Oggetto del Consiglio n. 305 del 10 gennaio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 305/XV - Interpellanza: "Affidamento del servizio organizzativo dell'ufficio "Maison du Val d'Aoste" di Parigi".
Rini (Presidente) - Punto n. 35 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione la parola al collega Bertin.
Bertin (RC-AC) - Riprendo una vecchia questione che ha già interessato diverse volte e in diverse occasioni il Consiglio regionale: la Maison du Val d'Aoste a Parigi. La Valle d'Aosta, ormai da un decennio, è proprietaria di un immobile al centro di Parigi, in Rue des Deux Boules, acquistato tramite Finaosta, che utilizza come sede di rappresentanza per varie attività promozionali. Questo investimento è stato di circa 2 milioni all'epoca e negli anni si sono spese ingenti somme in questa struttura, ma i risultati, parallelamente a queste ingenti somme spese, sono stati pochi. Questa è una considerazione generale e in diverse occasioni si è intervenuti pure in Consiglio regionale per limitare le spese che, negli anni, sono comunque diminuite, anche per cercare di uscire da questa situazione totalmente improduttiva. In effetti tale struttura, che viene utilizzata per promuovere la Valle d'Aosta, ha di fatto ricadute prossime allo zero.
Negli anni ho presentato una mozione in questo Consiglio, approvata all'unanimità, che aveva l'intenzione, da una parte, di ridurre il costo complessivo della gestione della struttura di Parigi - e in parte è stato fatto - e, dall'altra, di immaginare una prospettiva alternativa, cioè di coinvolgere, se fossero stati interessati, gli operatori turistici ed economici valdostani ad avere una vetrina in un'importante piazza come quella di Parigi; verificato l'interesse da parte degli operatori economici locali, la struttura sarebbe stata gestita in collaborazione con questi operatori economici. Se poi non si fosse manifestato un interesse da parte degli operatori economici valdostani, si sarebbe dovuto procedere alla vendita della struttura e ad una presenza diversa sulla città di Parigi.
Il rapporto può essere mantenuto attraverso una struttura gestita dalla stessa comunità valdostana presente a Parigi, sarebbe più favorevole, non deve essere necessariamente incardinato in questa che negli anni ha dimostrato molti limiti. Non voglio entrare nel merito, ma le attività su Parigi hanno evidenziato la poca efficacia di questa presenza, tanto per utilizzare un eufemismo. Questa struttura è sempre stata affidata allo stesso gestore, nel caso specifico si tratta dell'ex Consigliere della Lega di qualche anno fa, Linty, ma non è nemmeno una questione di gestore, perché chi gestisce fa quello che gli dicono di fare. Per dieci anni è stato fatto un appalto e a vincere il bando è sempre stato lo stesso gestore, casualmente... Il problema però va al di là di chi la gestisce, il problema è riuscire ad avere una presenza su Parigi in grado di rispondere alle esigenze della Regione.
Pertanto si vuole sapere quali sono state complessivamente le spese sostenute nell'anno 2018, quali spese si intenderanno spendere per l'anno a venire e, soprattutto, quali sono gli intendimenti in relazione a questa struttura, tenuto conto anche della mozione approvata all'unanimità da questo Consiglio che, come spesso avviene per altre mozioni, non ha poi seguiti concreti.
Dalle ore 9:39 assume la presidenza il Vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - La risposta al Presidente della Regione, Antonio Fosson.
Fosson (GM) - Conosco questo problema in modo indiretto perché lei l'aveva già sollevato diverse volte in Commissione, ne avevamo discusso soprattutto dopo la mozione approvata all'unanimità.
Per quanto riguarda la prima domanda sui costi, con una deliberazione della Giunta n. 580 del 7 maggio 2018 è stato approvato il piano operativo e finanziario della Maison du Val d'Aoste a Parigi per il 2018 per un costo totale di 323 mila euro. Come da lei affermato, rispetto agli anni precedenti il finanziamento è stato ridotto. Riguardo al 2019 attendiamo da parte di Finaosta la relazione dell'attività svolta lo scorso anno e il nuovo piano operativo e finanziario al fine di assumere le relative determinazioni. Lei parla di scarsa funzionalità e aveva già suggerito, anni addietro, proposte di gestione diversa. Noi, come sa, siamo qui da un mese, per cui le posso garantire che verificheremo a breve la funzionalità e le possibilità di questo servizio.
Per quanto riguarda la seconda domanda, incontreremo non appena possibile Finaosta per conoscere lo stato di avanzamento delle riflessioni avviate, anche a seguito delle sue sollecitazioni degli anni scorsi. Come già comunicato in precedenti occasioni, infatti, negli anni scorsi la Presidenza della Regione ha chiesto a Finaosta di riflettere su nuove modalità di gestione. A tale fine, su suo suggerimento, la Finaosta ha incontrato La Chambre e l'Associazione degli albergatori ricevendo (e questo è importante), da un lato, la conferma dell'interesse degli operatori economici valdostani verso l'attività della Maison du Val d'Aoste, vista l'importanza del mercato francese per il nostro export e il settore turistico, ma, dall'altro, la loro impossibilità di un coinvolgimento diretto nella gestione della stessa: loro non sono interessati a una gestione diretta. Lei adesso proponeva su questa sede una gestione degli émigré: sono fatti nuovi, ne discuteremo a breve con la Giunta. Finaosta ha avviato una riflessione per verificare se vi è la possibilità di una nuova impostazione in merito all'affidamento del servizio organizzativo della struttura. Come dicevo, procederemo a valutare l'esito di queste riflessioni e ad assumere le relative determinazioni; pertanto su questo le assicuro l'interessamento di tutta la Giunta al fine di verificare l'andamento di questa struttura ed eventuali miglioramenti, laddove sarà possibile. Rimarchiamo però, dopo questi colloqui con gli albergatori, l'importanza di mantenere tale struttura.
Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Bertin.
Bertin (RC-AC) - Dalle riflessioni bisognerebbe passare a qualche azione concreta, anche perché sono ormai quasi due anni che Finaosta sta riflettendo, ma contemporaneamente ogni anno vengono spesi, come da lei evidenziato, oltre 300 mila euro in quella struttura. È una cifra molto significativa e le ricadute - ce ne rendiamo conto tutti - non sono assolutamente all'altezza della situazione. Se c'è un interesse da parte degli operatori economici e turistici valdostani ad avere una struttura a Parigi, costoro devono essere coinvolti in qualche modo e devono fare la loro parte anche per renderla più efficiente ed efficace, per dare un senso a quella presenza, affinché non sia soltanto una presenza istituzionale, dato che costa la cifra di 300 mila euro all'anno. Ci deve essere un impegno da parte di tutti, se c'è un interesse.
La mia analisi era legata al fatto che, se occorre un punto di riferimento a Parigi per la comunità valdostana, questo può essere fatto anche non in quel luogo, può essere separato da tale aspetto, gestito anche in modo autonomo. Una cosa è dare un punto di riferimento alla comunità valdostana a Parigi, un'altra è questa struttura e la sua attività, che credo debba essere separata, perché si tratta di 300 mila euro che devono avere un ritorno per tutti, per la Regione Valle d'Aosta, anche da un punto di vista istituzionale. Invito ad andare al di là delle riflessioni e di passare sul piano operativo in tempi brevi. Come ho fatto in questi anni, continuerò a seguire il dossier à suivre.