Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 372 del 5 febbraio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 372/XV - Interpellanza: "Interventi per migliorare il servizio di elisoccorso".

Rollandin (Président) - Point n° 21 de l'ordre du jour. La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Vogliamo ora richiamare l'attenzione dell'aula sull'elisoccorso, ponendoci dal punto di vista dei sanitari, preoccupati per il fatto che a bordo degli elicotteri predisposti per l'elisoccorso non è prevista la presenza di personale infermieristico che possa coadiuvare il medico durante gli interventi di eliambulanza, come invece accade altrove in buona parte dei servizi di questo genere, dove gli infermieri sono a volte persino due. La motivazione che viene addotta è che il velivolo non presenterebbe spazio sufficiente per un passeggero in più, fatto che in realtà è smentito dalle situazioni particolari già previste, come, per esempio, la possibilità per un genitore di salire a bordo durante il trasporto del figlio minorenne. La figura della guida alpina risulta, al contrario, sempre di turno durante gli interventi di eliambulanza sul territorio valdostano, sebbene essa non risulti indispensabile in qualsiasi tipo di soccorso. La guida alpina è, infatti, essenziale nei tanti e pericolosi interventi di soccorso in alta montagna, quando si tratta di recuperare un alpinista in un crepaccio, oppure in parete, oppure, ahimè, sotto una valanga, anzi, quando il soccorso è davvero complesso, servono più guide alpine. A noi risulta che questa tipologia di soccorso rappresenti più o meno il 4% del totale degli interventi di elisoccorso. Si può facilmente convenire sul fatto che la presenza della guida alpina sia meno importante, o addirittura superflua quando vi siano emergenze mediche e traumatiche, dove invece l'infermiere avrebbe a tutti gli effetti un ruolo fondamentale. Le competenze specifiche necessarie per sostenere il medico nelle situazioni emergenziali che richiedano un pronto intervento rianimatorio non attengono, infatti, alle funzioni della guida alpina. Supponiamo, per esempio, il caso di intervento con elisoccorso su un incidente stradale o un caso di infarto anche in montagna. Sono certa di non inimicarmi gli amici guide alpine della mia Valpelline dicendo che noi tutti, se l'infarto capitasse a noi, preferiremmo incontrare sul posto un medico con un infermiere, piuttosto che con una guida alpina, perché il personale infermieristico è stato formato ad hoc per sfruttare al massimo la cosiddetta "golden hour", cioè l'impegnativa prima ora dopo un trauma. Durante quest'ora la vita delle persone dipende per lo più da pochi gesti, che possono garantire quelli che appartengono a personale esperto. Se poi vogliamo vedere la questione da un altro punto di vista e vogliamo considerare anche i consumi dell'elicottero, sappiamo che ci vogliono circa 350 litri all'ora di carburante speciale, carburante per uso aeronautico e, se valutiamo anche i tempi di percorrenza dal Pronto soccorso di Aosta a quello di Torino, e viceversa, scopriamo che con l'ambulanza sono necessari 60 o 70 minuti, mentre con l'elicottero ne bastano 15 o 20 per il trasporto dall'ospedale all'eliporto, però poi vanno aggiunti circa 35 minuti per il volo con un totale che si aggira intorno ai 65-75 minuti, che, di fatto, superano il tempo necessario all'elisoccorso.

In base a questi dati in nostro possesso, noi interpelliamo quindi l'Assessore competente per conoscere quali siano i dati in possesso dell'Amministrazione in merito appunto all'elisoccorso e quali siano gli intendimenti per apportare necessarie migliorie a questo servizio relativamente al personale specializzato a bordo e anche alla questione del risparmio del denaro pubblico, che di questi tempi va speso in modo più oculato, senza tuttavia dover rinunciare a interventi di alta qualità, soprattutto quando questi interventi sono in grado di salvare nientemeno che delle vite umane.

Presidente - La parola al Presidente Fosson.

Fosson (GM) - Le rispondo io, Consigliera Pulz, per una questione di competenza della Presidenza della Regione in materia di soccorso alpino. Sono contento perché questo è un argomento che, le assicuro, abbiamo studiato tanti anni. È arrivata da lei tutta la squadra delle infermiere, che vuole partecipare, squadra che io rispetto tantissimo e le dirò anche dopo perché, io credo alla funzione del laureato in Scienze infermieristiche, ma qui ci sono dei presupposti e non si può essere teorici su presupposti completamente diversi. Certo che il soccorso alpino - adesso meno, perché molti medici lo fanno in orario di servizio - una volta non si faceva in orario di servizio. Le guide sono retribuite a parte, perché c'è un compenso notevole per chi partecipa a questo. Lei mi chiede nella prima questione tutti i dati in possesso dell'Amministrazione in merito agli interventi di elisoccorso, se le dovessi dare tutti i dati... io le ho preparato qualcosa, ma sono dati gestionali, amministrativi, contabili, dati sanitari... veramente dovrei avere una grande documentazione. Dalle tabelle che mi hanno dato - poi se vuole, mi dice quale dato vuole, non c'è nulla da nascondere -, le posso però dire che nel 2017 abbiamo avuto 1073 missioni, nel 2018 1128, quindi siamo in aumento. Lei lo sa che abbiamo fatto una legge per cui i soccorsi inadeguati vengono comunque addebitati a chi utilizza l'elisoccorso: se c'è uno che va in montagna con le scarpette da ginnastica, si va, lo si salva, ma poi questa persona si paga il trasporto. Parlo volentieri di questo... lei mi chiede gli intendimenti circa le migliorie e io sono sicuro che le migliorie ci possono sempre essere, guai a essere chiusi, anche se quando parliamo del nostro servizio di elisoccorso, parliamo di un servizio straordinario e si è visto anche in questi giorni con quanta professionalità, con quante capacità e con quali rischi anche viene svolto. Le migliorie però si possono sempre avere, l'attenzione è massima anche per risparmiare risorse, è ovvio.

Per quanto riguarda gli aspetti sanitari - perché non si può essere teorici su questo, ma bisogna andare nel concreto -, l'elisoccorso è già un servizio con un livello di efficienza ottimo. Lei ha detto che in altre parti si fa diversamente, questo è vero, perché, purtroppo, a livello italiano non esistono linee guida condivise. Non c'è una linea guida, anche perché, come lei sa, il nostro servizio di elisoccorso è un servizio pubblico, in altre regioni è stato dislocato, dato ai pompieri per esempio; qui la scelta è stata questa. Le assicuro però, perché me ne occupo da tempo - e siamo andati anche all'Agusta a saggiare, a vedere quale elicottero, e ritornerò sul dato tecnico -, che molti vengono a imparare qui e a un certo punto si era anche pensato di fare una scuola di pilotaggio in alta montagna. Pur non essendoci dei protocolli, nel 2018 è stato fatto un regolamento per l'attività di elisoccorso della Valle d'Aosta proprio perché non ci siano delle chiamate superflue. Forse lei non si ricorda, ma tanti anni fa durante la Marcia Gran Paradiso cadde un elicottero chiamato per una frattura di femore perché toccò un cavo e morirono diverse persone. L'elisoccorso poi è anche un raddoppio per quei trasporti che... lei ha parlato del caso in cui ci sia un bambino, mi permetta, ma nei soccorsi d'urgenza la madre non sale mai con il figlio; se c'è un trasporto dall'ospedale a Torino, può anche salire la madre, ma in un soccorso di tale tipo si carica da solo, perché il grande problema, non teorico ma vero, è che noi agiamo in montagna, dove gli elicotteri devono salire e, per salire, non devono avere grandi pesi. C'è un pilota, il secondo pilota, che, tra l'altro, è fondamentale... in questi giorni ho saputo che sugli elicotteri per l'hélisky non è obbligatorio avere il secondo pilota, che è un tecnico; poi ci sono la guida alpina e il medico e poi si carica il paziente. Ora, l'infermiera non è che non ci starebbe bene, ma aumenterebbe il peso e, quando si fanno dei soccorsi a tremila metri, non tutti gli elicotteri riescono ad andare a quell'altezza, anche perché, per la nuova legge italiana, gli elicotteri che fanno soccorso devono essere dei bimotori - in Svizzera, dove salgono di più, possono fare dei soccorsi con il monomotore -, e, avendo gli stessi un peso molto maggiore, vi è il rischio di non salire: questo è il primo problema. Se si mette un'infermiera, si può caricare un paziente in meno.

Il dato, che contraddice completamente quello che lei diceva del soccorso alpino, è che l'85% dei soccorsi vengono fatti in zone di montagna, non il 4%, e questo è anche comprensibile. Perché la guida alpina? Proprio perché c'è l'85%, ma poi mi permetta anche di dire che, se lei arriva sul luogo di un incidente stradale, l'elicottero non atterra, l'elicottero vericella. Non so se lei ha mai provato a vericellarsi o ad attaccarsi ad una fune e a farsi calare giù con l'elicottero che sbanda, con il vento: ecco perché la guida alpina c'è sempre. Mi permetta un'altra cosa: la guida alpina che va sui nostri elicotteri è una guida alpina che ha fatto un corso specifico, è un tecnico del soccorso preparato anche a muoversi, sono tecnici specializzati di soccorso alpino che hanno delle competenze particolari perché hanno fatto dei corsi. Non tutte le guide alpine sono state definite idonee a salire sull'elicottero, forse lei non ha seguito in passato questo discorso. Si tratta di guide alpine necessarie perché l'85% dei soccorsi vengono fatti lì, si vericellano, ma poi fanno anche l'assistenza medica.

Un'altra cosa che bisogna ricordare alle amiche infermiere, alle quali ho già detto questo, è che, mentre una volta, tanti anni fa, il problema era prendere il paziente e portarlo velocemente in ospedale - se lei si ricorda, c'è stato un periodo in cui gli elicotteri atterravano nel piazzale dell'ospedale -, la tecnica è cambiata completamente, adesso l'elicottero arriva, cerca di atterrare, stabilizza il malato e poi lo carica e deve avere lo spazio per caricare un malato intubato, non si può più mettere il ferito sui cingoli, sui pattini dell'elicottero come si faceva una volta, pertanto è cambiato tutto.

I costi dell'elicottero: i tempi che lei ha detto correttamente... sono tempi completamente diversi, l'uso dell'elicottero è un uso imposto da una tempistica perché 15 minuti, invece di 60 minuti, quando un bambino ha un'emorragia cerebrale ci sono i tempi che salvano una vita umana, pertanto è completamente diverso. L'uso dell'elicottero è determinato dalla gravità della situazione e dai tempi necessari per portare a termine l'operazione di soccorso.

Con questa nuova legge il comandante dell'elicottero decide se l'uso dell'elicottero è improprio e viene tariffato il soccorso a carico di chi chiama l'elicottero, questo ha ridotto sicuramente le chiamate inopportune o comunque non corrette. L'infermiera quindi non è che non ci starebbe bene, ma, quando si viaggia in montagna - e l'85% dei casi sono in ambiente montano -, la guida, che è stata educata e attrezzata, sicuramente sa fare meglio dell'infermiera... o comunque non è che sappia fare meglio, mi scusi, è più utilizzabile, più idonea in questo spazio. Le infermiere sono spesso utilizzate invece nei transiti secondari, quando si va con il "A104", con l'elicottero più veloce a Torino, quando il malato è già stabilizzato e ha bisogno solo di essere trasportato, è chiaro che l'infermiera svolge un ruolo importante.

Io credo molto nell'utilizzo delle laureate in Scienze infermieristiche, purtroppo la legge italiana limita quello che in altri Paesi, come la Francia, loro potrebbero andare a fare. Guardi che cos'è una sala operatoria in Francia e guardi che cos'è in Italia. Io sono stato uno dei primi che ha promosso il discorso dell'infermiera sull'ambulanza al posto del medico dicendo che l'infermiera sull'ambulanza ottiene dei risultati a volte simili a quelli del medico in quest'aula. Sono stato portato davanti all'Ordine dei medici perché avevo disprezzato le capacità dei medici. Questo è un problema che in questo momento è stato risolto così per il bene dei malati. L'altro giorno il Consigliere Ferrero ha detto: "le migliorie in questo campo si ottengono solo con una maggiore flessibilità e con una maggiore cooperazione tra tutte le forze". In questi giorni c'è stato il corso di alta montagna di tutte le scuole militari alpine d'Europa e loro hanno chiesto di venire a imparare dai nostri specialisti come si fanno i soccorsi in elicottero.

Presidente - Per la replica, la parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Grazie, Presidente Fosson, soprattutto per i dati che chiedevamo e la ringraziamo se vorrà metterli a nostra disposizione. Spero che sia chiara l'intenzione che sta alla base di questa interpellanza: quella di capire come si possa migliorare e razionalizzare il sistema dell'elisoccorso. Mi riferivo, ripeto, non chiaramente ai soccorsi pericolosi in alta montagna, ma poniamo, per esempio, il caso di un elisoccorso di un malcapitato che si sia fratturato una caviglia, fosse anche in quel di Pila. Nel caso in cui le guide alpine si trovassero a dover sostituire un'infermiera durante manovre di rianimazione, insieme a un medico, farebbero un intervento che non compete loro, per il quale non sono preparati nello specifico.

La nostra intenzione è comunque di garantire allo stesso tempo l'efficacia indispensabile dei soccorsi, che spesso si rivelano dei veri e propri salvavita, armonizzandoli con la necessità di gestire al meglio il denaro pubblico, preoccupazione che comunque un amministratore deve sempre avere. Come accennava anche lei, vi sono degli altri corpi formati nello specifico per il soccorso anche in condizioni impervie: penso ai vigili del fuoco, che spesso, tuttavia, vengono chiamati quando l'intervento è già in corso, sebbene spazino a 360 gradi per quanto riguarda il soccorso. Hanno anche la squadra SAF, formata per il soccorso alluvionale e fluviale e prevedono anche un aereo soccorritore, figura che però in Valle d'Aosta non è presente. Allo stesso modo vanta personale altamente specializzato per il soccorso e proprio anche per il soccorso alpino, come sappiamo, la Guardia di finanza.

Ci chiediamo quindi in conclusione se non sia giunto il momento di ripensare, di riorganizzare questo fondamentale servizio anche per onorare fino in fondo la sua ideazione, che lei conosce meglio di me, da parte del dottor Carlo Vettorato, a partire dal 1972, e poi l'istituzione del servizio permanente di elisoccorso dal 1984. Tra l'altro, ci fa piacere ricordare in conclusione che il dottor Vettorato, a fine 2018, è stato insignito con altri cittadini italiani niente meno che dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del titolo di Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana proprio per il "suo prezioso contributo nella ideazione e realizzazione dell'attività di elisoccorso in Valle d'Aosta e nella sensibilizzazione sul fondamentale tema della sicurezza in montagna".

Presidente - La parola al Presidente Fosson.

Fosson (GM) - Intervengo a nome di tutto il Governo e di tutti i Consiglieri, lei ha citato il dottor Vettorato, io mi associo alle sue sottolineature. Ho avuto la fortuna di lavorare con lui, è stato uno degli ideatori, dei più generosi membri del soccorso alpino, molte delle soluzioni sono state trovate da lui, dal grande Garda e da Renzino Cosson e quindi la ringrazio di averlo ricordato in questa sala qui, lo faccio anch'io, sono molto contenti dell'onorificenza che gli è stata data.