Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 341 del 24 gennaio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 341/XV - Interpellanza: "Iniziative di promozione e valorizzazione di prodotti del comparto alimentare valdostano".

Rollandin (Presidente) - Punto n. 18 dell'ordine del giorno. La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Questa nostra interpellanza è legata alla promozione e alla tutela fondamentalmente sui mercati del comparto alimentare valdostano. In passato abbiamo presentato un'interrogazione relativa a un'importante campagna promozionale legata all'utilizzo della fontina in un'importante catena di fast food e, purtroppo, abbiamo avuto una risposta da parte dell'Assessore competente legata al fatto che l'iniziativa era organizzata da un'impresa privata e che non c'era nessun sostegno o intervento da parte dell'Assessorato. A questo punto ci corre l'obbligo di verificare quali sono gli interventi che sono stati portati avanti dall'Amministrazione regionale in quest'ambito o che intende portare avanti. Nella fattispecie quelle che chiediamo espressamente con questa interpellanza sono le azioni legate alla promozione dell'intero comparto, non siamo assolutamente interessati al finanziamento di attività promozionali realizzate dalla singola impresa e quindi cofinanziate o finanziate interamente da parte dell'Amministrazione regionale, quello che ci interessa sono proprio le azioni che sono escluse dagli interventi quali: aiuti di Stato alla singola impresa, e che non ricadono nel regime de minimis, quelle legate alla promozione dell'intero comparto o del singolo specifico prodotto, ma non quelle finalizzate alla promozione di un'impresa singola. Queste iniziative in realtà dovrebbero essere di competenza dell'Amministrazione regionale. Abbiamo indicato nell'interpellanza espressamente il comparto alimentare per scinderlo da una visione che per anni è rimasta legata al fatto che questo comparto sia strettamente legato all'agricoltura. È vero che è l'Assessorato dell'agricoltura che in passato si è occupato di promuovere questo comparto, ma altrettanto ha fatto anche l'Assessorato delle attività produttive perché non tutta la produzione alimentare valdostana discende dall'agricoltura valdostana. Non sapendo bene quale fosse l'Assessore che doveva rispondermi in merito, abbiamo individuato l'Assessore competente ma è possibile che vengano interventi e sollecitazioni da entrambi. Abbiamo dei prodotti che vengono sicuramente dalla produzione agricola strettamente legati all'agricoltura e all'allevamento in Valle d'Aosta come i nostri vini DOC e come la produzione della fontina, abbiamo anche altri prodotti per cui è riconosciuta la denominazione di origine e per i quali c'è solamente un processo di trasformazione, possiamo chiamarla industria alimentare, perché non è strettamente legata al mondo agricolo: per esempio, la produzione del Jambon de Bosses, o di quello di Saint-Marcel, o del Lard d'Arnad, che pur essendo produzioni tradizionalmente realizzate in Valle d'Aosta, vengono realizzate su materie prime la cui provenienza è per larghissima parte, credo abbondantemente oltre il 90%... i maiali destinati a queste attività provengono da altre regioni italiane, per non parlare di un altro prodotto tipico, anche se privo di marchio, tipo la Motsetta, che, per ragioni industriali, in Val d'Aosta in parte viene prodotta con carne di provenienza valdostana ma anche in questo caso una grandissima parte è di provenienza addirittura credo sudamericana, perché la carne sudamericana ha un livello di acidità che ne permette una stagionatura più agevole. Abbiamo rappresentati in quest'aula produttori che, pur non in comparto agricolo, tostano il caffè, producono il caffè in Valle d'Aosta così come la grappa diffusissima nel nostro territorio, oggetto di commercializzazione anche fuori Valle, viene in parte prodotta da vinacce di provenienza valdostana e anche questa in consistente parte da vinacce di altre provenienza. Per quanto riguarda il Génépy, che è il nostro liquore che ci caratterizza, quello nelle case dei valdostani è di provenienza valdostana, ma il Génépy cresce, per fortuna, in tutto il settore delle Alpi occidentali, quindi tutto il nostro comparto produttivo può usufruire... ultimamente anche del Génépy di coltivazione, ma il Génépy di provenienza naturale sostanzialmente arriva dalla Francia, dal Piemonte e dalla Lombardia. A noi poco importa in realtà che derivi dall'agricoltura valdostana o che sia comunque prodotto da imprese valdostane, che non sia una semplice apposizione di marchio, quindi non ci interessa la promozione della sola commercializzazione... ma sia del comparto agricolo che del comparto, chiamiamolo, manifatturiero che insiste nella produzione industriale.

Su questi punti volevamo espressamente chiedere alcune indicazioni su quali sono le iniziative portate avanti dall'Amministrazione regionale e che ha in previsione di portare avanti nel vigente triennio di bilancio per quello che riguarda la promozione di questo comparto sia sui mercati nazionali che sui mercati esteri, mercati esteri che già adesso vedono, almeno per quello che riguarda il vino e per quello che riguarda la Fontina, la presenza di prodotti valdostani anche con discreto successo, anche se le vicende, purtroppo, sono alterne. È un comparto molto importante in questo momento, perché l'uscita dalla crisi negli ultimi anni ha evidenziato come le esportazioni italiane della produzione alimentare abbiano avuto un trend di crescita doppio rispetto agli altri settori e quindi è quello che potrebbe permettere anche la rinascita della nostra economia.

Altro atto particolarmente importante nell'ambito della promozione del prodotto è quello della tutela dei prodotti, purtroppo i prodotti valdostani scontano, dal punto di vista della commercializzazione, da una parte, una verifica della qualità non sempre attenta e puntuale. Sappiamo tutti che il nostro prodotto di punta, la Fontina, ha delle variazioni stagionali in funzione della vallata di produzione, dello stesso produttore, che comportano un gusto finale e una qualità del prodotto che raggiunge punte di eccellenza, mediamente e qualitativamente è un formaggio di qualità buona e apprezzato dal mercato, ma ci sono anche molti casi che in cui viene riconosciuto il marchio DOP dal consorzio ma che sul mercato non fanno fare bella figura alla Valle d'Aosta. Questa è solo una parte però, l'altra parte è quella legata alla contraffazione dei nostri marchi, che sia Fontina, lardo o altro, da parte di truffatori. Chiedo scusa il termine è sicuramente un po' forte, ma sono coloro che approfittano della notorietà e della qualità dei nostri prodotti e nei confronti dei quali spesso i nostri consorzi di tutela non sono riusciti a evidenziare e valorizzare i nostri diritti, con cause tristemente perse, e non siamo riusciti a far togliere dal mercato vari prodotti che addirittura vengono commercializzati con la bandierina della Valle d'Aosta sui mercati italiani e purtroppo anche esteri. È importante quindi sapere come intende investire la Regione in questo ambito, direttamente o tramite il finanziamento dei consorzi.

Un ultimo punto riguarda i marchi d'origine DOC, DOP, o anche solo IGP che caratterizza una produzione territoriale: se è intenzione dell'Amministrazione estendere questo riconoscimento dei marchi d'origine, oltre che ai prodotti attuali, anche ad altri prodotti nei prossimi anni, o comunque nell'ambito di questa legislatura.

Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Viérin.

Viérin (UVP) - Ringrazio il collega Vesan, per questa importante occasione per fare il punto sulla valorizzazione e sulla promozione del nostro agroalimentare valdostano e di tutta la filiera agroalimentare di qualità. Concordo su quanto espresso, sia nelle premesse che nell'enunciazione, sull'importanza oggi del comparto alimentare nel Paese Italia e anche del grande potenziale per la Valle d'Aosta, motivo per cui una delle iniziative di riorganizzazione che è alla base del nuovo Assessorato è stata quella di unire il comparto del turismo con quello dell'agricoltura, inteso anche per quanto riguarda la promozione dei prodotti: ecco perché nella risposta, quando si parlerà delle annualità, delle cifre e delle azioni, si sa che da quest'anno tutto questo sarà implementato da un ragionamento che prescinde dall'esclusività di un settore, ma che fa trasferire il potenziale di un settore, con un grande veicolo e un potenziale di promozione che è l'Assessorato e il Dipartimento al turismo rappresenta. Sicuramente la prima iniziativa è stata quella di accorpare i settori, propedeutica alla riforma del turismo, dove la nascita del nuovo FIS sarà braccio operativo, la costruzione scientifica di ciò che avviene nei vari settori, il prodotto cultura nasce attraverso le professionalità culturali, quello della filiera agro-alimentare nasce attraverso il consorzio, la Cooperativa della Fontina, i produttori dei quattro DOP, ricordo l'importanza dei DOC, degli IGP, dei PAT, di questi prodotti sui quali abbiamo lavorato in questi ultimi anni. Ricordo, per esempio, il grande lavoro sulla filiera del pane, non solo inteso come la manifestazione che oggi ha preso una envergure importante, ma proprio attraverso i produttori, il riconoscimento, i disciplinari, un lavoro preciso e propedeutico al riconoscimento che lei evocava ed è fondamentale oggi, nel marasma dei prodotti a cui il consumatore è sottoposto, avere una possibilità di riconoscibilità. Accanto a questo, si aggancia anche il discorso del marchio di tutela Valle d'Aosta: il famoso marchio a ombrello. La riorganizzazione e promozione quindi intesa come possibilità in più e raccordo maggiore attraverso i tavoli che sono stati istituiti, perché, al di là del tavolo del turismo, da quell'incontro che abbiamo avuto la settimana scorsa, sono nati diversi tavoli: quello del turismo e marketing, quello della filiera dell'agricoltura, quello della montagna e dell'ambiente, quello dello sport e quello dell'artigianato. Questi tavoli daranno la possibilità di avere maggior raccordo, cioè l'unione dell'Amministrazione con chi si occupa direttamente.

Sulla filiera avevamo nel 2017 istituito la Consulta delle eccellenze, all'interno di questo organismo ci eravamo confrontati per varie tipologie di produttori di prodotti sulle strategie e le azioni da mettere in campo, affinché ci fosse un raccordo tra Amministrazione regionale, settori di competenza e tutto quel mondo che ha fatto grandi sacrifici e investimenti assieme alla Regione. Risponderò quindi alle domande cercando di unirle, ma dando anche un ordine alla discussione in termini di indirizzo. Quali sono le azioni che intendiamo mettere in campo per il 2019: abbiamo appena approvato una delibera con un impegno di 174 mila euro con una serie di iniziative che andranno a prevedere azioni mirate fuori dalla nostra Valle, poi parlerò di quelle in Valle, quelle locali sono da promuovere fuori per far venire le persone in Valle d'Aosta, studiando i mercati e il potenziale che queste iniziative possono dare in termini di attrattività e quindi tutta una serie di iniziative locali e fuori, individuare e scegliere al di là delle occasioni che già esistono, nuove occasioni che possano rappresentare un grande potenziale. In questo senso quindi questo impegno di 174 mila euro con alcune iniziative, cito per esempio: "le Salon de l'agriculture de Paris"; il "Vinitaly" con una novità quest'anno: il "Vinitaly and the City" in piazza Verona, una nuova opportunità che viene offerta alle Regioni per promuovere anche fuori dagli spazi di "Vinitaly" le eccellenze delle Regioni; CIS e poi altre iniziative. Approfitto per dire che domani incontrerò il Conseiller d'État, che è un po' l'Assessore omologo del Vallese, Christophe Darbellay, per valutare la partecipazione a due grandi iniziative: le "Salon du Goût Suisse" et "la Foire du Valais", sono delle iniziative che abbiamo valutato e in questo senso andremo, oltre ad altri argomenti, a discutere di questo.

Azioni locali: citavo qual è la strategia che stiamo mettendo in campo, chiaramente la possibilità di avere oggi una serie di iniziative locali ma di risvolto turistico: pensiamo agli appuntamenti estivi di "Show Cooking", il "Marché au Fort", il "Concorso Mieli", quest'anno è l'anno des "Vins Extrêmes", del grande concorso con il Cervim, dove al Forte di Bard in edizioni biennali si ha la possibilità di promuovere i vini. Ne approfitto per dire che stiamo rilanciando un accordo che avevamo siglato con Alba per il tartufo, e soprattutto con gli operatori turistici di Alba; quest'anno presenteremo il "Modon d'Or" in abbinamento con, al di là di Fontina e tartufo, i vini di eccellenza, sempre a fine anno al Forte di Bard. Sarà quindi un'occasione importante perché anche qui abbiamo messo in campo delle strategie di studio turistico delle zone limitrofe affinché si possano sviluppare delle sinergie enogastronomiche e di promozione dei prodotti, ma anche di flussi turistici compatibili nei pacchetti da organizzare.

Per quanto riguarda le altre azioni invece, sono quelle azioni che possono essere potenziali e interessanti perché appunto, come Dipartimento del turismo, stiamo studiando quali possono essere i mercati interessati al food limitrofi ma anche più lontani, cercando anche di bypassare nelle occasioni di presenza all'estero la possibilità di vendita. Abbiamo avuto un incontro nei giorni scorsi con la Chambre, che ha la possibilità di vendita di prodotti e di raccordo con le imprese solo sul territorio nazionale. Io lunedì incontrerò i vertici del riorganizzato Ente Nazionale del Turismo (ENIT), perché c'è una possibilità di raccordo tra la Chambre e l'ENIT per la possibilità di vendita all'estero. Sarebbe interessante in questo caso di avere - una possibilità che nel passato era più limitata - l'opportunità di vendita di prodotti raccordando le imprese e attraverso la Chambre, quindi enti strutturati, anche una selezione di qualità proprio nell'ottica di selezionare i prodotti certificati a diversi livelli.

Per quanto riguarda le altre iniziative, sicuramente vi è l'abbinamento degli eventi che abbiamo, dei grandi eventi con la promozione dei nostri prodotti, quindi avremo sicuramente la "Coppa del Mondo" a Cogne, avremo il "Giro d'Italia". Stiamo lavorando su altre possibilità per il futuro, ma sempre con l'abbinamento con ciò che già esiste, ma anche in nuove iniziative, magari in eventi culturali piuttosto che altre filiere, riuscire a inserire sempre una parte... assieme al collega Testolin, quest'anno la questione della Fiera di Sant'Orso, che vede una sperimentale novità: quella di mantenere i mercatini di Natale, in parte con 10 produttori e fare in quella parte lo street-food è una nuova iniziativa che cerca di valorizzare ancora maggiormente questa cosa.

Per quanto riguarda la contraffazione, lei ha colto uno dei problemi, io ricevo, come spesso tanti colleghi, delle imitazioni, delle truffe come lei dice, quella delle ultime settimane viene dall'America: "Bel Gioioso Fontina" qui neanche la bandiera valdostana, c'è la bandiera americana e italiana, quindi una contraffazione chiara. In quest'aula avevamo parlato anche del CETA e di tutta una serie di disposizioni nazionali e internazionali che si inseriscono in un dibattito più ampio. Ricordo però anche che era stato aperto un tavolo con il Corpo forestale, sempre nel 2017, affinché ci fosse un raccordo con le Forze dell'ordine che hanno quella competenza e affinché si potesse intervenire prontamente attraverso segnalazioni e sicuramente per ricordare che questa è una delle priorità di massima attenzione, quindi la salvaguardia contro le contraffazioni.

Concludo sulla questione delle prospettive sui prodotti. Sicuramente un lavoro puntuale che è stato fatto in questi ultimi anni sui prodotti - non solo DOP, perché c'è importanza anche al di là dei DOP -, ci fa però riaprire la discussione, ho incontrato nei giorni scorsi i rappresentanti della Cofruits e l'idea... ne abbiamo parlato e siamo intenzionati ad andare a verificare questa possibilità a Roma... la questione della mela valdostana, almeno partire dalla possibilità di verificare, di fare un lavoro che deriva anche dal passato. Al di là delle novità, la nostra mela è di eccellenza, in questi anni ha vissuto diverse fasi, e sicuramente di concerto, quando diciamo che l'Amministrazione deve concertare... questa è una delle priorità che, attraverso un pourparler che esiste con questi rappresentanti, sarà tra le nostre priorità. Certamente quindi, al di là della questione della filiera del pane, che è molto interessante, la questione della mela DOP valdostana potrebbe essere un potenziale e sicuramente su questo argomento lavoreremo. Ringrazio ancora il collega Vesan e credo che anche nella predisposizione delle relazioni che usciranno dai tavoli sarà importante discutere anche in commissione su queste cose.

Presidente - La parola al collega Vesan per la replica.

Vesan (M5S) - Sono contento dell'ultima iniziativa che ci ha prospettato anche per quello che riguarda la produzione di frutta valdostana e che si possa andare nella direzione di un riconoscimento della qualità legata ad una produzione che esiste e che è di qualità sul nostro territorio. Purtroppo, nell'ambito della contraffazione e anche nell'ambito della promozione del comparto, l'apertura dei tavoli è un po' poco, è vero che l'argomento è da studiare, da approfondire, è necessario assolutamente il confronto, potrebbe essere utile, sicuramente anche ai fini della contraffazione, il riconoscimento del marchio a ombrello, però l'unica indicazione numerica che ha citato per quest'anno, sui dati del biennio successivo non mi sembra di aver sentito assolutamente nulla: i 174 mila euro sono sicuramente una cifra importante e un aiuto considerevole ma sono in un ambito in cui solo il valore della Fontina prodotta in Valle d'Aosta "balla" intorno ai 40 milioni di euro - e sto parlando solo della Fontina - non di tutto il restante comparto, un investimento da parte dell'Amministrazione di 174 mila euro è sicuramente largamente insufficiente. Ricordo che in periodo pre-crisi gli investimenti fatti sul comparto alimentare dai due Assessorati congiunti superavano abbondantemente i 300 mila euro. È vero che c'è stato un momento di crisi, il bilancio dell'Amministrazione regionale non è florido come allora, ma rinunciare alla promozione dei comparti produttivi nei periodi di crisi è il peggior sistema per riuscire a rilanciare la propria economia.

Rimango perplesso per quello che riguarda la conquista dei mercati dalla soluzione legata all'accorpamento, che insieme al comparto turistico e culturale, è sicuramente un'azione che favorisce la sinergia e che presenta in modo completo l'Amministrazione della Valle d'Aosta. È però molto difficile - faccio un esempio qualunque - conquistare il mercato giapponese o americano solamente grazie alla presenza in una fiera o in un salone aperto al pubblico in cui il prodotto magari viene venduto direttamente, se non è possibile farlo vendere alla Chambre, viene venduto per il tramite dell'ENIT, però sempre legato a manifestazioni finalizzate esclusivamente alla promozione turistica e che quindi raramente vanno a colpire i grandi importatori e i grandi distributori del comparto alimentare, che sono quelli che poi ci permettono di fare volume e soprattutto di ottenere risultati economici significativi. Per le nostre imprese la possibilità di conquistare mercati e soprattutto mercati che pagano il nostro prodotto per quello che vale è l'unico modo per riconoscere ai nostri agricoltori, oltre che a chi si occupa di industria alimentare, il loro lavoro. Finché la nostra politica sarà ripiegata su un sostegno a fondo perso che non coinvolge la conquista di nuovi mercati e la possibilità di farsi pagare i prodotti per quello che valgono probabilmente, continueremo ad avere un comparto agricolo assistito che non sarà in grado di reggersi sulle proprie gambe, e questo in una regione che vive dei 10 decimi delle tasse pagate dai suoi concittadini è più un ostacolo che un vantaggio.

Dalle ore 10:16 riassume la presidenza la Presidente Rini.