Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 253 del 20 dicembre 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 253/XV - Interpellanza: "Interruzione dell'accordo con i pediatri specialisti di libera scelta operanti negli ambiti territoriali dell'Azienda USL".

Rollandin (Président) - Point 19 à l'ordre du jour. La parole au collègue Cognetta pour l'illustration.

Cognetta (MOUV') - Con questa interpellanza prendo a riferimento la questione delle vaccinazioni, che ha suscitato tantissime polemiche. Sappiamo che c'è stato un enorme dibattito che ha coinvolto anche la Valle d'Aosta, su chi vuole o non vuole vaccinare i propri figli, su quali sono le modalità corrette, su qual è il numero di vaccini e così via.

Io sono dell'opinione che si debba dare libera scelta attraverso una campagna di informazione. L'ho detto in tempi non sospetti, perché che alcune persone possono avere il dubbio che alcune cose si fanno sostanzialmente per business e non per un corretto utilizzo della medicina, può esserci in qualche caso. Quindi immaginavo che l'azienda USL seguisse questa linea in senso generale: al di là delle leggi, evitasse di mercificare le vaccinazioni. Poi è accaduto che da parte dell'Azienda è stata fatta la scelta di fare un accordo con i pediatri, con cui per ogni seduta vaccinale vengono dati al dottore che esegue la vaccinazione 60 euro, più 18 euro per ogni vaccinazione erogata. Quindi, se io devo far fare tre vaccinazioni a mio figlio e vado da questo pediatra, farò un sessanta più diciotto per tre volte.

La cosa strana è che noi abbiamo un Dipartimento di prevenzione che questa cosa la fa senza chiedere assolutamente nulla. Allora ci si pone una domanda: si è voluto in qualche modo mercificare la vaccinazione? Domanda legittima a questo punto, visto che è la USL che fa entrambe le cose: paga un servizio che c'è e che sicuramente ha fatto un ottimo lavoro, che sicuramente si è dovuto scontrare questo servizio con chi ha creato tantissime perplessità sulle vaccinazioni, ma poi fa un accordo con i pediatri, con i quali mercifica la vaccinazione stessa.

Per essere chiaro con lei, Assessore, ricordo che questa interpellanza è stata presentata il 26 ottobre, in tempi non sospetti, rispetto al tema caldo delle vaccinazioni e molto caro a chi l'ha preceduto. Però c'era questa incongruenza talmente evidente che mi sono sentito di creare questa iniziativa, per sapere se non sia il caso di interrompere questa convenzione con i pediatri. È una convenzione che è avvenuta anche in altre Regioni e che ha sollecitato però la Corte dei Conti. In una Regione come la Toscana è successa la stessa cosa: si è fatto un accordo con i pediatri e poi, quando si è andati a guardare, la Corte dei Conti ha cominciato a metterci naso.

Al di là di quello che possa dire la Corte dei Conti, io ne faccio una questione matematica: se noi abbiamo già un servizio che paghiamo, perché fare una convenzione regionale? Non ha nessun senso. E soprattutto aggiunge il fatto che coloro i quali continuano a dire che le vaccinazioni così gestite sono semplicemente un business per l'industria farmaceutica, hanno un motivo in più per dirlo, il che mi sembra davvero assurdo a questo punto. Quindi, io credo che, sia da un punto di vista economico che da un punto di vista politico, dovremmo spiegare che invece certe cose vanno fatte e vanno fatte secondo i criteri normali di legge. Mi aspetto che lei mi dia conforto su questa iniziativa.

Presidente - La parola all'Assessore Baccega per la risposta.

Baccega (UV) - È vero che questa iniziativa lei l'aveva presentata a suo tempo, quindi non vado a pensare che mi stia marcando stretto. Io ho esaminato le due risposte - una era quella preparata per l'assessore Certan - e sto andando a riassumere quello che è il pensiero che possiamo esprimere riguardo a questa interpellanza.

Il progetto sperimentale oggetto dell'accordo con i pediatri di libera scelta è stato messo in atto dalla USL della Valle d'Aosta, a seguito di una serie di fattori. L'abbiamo detto prima, c'è una situazione dell'organico della Struttura complessa di igiene e sanità pubblica che deve fare fronte a una importante e significativa riduzione del personale medico in atto: quattro medici sono andati recentemente in quiescenza e altri tre lo faranno nei prossimi due anni. Ciò ha comportato e comporterà in prospettiva la riduzione delle sedi e degli orari di apertura degli ambulatori vaccinali gestiti dal Dipartimento di prevenzione. Va detto a titolo informativo che la USL nel corso degli anni ha dovuto chiudere le sedi vaccinali di Gaby, Brusson, Champagne, Antey, Cogne, Courmayeur e tre sedi su quattro ad Aosta. Inoltre a Donnas e Verrès è stato ridotto il numero delle giornate di sedute vaccinali gestite dal Dipartimento, con evidente riduzione dell'accessibilità. Per realizzare quanto previsto dal piano nazionale di prevenzione vaccinale è risultato quindi necessario concentrare sul Dipartimento di prevenzione le chiamate attive che sono previste dal piano e questo delegando ai pediatri di libera scelta le vaccinazioni previste dai LEA, ma non sottoposte a chiamata attiva, cosa che peraltro era prevista dalle circolari ministeriali, per evitare il sovraccarico dei servizi vaccinali, l'allungamento dei tempi di attesa e, non ultimo, per la promozione stessa delle vaccinazioni. Va ricordato inoltre che questa possibilità era già prevista dal piano regionale di prevenzione vaccinale approvato nel 2017, proprio per garantire un'offerta efficace ed efficiente per il raggiungimento degli obiettivi di copertura vaccinale previsti dal piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017/2019 (piano Lorenzin).

Per quanto riguarda gli aspetti economici le risorse utilizzate non sono fondi aggiuntivi a carico della USL, bensì derivano da un fondo di qualità, così definito, di competenza dei pediatri, accantonato negli anni 2011/2016. Inoltre le ore di apertura delle sedi sono aggiuntive alla normale apertura ambulatoriale, prevedono la presenza fisica del pediatra e sono rivolte alla globalità della popolazione pediatrica e non solo ai propri assistiti.

In conclusione la USL ci segnala che l'accordo con i pediatri di libera scelta deriva da una forte azione congiunta fra il Dipartimento e l'Area territoriale volta, come più volte sottolineato, a valorizzare l'attività di consulenza che i pediatri di libera scelta ben possono svolgere, in ragione soprattutto del rapporto fiduciario che li lega ai genitori, in virtù proprio della libera scelta che è stata operata dai medesimi. L'attività di vaccinazione pertanto è complementare, essendo prettamente di prevenzione, rispetto ad altre che non afferiscono solo alla cura del bambino.

Per concludere, come ho già detto, questa convenzione sperimentale terminerà a dicembre 2019 e a quel punto, anche sulla base delle analisi dei dati di attività e, aggiungo adesso, anche di spesa, perché il concetto di spesa non mi era ancora chiaro, si potranno valutare i risultati dell'iniziativa rispetto soprattutto agli obiettivi generali di copertura vaccinale. Credo che un'azione di interruzione in questo momento, a quattro giorni dal mio insediamento, non avendo ancora chiara la situazione, sarebbe letta come un vero azzardo e quindi in questo caso direi di no, anche perché siamo in presenza di una convenzione che scadrà il 31 dicembre 2019.

Presidente - La parola al consigliere Cognetta per la replica.

Cognetta (MOUV') - Assessore, le do giusto qualche indicazione, così nel puzzle che le si sta formando sotto gli occhi può trovare altri indizi che le facciano maggiore chiarezza rispetto a questa situazione.

Il fatto che la lobby dei pediatri abbia cercato di avere queste facilitazioni, io le chiamo così, è una cosa che non è solo di quest'anno, ma è successa già in passato. C'era l'assessore Fosson, lo ricordo bene, che non accettò di fare determinate scelte verso i pediatri, e fece bene secondo me; ho letto un atto in tal senso, con cui lei rifiutava di fare un certo tipo di accordo con i pediatri. L'ex assessore Fosson non lo fece, invece qualcun altro lo ha fatto dopo. Questo è un primo ragionamento, quindi vuol dire che non era obbligatorio farlo, perché la lobby dei pediatri era un po' che ci provava a prendere parte di quei fondi per redistribuirli in maniera poco corretta.

Secondo ragionamento. Quando è stato fatto l'accordo, i dirigenti dell'ufficio prevenzione non lo hanno sottoscritto, perché è vero quello che dice lei che hanno chiuso delle sedi, ma è anche vero che hanno detto: no, ci siamo noi e possiamo continuare ad andare avanti così; magari il servizio lo potenziamo un po', ma continuiamo ad andare avanti così.

Lei dice che l'accordo forse non lo può interrompere, ma in realtà questo non è neanche proprio vero fino in fondo. Lei giustamente dice "mi sono appena insediato e non posso farlo", mentre in realtà, quando troverà tutti i dati, potrà rendersi conto che è un doppione e che è uno spreco di soldi fatto in maniera impropria. Quindi lo può interrompere, si informi in maniera corretta, valuti anche con i suoi predecessori, alcuni dei quali sono in Giunta con lei, se non sia il caso, sia da un punto di vista economico che da un punto di vista assolutamente politico - mercificare in maniera diretta, come viene fatto, le vaccinazioni è quanto di più sbagliato che possiamo dare come messaggio politico - se non sia il caso di far tornare la USL sulle proprie decisioni e soprattutto spiegare ai pediatri che, se vogliono lavorare in libera scelta va benissimo, però poi non devono approfittarne, perché non è neanche giusto.

Quello che io le posso dire in senso generale rispetto alla professione medica - anche su questo credo che il presidente Fosson possa darmi conforto - è che, se da un lato ci sono dei dottori che fanno dei sacrifici enormi, che prendono il proprio mestiere come sacrificio, come dovrebbe essere, altri hanno mercificato la medicina nel senso più assoluto. Lì abbiamo liste d'attesa che non finiscono mai, abbiamo posti che non vengono coperti, perché sono poco attrattivi e così via. Non è che, siccome sei dottore, automaticamente sei bravo, una persona onesta, una persona pulita e una persona coerente: non succede per il politico, ma non accade nemmeno per i dottori.

Presidente - La parola al consigliere Vesan per mozione d'ordine.

Vesan (M5S) - Probabilmente a noi pivellini del Consiglio regionale è stata fornita una copia del Regolamento interno datata o non aggiornata, però sullo svolgimento dell'interpellanza l'articolo 100 della copia che ci è stata data cita che "qualora l'interpellante o gli interpellanti non si trovino presenti in aula nel momento in cui viene annunciata la loro interpellanza, questa si considera ritirata", quindi il fatto che la cosa venga recuperata in un ordine successivo non è evidenziato all'interno del nostro Regolamento. Siccome molti dei nostri colleghi reclamano il rispetto del Regolamento all'interno di quest'Aula, vorrei evidenziare anche questo punto. Probabilmente fa riferimento a una prassi di cui non siamo a conoscenza, ma che non è evidenziata nella copia di Regolamento che ci è stata fornita.

Presidente - Sì, credo che la gentilezza non sia nell'esigenza di essere documentata nemmeno nei regolamenti. Credo che il collega per un caso non era presente, mentre è sempre presente, quindi mi è sembrata una cosa corretta dare la possibilità di intervenire dopo cinque minuti. Non credo che questo abbia cambiato quello che è lo svolgimento delle interpellanze, come è già successo. Non credo ci sia altro da dire.

La parola al consigliere Cognetta per mozione d'ordine.

Cognetta (MOUV') - La volevo ringraziare, Presidente, perché ancora una volta ha dato una lezione di bon ton.

Presidente - La parola all'assessore Certan per fatto personale.

Certan (ALPE) - Volevo fare una precisazione, siccome il collega Cognetta ha ripetutamente puntualizzato che l'interpellanza era indirizzata al precedente Assessore. Vorrei solo sottolineare che i fatti che lei ha raccontato, collega Cognetta, non sono proprio esatti. Preciso, per dare un'informazione corretta ai cittadini - ringrazio il collega Baccega per la correttezza con la quale ha risposto - che non è, collega Cognetta, assolutamente l'Assessore che ha fatto queste scelte, ma è la USL insieme ai pediatri di libera scelta. È un dettaglio, ma è giusto lasciarlo agli atti.

Presidente - La parola al consigliere Cognetta per fatto personale.

Cognetta (MOUV') - Vedete, colleghi del Movimento 5 Stelle, adesso era il momento di intervenire! Perché non può un ex Assessore prendersela perché uno gli fa un'interpellanza e poi intervenire dopo una risposta già fatta da un Assessore. Questo non ha senso, capite?

La questione, collega Certan, è che gliela avevo presentata il 26 ottobre, ma poi ci sono state le note vicissitudini. Lei, collega Certan, non mi dà risposte ulteriori alle quali io poi non posso rispondere! Lei non è più Assessore alla sanità e già quando lo faceva non lo faceva bene, quindi continui così a fare quello che fa, perché dimostra esclusivamente ciò che è e che ho già espresso!