Oggetto del Consiglio n. 276 del 9 gennaio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 276/XV - Interrogazione: "Notizie sui costi di gestione e sull'utilizzo dell'apparecchiatura denominata Tomo Therapy Hi-Art System".
Rini (Presidente) - Punto n. 5 dell'ordine del giorno. Per la risposta, la parola all'Assessore Baccega.
Baccega (UV) - Buongiorno a tutti. Per quanto riguarda l'apparecchiatura Tomo Therapy Hi-Art, premetto che si tratta di una terapia di radiazioni per il trattamento del cancro che è stata acquistata al prezzo di 5.500.000 ?. Il costo annuale relativo alla manutenzione full risk è 432.734,00, sempre IVA compresa, considerato il costo orario standard di unità di personale di tecnico sanitario di radiologia e di personale medico, di 86.283,00 ? all'anno, il costo complessivo per manutenzione e personale è di 519.000,00 ? annui. Gli incassi attesi derivanti dai ticket sono pari a zero ?. La prestazione è stata erogata essenzialmente a favore di pazienti ricoverati oppure di pazienti non ricoverati con codice di esenzione per neoplasie. Tuttavia, nel 2017 risulta un incasso da ticket di 3701,00 ? per pazienti non rientranti in quella casistica. Per quanto riguarda gli incassi derivanti dalla mobilità attiva per il 2017, risulta un importo di 214.400 ?, ma è ancora da definire, perché si devono contabilizzare alcune contestazioni che sono in atto.
Per quanto riguarda il punto 2, nell'anno 2017 i pazienti residenti in Valle d'Aosta sono stati 247, quelli che hanno avuto il trattamento che provenivano da fuori Valle 92, per un totale di 339 pazienti.
"Qual è stata la percentuale di indirizzo della sopracitata apparecchiatura", quindi il punto 3: le norme tecniche di settore stabiliscono una media pari a 20 minuti per seduta di trattamento radioterapico per ciascun paziente, il cosiddetto "tempo macchina". L'apparecchiatura di tomoterapia è teoricamente funzionante per cinque ore alla settimana, dalle 8:00 alle 17:00, per un totale di 45 ore alla settimana, pari a 2340 ore l'anno, il che corrisponde a un utilizzo atteso di 135 sedute alla settimana, 7020 prestazioni all'anno indicativamente. Considerato che nel 2017 sono state eseguite 5609 sedute corrispondenti a 1870 ore di attività, ne deriva che il tasso di utilizzo dell'apparecchiatura è stato pari all'80 percento.
Per quanto riguarda l'ultimo quesito: "se corrisponde al vero che non era stata effettuata nessuna proiezione del bilancio costi-benefici ai fini dell'acquisizione dell'apparecchiatura", ebbene, l'analisi costi- benefici è stata a suo tempo effettuata. La stessa è documentata da due lettere del 15 dicembre 2008 e sono disponibili nel fascicolo dell'apparecchiatura presso gli archivi aziendali. Sono firmate rispettivamente dal Direttore del Dipartimento di diagnostica per immagini e radiologia e interventistica, Dott. Meloni, dal Direttore di Radioterapia, allora in convenzione con l'USL, Dottoressa Zello, e dal Direttore della Fisica sanitaria, allora in convenzione all'USL, Dott. Santi Tofani. In particolare, in queste note sono state analizzate: l'entità del bacino di utenza, le indicazioni a radioterapia delle patologie oncologiche e i dati epidemiologici della loro incidenza, il numero di casi di ritrattamento, il numero di trattamenti annui, il numero di pazienti all'anno per le diverse figure professionali, che compongono le équipe di radioterapia. Sono stati inoltre dettagliatamente analizzati i riflessi sul modello organizzativo della struttura complessa di Fisica sanitaria e le relative necessità e i costi complessivi. Questa analisi è avvenuta in accordo con le risultanze dei lavori di una commissione indipendente, costituita con l'intento di valutare i bisogni di radioterapia in termini di nuove installazioni e nuovi progetti operativi, per rispondere ai bisogni assistenziali dei pazienti curati nell'ambito del progetto "Rete oncologica", al quale la Valle d'Aosta partecipa. L'avvio di un centro per la radioterapia ad Aosta era stato giudicato nel documento conclusivo della commissione quale progetto con priorità urgente, al fine di facilitare l'accesso alla radioterapia dei pazienti della Valle d'Aosta e costituire un'ulteriore risorsa per i pazienti del Piemonte.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Ferrero.
Ferrero (MOUV') - Si tratta di un investimento fatto a suo tempo per evitare proprio quel pellegrinaggio che c'era dalla Valle d'Aosta al Piemonte dei pazienti affetti da tumore, che dovevano andare a farsi la radioterapia fuori, quindi, senz'altro, da quel punto di vista, c'è stato un miglioramento. Proprio in questo momento in cui la sanità, lo sappiamo, a livello di fondi ha delle gravi difficoltà e nel momento in cui era stato paventato più volte da parte anche delle precedenti maggioranze il fatto di stipulare delle convenzioni per determinate patologie con gli ospedali vicini magari del Piemonte o della Lombardia, dato che la macchina è sfruttata all'80 percento, sarebbe bene se non arrivare al 100 percento, avvicinarsi il più possibile al 100 percento per magari portare anche qualche paziente da fuori in più, che venga a utilizzare l'apparecchiatura e per, se non annullare, quasi coprire i costi di gestione dell'apparecchiatura.
Io penso che, in questo senso, in una logica di scambio anche con altre strutture ospedaliere, qualcosetta si dovrebbe quanto meno tentare di portare a casa, perché noi abbiamo una mobilità passiva che è grandissima, in questo caso è un'apparecchiatura comunque di eccellenza, se riusciamo a fare venire qualche paziente in più da fuori, è tutto di guadagnato, non solo dal punto di vista economico, ma lo sappiamo che più pazienti ci sono e più casi ci sono più i tecnici e i medici che sono addetti all'apparecchiatura diventano esperti nell'eseguire certi tipi di trattamento. Era quindi in una logica di intravedere, da un punto di vista, un risparmio, dal secondo punto di vista, esplorare delle nuove possibilità per far sì che una spesa che all'epoca, come ha ricordato anche l'Assessore, era una spesa che si avvicinava ai 6 milioni di euro, poi c'è stata anche la realizzazione del bunker e di altre apparecchiature, che sono sussidiarie all'utilizzo di questa tomoterapia... quindi, insomma, era un bel pacchetto che, se non sbaglio, superava i dieci milioni di euro anche dal punto di vista dell'investimento ottimizzato, della serie: "si sta facendo e si è andati nella direzione giusta, si può fare ancora qualcosa", e in questo periodo di vacche magre bisogna andare a cercare di coprire e di reperire le risorse in qualsiasi modo e di ottimizzare i servizi.