Oggetto del Consiglio n. 339 del 24 gennaio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 339/XV - Interpellanza: "Intendimenti in merito all'erogazione ai dipendenti e agli ex dipendenti dell'Amministrazione regionale del rimborso chilometrico loro spettante dal 2011".
Rini (Presidente) - Punto n. 14 dell'ordine del giorno. La parola al collega Cognetta.
Cognetta (MOUV') - Questa interpellanza prende spunto da una sentenza del dicembre 2018. Per fare chiarezza sulla questione, occorre fare un breve passo indietro, a partire dal 2011. Nel 2011, a seguito di una disposizione normativa statale, in particolare l'articolo 6, comma 12, del decreto legislativo n. 78/2010, che sostanzialmente indicava da parte dello Stato una serie di misure per il contenimento della spesa finanziaria, la Regione Valle d'Aosta decise di non pagare più il contributo chilometrico spettante agli operai forestali che andavano nei cantieri. Ora, grazie a questa decisione, che fu unilaterale, la Regione Valle d'Aosta risparmiò una certa somma, ma che, alla luce di quanto accaduto poi nelle aule dei tribunali e con la sentenza definitiva di dicembre 2018, la Corte di cassazione ha completamente annullato. È accaduto che la Corte ha specificato che i risparmi indicati nel decreto legislativo erano in generale adottabili dallo Stato, ma non si trasmettevano direttamente alle Regioni. In particolare, la Valle d'Aosta non avrebbe potuto sospendere la misura, al più rimodularla, fare delle modifiche, considerato che, per le particolari caratteristiche del territorio valdostano, l'utilizzo del mezzo proprio da parte degli operatori forestali si rilevava per la spesa pubblica meno gravoso rispetto all'utilizzo di altri mezzi di trasporto, anche se in buona fede sono stati penalizzati gli operai forestali. Quando vi è stata questa decisione nel 2011, ci fu un operaio forestale che fece ricorso, quindi siamo giunti alla conclusione. Ora succede che la Regione a questo punto è disarmata rispetto a una scelta e soprattutto si espone ai ricorsi di tutti quelli che dal 2011 ad oggi non hanno ricevuto ciò che gli spettava.
In questa interpellanza chiedo sostanzialmente a quanto ammonta il risparmio, quanto la Regione non ha speso, tenendo presente che spesso gli operai forestali hanno dato le certificazioni del rimborso chilometrico che doveva essere loro erogato, e poi se è intenzione dell'Amministrazione sanare questa situazione e in che modo, visto che ritengo - considerazione del tutto politica - che è stato fatto un sopruso a queste persone, perché hanno usato il mezzo proprio e non è stato riconosciuto loro quanto spettava, tenendo presente che la Corte di cassazione dà loro ragione.
Presidente - La parola al Presidente Fosson.
Fosson (GM) - Buongiorno a tutti, la sua interpellanza, come ha detto lei, è un'interpellanza molto tecnica, io le darò una risposta tecnica preparata dai nostri uffici legali, riservandomi poi qualche considerazione su quello che lei ha detto nel suo incarico ispettivo. Infatti alle due domande poste dall'interpellanza non si può dare una risposta perché non vi sono i presupposti. Non è stato fatto il calcolo del rimborso chilometrico eventualmente dovuto perché non c'erano i presupposti legali. Infatti, gli uffici competenti dell'Amministrazione regionale ricordano che l'ordinanza della Cassazione fa stato esclusivamente per le parti del giudizio - e non può essere estesa ad altri soggetti, perché vi è il divieto per le pubbliche amministrazioni introdotto dalla legge n. 311 del 2004, di estendere le decisioni giurisdizionali in materia di personale - e nel caso specifico è relativa a un contenzioso promosso da un operaio forestale, come lei ha correttamente riferito, non soggetto quindi all'applicazione delle disposizioni contrattuali delle categorie del comparto unico, ma al contratto integrativo regionale di lavoro degli operai impiegati forestali. Ad oggi peraltro non sono quantificate neppure le indennità per il rimborso chilometrico oggetto del ricorso in questione in quanto il dipendente si è riservato di quantificarle con un giudizio separato, nell'ambito del quale dovrà anche provare di aver effettuato le trasferte. Dal punto di vista generale, però, invece dal 2011 in avanti il Dipartimento del personale ha organizzato, contabilizzato e corrisposto le indennità per rimborso chilometrico dovute e pertanto non vi sono dipendenti o ex dipendenti che debbano ricevere delle indennità di rimborso chilometrico non erogate, quindi dal 2011 è stata normata in modo preciso.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Cognetta, prego.
Cognetta (MOUV') - Questa è stata una causa pilota, il fatto che gli uffici non possano dare una risposta è estremamente grave, perché a questo punto cosa succede? Che tutti quanti gli operai forestali che giustamente reclameranno quanto spetta loro di diritto possono tranquillamente presentare un ricorso e vincerlo a fronte di una sentenza che è chiarissima e ci costerà molto di più, perché sono tutti quanti lì che aspettano, hanno tempo fino a metà febbraio per farlo. Mi chiedo: a quest'Amministrazione, se vuole risparmiare qualcosa, conviene trovare una soluzione o preferisce essere sommersa da una valanga di ricorsi con tutte le spese accessorie? Perché soltanto per questo caso ci sono 4.500 euro di compenso professionale più un 15% di spese forfettarie e oneri accessori di legge e a parte le spese che si devono ancora ricevere. Immagini se quei 500 o 600 che all'epoca lavoravano fanno ricorso, si faccia due righe di conti e vede quello che succede, oltre al fatto che è un loro diritto che l'Amministrazione regionale ha leso, perché doveva dare quei soldi, al massimo si poteva rimodulare. Quella è stata una scelta politica scellerata, che serviva per fare cassa e, come al solito, si è colpito i più deboli, adesso ci arriva il conto, tanto per cambiare. Le consiglio vivamente quindi di parlare con dei legali, quelli dell'Ufficio legale o con altri, e di trovare con le organizzazioni sindacali o quant'altro soluzioni economiche adeguate.
Noi comunque siamo qui a disposizione, tutti quanti, noi come MOUV', per supportare e aiutare chi vorrà fare ricorso, perché è un loro diritto e giustamente va dato loro ciò che deve essere loro riconosciuto visto che ci hanno rimesso la macchina e che lavoravano per la Regione. In altri settori aiutiamo sempre e comunque, coloro che lavorano con stipendi da fame no.