Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 254 del 20 dicembre 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 254/XV - Interpellanza: "Azioni intraprese per ottenere una rappresentanza della Regione in seno al Parlamento europeo".

Rollandin (Presidente) - Punto 21 all'ordine del giorno. La parola al consigliere Bertin per l'illustrazione.

Bertin (IC) - Il 26 maggio prossimo si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, elezioni a suffragio universale, perché fortunatamente dal 1978 il Parlamento europeo è rinnovato a suffragio universale e rappresenta i cittadini dei vari Paesi europei aderenti all'Unione europea. L'uscita del Regno Unito dall'Unione europea ha consentito l'assegnazione di tre nuovi seggi del Parlamento all'Italia e questi tre saggi dovranno essere distribuiti all'interno dei vari collegi presenti in Italia.

Nel luglio scorso il Consiglio regionale aveva approvato una risoluzione proprio per tentare di sensibilizzare il Parlamento e intraprendere un'azione per permettere alla Valle d'Aosta di avere una rappresentanza parlamentare europea. Non soltanto per la Valle d'Aosta, ma in generale per tutte le Regioni, poiché questo è un aspetto non secondario: molte Regioni, anche Regioni a Statuto speciale, spesso non hanno rappresentanza. Mi riferisco alla Sardegna che, tranne eccezioni, molto difficilmente può essere rappresentata, e lo stesso discorso vale per il Friuli, per non parlare di altre piccole realtà regionali del Centro Italia.

Resta il fatto che questi tre nuovi seggi assegnati all'Italia potrebbero essere l'occasione per dare rappresentanza a tutti, in particolare alla nostra Regione, visto che di questo avevamo parlato tempo fa in questa Assemblea. Il tempo stringe, tra l'altro ultimamente abbiamo ricevuto, devo dire con un certo ritardo rispetto a quando è stato consegnato alla Presidenza del Consiglio, un lavoro elaborato da professor Tonelli, sulle questioni riguardanti la rappresentanza delle entità regionali e dei territori di montagna al Parlamento europeo. Ricordiamoci che le Alpi sono un aspetto centrale rispetto all'Unione europea in generale e i territori alti devono avere una rappresentanza anche a livello europeo.

Pertanto questa interpellanza, che era stata presentata tempo fa, voleva sapere quali erano state le azioni messe in campo in ragione della risoluzione approvata da questo Consiglio nel mese di luglio, che invitava il Governo regionale in primis ad agire e a sensibilizzare chi di dovere in questo senso e quali erano gli intendimenti futuri.

Dalle ore 11:47 riassume la presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) - La parola al Presidente della Regione per la risposta.

Fosson (GM) - Ringrazio il consigliere Bertin di aver posto questa problematica in Consiglio regionale, perché io penso che il più grande problema politico in questi mesi, in attesa delle elezioni europee - questa volta c'è una possibilità maggiore, come lei ha ricordato - sia proprio quello di ottenere una circoscrizione elettorale per la Valle d'Aosta. Io sono convinto che un parlamentare europeo serva in questo momento tantissimo, forse addirittura più che un parlamentare italiano, se si pensa che il 70 percento dell'attività del Parlamento italiano è la ratifica di norme europee, quindi per la nostra comunità è fondamentale. Purtroppo non era stato iscritto nello Statuto ed è da tempo che rincorriamo questa possibilità. Lei sa che l'attività di tutti coloro che sono stati a Roma è sempre stata tesa a ottenere questo riconoscimento, ma non siamo mai riusciti ad averlo. Come lei sa benissimo, l'articolo 12 della legge n. 18 del 1979 con l'apparentamento ha sempre penalizzato i nostri numeri esigui e forse anche in alcuni casi la nostra capacità di dividerci.

Adesso c'è una grossa opportunità in più, nel senso che l'uscita dell'Inghilterra dall'Unione europea ha fatto sì che tra quattordici Stati si possano dividere ulteriori ventitré seggi e all'Italia ne arriverebbero tre in più. Come lei ha già detto con molta conoscenza dell'argomento, uno andrà alla Sardegna, perché nella circoscrizione insulare, essendo la Sicilia molto più numerosa della Sardegna, si eleggevano sempre degli eurodeputati siciliani e mai sardi; poi forse al Friuli-Venezia Giulia e speriamo proprio che la Valle d'Aosta in questa occasione ottenga un europarlamentare. È un problema fondamentale e di grandissima importanza per la Valle d'Aosta.

Cosa abbiamo fatto in questi dieci giorni? Intanto nella mia unica discesa a Roma, con i contatti o con vecchie amicizie di parlamentari e di viceministri che ho incontrato casualmente per altri discorsi, ho sottolineato qual è il grande problema della Valle d'Aosta e che, se volevano ascoltare i valdostani, era di darci la possibilità di una circoscrizione valdostana alle prossime elezioni europee. Ho anche incontrato, a margine di una riunione di altro tipo, il senatore Lanièce, con il quale ho parlato a lungo e mi ha illustrato qual era in questo momento la modalità: si discuterà a gennaio di questo e abbiamo cercato di coordinarci.

Le possibilità sono, come ben conosce il consigliere Bertin, la proposta di legge del senatore Lanièce che prevede proprio una circoscrizione elettorale per la Valle d'Aosta, ma anche, molto solida dal punto di vista ideologico, nel senso positivo di proposta di difesa dei popoli di montagna, è quella del cosiddetto gruppo ASA delle Autonomie speciali, in cui lavora in modo molto proficuo il professor Louvin che ieri abbiamo nominato anche alla Commissione paritetica Stato-Regione. Quest'ultima è un'altra grossa proposta che riconosce una circoscrizione autonoma per le Regioni alpine e una distribuzione degli altri europarlamentari alle altre Regioni. Quindi c'è tutta un'attività che noi cercheremo di intensificare, perché è sicuramente il problema politico più importante di questi mesi che verranno e io sono sicuro che l'Amministrazione precedente, che molto ha fatto, lo voglio riconoscere, per cercare di portare a casa questo risultato, continui a lavorare in questo senso.

Présidente - La parole au conseiller Bertin pour la réplique.

Bertin (IC) - A me interessava sapere non cosa aveva fatto lei in questi dieci giorni, ma cosa si era fatto in termini generali. Peraltro lei rappresenta la continuità, faceva parte dell'altra maggioranza e aveva un ruolo centrale come quello di Presidente del Consiglio. Mi sarebbe piaciuto sapere qual era stata l'attività svolta in tutto questo periodo per dare seguito alla risoluzione approvata quasi all'unanimità da questo Consiglio. Tale era l'intendimento di questa interpellanza, fatta tra l'altro diverso tempo fa. I presidenti passano, ma le istituzioni rimangono e mi interessava capire quale azione era stata fatta. Peraltro lei era pure Presidente del Consiglio. Le ricordo che quel documento a cui facevo cenno, di questo studio piuttosto approfondito, era stato inviato mesi fa alla Presidenza del Consiglio e poi consegnato con un certo ritardo alla I Commissione, dopo un periodo di quarantena, immagino!

Visto i risultati che mi paiono inesistenti, invito tutti ad agire in modo politico, tenendo presente che i tempi sono ristrettissimi. Non credo che l'approvazione di una legge sia a questo punto lo strumento che verrà utilizzato per assegnare questi tre seggi: i tempi sarebbero lunghissimi e notoriamente, anche per invito dello stesso Parlamento europeo, si invitano gli Stati membri a non deliberare in materia elettorale nell'anno di svolgimento delle elezioni. Credo che sarà uno strumento diverso, ma in ogni caso la invito a seguire in maniera più efficace e puntuale questo dossier, perché i tempi sono strettissimi.