Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 237 del 19 dicembre 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 237/XV - Reiezione di mozione: "Presentazione di un nuovo piano triennale regionale di politica del lavoro 2019/21".

Rollandin (Presidente) - Punto 6 all'ordine del giorno, la parola alla consigliera Pulz per l'illustrazione.

Pulz (IC) - La presente mozione, da me scritta a metà del mese di ottobre e che purtroppo non ha potuto mai essere discussa in quest'aula per via del clima politico avverso, potrebbe risultare ora superata dagli eventi in quanto il precedente governo ha approvato il conferimento di un incarico professionale per supportare gli uffici del Dipartimento politiche del lavoro nella predisposizione di un piano regionale, con la delibera di Giunta n. 1572, del 7 dicembre.

Penso comunque che valga la pena spiegare alla cittadinanza qualcosa su questo piano di politica del lavoro che rappresenta lo strumento programmatorio principale delle politiche del lavoro e della formazione in Valle d'Aosta. Gli strumenti previsti nel piano intendono contrastare la grave crisi occupazionale e contemporaneamente creare sviluppo e innovazione sul nostro territorio, attraverso un'integrazione delle politiche dell'istruzione, della formazione professionale e del lavoro con l'utilizzo di diverse fonti di finanziamento. Va sottolineato che il piano di politiche del lavoro ancora in vigore è quello risalente al 2012/14, approvato con delibera del Consiglio regionale del 21 giugno 2012. Il piano del 2012 è stato prorogato fino all'approvazione del nuovo piano triennale di interventi di politiche del lavoro. A distanza di sei anni e a fronte del periodo più difficile del mercato del lavoro regionale, a dicembre 2018 non è ancora stato approvato il nuovo piano. Il piano di politica del lavoro 2012/14, le cui linee erano in parte condivisibili, proponeva - cito - "una strategia d'azione a sostegno della ripresa economica che agisca su diversi versanti, coordinando le necessità emergenti dal territorio, i bisogni delle categorie più a rischio, le azioni tese a combattere l'emersione delle nuove povertà e lo sviluppo delle potenzialità del capitale umano maggiormente qualificato". Queste politiche a loro volta sono tradotte in azioni il più possibile concrete e misurabili secondo precisi obiettivi, tra cui per esempio quello di sostenere la ripresa delle imprese appartenenti ai settori maggiormente colpiti dalla crisi economico-finanziaria, la loro permanenza sul territorio regionale per favorire l'insediamento e lo sviluppo di nuove attività produttive. Quindi stiamo parlando di questioni importantissime. Incrementare le azioni a sostegno delle persone più vulnerabili, soprattutto quelle rese ancora più deboli dalla crisi economica in atto. Ancora favorire l'occupabilità, l'accesso degli inoccupati e dei disoccupati al mercato del lavoro, con particolare attenzione alle fasce più giovani della popolazione. La strategia del piano ne evidenzia il ruolo fondamentale di coordinamento, ma soprattutto d'indirizzo dello sviluppo delle politiche del lavoro per la società valdostana tutta. A sostegno dell'implementazione del piano devono concorrere altri strumenti, come i fondi strutturali, i finanziamenti tematici previsti a livello nazionale, nonché le risorse regionali, attraverso l'utilizzo sinergico di tutte le diverse fonti di finanziamento disponibili. Il piano di politica del lavoro deve rappresentare in maniera trasparente le politiche messe in campo dalla Regione.

Malgrado tutta questa centralità del piano di politica del lavoro, negli anni il finanziamento si è progressivamente ridotto, parallelamente alla grave caduta d'importanza attribuita dalla politica a questo fondamentale strumento che offre indispensabili analisi scientifiche dei dati di contesto. Siamo infatti passati dai 6.203.400 euro previsti dalla legge finanziaria del 2012 ai 5.958.300 euro stanziati nella finanziaria 2014, per scendere vertiginosamente nel 2018 prima a 3.757.000 euro previsti dalla legge finanziaria e poi agli effettivi 2.632.000 euro con la legge di variazione del 2018. Cifre davvero preoccupanti. Quindi appare ovvio e urgente, di fronte a questo quadro, la necessità di ritornare ad appropriarsi al più presto di un effettivo piano d'indirizzo programmatorio e a destinare tutte le relative indispensabili risorse, perché questo significa ripartire, individuare gli obiettivi e le modalità con cui contribuire allo sviluppo economico valdostano.

In questi ultimi anni la preoccupazione principale è stata ottenere la possibilità di usufruire sì di fonti di finanziamento sia a valenza comunitaria che nazionale, ma senza una precisa strategia complessiva di fondo che fosse supportata da analisi serie, appunto scientifiche. La visione che ne deriva (quello che sappiamo noi oggi del problema del lavoro, della disoccupazione, della questione giovanile) risulta una visione miope e perdente. È difficile infatti cercare di realizzare progetti efficaci ed efficienti, se non si conoscono le necessità del territorio. Il rischio in cui stiamo incorrendo adesso è quello di perdere ingenti risorse, perché manca ancora, ma dovrebbe arrivare, al momento una reale programmazione locale: l'individuazione di obiettivi condivisi, nonché il necessario coordinamento di tutti gli attori interessati e degli strumenti messi in campo. È quanto dicevamo quando abbiamo parlato dell'Agenzia del lavoro come strumento, che però va inserito in un piano globale di politiche del lavoro.

Quindi con questa mozione, che conserva comunque tutto il suo valore, noi continuiamo a chiedere che il Consiglio regionale impegni il governo regionale a procedere con la presentazione alla Commissione competente e al Consiglio tutto di questo nuovo piano triennale regionale di politica del lavoro 2019/21 e anche a voler precisare ora tutte le relative risorse finanziarie indicate in bilancio sia per la stesura del piano che per il finanziamento delle misure che in quel piano saranno previste. Poi la mozione sottolinea l'impegno da parte del Governo regionale a varare questo nuovo piano entro e non oltre novanta giorni dall'approvazione di questa mozione.

Presidente - La parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (UVP) -. Dispiace esordire con un paio di mozioni che avrei avuto piacere di discutere magari tra qualche giorno, anche per avere il tempo di portare in aula argomenti più concreti. In ogni caso con l'impegno del DEFR di questa mattina il Governo e la maggioranza hanno decisamente tracciato una strada, al di là della discussione IRAP/IRPEF; sul lavoro vogliamo portare avanti con forza una strategia che deve passare attraverso gli atti programmatori e anche attraverso nuovi strumenti. Ce lo siamo detti, il piano della politica del lavoro che noi vediamo un po' come un piano regolatore del lavoro per il futuro, perché è necessario avere ben chiaro dove concentrare gli sforzi per i lavoratori di oggi, i disoccupati di oggi, ma soprattutto per i giovani di domani. È necessario che lavoro, scuola ed enti di formazione si parlino, per far sì che i ragazzi, la nostra infanzia possa cominciare a fare percorsi di studio dove trovare delle risposte future nel mondo del lavoro. La volontà è quella di costruire un documento che sappia guardare ai bisogni di oggi, alle necessità dell'occupazione di oggi, ma soprattutto alla visione del domani.

Come dicevo questa mattina, convocherò nel più breve tempo possibile l'organo che disciplina e che mette insieme tutti i soggetti che si occupano di lavoro (lo faremo entro metà gennaio) e, allo stesso tempo, stiamo mettendo in ordine tutta una serie di azioni iniziate con l'attività dell'Assessore che mi ha preceduto e che, al di là delle scelte politiche che dipendono dal ruolo e dalle azioni che si mettono in campo, è iniziato proprio per cominciare a mettere un po' di ordine rispetto ad alcuni argomenti che sono oggi di difficile gestione.

Lei ha citato il fondo sociale, sappiamo bene il problema che abbiamo ereditato a questo punto e il lavoro che c'è da fare per mettere in ordine la programmazione futura. Rimangono da destinare quasi 30 milioni di euro di FSE, e sono soldi importanti che, senza una buona organizzazione alla base, ma soprattutto, senza degli obiettivi chiari ai quali mirare nell'utilizzo di questi fondi, rischiano di essere fondi che poi non creano quel beneficio che un po' tutti immaginiamo che debbano creare.

La nuova organizzazione dell'Assessorato insieme agli Affari europei e, allo stesso tempo, le Finanze insieme alle Attività produttive ci permetteranno forse di garantire un lavoro corale, seppur su più Dipartimenti, per far sì che formazione e investimenti trovino le loro risposte. Entro novanta giorni saremmo bugiardi a impegnarci per portare un piano della politica del lavoro. L'impegno che ci prendiamo oggi è quello di venire rapidamente in Commissione, se ci convocherete, a portarvi i documenti, strategie e quello che servirà per fare un lavoro che dovrà essere corale. Un piano delle politiche del lavoro non può che essere fatto attraverso un'azione che dia la possibilità a tutti di esprimersi con le proprie sensibilità e con le proprie idee. Quindi preannuncio, e mi dispiace, un voto di astensione alla mozione, ma un voto di pieno impegno politico rispetto agli obiettivi che voi avete citato.

Presidente - La parola alla consigliera Russo.

Russo (M5S) - L'assenza di un piano di politica del lavoro che rappresenta lo strumento programmatorio principale delle politiche del lavoro e della formazione in Valle d'Aosta per gli anni 2015/17 ci preoccupa, e non poco. La pianificazione degli obiettivi e il loro monitoraggio ? che deve essere presente in tutti gli ambiti in quanto siamo chiamati a scegliere e ad agire nel bene della comunità ? è essenziale e fondamentale poiché ci garantisce di stare al passo con i continui cambiamenti che caratterizzano questo periodo, che ci obbligano a modificare in continuazione le azioni, al fine di rispondere ai bisogni reali dei cittadini che si evolvono.

La prima cosa che mi sono chiesta davanti alla lettura dell'articolato piano 2012/15 è prima di tutto se e come è avvenuto il controllo degli obiettivi prefissati nel piano di politica del lavoro, perché solo partendo da una precisa analisi di ciò che è funzionato o meno nelle politiche del lavoro di questi anni saranno definite le scelte per il prossimo triennio. Mi chiedo e vi chiedo come sia possibile che nella scorsa legislatura, in cui si sono succeduti tre governi, come si sia proceduto senza un piano, cioè senza degli obiettivi precisi.

Un primo passo, secondo noi, è quello di utilizzare una solida evidenza empirica sulla dimensione dei problemi da affrontare e sull'efficacia delle soluzioni adottate fino a oggi per tentare di risolverli, utilizzando in modo proficuo i dati presenti nel nostro osservatorio economico e sociale. In secondo luogo è necessario potenziare la ricerca e l'analisi puntuale dei dati raccolti nei vari ambiti. In particolare è fondamentale un sistema di monitoraggio costante e continuo dell'esigenza del mercato del lavoro affinché sia identificabile l'offerta formativa necessaria.

Come hanno detto i colleghi Pulz e Bertschy, continuo a ritenere fondamentale l'importanza della definizione del controllo e della valutazione delle risorse economiche a disposizione che si vogliono investire, quindi fondi europei, fondi regionali e fondi nazionali. Spero riusciremo assolutamente a scegliere le strategie e gli ambiti su cui lavorare e investire, non solo economicamente. Alcuni dati interessanti secondo me potrebbero essere l'analisi dei dati sui lavoratori disoccupati esclusi dagli ammortizzatori sociali e senza sostegno al reddito, più un approfondimento valutativo sulle politiche regionali di sostegno al reddito. Potrebbero essere sono le nuove competenze in ambiti che per noi sono molto importanti, quindi: l'innovazione 4.0 per imprese e industrie, l'agricoltura nelle aree montane, l'economia verde e la crescita sostenibile, l'invecchiamento della popolazione e il sistema sanitario, il libro bianco sulle politiche sociali, e dico bianco perché mi piacerebbe ci fosse una visione nuova delle politiche sociali, e l'ambito dell'istruzione al lavoro.

Presidente - La parola alla consigliera Pulz.

Pulz (IC) - Vorrei ringraziare l'assessore Bertschy e la collega Maria Luisa Russo che sono intervenuti con osservazioni, penso però che questo piano di politica del lavoro 2019/21 sia sempre più urgente in questo frangente storico così turbolento per il mercato del lavoro che stiamo vivendo; non possiamo continuare a ristagnare sulla situazione, ormai lontana, del 2012 senza rigorosi dati di analisi scientifica aggiornati e affidabili. Le risorse vanno fatte confluire là dove ci sono emergenze e il lavoro è in questo momento l'emergenza, e noi tutti dovremmo dedicare tutti i nostri sforzi, le nostre energie per i giovani e per la società valdostana tutta, che in pochi anni ha visto mutare completamente il suo volto a causa proprio dell'assenza di progettualità e di lungimiranza della classe politica precedente, quando i milioni cadevano dal cielo come la neve a Natale.

Sulla parte relativa alle risorse da investire, crediamo che lo sforzo in bilancio nell'ottica del benessere sociale sia ciò che il nostro territorio merita per poter evitare nuovi fenomeni di spopolamento e di migrazione, in parte peraltro già in corso, che ha ben conosciuto la Valle d'Aosta in passato con emigrazioni storiche in Svizzera, in Francia, in America del Nord e del Sud.

Le chiedo, Assessore Bertschy, se non sia possibile per il suo gruppo votare a favore di questa mozione con qualche modifica dell'impegnativa finale. Possiamo rivedere la tempistica. Se volete, anziché novanta giorni ne possiamo mettere novantadue o anche novantatré. Le chiedo se non è possibile ripensare a questo impegno comune per quella che è sicuramente l'emergenza ineludibile in questo momento.

Presidente - La parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (UVP) -. Ringrazio per la disponibilità e anche per gli argomenti portati in aula che saranno comunque oggetto di analisi nel lavoro che faremo. Il problema non sono i novantadue giorni, a nostro avviso in questo momento è molto più importante passare i prossimi giorni a costruire dati e io mi impegno a mettere a disposizione di tutti i gruppi la documentazione che avremo a disposizione, e fare una buona fase di analisi. Prendiamoci il tempo di gennaio per fare questa fase di analisi, per poi procedere alla realizzazione di un piano che, per i tempi che immagino, deve arrivare sicuramente nella prima parte dell'anno nuovo. Non sono in grado di dire quanto tempo prenderà la consultazione, il negoziato con tutti gli attori e credo che in questo senso, se ci sarà la collaborazione, non è qualche giorno in più che creerà le difficoltà, piuttosto il lavoro che saremo capaci di fare per preparare questo piano sarà molto più importante del tempo in cui lo realizzeremo. Quindi questi saranno giorni di lavoro e i documenti che avrò a disposizione saranno documenti che vi metterò a disposizione, al di là del lavoro in Commissione, perché almeno, quando si potrà partire, si cercherà di lavorare tutti insieme da una base comune. Quindi ci asterremo, ma da parte nostra già nel mese di gennaio, se ci sarà la volontà di convocarci in Commissione, porteremo tutto quello che è necessario per lavorare.

Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento, metto in votazione la mozione.

La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti : 17

Favorevoli: 17

Astenuti: 18 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Morelli, Nogara, Restano, Rini, Rollandin, Sorbara, Testolin, Viérin)

Il Consiglio non approva.

Come concordato nella Conferenza dei capigruppo, chiudiamo i lavori della seduta odierna, lavori che riprenderanno domani alle ore 9:00.

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La seduta termina alle ore 20:08.