Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 273 del 9 gennaio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 273/XV - Interrogazione a risposta immediata: "Misure adottate per una corretta gestione del rapporto tra l'ambito umano e quello selvatico, con particolare riferimento alla specie protetta del lupo".

Rollandin (Presidente) - Punto n. 4.01 dell'ordine del giorno. Collega Distort, prego.

Distort (LEGA VDA) - La presente interrogazione è nata a seguito dell'evento noto alla stampa: l'attacco registrato nel comune di Issogne a un branco di ovini a opera presumibilmente del lupo. Questo risveglia quindi l'interesse della nostra comunità su un tema apparentemente conflittuale tra un mondo naturale e selvatico, la presenza di un grande predatore: il lupo, specie protetta, e gli interessi della classe degli allevatori, che nel nostro contesto svolgono un ruolo eroico di rappresentanza di un'imprenditoria che è necessario che venga tutelata. Lo scopo di questa interrogazione a risposta immediata pertanto è chiedere all'Assessore di riferimento, considerato che esiste... ho preso atto anche di una comunicazione già avvenuta da parte dell'Assessore Chatrian sugli organi di stampa il 4, quindi antecedente alla mia presentazione dell'interrogazione, tuttavia repetita iuvant, è bene ripetere soprattutto in questa sede, ufficializzando la risposta del Governo in merito alle misure che intende adottare per una corretta gestione del rapporto tra l'ambito umano e quello selvatico, qui rappresentato dal lupo. Preso atto della normativa vigente e della situazione di tutela: la tutela della disciplina relativa all'indennizzo degli allevatori, precisando e ricordando che l'indennizzo non è soltanto relativo a un capo abbattuto, ma a quello che... chiedo proprio pochi secondi di deroga semplicemente per ricordare che dietro un capo abbattuto c'è tutta un'imprenditoria che si mette in moto anche per ricerche genetiche e per approfondimenti, quindi è bene che una comunità matura, adulta sappia gestire un tema di un alto livello di imprenditoria per gli allevatori così come la tutela di un patrimonio naturale.

Presidente - La parola all'Assessore Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie collega, architetto. Negli ultimi anni il diverso utilizzo e la trasformazione del territorio montano con il conseguente aumento della superficie boscata ha generato un importante aumento delle specie selvatiche, con particolare attenzione per gli ungulati e i loro predatori, nel caso specifico il lupo. La gestione della specie del lupo non può prescindere come noto dagli indirizzi comunitari e dalla normativa nazionale in materia di specie protette ad oggi. In applicazione delle direttive e delle convenzioni europee in base alle quali il lupo è stato classificato tra le specie che richiedono una protezione rigorosa, la normativa nazionale si è adeguata prevedendo sostanzialmente il divieto di cattura, uccisione, disturbo, commercializzazione del lupo. L'Italia inoltre si è dotata dal 2002 di un piano di azione per la conservazione del lupo, che esclude la possibilità di attivare deroghe ai divieti di abbattimenti della specie. È indubbio però che la presenza di questi selvatici sul territorio crea problemi, come lei ha ribadito, e, come abbiamo potuto vedere anche recentemente, soprattutto agli allevatori. È però da rilevare come su questo tipo di eventi non sempre l'informazione è oggettiva e corretta. Capita di assistere a una specie di rincorsa alla notizia di cronaca condita di dettagli anche macabri, che contribuiscono a ingenerare nella popolazione senso di insicurezza e timori sproporzionati rispetto al rischio reale connesso alla presenza del selvatico. La Regione è dunque chiamata ad agire non solamente quando avvengono episodi di predazione, ma, come giustamente scritto anche da lei nella sua interrogazione, adottando misure atte a garantire un rapporto equilibrato tra l'ambito umano e quello selvatico, la parte probabilmente più difficile. Nei limiti della sua competenza, l'Amministrazione deve fare in modo che sia assicurata la convivenza del lupo con attività antropiche, garantendo interventi volti ad assicurare una corretta gestione delle attività umane e dei danni loro arrecati dal predatore parallelamente a una corretta gestione delle popolazioni faunistiche. Come ho già avuto modo di dire, entro fine mese, gli indennizzi saranno messi in campo da parte dell'Amministrazione regionale per tutto il 2018 e il 2017; tali indennizzi ammontano a circa 36.000 ?.

Per quanto riguarda i danni causati al patrimonio zootecnico, la normativa regionale prevede il risarcimento pari al 100 percento del valore dei capi predati più un eventuale 10 percento nel caso di femmine gravide, oltre al rimborso delle eventuali spese veterinarie per gli animali feriti, nonché dei costi per il trasporto in elicottero degli animali uccisi se non recuperabili altrimenti. Al fine però di diminuire gli eventi predatori, la Regione provvede a incentivare la custodia delle greggi da parte dei conduttori al fine di una loro migliore protezione mediante contributi economici per l'adozione di sistemi di pascolo gestito, recinzioni, cane da guardiania, presenza del pastore. Fra le iniziative più recenti segnalo la convocazione avvenuta l'8 (ieri pomeriggio) del Tavolo tecnico regionale, in presenza anche del rappresentante dei cacciatori e degli allevatori dell'AREV, proprio sulla gestione del lupo, con all'ordine del giorno l'esame dei recenti episodi di predazione al patrimonio zootecnico e l'illustrazione della proposta di progetto "Life". Termino dicendo che il Governo regionale ha deciso di aderire all'iter di approvazione di tale progetto garantendo anche il finanziamento della quota parte regionale e ha come obiettivo principale proprio la riduzione del conflitto tra il lupo e le popolazioni alpine, soprattutto agricoltori e cacciatori. L'intento è di formare delle squadre di pronto intervento composte da agenti del Corpo forestale, guardaparco, veterinari, periti agrari e tecnici faunistici, incaricati di recarsi presso le aziende a rischio o danneggiate per affrontare in maniera specifica i singoli casi e fornire le indicazioni per risolvere i problemi. Di grande importanza è già ora e lo sarà in futuro il ruolo del Corpo forestale della Valle d'Aosta, che, grazie alle sue professionalità e competenze specifiche e alla conoscenza soprattutto del territorio, è in grado di intervenire in tempi rapidi e con efficacia sia sulle emergenze che preventivamente, contribuendo a garantire appunto quell'equilibrio nel rapporto tra l'ambito umano e quello selvatico che tutti auspichiamo. Non dimentichiamoci l'importanza del monitoraggio della specie al fine di avere delle certezze sul numero effettivo di lupi presenti e sulla dislocazione dei branchi, dati fondamentali per la gestione della specie e per quel connubio che io dicevo poc'anzi e la convivenza fra parte antropica e parte generale sul nostro territorio.

Presidente - La parola per la replica al collega Distort.

Distort (LEGA VDA) - Avevo già percepito dal comunicato stampa precedente di cui ho fatto cenno - e naturalmente l'ho riscontrato con l'intervento - che c'è un'apertura e un allineamento sulla posizione per risolvere e per affrontare un tema profondo, serio. Tra l'altro, mi conforta l'adesione al Progetto "Wolfalps", a cui la Regione Valle d'Aosta era l'unica Regione che non aveva aderito tra tutte quelle che hanno il lupo come presenza territoriale. Io svolgerò la sorveglianza necessaria nei confronti del Governo ma in una fattiva collaborazione, per mettere a fattor comune gli elementi in modo da risolvere un problema importante, al di là di qualunque bandiera, per il nostro territorio, nella tutela reciproca della risorsa naturale e della risorsa imprenditoriale dei nostri allevatori.