Oggetto del Consiglio n. 249 del 20 dicembre 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 249/XV - Interpellanza: "Approfondimenti tecnici sulla fattibilità dell'intervento di riconversione del collegio Saint-Benin di Aosta in una struttura convittuale".
Distort (Presidente) - Punto 16 dell'ordine del giorno. La parola alla consigliera Pulz per l'illustrazione.
Pulz (IC) - L'andamento delle presenze presso il Convitto regionale Federico Chabod di Aosta dall'anno scolastico 2010/2011 evidenzia un progressivo e costante aumento degli utenti in qualità di semiconvittori e di convittori, per un totale di allievi che nell'anno scolastico registra 452 presenze. Negli ultimi due anni scolastici è stato raggiunto il tetto massimo di accoglienza in base alle normative sulla sicurezza, malgrado la rinuncia all'utilizzo di alcuni spazi comuni aggregativi, per poter ampliare l'offerta al massimo della capienza possibile. Oltre una trentina di richieste, tra cui quelle presentate da taluni residenti nelle vallate laterali, come Cogne e Valtournenche, non hanno potuto essere soddisfatte a causa della carenza di posti letto e di spazi per i semiconvittori, da quest'anno e per i prossimi anni ancora più sfruttati per la grave crisi dell'edilizia scolastica nella città di Aosta, che abbiamo più volte segnalato a partire dal mese di luglio. Ma allievi provenienti da tutte le vallate hanno sempre più l'esigenza di frequentare le scuole nella città di Aosta, dal momento che diversi indirizzi di scuola secondaria di secondo grado sono ormai attivi solo nel capoluogo regionale. Dobbiamo poi tenere in considerazione, da un lato, l'innalzamento dell'obbligo scolastico e, dall'altro, le esigenze espresse dalle famiglie di servizi di assistenza per i ragazzi in età scolare che, laddove non soddisfatte, possono determinare ricadute negative sulle già difficili scelte relative all'orientamento scolastico, annoverate tra l'altro tra le concause degli allarmanti dati regionali sull'abbandono scolastico che, come dicevamo già ieri, si attesta su un preoccupante 15 percento, al pari di alcune regioni del Sud Italia.
Da alcuni anni ormai si sta valutando la possibilità di riconvertire l'antico e prestigioso collegio Saint-Benin, ceduto dal Comune di Aosta alla Regione tramite convenzione, trasformandolo in convitto, anche per via del vincolo esistente sul Saint-Benin di destinazione a struttura educativa per i giovani, ma i vincoli di carattere storico che gravano sul monumento non lo rendono idoneo a essere trasformato in scuola, come è stato evidenziato nello studio di fattibilità già commissionato dall'Assessorato all'istruzione e cultura con richieste di approfondimento tecnico da parte dell'allora assessora Emily Rini.
Interpelliamo quindi gli Assessori competenti per conoscere innanzitutto lo stato dei lavori relativi agli approfondimenti tecnici sulla fattibilità dell'intervento di riconversione del prestigioso collegio Saint-Benin in una moderna struttura convittuale, data proprio la prossimità con il Convitto Federico Chabod, quindi con la reale possibilità di ottimizzare tutti gli spazi comuni. Chiediamo poi se si possa prevedere, a questo punto in sede di variazione di bilancio, una specifica voce di spesa e di quale entità questa voce possa essere rispetto al duplice scopo, da un lato, di colmare una grave carenza di servizi correlati all'istruzione di cui potrebbe beneficiare l'intera popolazione scolastica valdostana e, dall'altro, di riqualificare un'area centrale della città di Aosta che ha ospitato nel tempo nientemeno che lo storico Collège de Saint-Benin du rue Jean-Boniface Festaz, uno dei più blasonati collegi religiosi, passato poi alla gestione laica, per oltre tre secoli centro di spicco e simbolo stesso della cultura valdostana, in particolare della sua classe dirigente che lì si formava. Il recupero totale del Saint-Benin meriterebbe senza dubbio tutta l'attenzione e la sensibilità di questo Consiglio e del Governo regionale.
Dalle ore 10:33 riassume la presidenza la presidente Rini.
Rini (Presidente) - La parola all'assessore Certan per la risposta.
Certan (ALPE) - Merci, collègue Pulz, vous avez reporté un argument qui est souvent à la une du Conseil régional, pas seulement dans cette législature. Vous avez bien repris et retracée toute l'histoire du Collège Saint-Benin et je la reprends très brièvement.
La Commune d'Aoste en 2010 a transféré le centre Saint-Benin à la Région, en demandant comme garantie la destination des activités éducatives et didactiques. La distribution actuelle des activités scolaires et éducatives entre les différents immeubles de la zone, nous le savons, n'est pas pleinement fonctionnelle. Quelques classes des lycées linguistique et scientifique occupent des locaux, qui pourraient être utilisés comme chambres destinées aux élèves, compte tenu aussi de la demande croissante des services d'hébergement pour les élèves des écoles secondaires de second degré. Si d'une part le pensionnat serait en mesure de s'agrandir, lorsqu'il pourra à nouveau occuper tout le bâtiment - je parle du Collège Federico Chabod - d'autre part, il faut attendre aussi que les travaux en cours au lycée scientifique soient terminés, pour comprendre si toutes les classes pourront rentrer dans les établissements originaires.
En 2013 une étude de faisabilité a été commissionnée - je crois qu'elle a été payé en 2015 - afin d'analyser les modalités de récupération de l'ancien prieuré aux fins scolaires et pour comprendre quels étaient les services qui pouvaient être installés dans le bâtiment du Saint-Benin. Les prévisions de cette étude étaient d'environ 6 millions 600 mille euros: elles prévoyaient des bureaux administratifs pour l'école, des espaces à dédier à l'Università della Terza Età , des espaces pour les expositions et les laboratoires didactiques, etcetera. Sur demande de la Surintendance aux études, on avait évalué aussi la possibilité de maintenir uniquement la destination de collège. Une des solutions prévues par l'étude permettrait d'avoir de 80 à 100 places à dormir, outre a quelques bureaux, et les couts de réalisation étaient estimés à environ 8 millions d'euros, donc avec des couts plus élevés déjà prévus. Ces analyses font penser que la destination de collège répondrait aux caractéristiques historiques de la structure et aussi à des caractéristiques fonctionnelles pour la zone dans laquelle s'insère le Collège Saint-Benin.
Les résultats de ces études devront faire l'objet d'approfondissement technique et d'analyse économique, compte tenu aussi des obligations de caractère juridique auxquelles l'édifice historique est soumis, afin de définir un plan d'aménagement de toute la zone destinée aux institutions scolaires et aux pensionnats, zone qui se trouve entre l'avenue du Conseil des Commis, les rues Jean-Boniface Festaz, rue Piave, rue Cretier, pour valoriser donc l'ensemble du Saint-Benin, en lui rendant un petit peu aussi sa valeur.
Pour ce qui est de la deuxième question, "se si intenda prevedere una specifica voce di spesa" direi ormai nel costruendo bilancio, negli scorsi esercizi finanziari non si è proceduto ad affidare le ulteriori fasi di progettazione, sia in considerazione delle limitate risorse disponibili, sia perché, nonostante i numerosi incontri intercorsi tra le parti interessate al recupero dell'edificio, non si è mai giunti a una decisione definitiva sull'utilizzo dello stesso.
Credo che sia necessario anche tenere conto del fatto che si aggiungono prospettive di decremento delle iscrizioni alle scuole secondarie di secondo grado attese per i prossimi anni. In questo momento è vero che i dati sono in aumento, però è altrettanto vero che nei prossimi anni, in particolare nel 2025 e 2026, per effetto del calo delle nascite (lo stiamo già vedendo negli asili nido e nelle scuole materne) sono previste prospettive di decremento. Poi è vero che parliamo di scuola secondaria, quindi è chiaro che dobbiamo tenere conto anche della concentrazione: decidere di tenere tutte le scuole ad Aosta, oppure fare altri poli scolastici in altri territori, potrebbe portare a fare scelte diverse.
È in virtù di queste valutazioni che, come maggioranza, dovremo - uso il futuro perché in questo periodo non ci siamo occupati del Collegio Saint-Benin - a breve fare degli incontri proprio per decidere se inserire e con quali priorità l'affidamento del primo livello di progettazione per la destinazione convittuale del collegio oppure no, e inserirlo nel piano della programmazione delle opere di edilizia scolastica che è in corso di elaborazione. Ci prendiamo l'impegno come Governo regionale di approfondire a breve, anche perché nel 2017, insieme ai colleghi Viérin e Restano, avevamo fatto delle valutazioni sull'utilizzo del Collegio Saint-Benin come convitto, ma anche come "quartier generale" o come base per i ragazzi studenti dell'ASIVA o comunque delle squadre sportive, in modo da poterli concentrare e dare loro un luogo di ritrovo - per coloro che frequentano le scuole superiori ad Aosta - che sarebbe organizzativamente più facile da poter far funzionare. Credo che l'ASIVA ripetutamente abbia sollecitato all'assessore Restano la necessità di avere un luogo in cui siano concentrati i ragazzi per una migliore gestione, quindi è una delle possibilità che avevamo preso in considerazione e che sicuramente è sul tavolo.
Ci prendiamo l'impegno di valutare e di cercare di valorizzare un polo educativo, non solo scolastico, culturale e storico della città, che a mio avviso merita più attenzione.
Présidente - La parole à la collègue Pulz pour la réplique.
Pulz (IC) - Ringrazio l'Assessora per la precisa e articolata risposta che le chiedo di poter avere per iscritto. Mi permetto di sottolineare ancora da un lato il forte disagio del Convitto regionale Chabod nel dover respingere ogni anno molte richieste di iscrizione che pervengono alla struttura e, dall'altro, il fabbisogno di accoglienza espresso in particolare dai nuclei familiari residenti nelle vallate lontane da Aosta, che non consentono agli allievi un pendolarismo quotidiano durante la lunghissima stagione invernale valdostana.
Il problema della carenza di strutture ricettive notturne e di spazi per lo studio assistito pomeridiano da personale educativo specializzato è importante. Stiamo parlando infatti di difficoltà a garantire l'imprescindibile diritto allo studio per tutti da parte del convitto regionale, che in presenza invece degli spazi necessari sarebbe perfettamente in grado di continuare a offrire il servizio di alta qualità, riconosciuto e molto apprezzato sul nostro territorio da anni, nonché fra l'altro sul territorio nazionale, dove il sistema dei convitti è noto per essere una delle eccellenze del troppo vituperato sistema scolastico italiano.
Convitto deriva non a caso dalla parola latina convictus, cioè luogo in cui si vive insieme, ci si forma a livello educativo e culturale come in una sorta di famiglia allargata, nella quale l'adolescente nel periodo più turbolento della vita ha modo di sviluppare tutta la sua intelligenza emotiva. Quindi noi non vediamo quale sistemazione migliore si potrebbe offrire a questa importante istituzione, se non attraverso il recupero dello storico Collège de Saint-Benin.
Crediamo che su questo progetto valga veramente la pena di investire finalmente risorse pubbliche, anziché sperperarle in altri progetti, come per esempio il polo Tzamberlet, riguardo al quale, dopo averne appreso la sospensione, non nascondiamo il nostro nutrito senso di vero sollievo. Quindi speriamo che le promesse molto proficue vengano mantenute e che davvero ci sia un lavoro approfondito in questo senso da parte del nuovo Governo regionale.