Oggetto del Consiglio n. 299 del 9 gennaio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 299/XV - Interpellanza: "Dichiarazione della decadenza dal diritto di derivazione di acqua pubblica concessa alla società The Power Company".
Distort (Presidente) - Punto 29 all'ordine del giorno, per l'illustrazione dell'interpellanza, la parola al collega Ferrero. Prego.
Ferrero (MOUV') - Andiamo a parlare di un'annosa questione, che si trascina e che riguarda, purtroppo, una centralina idroelettrica che dovrebbe essere realizzata in un'area, quella di Gressoney-La-Trinité, del Cortlys, che è un'area di pregio paesaggistico, un'area ancora abbastanza incontaminata, un fiore all'occhiello della Valle, e che era stata oggetto, tornando indietro nel tempo, dal 2009, di una richiesta di concessione da parte di una società che si chiama The Power Company Srl.
Siamo arrivati a oggi e in che situazione siamo? Siamo nella situazione in cui la The Power Company Srl si trova in liquidazione, dal 10 agosto del 2018; ha perso il titolo a costruire la centralina, quindi non c'è più il presupposto per la realizzazione della centralina e, addirittura, è stato fatto il decreto di revoca dell'esproprio. Pur non essendo un esperto giuridico, mi sono confrontato con alcuni amici del comitato che hanno seguito questa questione con attenzione, e la domanda che ci siamo posti, noi profani - adesso l'Assessore ci illuminerà, dato che si parla di energia elettrica - è stata: "Cosa c'è che non torna? Perché, con tutti i presupposti per revocare un'autorizzazione, non la si revoca? Perché? Qual è la motivazione?".
Io non vado tanto oltre perché siamo stati "d'accordo", con il Presidente Fosson, che, in questo clima di collaborazione si cerca prima di vedere se c'è una specie d'intesa, se ci s'intende. Se poi non ci s'intende, non ci sono problemi, ci sono altre strade, però, per carità, è l'inizio dell'anno, siamo tutti più buoni e, quindi, nell'ambito di questo clima di collaborazione, io voglio sentire - senza andare oltre, perché oltre ci andrò dopo - che cosa mi dice l'Assessore Borrello, che - forse giustamente, forse eccessivamente - quando abbiamo parlato di centraline idroelettriche in Prima commissione, si era un po' indispettito perché io l'avevo definito il "rappresentante delle società che gestiscono l'energia elettrica in Valle d'Aosta". Va bene, magari ho debordato un pochettino, però io non vorrei che adesso questa cosa fosse confermata, perché in questo caso non si tratta di una dimenticanza. Qualcuno, dal 2009 in poi, da quando è scaduta una cosa, da quando è stato fatto il decreto di esproprio, da quando le cose sono andate avanti tutte in negativo, vi ha sollecitato più volte a intervenire, ed effettivamente non c'è stata nessuna risposta.
La prego, Assessore Borrello, mi illumini.
Presidente - Per la risposta, l'Assessore Borrello. Prego, Assessore.
Borrello (SA) - Dopo un'esposizione così precisa del collega Ferrero, cercherò di essere preciso anch'io, anche in virtù del fatto che questa tematica è molto complessa. È molto complessa per tutta una serie di motivi: innanzitutto per la diluizione temporale, rispetto all'affrontare il procedimento amministrativo. Lei, in maniera corretta, ha definito i tempi, che confermo: si parte dal 2009, siamo nel 2019, quindi una diluizione di tempo che manifesta la complessità del tema in oggetto.
E, parallelamente, la complessità della discussione che noi stiamo affrontando in questo momento è legata anche all'evoluzione di alcuni passaggi dal punto di vista amministrativo, che cercherò di dettagliare nella mia risposta, per poi arrivare a una valutazione finale, che probabilmente è quella che le interessa di più. Mi sembra però opportuno, in questa sede, ripercorrere il procedimento per cui oggi, come Assessore pro tempore, ho l'onore di analizzare il dossier.
Per esigenze di chiarezza, occorre effettuare alcune distinzioni in merito alle premesse all'interpellanza che lei ha prodotto. Vorrei solo sottolineare il fatto che le risposte che le produco sono confortate e concertate con gli uffici, quindi hanno più una valenza di carattere tecnico-amministrativo.
Non è corretto affermare che la pratica relativa al rilascio della subconcessione non è mai stata attivata. Il procedimento istruttorio si è concluso con il rilascio di apposito titolo concessorio da parte del Presidente della Regione, con il decreto n. 303 del 10 luglio 2009. Per la precisione, è la derivazione d'acqua che non è mai stata attivata, in quanto non ancora realizzata.
Il provvedimento con il quale si autorizzava la costruzione e l'esercizio dell'impianto idroelettrico, alimentato dalla derivazione d'acqua di cui sopra - ripeto che è la deliberazione di Giunta n. 1997 del 2013 - non è stato revocato, semplicemente non è stato possibile prorogarne l'efficacia, in virtù di una modifica attuata sul manufatto, la vasca di carico, che ha reso necessario richiedere l'attivazione di un nuovo procedimento autorizzativo - lei lo sa benissimo, perché è una regoletta dei dibattiti - che, rispetto all'ipotesi progettuale originariamente depositata, è stata oggetto del rilascio della concessione.
Con nota del 28 dicembre 2017, la società The Power Company Srl ha presentato all'allora denominata struttura "Risparmio energetico e fonti rinnovabili", all'interno dell'Assessorato Attività produttive, apposita istanza per ottenere una nuova autorizzazione alla costruzione e all'esercizio dell'impianto idroelettrico di cui trattasi. Il progetto presentato - a seguito delle modifiche legate alle problematiche di carattere progettuale - inoltre provvede a rettificare alcuni errori presenti nel progetto originario e relativi alle quote di alcuni manufatti.
Adesso intervengo in termini tecnici, per quanto riguarda l'Assessorato ai Lavori Pubblici, rispetto alle concessioni idroelettriche: tali errori, tuttavia, non modificano i caratteri essenziali della subconcessione, in termini di posizione topografica dei manufatti, salto fiscale di concessione, uso dell'acqua e portate derivate.
La medesima società, infine, con nota del 27 febbraio 2018 - siamo passati dal 2009 al 2013, al 2017 e dal 2018 a oggi - ha richiesto all'allora struttura denominata Affari generali, demanio e risorse idriche, la rettifica del disciplinare di subconcessione, in modo da correggere le suddette imprecisioni, ai fini del rilascio della concessione.
I predetti procedimenti sono ancora in fase istruttoria, in quanto sono richieste delle informazioni e delle integrazioni documentali alla società richiedente. Ci sono state dunque delle richieste d'integrazione dei documenti. In particolare, per quanto di competenza, l'Ufficio demanio idrico, a seguito della comunicazione dello stato di liquidazione della società The Power Company Srl - quindi è subentrata un'ulteriore modifica dell'evoluzione del procedimento amministrativo, da qui la mia considerazione iniziale della complessità dell'analisi del dossier - e della stipula di un contratto di cessione del ramo d'azienda, in data 13 novembre 2018 - si parla quindi di qualche mese fa - è stato richiesto alla società - l'amministrazione regionale ha richiesto alla società - di fornire la documentazione attestante la cessione del ramo d'azienda e la conseguente richiesta di subentro della nuova società. La nuova società - lo dico perché è agli atti - si chiama Staffal Energy S.R.L. Nella predetta richiesta veniva specificato che ogni determinazione in merito alla subconcessione era sospesa - le anticipo quella che sarà poi la valutazione di carattere finale - quindi ad oggi il procedimento risulta essere sospeso, in virtù delle novità sopravvenute dal punto di vista dello stato di liquidazione della vecchia società e della cessione del ramo d'azienda.
Venendo alle specifiche domande che lei ha posto, cercherò di rispondere puntualmente. Leggo anche la domanda, visto che c'è un riferimento normativo, così do consequenzialità a tutto. La prima domanda che lei pone è: se corrisponda al vero la circostanza che sono scaduti per la terza volta i termini per la realizzazione dell'opera previsti dal disciplinare di concessione allegato al d.p.r. - l'avevo citato anch'io - n. 303 del 2009. I termini indicati nel disciplinare di subconcessione per iniziare i lavori e attivare la derivazione sono attualmente decorsi, malgrado siano state concesse ben due proroghe successive. A tal proposito, bisogna evidenziare, però, che tali termini non sono perentori e che, nell'attribuzione dell'autorità concedente, a mente dell'articolo 55 del regio decreto n. 1775 del 1933, vi è la possibilità di procedere alla revoca della subconcessione, qualora il concessionario non attivi la derivazione nei termini indicati nel disciplinare. L'unica scadenza vincolante, inserita negli atti di subconcessione, quindi l'unica obbligatorietà, è il termine della subconcessione stessa, stabilito nella data del 9 luglio 2039.
La seconda domanda che lei pone: se è pervenuta tempestivamente richiesta di proroga. La richiesta di proroga, nei termini inseriti nel disciplinare di subconcessione, non è stata formulata tempestivamente, in quanto è stata trasmessa dall'allora struttura denominata Affari generali, demanio e risorse idriche, solo nel corso del mese di settembre 2018, a seguito della redazione di un'apposita relazione, allegata dall'ufficio, datata 30 agosto 2018, nel corso del procedimento di rettifica di disciplinare di subconcessione che ho citato precedentemente. Tuttavia, nella propria relazione, il predetto Ufficio demanio idrico ritiene che non sussistano motivi ostativi affinché l'amministrazione regionale possa considerare tale richiesta nell'ambito dei procedimenti in corso, riguardanti sia la modifica del disciplinare di subconcessione, sia il rilascio dell'autocertificazione alla costruzione e all'esercizio dell'impianto idroelettrico.
La terza domanda che lei pone: se è stata richiesta la modificazione del progetto originale, relativamente alle opere di presa delle acque e della loro ubicazione, variazione che, ai sensi del regio decreto n. 1775 del 1933, articolo 49, riguardante le quote delle opere di raccolta delle acque che presuppongono la richiesta di nuova concessione. A parere dell'Ufficio gestione demanio idrico, che ha istruito la pratica di subconcessione di derivazione d'acqua, le modifiche richieste dalla società The Power Company Srl, per rettificare il disciplinare di subconcessione, non rilevano ai fini dell'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 49 sopra definito, sebbene sia necessario rettificare il disciplinare di subconcessione, in quanto nel progetto originario sono presenti degli errori nell'indicazione delle quote relative ai manufatti di presa, utilizzo e restituzione delle pratiche, da un punto di vista topografico tali elementi sono sempre rimasti nei medesimi punti indicati nel progetto originario.
Anche per quanto riguarda il salto fiscale e la quantità di acqua derivate, sono quelle indicate nel decreto di subconcessione, e l'utilizzo dell'acqua è rimasto invariato. Sto parlando per quanto riguarda i fini idroelettrici. Pertanto, le rettifiche da portare nel disciplinare di subconcessione non rientrano nei parametri riguardanti l'applicazione delle disposizioni del predetto articolo 49 del regio decreto e, quindi, le medesime non sono da assoggettare alla formalità istruttoria di una nuova concessione di derivazione d'acqua.
Il quarto punto ha più una valenza di carattere politico e allora mi permetta, collega...
Presidente - Voglia concludere, Assessore.
Borrello (SA) - Sì, le domande specifiche mi hanno portato a dover esplicitare in maniera dettagliata.
La complessità del tema, anche l'illustrazione che le ho fatto, andando a dettagliare le evoluzioni dal punto di vista temporale e gli aspetti legati a problemi di carattere giuridico-legale, legati alla cessione del ramo d'azienda e allo stato di liquidazione della società, è anche legata a un problema di carattere ambientale, perché abbiamo avuto modo di parlare anche con le associazioni rispetto alle preoccupazioni in tal senso, il che mi porta a fare una serie di considerazioni e poi a dare una risposta conclusiva. Intanto bisogna dire che gli uffici ritengono che il progetto in argomento non sia incompatibile, da un punto di vista ambientale, in relazione alle ridotte portate derivabili assentite, soprattutto se confrontate con la disponibilità idrica presente nel torrente Lys. Bisogna dire però che, anche con il collega Assessore all'ambiente Chatrian, considerando le particolari esigenze di salvaguardia dell'ambiente e dell'ecosistema, connesse al tratto di torrente Lys, sotteso dall'impianto idroelettrico, nulla vieta - motivando adeguatamente in tal senso gli atti procedurali - di attivare le procedure di valutazione d'impatto ambientale, con tutte le considerazioni del caso, cosa che non era stata fatta precedentemente; e lei lo sa.
Occorre rimarcare infine che i procedimenti istruttori riguardanti il rilascio dell'autorizzazione unica per la costruzione dell'esercizio dell'impianto elettrico, di competenza della struttura Risparmio energetico presso l'Assessorato alle Finanze, attività produttive e artigianato, e l'adeguamento del disciplinare di subconcessione, a oggi sono entrambi sospesi. Sia l'autorizzazione unica che il procedimento legato all'Assessorato ai Lavori Pubblici sono sospesi.
Si evidenzia, infine, che, come richiamato in precedenza, ogni determinazione a oggi è sospesa. Abbiamo avuto modo di confrontarci in Giunta e valuteremo ogni approfondimento, ogni analisi del procedimento amministrativo in atto sia dal punto di vista ambientale, ma anche dal punto di vista legale e giuridico, in virtù delle evoluzioni che vi ho esposto.
Dalle ore 18:53 riassume la presidenza la Presidente Emily Rini.
Rini (Presidente) - Grazie Assessore. Per la replica, la parola al collega Ferrero.
Ferrero (MOUV') - Se sforerò di un minuto penso non mi tirerà le orecchie, dato che ha sforato di quasi quattro l'Assessore.
Direi che la tregua è finita e che con questo intervento l'Assessore è riuscito, sempre mantenendo un contegno, a farmi girare le "turbine". Per un semplice motivo: qui si vede il cittadino da una parte e si vedono i potenti dall'altra. I potenti chi sono? Sono la Staffal Energy Srl, non facciamo i nomi di queste persone, ma vi fate una visura camerale e vedrete che in proprietà ci sono i figli di una persona, che è uno dei signori dell'acqua valdostana, che è uno dei signori degli appalti valdostani: sempre gli stessi, dappertutto gli stessi.
Io mi chiedevo perché questo andare avanti, questo voler portare allo sfinimento questa pratica, perché l'11 giugno 2018, quando le cose iniziano a ribollire, ecco che si costituisce questa società, che il 23 luglio 2018 paga i canoni, che, tra l'altro, l'altra non aveva neanche pagato, perché c'era una morosità di tutti i canoni di subconcessione, che non erano stati pagati.
Se fosse stato il poveraccio, io sono convinto al 300% che il termine, che per questi signori non è perentorio, è solo ordinatorio, sarebbe stato un termine da rispettare. Qui si va a trovare la finezza giuridica, sostanzialmente per giustificare un trattamento di favore.
Non è pervenuta tempestivamente la richiesta di proroga. Me lo dice lei: la scadenza era a maggio e questi la portano a settembre, ma non è grave, perché sono loro, sono dei "vostri"! A questo punto mi sento di dire che sono dei vostri ed è una vergogna, a prescindere dalla questione paesaggistica! C'è il solito metodo pseudo-autonomista di procedere con gli amici, a livello di clan. Altro che rispetto giuridico, rispetto legale! Se un cittadino normale si fosse trovato in una situazione del genere, il giorno dopo avrebbe avuto, da parte dell'ufficio, il provvedimento di revoca, sarebbe decaduto da qualsiasi tipo di autorizzazione, e fine delle trasmissioni. A questi signori vengono concesse proroghe, s'ignorano i termini, s'interpretano le norme.
È un peccato, perché andiamo veramente a toccare una zona che è bellissima e sappiamo chi sono questi signori, non sono dei poveracci, non hanno bisogno di quella centrale, ma tutto è stato architettato perché dietro c'era una necessità unica, quella di fare - lo dirò in maniera impropria - "volturare" la subconcessione da quelli che hanno mollato a quelli che si sapeva già sarebbero subentrati e che, nel frattempo, hanno costituito la nuova società.
Ho ancora 42 secondi e non andrò neanche a sforare. Ritengo che questa vicenda - e soprattutto il modo in cui è stata affrontata - sia vergognosa e, soprattutto, sia la testimonianza che in voi non è cambiato nulla. Avete lo stesso modo di procedere: clientelare, di privilegio e di discriminazione verso chi non è dei vostri!
State tranquilli, dunque: sinceramente io sono un ottimista, ma me l'aspettavo, ci siete ricaduti in pieno. Contate sul fatto che la vigilanza su tutto quello che farete sarà una vigilanza attenta e puntuale. Adesso, da oggi in poi, per quanto mi riguarda basta discussioni inutili in Consiglio, basta relazioni, quando ci sarà qualcosa che non va lo farò direttamente nelle sedi opportune. Se volevate che qualcuno dissotterrasse l'ascia di guerra, per quanto mi riguarda l'ascia è dissotterrata.