovani nella creazione delle loro aziende: questo non vuol dire però di sostenere economicamente i giovani, ma di accompagnarli nella formazione per la creazione delle aziende, e il problema dei neolaureati, che fino a qualche anno fa andavano a lavorare in Piemonte e in Lombardia e poi tornavano e che ora vanno all'estero e lì rimangono.
Fatte queste premesse, interpelliamo l'Assessore competente per sapere se sono state effettuate modifiche del piano giovani adattandolo ai nuovi bisogni o criticità emerse nel corso dei tre anni, è chiaro che un piano giovani, a nostro parere, non può essere un piano fermo che non si modifica; "se esiste un documento complessivo di valutazione del piano effettuato dal gruppo di coordinamento del piano stesso; se si intende introdurre una valutazione della ricaduta delle azioni previste nel programma sui giovani", perché è chiaro che un piano come questo, molto dettagliato, deve avere per forza una valutazione di ricaduta delle azioni, altrimenti perde il suo valore, e "quali azioni si intendono mettere in campo nell'ambito delle politiche giovanili per il prossimo biennio 2019/2021".
Alle ore 18:45 assume la presidenza il Vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - La parola all'Assessore Certan.
Certan (ALPE) - La problematica che lei ha sollevato credo sia assolutamente molto importante e anche di attualità visto che il piano giovani 2016/2018 è scaduto e siamo in prossimità dell'inizio del lavoro per il prossimo piano.
Rispondo velocemente ai quesiti. Per quanto riguarda la prima domanda: "se, nel corso dei due anni, sono state effettuate modifiche del piano adattandolo ai nuovi bisogni o criticità emersi", il piano regionale 2016/2018 è stato elaborato dal gruppo regionale di coordinamento delle politiche giovanili e approvato con deliberazione consiliare. Il gruppo ha programmato gli interventi coerentemente con i bisogni e le esigenze dei giovani valdostani, tenendo conto delle specificità del contesto territoriale, come ricordava lei, inserendo tre aree specifiche: quella della comunicazione, quella della valorizzazione delle intelligenze creative e quella della formazione e lavoro. La struttura competente delle politiche giovanili, attraverso quanto stabilito nel piano regionale giovani 2016/2018, ha cercato di porre l'attenzione sulla crescita e sul sostegno dei giovani valdostani nella fascia di età 14-29 con iniziative in queste tre aree soprarichiamate. Per l'area comunicazione, sono stati previsti interventi affinché i giovani potessero esaltare le rispettive doti comunicative attraverso bandi e concorsi di idee. Sintetizzo, poi se volesse avere anche nei dettagli i vari progetti, li farò avere in modo più dettagliato. Per l'area valorizzazione delle intelligenze creative, si è cercato, con il supporto dell'associazionismo giovanile, degli enti e degli altri soggetti interessati, di coinvolgere i ragazzi con progetti di iniziative che promuovessero il talento e le capacità individuali. Per l'area formazione e lavoro, si è voluto sostenere i giovani valdostani nell'orientamento post scolastico attraverso progetti mirati come il servizio civile regionale, il programma Garanzia giovani e i percorsi educativi formali ed extrascolastici. Se nel piano non ci sono state grosse modifiche durante questi tre anni, non si possono comunque sottovalutare tutte le varianti a cui lei faceva riferimento e che sicuramente verranno tenute in considerazione soprattutto per la stesura del prossimo piano. Bisogna però anche dire che, a fianco di quanto previsto dal piano regionale, la Presidenza del Consiglio dei ministri attribuisce annualmente alla Regione Valle d'Aosta una quota vincolata del Fondo nazionale per le politiche giovanili per sostenere particolari esigenze dell'universo giovanile, fondi contestualizzati con la realtà locale e con l'obbligo di rendicontare semestralmente lo stato di avanzamento dei singoli progetti. Nel corso del triennio 2016/2018 la Regione autonoma Valle d'Aosta ha realizzato alcuni importanti interventi sui temi specifici individuati dal Dipartimento della gioventù del servizio civile nazionale, sul quale viene vincolato il relativo finanziamento annuale.
Per quanto riguarda il secondo quesito: "se esiste un documento complessivo di valutazione del piano effettuato dal gruppo di coordinamento", la legge regionale n. 12 del 2013: "Promozione e coordinamento delle politiche a favore dei giovani" prevede che i componenti del gruppo regionale di coordinamento delle politiche giovanili presentino, entro il 1° marzo successivo alla scadenza del triennio di validità del piano, che scadeva il 31 dicembre 2018, una relazione dettagliata alla Giunta regionale e alla commissione consiliare competente, quale documento di monitoraggio e di valutazione delle azioni realizzate durante la vigenza del piano, in termini di progetti, eventi e altre attività dedicate al sostegno del mondo giovanile nella fascia di età 14-29. Il gruppo predisporrà, con il supporto del referente delle politiche giovanili regionali (e su questo ho già chiesto di poter avere il documento, se non il 1° marzo, in una data vicina e non troppo distante dalla scadenza) al fine di attestare e valutare il percorso realizzato in questi tre anni, occasione importante anche per un confronto sulle ricadute delle azioni realizzate rispetto alle esigenze e ai bisogni manifestati dal mondo giovanile valdostano. Quando riceverò questo documento, credo che sarà importante eventualmente condividerlo con la commissione, visto che è anche dal rendiconto del piano precedente che si può pensare alla stesura di un nuovo piano.
Terzo quesito: "se si intende introdurre una valutazione della ricaduta delle azioni previste nel programma sui giovani", si sottolinea come in generale sia importante la valutazione delle azioni inserite nel piano regionale dei giovani. Infatti, se la valutazione a posteriori consente di certificare la validità delle scelte realizzate nel triennio di riferimento, quella in itinere avrebbe il pregio di focalizzare maggiormente l'attenzione sulla percezione delle singole azioni da parte del mondo giovanile e poi, come ricordava lei, forse di essere anche molto più aderente alle varie problematiche che emergono. Credo che in un triennio in questo campo ci siano spesso delle novità, è un po' come la valutazione in campo scolastico: un conto è fare una valutazione sommativa, un conto è fare una valutazione formativa in corso d'anno. Si procederà quindi a dare mandato ai componenti che redigeranno il nuovo piano regionale giovani 2019/2021 affinché vi sia maggiore attenzione al monitoraggio delle azioni previste nel piano giovani anche durante le diverse annualità.
Per quanto riguarda il quarto quesito: "quali azioni si intendono mettere in campo nell'ambito delle politiche giovanili nel prossimo biennio 2019/2021", il nuovo piano regionale prevederà, anche grazie al dialogo diretto con i giovani e con gli altri principali soggetti coinvolti e interessati, organizzando incontri sul territorio, l'attivazione di progetti e iniziative che diano risposte alle esigenze, agli interessi e ai bisogni dei ragazzi valdostani in stretta connessione con i mutamenti della società. È bene sottolineare che per la prima volta abbiamo le politiche giovanili come parte integrante dell' Assessorato regionale dell'istruzione, scelta che mira a creare quella struttura dedicata alle politiche giovanili, come già in qualche modo avviene a livello nazionale ma anche in altre realtà territoriali, che costituisca un punto di riferimento per i giovani nella fascia di età tra i 14-29 anni, per seguirli, educarli e sostenerli nel loro percorso di crescita in quanto costituiscono, come ha ricordato lei, il futuro e il motore di crescita della società. Credo che, più che politiche per i giovani, siano da costruire delle politiche con i giovani.
Premesso che ad oggi non è possibile scendere nel dettaglio dei nuovi progetti 2019/2021 in quanto si dovrà attendere l'approvazione del nuovo piano, mi impegno a informare i colleghi Consiglieri sullo stato di programmazione, attuazione e realizzazione nel corso dei prossimi mesi, portandolo naturalmente alla discussione della commissione consiliare, anche in bozza, o comunque con un lavoro in itinere. Sicuramente l'intenzione è quella di porre al centro azioni che mirino a seguire e sostenere il processo di crescita dei giovani ragazzi attraverso progetti che uniscano momenti di socialità e di svago a quelli educativi di istruzione finalizzati a prepararli per il loro inserimento nel mondo del lavoro e questo sarà fatto in collaborazione con l'Assessorato del collega Bertschy. A tal proposito sul tema anche dell'alternanza scuola-lavoro si sta ragionando su diverse ipotesi, bisognerà condividerle anche con le scuole.
Un altro percorso di sostegno per i giovani studenti valdostani potrà essere quello di istituire particolari borse di studio, contributi su temi specifici, per permettere loro di accrescere le loro conoscenze, competenze ed esperienze, sull'educazione sarà importante anche lavorare con i giovani su come affrontare il tema del bullismo e del cyberbullismo, della violenza di genere mediante progetti ed eventi organizzati con la collaborazione di enti e soggetti di istituzione interessati.
Per quanto riguarda l'ambito dello svago e della socialità, sicuramente verranno presi in considerazione progetti e attività che avvicinino i giovani allo sport, alle tradizioni locali, alla creatività, alla musica, al fine di impegnarli... non mi piace molto il termine "impegnare" perché credo non sia solo una questione di impegnarsi, ma sia una questione di formarsi in questi momenti che esulano dall'istruzione, dall'educazione e che sono fondamentali per la loro crescita. A tal proposito, credo che tutti gli Assessorati dovranno essere necessariamente coinvolti ad apportare i propri contributi. È allo studio dell'Assessorato anche l'idea di creare attività da svolgersi in più giornate dedicate ai giovani su vari temi coinvolgendo scuole e università, enti e altri soggetti. Questi temi potranno essere inseriti nel nuovo piano regionale, su cui questo Assessorato vuole investire tempo e risorse per dare risposte concrete ma anche per lavorare con il mondo giovanile.
Presidente - Riconosciamo anche lo stato di sofferenza e di salute come elemento per sforare. Per la replica, la parola alla proponente Russo.
Russo (M5S) - Grazie Assessore per la risposta sicuramente molto articolata. Volevo solo mettere il punto su due aspetti: il primo è che, quando si parla di giovani e di obiettivi per i giovani, secondo me, tutti noi siamo in confusione. In realtà, il vero obiettivo che dobbiamo avere noi con i giovani è avere due obiettivi o tre e monitorarli costantemente, ma monitorarli nei tre anni è addirittura troppo: noi dobbiamo fare una valutazione degli obiettivi per il prossimo anno e, dopo un anno-un anno e mezzo, fare la valutazione. Secondo me, questo è l'unico modo per stare dietro al continuo cambiamento che i giovani ci chiedono e che noi dobbiamo per forza rispettare.
L'altro aspetto che lei ha messo a fuoco e che, secondo me, è nelle priorità... sicuramente nel futuro dei giovani vedo come priorità il lavoro e lo sport, ci aggiungerei anche la strada, perché, in realtà, i ragazzi attualmente stanno iniziando a ritrovarsi, come si faceva un po' di tempo fa, in strada. Le dinamiche che ci sono all'interno della strada quindi sono totalmente diverse perché non c'è un contesto, non ci sono regole e perché anche gli adulti, quando si inseriscono in questo contesto, devono avere un'altra modalità di relazione.