Oggetto del Consiglio n. 232 del 19 dicembre 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 232/XV - Ordine dei lavori.
Distort (Presidente) - La parola all'assessore Bertschy per mozione d'ordine.
Bertschy (UVP) - Per mozione d'ordine o per fatto personale collettivo della maggioranza, non so quale delle due possibilità. Ritengo che in una giornata di lavoro dove la maggioranza forse non ha accolto tanti emendamenti, però ha dimostrato buonsenso, a partire da questa nomina della Paritetica, a lavorare per una Commissione congiunta sulla legge per i professionisti, ci sono due fatti che stonano un po' in quest'aula: un comunicato della Lega che annuncia che lavorerà alla legge per gli organi professionali da sola, quando qui si è convenuto di ritirare un emendamento e di lavorare tutti insieme in Commissione, ma soprattutto l'altro fatto che dispiace è che è stato usato lo stratagemma dell'emendamento per raccontare una falsità che non è avvenuta in aula. Parlo del collega Manfrin, ora assente. Nella riunione di maggioranza, nell'analisi degli emendamenti, avevamo anticipato che sarebbe successo che si sarebbe cercato di dire all'opinione pubblica che si sarebbero confusi i due piani, quello dell'aiuto alle famiglie delle vittime sul lavoro e quello dell'aiuto ai carcerati e, dopo aver approvato il bilancio, il collega Manfrin scrive su Instagram: "Ho chiesto di destinare quei soldi alle famiglie delle vittime degli infortuni sul lavoro che invece non hanno avuto alcun finanziamento. UV, UVP, ALPE e soci hanno preferito i carcerati". Se la correttezza che è all'interno di quest'aula, la correttezza di un eletto è questa, direi che forse non è neanche il modo di approcciarsi al dialogo. Io spero che questo non appartenga a tutti i componenti della Lega, che questo non sia il modo di lavorare con il quale vogliamo andare avanti. La disponibilità c'è stata a confrontarsi, a dialogare su una Commissione importante. Se poi si vuole restituire ai cittadini un messaggio che è esattamente l'opposto di quello che è avvenuto, ma l'avevamo previsto, quindi l'abbiamo messo alla prova, collega Manfrin, il tranello glielo abbiamo atteso noi: lei ha fatto esattamente quello che noi pensavamo che facesse e non è così che si fa.
Dalle ore 18:40 assume la presidenza la Presidente Emily Rini.
Rini (Presidente) - La parola al consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Vorrei ribadire e comunicare le mie aperture o comunque un tentativo di chiedere sempre di smorzare i toni. Io capisco che magari qualcuno si è sentito toccato in generale o quant'altro e penso che purtroppo spesso l'utilizzo dei social e della stampa con funzioni di natura politica avvenga da qualsiasi parte della barricata per qualsiasi motivo, quindi non voglio assolutamente banalizzare un richiamo importante, perché comunque quest'aula deve dimostrare prima di tutto una certa serietà, però dall'altro lato mi si permetta semplicemente di lasciare ai social quel che è dei social e lavorare in questo Consiglio sui temi che sono di questo Consiglio. Solo questo mi sia permesso, io che faccio spesso aperture, e le ho fatte, chiedo che comunque tutti lavorino per il bene della Valle in questo Consiglio.
Presidente - La parola al consigliere Ferrero.
Ferrero (MOUV') - Per mozione d'ordine. Io ho sentito parlare di fatto personale collettivo, volevo sapere se negli ultimi venti minuti è cambiato il regolamento e volevo sapere se i lavori di questa assemblea sono ancora regolati dal regolamento che è attualmente vigente o se pure, per il fatto che uno dei colleghi siede tra i banchi della Giunta, può dare luogo a un regolamento creativo senza che poi ci siano i presupposti. Se ci sono i presupposti, ognuno può intervenire. Se facciamo i comunicati stampa all'interno del Consiglio, quando dobbiamo invece trattare i punti all'ordine del giorno, penso che questa cosa sia inutile e sia poco produttiva anche per la nostra attività. Comunque non riesco a capire e a inquadrare in che articolo del regolamento si possa inserire l'intervento dell'assessore Bertschy.
Presidente - Consigliere Ferrero, io apprezzo sempre la sua vena pungente e ironica, ma credo che in questa circostanza poco si adatti, perché credo che il contesto sia piuttosto serio. Il collega Bertschy ha chiesto la parola per fatto personale e lo ha definito "collettivo" perché credo che quello che è accaduto che io, nel ruolo di Presidente del Consiglio, condanno da chiunque provenga un certo tipo di utilizzo dei social, quando il contenuto di questi messaggi che lanciamo riguardano i lavori di quest'aula. Non lo dico ad un collega in particolare, ma faccio mio anche quanto detto dal collega Aggravi prima. Lo dico a tutti i trentacinque colleghi eletti, ricordiamoci sempre il ruolo che ricopriamo e ogni volta che esponiamo e ci permettiamo anche di fare delle affermazioni, tanto più sui social di cui conosciamo la velocità con cui passano i messaggi, ricordiamoci sempre degli oneri e degli onori che abbiamo nel ricoprire questo ruolo. Quindi questo me lo consenta. Il collega Bertschy ha coniato questo termine "collettivo" semplicemente perché credo che abbia urtato la sensibilità di diversi eletti, collega Ferrero, ma ha parlato a pieno titolo per un fatto personale. Poi non era dovuta una discussione, abbiamo deciso, proprio per dare modo a tutti di esprimerci, di aprirla in un'ottica di estrema trasparenza e democrazia. Però chiedo davvero che ognuno di noi possa svolgere al meglio e rendere onore al nostro ruolo, al di là delle appartenenze politiche.
La parola alla consigliera Nasso.
Nasso (M5S) - Mi accodo anch'io a quanto ha detto chi mi ha preceduta. Io sono, come molti di voi sapranno, una assidua frequentatrice dei social, ma cerco sempre di usarli con quell'onestà intellettuale che ha un po' contraddistinto i lavori di questi giorni e mi sono sentita un po' ferita dal post del collega Manfrin, perché qui passa un'informazione sbagliata e anche un po' pericolosa e mi viene da dire anche poco sensibile per quelle persone che magari una vittima sul lavoro in casa ce l'hanno e quindi proprio, e lo dico prima da cittadina e poi da eletta, e penso di parlare a nome anche del mio movimento, così non si fa. C'è un limite a tutto. Io uso i social quotidianamente, penso che molti di voi lo sappiano, quindi grazie, Presidente, per aver ritagliato questo piccolo spazio per approfondire la questione.
Presidente - La parola alla consigliera Minelli.
Minelli (IC) - Concordo pienamente con quanto ha detto la collega Nasso e credo di interpretare il pensiero anche di altri Consiglieri dicendo che l'espressione utilizzata dal collega Bertschy per fatto personale è qualche cosa che in questo contesto non era assolutamente sbagliato, perché personalmente mi ritengo offesa, come penso anche molte altre persone, da questo post. Quindi il fatto personale è collettivo.