Oggetto del Consiglio n. 167 del 17 ottobre 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 167/XV - Interrogazione: "Individuazione di soluzioni per promuovere lo sviluppo turistico invernale del Comune di Champorcher".
Fosson (Presidente) - Alla presenza di 31 Consiglieri, iniziamo la seduta pomeridiana.
Point 6 à l'ordre du jour, la parole à l'assesseur Restano.
Restano (AC-SA-PNV) - Premettendo che la Monterosa Ski in più occasioni aveva manifestato la volontà di smantellare alcuni impianti del comprensorio sciistico di Champorcher, in particolare lo skilift baby e la sciovia alla Madeleine, con l'interrogazione presentata dalla collega Minelli si chiede se l'Assessore è a conoscenza di questa situazione e se sono stati presi contatti con gli amministratori locali e la società Monterosa Ski. Questo altresì rilevando un aumento del costo dello skipass e sottolineando gli investimenti che la Monterosa Ski sta effettuando all'interno di un altro comprensorio facente parte della stessa società.
Il Governo è a conoscenza di questi fatti, però vorrei premettere che nel corso della precedente legislatura abbiamo più volte avuto occasione di discutere di questo argomento, in particolar modo proprio il sottoscritto ebbe modo di presentare direi almeno quattro interpellanze e una mozione proprio sui temi che lei ha richiamato. In particolar modo ci siamo soffermati sullo snow-park, sulla necessità di ripristinare un parco per l'utilizzo della tavola dello sci, cioè un parco giochi che veniva gestito dallo sci club locale e di ripristinare l'attività dello sci-alpinismo; c'eravamo infatti interessati e confrontati proprio sulla situazione dello skilift Madeleine, dove trovano lo spazio per allenarsi le squadre nazionali di sci, e della situazione del baby che ? come giustamente lei ha sottolineato ? in alcune occasioni l'amministratore della società aveva evidenziato la necessità di sostituire con un tapis roulant . Si era poi parlato della necessità di terminare i lavori dell'innevamento della stazione sciistica e anche di vari incontri che il presidente della società Monterosa aveva effettuato nel tempo, proprio in quel di Champorcher. Il tutto era terminato con una mozione approvata all'unanimità dall'Assemblea consiliare dove si addiveniva alla necessità di terminare l'innevamento programmato della stazione.
Quanto detto trova riscontro nei piani aziendali della Monterosa 2013 e 2018, dove vengono indicati i possibili investimenti della società. In particolar modo, a riguardo dell'impianto Madeleine nell'anno corrente era previsto un investimento di 100 mila euro e per il baby di 10 mila euro, sennonché alla pagina successiva di questo piano, nelle possibili opzioni per arrivare a ulteriori risparmi o conclusioni di questa relazione, parlando al condizionale in merito alla stazione di Champorcher, si ipotizzava, per la sopravvivenza dell'intera stazione della sciovia baby e della Madeleine, la sostituzione del baby con un tapies roulant e la chiusura della Madeleine. Tutto ciò appariva in contrasto con quanto indicato nel prospetto di cui prima vi ho parlato. Sullo stesso piano degli investimenti invece trova riscontro ? mi sembra per un importo pari a 2,3 milioni di euro come emerge anche nella mozione discussa a suo tempo ? il piano di completamento dell'innevamento.
Dopo questa dovuta premessa, nel rispondere devo anche dire che nel corso di questa estate la società ha presentato in ritardo alla struttura competente dell'Assessorato i documenti necessari per l'istruttoria di proroga dei due impianti di cui discutiamo; vista però l'importanza strategica per l'intera vallata di Champorcher di due impianti funiviari ? visto quanto anche indicato nel prospetto degli investimenti, una sorta di dicotomia nel piano aziendale ? che svolgono funzioni di trasporto per gli sciatori principianti e per gli sciatori esperti, e per quanto riguarda Madeleine anche per atleti in allenamento, l'Assessorato, in accordo con il Dipartimento legislativo della Regione, proporrà un articolo normativo che permetta di ripresentare le richieste di cui stiamo parlando, salvaguardando così la sicurezza del trasporto degli impianti prima di questa stagione invernale.
Quindi, con la norma che penso discuteremo nel prossimo Consiglio regionale, andremo a salvaguardare l'operatività della stazione. Tenendo conto anche dei 2,3 milioni di euro da investire nei prossimi anni, rimane sicuramente la necessità di ripensare l'architettura generale del comprensorio, che è nato in un'epoca dove l'offerta invernale era profondamente diversa da quella che oggi è necessario dare all'utenza. Gli impianti a fune infatti non avevano allora grandi capacità di trasporto e i costi di gestione in rapporto ai guadagni erano meno impattanti. Adesso bisognerà fare uno studio diverso, una progettazione diversa, un piano diverso degli investimenti per il futuro anche tenendo conto del ruolo che noi vorremo dare alle società degli impianti a fune perché, se le vediamo come un'azienda e quindi con l'obbligo - come prevede la normativa europea - di addivenire a un utile o al pareggio di bilancio, per alcune stazioni sarà un'impresa quasi impossibile.
Bisognerà confrontarsi con gli organi dello Stato e con la FINAOSTA, per capire quali siano gli interventi necessari a salvaguardare il ruolo fondamentale di quelle stazioni, che non è produrre un utile ma dare un'opportunità di sviluppo a un territorio per quanto riguarda tutte le stazioni e non necessariamente e solamente per quella di Champorcher. La riflessione che dovremo fare è proprio questa: sarà necessario distinguere le grandi stazioni da quelle piccole ? come avviene in altre regioni ? o proseguiremo su questa strada, ben sapendo che le piccole stazioni potrebbero non garantire i necessari introiti per arrivare al pareggio di bilancio? Questa è una riflessione molto importante che ci toccherà fare.
Per quanto riguarda invece il costo dei giornalieri che lei ha richiamato nelle premesse, se prendiamo a parametro la lunghezza delle piste, esse sono in linea con le altre piccole stazioni del comprensorio, mi riferisco a Gressoney-Saint-Jean, a Brusson e ad Antagnod. Quindi l'aumento che lei ha richiamato le ha rimesse in linea, anzi se guardiamo il costo chilometrico Gressoney-Saint-Jean e Brusson sono a 3,44 e 3,19 mentre Champorcher è a 2,49; ma se la valutiamo dall'altro punto di vista, si può ritenere il prezzo elevato perché, essendo una piccola stazione in una località distinta rispetto alle altre, viene disincentivato il raggiungimento di questa stazione a favore di stazioni facenti parte della stessa società che offrono una possibilità di utilizzo maggiore e un chilometraggio maggiore di piste. Questa è un'ulteriore riflessione che la parte politica può fare, ma deve anche rispettare l'autonomia della società che ha gli organi preposti per fare queste valutazioni e per decidere, a norma di legge, la politica tariffaria. Al di sopra di tutto noi abbiamo una norma che permette alle stazioni di scegliere la politica tariffaria, rimanendo ovviamente nei limiti della normale concorrenza.
In conclusione, riassumendo la mia risposta rispetto a quanto da lei richiesto, siamo al corrente, siamo intervenuti, lo faremo con una normativa ad hoc e i contatti con gli amministratori locali e con gli amministratori della Monterosa sono stati presi proprio per arrivare a presentare questa norma.
Presidente - La parola alla consigliera Minelli per la replica.
Minelli (IC) - Prendiamo atto che c'è una volontà dell'Amministrazione regionale di dialogare con gli amministratori locali e di aprire una discussione con la società Monterosa Ski.
La prima domanda della mia interrogazione era in realtà una domanda retorica: siamo a conoscenza del fatto che lei, Assessore ? insieme al collega Fosson ? si è occupato di questo argomento lo scorso anno, in particolare con l'interpellanza del 15 marzo 2018 che, nella sostanza, è molto simile all'interrogazione che ho presentato. Quello che vorrei far notare è che l'articolo 5 del disegno di legge n. 9 parla proprio della vita tecnica delle sciovie che è prolungata per un periodo massimo di quattro anni, previa verifica entro l'inizio della stagione invernale 2018. Da questo articolo si potrebbe evincere che questa sciovia, e anche lo skilift, se non ci sarà la volontà della società di eliminarli, potrebbero avere una durata di questo periodo. Sappiamo però che questi due impianti sono obsoleti, sono in cattive condizioni, quindi in realtà questo è un problema: come lei ricordava, la società ha i suoi organi, ma è una partecipata, quindi la Regione è membro di questa società, e se non ci sarà la volontà della società d'intervenire nell'immediato anche su queste strutture, questo causerà un problema grosso alla comunità di Champorcher, perché sappiamo che ? con tutti i limiti che possono avere una piccola comunità e un piccolo comprensorio sciistico ? per la popolazione e per chi ci lavora, la stazione è sicuramente importante per la normale attività sia dei maestri di sci che di vari commercianti, che in questi anni hanno investito per offrire un servizio migliore ai turisti e agli amanti dello sci alpino.
Io credo che la Regione debba fare un discorso molto preciso con la Monterosa Ski; lei diceva: "Bisognerà capire se le piccole località dovranno rientrare in una serie d'interventi di concezione diversa rispetto a quella del grande comprensorio", sta di fatto che in questo momento c'è una società che si occupa di tutte le stazioni a cui la Regione ha destinato investimenti cospicui, e parlo dei 5 milioni impiegati per l'innevamento ad Ayas, dei 16 milioni per la funivia del Crest; e ci sono sì 2 milioni per l'innevamento artificiale anche a Champorcher, però sono lavori previsti su un tempo più lungo. Nell'immediato si chiudono degli impianti piccoli come questo, e nella località la situazione si fa drammatica.
Prendo atto comunque del fatto che ci sia la volontà di dialogare, mi auguro però che ci sia anche una pressione da parte della Regione sulla società perché tenga in conto le realtà dei comprensori più piccoli, perché altrimenti continuiamo a privilegiare chi già sta meglio perché ha infrastrutture sicuramente diverse.
Mi aspetto, ancora una volta, che nella nostra regione ci sia davvero un'attenzione particolare per realtà minori, ma non per questo meno degne di attenzione.