Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 242 del 20 dicembre 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 242/XV - Interrogazione a risposta immediata: "Chiusura dell'ambulatorio di sanità pubblica presso il consultorio di Variney nel Comune di Gignod".

Rini (Présidente) - Point 9.01 à l'ordre du jour. La parole au collègue Cognetta pour l'illustration.

Cognetta (MOUV') - Questa interrogazione chiede sostanzialmente al Governo regionale un fatto puntuale, e direi anche piuttosto increscioso. Da quello che ho appreso negli ultimi giorni parrebbe che l'ambulatorio di sanità pubblica di Variney nel Comune di Gignod sarà chiuso a partire dal primo gennaio del prossimo anno, quindi ormai tra pochissimi giorni. Visto che questo è un presidio sanitario territoriale che faceva una serie di attività - le ho descritte anche nelle premesse di questa interrogazione: ad esempio, le visite relative al rilascio della patente piuttosto che per il porto d'armi, oppure i certificati di idoneità varia, l'attività vaccinale e così via - io chiedo al Governo - tra l'altro la sanità ha un'enorme parte del budget del nostro bilancio, quasi un terzo - se si potesse soprassedere a questa chiusura e proseguire a tenere aperto questo presidio, anche per evitare lo spostamento di buona parte delle persone di quella vallata direttamente ad Aosta, continuando a farlo lavorare laddove stava già svolgendo la sua attività in modo egregio.

Presidente - La parola all'assessore Baccega per la risposta.

Baccega (UV) - I servizi che si sono ridotti in passato a Gignod riguardavano il dipartimento di psichiatria, che aveva già evidenziato una carenza organica piuttosto significativa. La stessa carenza si è creata negli ultimi tre anni per i medici igienisti, passando da tredici a cinque medici specialisti. Questo è anche dovuto a una questione che non c'è solo in Valle d'Aosta, ma in tutta Italia, a causa del pensionamento dei medici, del mancato turnover e soprattutto dei concorsi che sono andati deserti.

Al fine di garantire il mantenimento dell'erogazione dei servizi essenziali di vaccinazione, di profilassi e di controllo delle malattie infettive, dal primo gennaio effettivamente si procederà a razionalizzare l'attività incentrando il più possibile i poli vaccinali. Pertanto, a fronte di questa cessazione di attività, in alcune sedi, compresa quella di Variney, l'attività aggiunta che renderanno i medici igienisti in servizio permetterà il mantenimento del servizio vaccinale nei seguenti poli: Morgex, Saint-Pierre, Aosta, Charvensod, Nus, Châtillon, Verrès e Donnas, garantendo in tal modo i Livelli Essenziali di Assistenza vaccinali, a fronte di contenute contrazioni delle aperture ambulatoriali.

Contestualmente le altre attività ambulatoriali (certificazioni, patenti, porto d'armi, eccetera) verranno erogate negli ambulatori limitrofi. In Valle d'Aosta siamo ben distanti dalle medie di un ambulatorio di igiene, che sono previste ogni cinquanta/sessantamila abitanti, come avviene anche nelle realtà limitrofe. Quindi va detto che in questo caso i LEA vengono garantiti. I pochi giorni che ho avuto a disposizione per confrontarmi con la USL non mi hanno permesso di avere un quadro ancora preciso della situazione sul territorio; ho chiesto una relazione approfondita in questo senso, che poi eventualmente le potrò illustrare. Su questo argomento ho intenzione di ritornare con la struttura, per capire se ci sono degli elementi possibili per poter ritornare sull'argomento.

Presidente - La parola al consigliere Cognetta per la replica.

Cognetta (MOUV') - Il fatto che ci abbia rimesso Variney rispetto agli altri non mi fa affatto piacere, anche perché si può sicuramente trovare una soluzione alternativa, che le posso suggerire tranquillamente, ma che a questo punto sarà oggetto di una risoluzione che presenterò: si può spostare qualcuno degli operatori di Aosta per un breve periodo della settimana direttamente a Variney e continuare a fare questo servizio. Non è una cosa molto difficile né da organizzare né da fare. Anche perché, come dice giustamente lei, se ci fosse un presidio ogni cinquanta/sessantamila abitanti, in Valle d'Aosta li dovremmo chiudere praticamente tutti.

Pertanto o noi vogliamo veramente difendere le piccole comunità, come raccontiamo sempre, oppure stiamo dicendo delle fesserie, quando facciamo queste cose. Quindi, le ripeto, nonostante gli sforzi che lei sta facendo con l'acquisizione dei dati, le darò questo suggerimento con una risoluzione e vedremo se quest'Aula sarà disposta ad accettare questa soluzione.