Oggetto del Consiglio n. 304 del 10 gennaio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 304/XV - Interpellanze: "Adozione di un efficace sistema di controlli sulle dichiarazioni rese ai fini dell'ottenimento di benefici economici" e "Modalità di effettuazione dei controlli sulle domande presentate ai fini dell'ottenimento di benefici economici".
Rini (Presidente) - I punti n. 21 e n. 34 dell'ordine del giorno verranno discussi congiuntamente. La parola al collega Ferrero per l'illustrazione.
Ferrero (MOUV') - I controlli effettuati dalla Guardia di Finanza sulle domande presentate per ottenere dei benefici economici da parte di alcuni "furbetti" hanno dato un esito sconcertante: 46 verifiche e 46 pratiche irregolari. Non solo io, anche il collega Manfrin si è chiesto: "Che tipo di controllo si fa sulle pratiche? È un controllo a campione?". Penso di sì, ma su che campione? Una pratica ogni mille, ogni 2 mila, ogni 3 mila, ogni 4 mila? Soprattutto questa cosa va probabilmente avanti da anni e quindi, se dovessimo quantificare per arrivare ai benefici economici, quanto denaro è stato speso a favore di persone che non ne avevano diritto e a scapito di altre che, invece, ne avevano diritto? Io ho paura che raggiungeremmo cifre ragguardevoli.
Già una volta avevo fatto una richiesta di accesso agli atti e avevo notato, riguardo all'Assessorato delle attività produttive (quando si chiamava così), una certa discordanza in merito ai dati forniti sui controlli, sembravano abbastanza disinvolti, non puntuali, soprattutto sul seguito, perché nel momento in cui tu sottoscrivi un'autocertificazione e inserisci notizie false diventi responsabile anche penalmente. Anche in quel caso avevo visto una certa elasticità nel dire: "Poi comunicheremo alla Procura se c'è o non c'è reato". Senza aggiungere altre cose, questa indagine ha fatto emergere una realtà molto preoccupante.
Io penso quindi che sia indispensabile provvedere immediatamente a una revisione di tutto il sistema dei benefici economici, a un controllo "a tappeto" sulle domande presentate negli ultimi tre anni. Qualcuno mi dirà: "Ci vogliono risorse", ma il sistema c'è: se il personale è troppo occupato, fate dei progetti-obiettivo e con quello che recuperate pagate il personale che va a fare i controlli. Il personale, pagato in più, fatti i dovuti conti, porterà a un risultato in cui rimarranno ancora soldi per le casse della Regione. Penso che il voler fare le cose come si deve sia una proposta ragionevole. In questo caso abbiamo accertato che i "furbetti" non saranno la maggioranza, che forse non saranno la minoranza, che il Comando della Guardia di Finanza sarà stato particolarmente fortunato nello scovare i 46, ma questa fortuna finora è sembrata mancare ai controlli fatti dall'Amministrazione.
Presidente - La parola per l'illustrazione dell'altro punto al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Come ha già bene illustrato il collega Ferrero, questa iniziativa si rende necessaria a seguito di quanto è stato riportato dagli organi di informazione rispetto ai controlli effettuati da parte della Guardia di Finanza e che hanno portato effettivamente alla scoperta sconvolgente di queste 46 persone. Non li posso definire "furbetti", bensì "criminali", perché sono persone che, con redditi che arrivano a un milione di euro, tolgono poche centinaia di euro ad altre persone che, invece, ne avrebbero la necessità e avrebbero piacere di poter usufruire di questo aiuto; invece, in maniera egoistica, si approfitta di questa possibilità e in maniera fraudolenta si sottraggono questi fondi. La notizia sconvolgente, quasi tragica, è che sono state scoperte ben 46 dichiarazioni irregolari che hanno portato al percepimento fraudolento di tali contributi. Nello specifico, i dati sono poco edificanti. Infatti, da quanto è stato riportato, sono state rilevate dichiarazioni al rialzo di oltre 10 mila euro rispetto a quanto dichiarato, fino al caso più eclatante - quello che ho citato poco fa - della persona che non ha dichiarato redditi per ben un milione di euro.
La cosa più grave, come già evidenziato, è che sulla totalità dei controlli (46 controlli), il cento per cento delle persone controllate da parte della Guardia di Finanza è stata trovata con una dichiarazione mendace. È evidente che questa situazione faccia scaturire tantissime domande perché, se da una parte è necessario e doveroso ringraziare la Guardia di Finanza per avere scoperto una truffa di questa portata, dall'altra parte dobbiamo domandarci (come giustamente già introdotto dal collega Ferrero): sulla restante, amplissima platea che rimane dei percettori di questi contributi, quali sono stati i controlli effettuati? Quelli dalla Guardia di Finanza sono stati gli unici controlli effettuati oppure anche l'Amministrazione regionale ha condotto delle verifiche? E, nel caso le abbia condotte, quali sono stati gli esiti di questo esame da parte dell'Amministrazione regionale? È di assoluta necessità il venire a conoscenza di questi dati, avere queste informazioni per chi opera nel sociale, perché chi viene a contatto tutti i giorni con la povertà sa bene quanto sia necessario dare degli aiuti concreti ed efficaci alle persone che sono in una situazione per la quale anche poche centinaia di euro possono alleviare le sofferenze. Parliamo di persone che il mese non riescono nemmeno ad iniziarlo e quindi tali atti sono particolarmente riprovevoli. Queste erogazioni indebite non pesano soltanto sulle spalle dell'Amministrazione pubblica, ma anche sull'intera collettività che si fa carico di occuparsi di dette situazioni di povertà e che poi si trova a vedere dissipata questa spesa.
Sulla base di quanto presentato con questa interpellanza, chiediamo se e quali siano stati i controlli condotti dall'Amministrazione regionale sulle domande presentate, non soltanto per i contributi in oggetto, perché - come è stato ricordato - ci sono più iniziative destinate a combattere la povertà sull'intera platea di sostegni (REI, emergenza abitativa e altre tipologie di aiuto); chiediamo poi per quale motivo si sia creata una situazione quale quella descritta, ovvero quale sia stata la falla nella catena dei controlli e, infine, quali siano le intenzioni dell'Amministrazione per evitare il ripetersi di questi spiacevoli episodi.
Presidente - Per la risposta la parola all'Assessore Borrello.
Borrello (SA) - Ringrazio i proponenti per avere posto l'attenzione su tale tematica, perché ci permette in questa sede di fare un po' di chiarezza rispetto alle notizie giornalistiche uscite. Faccio richiesta agli organi di stampa di prendere nota della risposta che darò, proprio in virtù del fatto che alcune notizie possono anche creare tensione di carattere sociale rispetto all'importanza del contributo delle fasce più deboli. Ben venga quindi la vostra richiesta di informazioni e ben venga che sia fatta in una sede pubblica, in modo tale da dare le risposte e i dati che potranno essere utili a ogni tipo di miglioramento rispetto allo stato attuale dell'impostazione di controllo riguardo all'accesso al contributo per le persone meno abbienti.
Questi tipi di servizi provengono da due Assessorati distinti: dall'Assessorato dei lavori pubblici per quanto riguarda il contributo sugli affitti e dall'Assessorato delle finanze e attività produttive per il bon de chauffage. Risponderò io per tutti e due, cercando di distinguere e fare le casistiche rispetto alle due tipologie di contributo.
Comincio con il discorso legato al contributo per gli affitti. Informo gli interpellanti che, su tutti gli interventi di sostegno previsti dalle politiche abitative, la struttura preliminarmente e preventivamente analizza tutte le pratiche riguardanti le dichiarazioni rese dagli utenti e noi possiamo controllare: composizione del nucleo anagrafico, anzianità, luogo di residenza, invalidità, patrimonio immobiliare, redditi e detrazioni dichiarati. Per quanto riguarda invece le dichiarazioni non direttamente controllabili (patrimonio immobiliare, redditi prodotti all'estero, eccetera) l'Amministrazione regionale dal 2012 ha richiesto la collaborazione della Guardia di Finanza. Tale collaborazione rientra nelle competenze della Guardia di Finanza, la quale può fare i controlli a livello preventivo - quindi prima dell'erogazione del contributo - o a livello consuntivo. Per quanto riguarda i dati che poi sono usciti, la Guardia di Finanza ha effettuato un controllo - anche in collaborazione con l'Amministrazione regionale - riferito alle DSU, alle attestazioni ISEE, alle dichiarazioni dei redditi per quanto riguarda il 2011, il 2012, il 2013 e il 2014. In totale le domande esaminate sono state 10.833. La Guardia di Finanza ha quindi prodotto un controllo a consuntivo. Di queste 10.833 domande, quelle risultanti con false dichiarazioni sono state complessivamente 89; 89 sono le domande che hanno avuto un difetto rispetto alle certificazioni e la percentuale è facile da fare: sono ampiamente sotto l'1 per cento, anzi è un decimale dell'1 per cento. Di queste 89 pratiche - un conto è la falsa dichiarazione, ma la falsa dichiarazione che poi va a incidere e a modificare i parametri per l'accesso al contributo, perché se c'è qualche errore di qualche centinaia di euro non incide sull'ammissibilità o meno al contributo - 11 hanno reso necessario il recupero nella sua interezza e 67 di una parte del contributo, mentre per le restanti 11 pratiche, invece, quanto dichiarato in maniera erronea non incide sull'ammissibilità al contributo. Per quanto riguarda la notizia giornalistica delle 46 pratiche rese pubbliche, queste sono state controllate nell'anno 2018 all'interno delle 89 e riferite al 2013, proprio perché rientrano nel controllo consuntivo che la Guardia di Finanza ha fatto dal 2011 al 2014. Di queste 46 almeno 15 non risultano rilevanti dal punto di vista dell'accertamento ai fini della determinazione del beneficio.
Per quanto riguarda le attività produttive, anche in questo caso c'è stata la collaborazione con la Guardia di Finanza: fino al 2016 c'era un controllo a campione, a seguito di quanto definito all'interno delle delibere di Giunta che andavano a istituire il bon de chauffage, mentre dal 2017 il controllo è a tappeto, su tutte le pratiche. C'è anche una diversificazione rispetto alla possibilità di andare a definire la tipologia della dichiarazione, perché fino al 2016 si basava sulla dichiarazione dei redditi, mentre dal 2016 in poi sull'ISEE. Due dati per quanto riguarda il discorso del bon de chauffage: nel periodo 2013-2016, quello riferito ai controlli a campione (perché poi nel 2017 sono stati fatti a tappeto), su un totale di 93 mila pratiche ne sono state controllate 8 mila (quindi l'8,5 per cento) e di queste 8 mila pratiche ne sono state revocate 336 (lo 0,36 per cento). Come dicevo precedentemente, dal 2017 i controlli sono stati fatti a tappeto e preliminarmente non sono stati erogati i contributi per quanto riguarda il bon de chauffage. La Guardia di Finanza ha ulteriormente effettuato un controllo per quanto riguarda il 2013-2016 rispetto a quanto fatto dall'Amministrazione regionale e ha trasmesso alla struttura i verbali di contestazione di uno solo dei soggetti interessati dall'indagine stessa per quei parametri che non potevano essere direttamente controllati dall'Amministrazione regionale, quindi ne ha definito uno solo.
Per quanto riguarda il discorso del cosa si può fare in più, io credo che nel corso di questi anni si sia fatto un percorso per andare a definire i furbetti, poiché concordiamo con voi - visto il momento particolarmente difficile dal punto di vista economico - che, nel momento in cui c'è la possibilità che l'Amministrazione metta a disposizione tutta una serie di contributi per contrastare la povertà o sostenere i nostri concittadini meno abbienti, bisogna porre in essere tutta una serie di modifiche. In questa direzione sono andate le ultime modifiche riguardanti le attività produttive: c'è stato un controllo a tappeto.
Io credo sia molto importante la collaborazione tra l'Amministrazione e la Guardia di Finanza, per questo formulo una richiesta, anche se non rientra nelle nostre competenze perché è incardinata nella responsabilità del ruolo della Guardia di Finanza: di esercitare un'azione consuntiva molto pesante sui veri furbetti e di dare massima disponibilità per un'azione preventiva per coloro che sbagliano in buona fede, poiché una volta che si arriva al consuntivo partono le sanzioni per il recupero del credito. Va quindi bene un'azione pesante per i furbetti, in maniera anche consuntiva, ma per coloro che hanno fatto in buona fede qualche errore (neanche loro, magari del sindacato nella produzione dell'ISEE) legato alle dichiarazioni, ci sia un'azione preventiva onde evitare tutte le problematiche connesse alle sanzioni successive dovute ad accertate false dichiarazioni.
Presidente - La parola al collega Ferrero.
Ferrero (MOUV') - La realtà è abbastanza disarmante. Non possiamo certo pretendere di assumere tutto il Comando regionale della Guardia di Finanza per fare i controlli alle nostre pratiche, ma sarebbe auspicabile la sottoscrizione di un protocollo d'intesa con il Comando per estendere i controlli. Sappiamo bene, come succede già per i contributi o comunque le agevolazioni che vengono fornite ad aziende, commercianti e artigiani, che è Finaosta a fare le istruttorie, ma noi potremmo fare quella parte di istruttoria relativa alla veridicità dei quesiti con un accordo con la Guardia di Finanza. Io penso che questa sia una via percorribile.
Rimane però un punto interrogativo. Per tutte le altre provvidenze, contributi o mutui che l'Amministrazione regionale eroga e che ammontano in quei casi a decine e decine di milioni di euro, andando a controllare troveremmo una situazione simile a questa? Perché le cifre, in quel caso, potrebbero raggiungere livelli preoccupanti. Questo è un punto interrogativo. Sulla questione controlli so che alcuni Enti si piccano subito se qualcuno dice loro: "Non fate i controlli, vorrei vedere se questo lo avete fatto", uno per tutti Finaosta, però i controlli sono importanti, perché, se si stabilisce con una legge che con determinati requisiti si ha diritto a qualcosa, i requisiti ci devono essere. Se magari qualcuno ha la coscienza sporca o comunque non perfettamente pulita, ha difficoltà a darti i dati su determinate pratiche e in determinati casi.
Presidente - La parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Ringrazio l'Assessore per avere fornito dei dati di assoluto interesse.
Chiedo soltanto - so che non può rispondere, ma mi faccia un cenno - riguardo alla questione delle politiche abitative, in prima battuta e, in seconda battuta, delle attività produttive: la parte riguardante le politiche abitative era comprensiva, come avevo indicato nell'interpellanza, dell'emergenza abitativa oppure l'emergenza abitativa è esclusa? Perché il senso di questa interpellanza era, al di là dei dati scoperti, di fare una fotografia dei controlli effettuati su tutta la platea di aiuto e sostegno alla povertà. Io avevo indicato per esempio il REI e l'emergenza abitativa, ma di questi dati non mi pare si sia parlato... che non siano contributi diretti, sì, ma che effettivamente chi dichiara una situazione reddituale e quindi ha accesso per esempio a un aiuto come l'emergenza abitativa debba essere comunque essere controllato è un dato incontrovertibile.
Le chiedo di fornirci - come in parte già prospettato dal collega Ferrero - tutti i dati su tutti i controlli effettuati e su tutti gli aspetti, perché sono importantissimi. Da una parte mi fanno tirare un sospiro di sollievo, perché da quanto presentato pareva ci fosse solo una piccola parte dei controlli a campione e che il cento per cento di questi controlli fosse risultato positivo; qui, invece, il dato si allarga e quindi si ha una prospettiva diversa. Sarebbe bene vedere il prospetto su tutte le forme di aiuto, per cui su questo chiederemo un'integrazione.