Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 371 del 5 febbraio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 371/XV - Interpellanza: "Valutazioni dell'operatività del centro nefrologico a servizio dei pazienti dializzati situato nel comune di Saint-Vincent".

Rollandin (Presidente) -La parola al collega Mossa.

Mossa (M5S) - Chiedo di fare una riunione della Conferenza dei Capigruppo per definire il prosieguo dei lavori, se è possibile, grazie... va bene, non è un problema.

Presidente - Punto n. 20 all'ordine del giorno. La parola al collega Ferrero.

Ferrero (MOUV') - Con questa iniziativa si cerca di sapere alcuni dati che riguardano il centro dialisi di Saint-Vincent, che, come sappiamo, è presso lo stabilimento termale di Saint-Vincent. È un centro un po' anomalo nell'ambito delle strutture regionali perché sostanzialmente la gestione è stata affidata dall'USL a una società privata, che è quella che gestisce anche le terme, ci sono stati nel tempo vari passaggi. Il canone che viene corrisposto per il centro, a quanto mi risulta, ma ho chiesto informazioni per essere messo meglio al corrente, è di circa 800 mila euro all'anno solo per quanto riguarda i locali, ai quali vanno aggiunti tutta una serie di oneri, che sono gli oneri del personale sanitario che deve andare e deve presidiare il centro. È quindi positivissimo che ci siano dei centri sul territorio, però con i tagli alla sanità che ci sono stati bisogna anche fare una valutazione sul fatto che c'è un centro a Saint-Vincent, c'è un centro anche a Donnas, che è a circa 35 chilometri, poco più di una mezz'ora da Saint-Vincent. C'è una cosa da mettere un po' in maniera malevola: se calcoliamo che gli 800 mila euro, sono il corrispettivo, ammesso che non ci siano poi altri oneri, che viene corrisposto dalla Regione alla società e se andiamo a vedere i bilanci della società Terme S.r.l. di Saint-Vincent degli ultimi anni, vediamo che obiettivamente la società non potrebbe stare in piedi senza il contributo regionale del centro dialisi. Questo per porre anche qualche interrogativo sull'operazione che è stata fatta all'epoca, si è di fatto messa in piedi una struttura termale che autonomamente senza il centro dialisi non è in grado di restare in piedi. Certo, c'è stata una riqualificazione delle Terme di Saint-Vincent, certo, sono state assunte anche delle persone e questo è positivo, però penso che quello che interessa all'Amministrazione è anche il rapporto costi/benefici. Nell'interpellanza ho richiesto all'Assessore anche alcuni dati riguardo al numero di persone che frequentano il centro. Mi sono dimenticato di una cosa: dato che il centro è rivolto anche a eventuali pazienti dializzati che vengono da fuori, mi interesserebbe sapere quanti sono i pazienti valdostani che utilizzano il centro perché poi, facendo una suddivisione dei costi, possiamo anche determinare se la cosa sia vantaggiosa o sia invece svantaggiosa, perché abbiamo o potremmo avere delle alternative che sono più economiche e che comunque non devono andare a pregiudicare la possibilità di utilizzare questo servizio, che è un servizio salvavita a favore dei pazienti che necessitano di dialisi. È quindi per fare un po' il punto della situazione perché a distanza di anni, se i dati dessero dei riscontri che sono in quel senso, potrebbe anche essere ripensato. Sì, è vero che c'è una convenzione, un contratto tra l'USL e la società principale, che ha una durata, se non sbaglio, di un bel po' di anni, una ventina d'anni, però penso che sia opportuno avere questi dati per poter poi fare una valutazione.

Presidente - La parola all'Assessore Baccega.

Baccega (UV) - Il collega Ferrero ha illustrato ampiamente quali sono le esigenze per arrivare a un approfondimento sul centro nefrologico, che svolge un importante servizio ai pazienti dializzati sia residenti in permanenza temporanea nel territorio regionale sia a coloro che vengono da fuori. Quanto ai costi previsti dal bilancio dell'USL, ai fini dell'erogazione del servizio, si tratta di un contratto chiavi in mano, vale a dire che la società medesima si occupa e si fa garante di tutta la gestione a 360 gradi sia riguardo alla dotazione del parco macchine, e anche eventualmente al suo rinnovo quando necessario, sia riguardo alle manutenzioni. Nell'annualità 2018 le spese di locazione sono state 759 mila euro IVA inclusa.

Quanto al personale impegnato presso il centro nefrologico di Saint-Vincent, ci informano che tutto il personale medico (al momento otto dirigenti medici) effettua la turnistica a rotazione presso il centro medesimo coprendo gli interi turni dialitici. Stessa cosa fa il personale assistenziale, il quale, in termini di full time è composto da tre infermieri a tempo pieno e uno a tempo parziale, tre operatori socio-sanitari, a cui si aggiunge a tempo parziale un'unità di personale amministrativo. Di fatto, non vi è personale distaccato ad hoc, ma è sempre la stessa équipe medico-assistenziale che segue i pazienti. Non vi è quindi un costo aggiuntivo del personale che effettua il proprio servizio sui centri di assistenza, ad eccezione di quella quota che viene rimborsata per gli spostamenti autostradali per i dirigenti medici e del service per le pulizie della struttura.

Per quanto riguarda la frequentazione del centro, nel 2018 sono stati dializzati 20 pazienti cronici dal lunedì al sabato in turni mattutini e pomeridiani e nei giorni dispari, ovvero il lunedì, il mercoledì e il venerdì e il mattino nei giorni pari. Più precisamente sono state eseguite 2749 sedute di dialisi, pari al 23% del numero dei trattamenti complessivi eseguiti in regione e 191 trattamenti dialitici erogati a pazienti residenti fuori regione, quindi i vacanzieri. A fine dicembre 2018, per motivi logistici, c'è stata la riduzione progressiva del pool totale dei pazienti dializzati, a seguito anche di decessi e, per effetto di alcuni trapianti, non ci sono stati quindi nuovi inserimenti, si è provveduto a una riorganizzazione temporanea dell'assistenza, che prevede al momento l'effettuazione di soli turni dialitici mattutini dal lunedì al sabato.

Per quanto riguarda il quarto quesito, il centro di dialisi di Saint-Vincent non effettua notoriamente solo trattamenti dialitici, l'attività ambulatoriale di prime visite e controllo nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì ha visto l'effettuazione di 1629 visite nel 2018, la comparazione dei costi di un trattamento dialitico, effettuato nel centro principale, non varia, essendo peraltro improprio il termine "ricovero ordinario" riportato nell'interpellanza, che non definisce il trattamento dialitico, che viene in realtà erogato in regime ambulatoriale. L'obiettivo che questa maggioranza si è prefissata - e il lavoro che si sta facendo in Assessorato, soprattutto in quest'ultimo mese, è quello di fare delle attente valutazioni sul rafforzamento delle strutture sul territorio - è fare dimagrire le presenze nel nosocomio per andare nella direzione di avere dei presidi sanitari sul territorio, pur consapevoli delle notevoli difficoltà che abbiamo non solo in Valle d'Aosta, ma in tutta Italia. Oggi più testate nazionali riportano questa fuga di medici non solo da una regione all'altra ma medici che vanno addirittura all'estero. Vi sono delle problematiche legate anche alle liste d'attesa, quindi si sta facendo una pianificazione e una programmazione che saranno completate nei prossimi mesi per fare delle valutazioni in questo senso. Riteniamo però che quel centro sia un centro fortemente da mantenere secondo le indicazioni anche che mi sono state date l'altro ieri mattina al centro nefrologico, che ho visitato in ospedale.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Ferrero.

Ferrero (MOUV') - È ovvio che sarebbe necessario fare un'analisi più approfondita, però, se non sbaglio, dai dati forniti dall'Assessore, ci sarebbero circa una ventina di cronici valdostani che utilizzano il centro. Tenuto conto che spendiamo 759 mila euro per questo contratto, che teniamo impegnati otto dirigenti medici, tre infermieri a tempo pieno, uno a tempo parziale, tre operatori socio-sanitari e un amministrativo, io sinceramente non sono in grado di valutare, magari mi confronterò con dei referenti delle organizzazioni di categoria dei dializzati, ma in questo caso se guardiamo meramente... mettendo da parte la questione dei servizi, che più ce ne sono e meglio è - e sono il primo a sostenerlo -, non è che dico che bisogna chiudere, per carità, anzi, se possiamo risparmiare, ne apriamo un altro da un'altra parte. Il problema è che con 20 cronici il costo a persona, con tutta questa organizzazione diventa abbastanza pesante, tant'è vero che si potrebbe anche ipotizzare - questo è un suggerimento, una suggestione - addirittura di fare un servizio di assistenza domiciliare con taxi o altro che porti direttamente, io ipotizzo, al centro di Donnas, volendo risparmiare sul centro di Saint-Vincent. Questa è solo un'ipotesi per poter dare un'idea di quella che potrebbe essere una riduzione dei costi, perché penso che i 759 mila euro, più tutto quello che costano gli otto dirigenti medici e tutto il resto della équipe, saremo tranquillamente vicini al milione e mezzo di euro, se calcoliamo un milione e mezzo di euro per 20 pazienti cronici... penso che anche con un servizio personalizzato, che porta però in un centro vicino, risparmieremmo molti soldi, forse addirittura il 75%-80% andando a naso: ecco perché vale la spesa di fare una riflessione. L'Assessore, se non ho capito malamente, ha aperto uno spiraglio a questa riflessione. Teniamolo presente, perché sennò rischiamo veramente di fare una cattedrale nel deserto e rischiamo anche, se facciamo un discorso imprenditoriale, di fare "dormire" - non se ne abbiano male i legali rappresentanti della società che gestisce le terme - sugli allori perché vi è già un'entrata fissa che consente di portare avanti l'attività, senza andare a fare quelle migliorie, anche un po' aggressive di mercato, che invece vadano a valorizzare la struttura termale a livello di wellness, tutte le cose di moda e che funzionano adesso. Sappiamo che la necessità aguzza l'ingegno e il fatto di avere già una pappa pronta e un qualcosa di garantito l'ingegno lo fa un po' addormentare e questo è un suggerimento per i titolari, per i gestori dell'attività per concentrarsi di più sulla questione termale in senso stretto e non sul centro dialisi, che altrimenti rischia di diventare una specie di stampella a un'attività imprenditoriale che non starebbe in piedi.