Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 287 del 9 gennaio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 287/XV - Interrogazione: "Notizie in merito alle autorizzazioni ministeriali relative alla cisterna di accumulo dell'impianto di proprietà ENI nel Comune di Pollein".

Distort (Presidente) - Passiamo al punto 16 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola l'Assessore Chatrian. Prego Assessore.

Chatrian (ALPE) - Se la collega è d'accordo, prima di rispondere alle singole domande farei una breve premessa per inquadrare la questione.

La società Iseco di Saint Marcel il 1° novembre 2018 segnalava l'immissione di idrocarburi provenienti dal collettore fognario comprensoriale che ha comportato l'avvio di una fase di emergenza nella gestione dell'impianto di depurazione delle acque reflue urbane in Comune di Brissogne. Iseco precisava che l'origine dello sversamento era stato individuato nella stazione di pompaggio dell'oleodotto Eni di Pollein e che erano state poste in atto le prime misure per minimizzare il trascinamento in effluente degli idrocarburi contenuti nelle vasche dell'impianto di depurazione.

Eni S.p.A., sempre in data 1° novembre 2018, ha provveduto alla notifica dell'evento di contaminazione, precisando che lo sversamento era probabilmente dovuto alla disfunzione o rottura accidentale del sistema di recupero e segregazione delle acque piovane nelle aree pavimentate interne alla stazione di pompaggio, in quel momento in sospensione temporanea di esercizio. Eni faceva anche presente nella nota che un quantitativo imprecisato d'idrocarburi era confluito nella fognatura comunale e che, in base alle prime informazioni, la fuoriuscita di prodotto aveva interessato una parte del lato idrografico destro dell'alveo della Dora Baltea. Nel corso di appositi sopralluoghi, eseguiti in collaborazione con gli enti regionali preposti, l'estensione dell'area contaminata è poi stata valutata in circa 350 metri quadri.

Con ordinanza del Presidente della Regione n. 591 del 2 novembre 2018, sono state quindi fornite le prime disposizioni urgenti per l'esecuzione delle operazioni di messa in sicurezza conseguenti all'evento.

Con successiva ordinanza del Presidente della Regione, n. 600 del 9 novembre 2018, sono state fornite ulteriori disposizioni per l'esecuzione dell'operazione di messa in sicurezza di emergenza che hanno riguardato, oltre che la realizzazione d'idrometri di controllo della qualità della falda all'interno e all'esterno dell'area Eni, anche l'adozione di provvedimenti precauzionali a tutela della salute delle persone, quali l'interruzione dell'utilizzazione di tre pozzi, la cui acqua peraltro non era utilizzata a scopo potabile.

Il 21 dicembre 2018 si è tenuta una conferenza dei servizi nel corso della quale sono stati valutati i risultati delle diverse indagini ambientali e concordate le misure da porre in atto.

Fatte queste premesse, risponderei alle quattro domande poste dai Consiglieri. Per quanto riguarda la prima, le attività svolte presso la stazione di pompaggio degli idrocarburi di Pollein sono autorizzate dal Ministero dello sviluppo economico, secondo quanto stabilito dalla legge 239 del 23 agosto 2004 di riordino del settore energetico, che ha attribuito allo Stato compiti e funzioni in materia di oli minerali, e dalla legge 4 aprile 2012 n. 35 che ha individuato le infrastrutture e gli insediamenti strategici ai sensi dell'articolo 1 della legge 239/2004.

Gli uffici del Corpo forestale della Valle d'Aosta, nell'ambito delle verifiche conseguenti al procedimento di bonifica dell'area, stanno, tra le altre cose, procedendo all'acquisizione delle autorizzazioni. Al momento, quindi, l'amministrazione regionale non è in possesso di queste autorizzazioni. In mancanza di questi atti non è possibile verificare eventuali prescrizioni fissate dai ministeri competenti.

Per quanto riguarda la seconda domanda, le informazioni relative all'intero procedimento di bonifica, compresi tutti i dati dei monitoraggi ambientali eseguiti fino a oggi, sono in possesso della struttura regionale Attività estrattive, rifiuti e tutela delle acque, oltreché degli altri soggetti che partecipano al procedimento (Arpa, Dipartimento di prevenzione azienda Usl Valle d'Aosta e Corpo forestale della Valle d'Aosta). Fino alla conclusione del procedimento di bonifica tali dati non potranno essere accessibili, ciò anche e soprattutto perché, a seguito dell'evento di contaminazione, è in corso un procedimento penale.

Terza risposta al quesito. C'è da precisare che la stazione di pompaggio di cui stiamo parlando non è stata dismessa ma è al momento in disuso, come dichiarato da Eni S.p.A, in attesa del riavvio che dovrebbe avvenire a seguito del perfezionamento di alcuni contratti commerciali. Una situazione simile a quella di Pollein è stata rilevata anche presso la stazione di pompaggio dell'Eni di Etroubles. A seguito di un sopralluogo eseguito dal Corpo forestale della Valle d'Aosta congiuntamente all'Arpa, sono state fornite all'Eni indicazioni sulle opere da eseguire al fine di prevenire possibili contaminazioni da fuoriuscite di sostanze presenti nei serbatoi.

È probabile che esistano in Valle d'Aosta altre attrezzature o serbatoi in disuso o dismessi. L'Assessorato alle attività produttive dispone di una parte d'informazione riferita alle cisterne interrate installate dagli impianti di vendita di prodotti petroliferi, ma, a quanto ci risulta, non è a conoscenza di altre informazioni. Aggiungo che, in considerazione del fatto che la presenza di serbatoi e cisterne potrebbe costituire una potenziale fonte di contaminazione ambientale, il Dipartimento ambiente e il Dipartimento industria hanno predisposto delle linee guida volte a fornire indicazioni puntuali sulle operazioni d'installazione di nuovi impianti di verifica dell'integrità dell'impianto e delle tubature, nonché sulle operazioni di dismissione, bonifica e messa in sicurezza degli stessi, comprese le verifiche sulla qualità ambientale per accertare che non vi siano state contaminazioni dei suoli e delle acque sotterranee. Tali linee guida sono state pubblicate sul sito Internet della Regione nell'ottobre del 2017.

Per quanto riguarda l'ultima domanda, "se sono pervenute informazioni relative a un'eventuale contaminazione dell'area", relativamente alla contaminazione dell'area di Pollein la struttura competente afferma di non aver ricevuto informazioni.

Spero di aver risposto puntualmente ai quesiti della collega e mi scuso per quanto riguarda l'inquadramento, ma era importante inquadrare qual era il perimetro all'interno del quale abbiamo cercato di rispondere puntualmente ai quesiti.

Presidente - Grazie Assessore Chatrian. La parola alla proponente, collega Minelli. Prego.

Minelli (RC-AC) - Grazie all'Assessore per la ricostruzione iniziale. Devo dire, però, che per quanto riguarda le risposte che l'Assessore ha dato ai quesiti dell'interrogazione, non posso dichiararmi soddisfatta. Quest'interrogazione era nata come una question time in un Consiglio precedente e poi ritirata perché non c'era il tempo in quel momento, non era il caso. Discende anche da una richiesta d'informazioni che ho fatto agli uffici, una richiesta di documentazione inoltrata in data 7 novembre, che ha prodotto le stesse identiche risposte date adesso e in realtà, a distanza di oltre due mesi, speravo di avere qualche indicazione in più.

In particolare si ribadisce quello che già gli uffici avevano risposto. Riguardo alle autorizzazioni relative alla cisterna di accumulo dell'Eni, si dice che queste acquisizioni non sono ancora in possesso dell'Amministrazione. Si dice invece che, per quanto riguarda le informazioni sull'oleodotto, c'è qualche informazione in più. Sul fatto che ci siano anche degli altri impianti: era una cosa che mi interessava perché nella risposta che io avevo ottenuto alle mie domande c'era scritto che non c'erano molto probabilmente altri serbatoi potenzialmente a rischio riconducibili all'Eni. La mia domanda era più generale, non si limitava a chiedere dei serbatoi ENI, e mi sembra di aver capito dalla risposta che è probabile ma non certo che ci siano altri possibili impianti. A me sembra strano che l'Amministrazione non abbia dei dati più specifici. Anche riguardo al procedimento in corso, credo che, essendo passati due mesi, qualche informazione in più si potrebbe aver acquisito anche perché inizialmente c'è stato un grande clamore intorno a questa notizia della fuoriuscita del combustibile, poi però è tutto scomparso.

A me pare, quindi, che le informazioni siano esattamente le stesse di oltre un mese fa. Io ho ricevuto la risposta il 7 dicembre e mi aspettavo che in oltre un mese qualche delucidazione in più ci sarebbe stata.

Mi pare anche preoccupante che, per questioni che riguardano la salute dei cittadini e l'ambiente, non ci sia un'attenzione maggiore e una cura maggiore nelle cose.

Presidente - Grazie collega Minelli. La parola all'Assessore Chatrian per fatto personale, prego.

Chatrian (ALPE) - Intervengo per fatto personale a seguito delle affermazioni della collega: c'è un procedimento penale in atto, quindi nessuno qui vuole nascondere nulla. Noi non siamo in possesso di certi dati e mi sembrava di aver risposto in maniera abbastanza diretta e chiara nelle varie risposte, collega Minelli. C'è un procedimento penale in atto e noi non siamo nelle condizioni, uno, di avere tutta la documentazione e, due, questi dati non sono accessibili.

Presidente - Chiede la parola la collega Minelli, per cosa?

Minelli (RC-AC) - Per fatto personale ribaltato. Io non ho fatto un'accusa nello specifico all'Assessore. Dico che è quanto meno strano che, con due mesi di tempo, non ci siano delle informazioni in più. Non solo sulla questione del procedimento penale ma, più in generale, su tutta la vicenda. Soltanto questo. Non era un'accusa a nessuno.

Presidente - Ritengo sia stata fatta sufficiente chiarezza.