Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 156 del 4 ottobre 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 156/XV - Approvazione di una mozione: "Predisposizione di un piano di azione regionale per incentivare gli "Acquisti verdi"".

Fosson (Presidente) - La parola alla consigliera Russo per l'illustrazione del punto 34.04 all'ordine del giorno.

Russo (M5S) - La presente mozione tratta della predisposizione di un piano di acquisti verdi che è attivo in quasi tutte le regioni italiane; inoltre mi sembra che nella precedente legislatura questo tema sia stato trattato, anche se con altri accenti.

Vorrei iniziare con l'illustrazione del tema. Gli acquisti verdi pubblici sono un importante strumento di politica ambientale che intende favorire lo sviluppo di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica, contribuendo in modo determinante al raggiungimento degli obiettivi delle principali strategie europee, tra cui: salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente, protezione della salute umana, utilizzo razionale delle risorse naturali e la promozione dell'economia circolare.

Una pubblica amministrazione che intraprende la strada degli acquisti verdi s'impegna a razionalizzare acquisti e consumi e a incrementare la qualità ambientale delle proprie forniture e dei propri affidamenti. Inoltre gli acquisti verdi si legano a un altro validissimo presupposto: la valutazione del ciclo di vita dei prodotti: dall'estrazione e trasformazione delle materie prime fino alla produzione, al trasporto, all'utilizzo e allo smaltimento finale.

È possibile utilizzare la valutazione del ciclo di vita dei prodotti ? ovviamente questo sarebbe il grande obiettivo ? per supportare i processi decisionali o strategie di politica ambientale, quali per esempio: la mobilità, il turismo, i rifiuti e l'edilizia. In questo ambito sono presenti numerosi riferimenti normativi: c'è la direttiva 2004/18 della Comunità europea che riconosce la possibilità d'inserire la variabile ambientale come criterio di valutazione dell'offerta, c'è il decreto interministeriale del 2008 che, in particolare all'articolo 2, reca la disciplina dei criteri minimi ambientali. Attualmente le categorie di prodotto per le quali approvare dei criteri ambientali minimi (CAM) sono oggi diciassette.

In realtà l'elemento più importante si ritrova nel nuovo codice dei contratti pubblici, in particolare all'articolo 34, in cui gli acquisti verdi pubblici e quindi l'adozione dei criteri ambientali minimi negli appalti pubblici non è più uno strumento volontario, ma è obbligatorio per forniture, servizi e lavori di qualsiasi importo.

L'articolo 34 inoltre prevede che le stazioni appaltanti contribuiscano al conseguimento degli obiettivi ambientali previsti dal piano di azione nazionale per gli acquisti verdi, attraverso l'inserimento nella documentazione progettuale di gara almeno delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei CAM. Inoltre, al fine della stesura dei documenti di gara per l'applicazione del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, le stazioni, ai sensi dell'articolo 95, appaltanti devono tenere in considerazione i criteri premianti inclusi nei CAM, approvati dal Ministero dell'ambiente.

Io non vorrei annoiarvi, ma in un secondo vi vorrei, per esempio, illustrare che cos'è un criterio minimo ambientale per l'affidamento del servizio di sanificazione per le strutture sanitarie e per la fornitura di prodotti detergenti. Questo è uno dei diciassette criteri minimi ambientali obbligatori. In questa scheda che è di dieci pagine, cambia ovviamente a seconda del tipo di prodotto, c'è: l'oggetto; la selezione dei candidati, in questo caso possono partecipare all'appalto solo società che hanno un certo tipo di certificazione; le specifiche tecniche, e quindi in questo caso la lista esatta dei detergenti ecolabel che possono essere utilizzati per sanificare le strutture sanitarie; le clausole contrattuali: come deve avvenire la formazione del personale, quali sono gli altri prodotti sanitari che si possono utilizzare, come avviene la gestione dei rifiuti e poi c'è l'aspetto di cui vi parlavo prima che sono i criteri premianti, che secondo me ha tutto il suo valore. In questo caso, per esempio, il criterio premiante è il contenimento dei consumi energetici e degli altri impatti ambientali.

Inoltre anche le imprese devono conformare i propri prodotti e i servizi ai criteri ambientali per poter partecipare alle gare per forniture e servizi. In effetti, per favorire questo aspetto, il codice dei contratti pubblici all'articolo 93 prevede che l'importo della garanzia che le società devono dare per partecipare alle gare d'appalto è ridotta dal 30 al 50 percento. Quindi è evidente che la direzione vuole essere questa.

Vi riporto ancora questo dato, poi arrivo all'oggetto della mozione: a marzo del 2018, quindi recentissimo, il Ministero dell'ambiente ha firmato un protocollo d'intesa con l'ANAC, che garantirà la corretta applicazione nelle gare d'appalto e le indicazioni contenute nel codice degli appalti sull'obbligo di applicazione dei criteri ambientali minimi.

Come ho già detto all'inizio, quasi tutte le Regioni hanno implementato un piano d'azione per i GPP e le ultime sono state il Friuli-Venezia Giulia, l'Emilia-Romagna, il Lazio e la Lombardia.

Con questa mozione chiediamo alla Giunta regionale: di predisporre un piano d'azione della Regione autonoma Valle d'Aosta per gli acquisti verdi, quindi nelle procedure di acquisto la scelta deve essere indirizzata su prodotti, beni e servizi a ridotto impatto ambientale, meno inquinanti e meno dannosi per la salute; chiediamo di predisporre azioni finalizzate a orientare e a sensibilizzare l'attenzione degli enti locali in questa direzione e chiediamo di monitorare l'impiego e l'attuazione degli acquisti pubblici verdi nelle procedure d'appalto da parte della pubblica amministrazione tramite un ufficio specifico.

Presidente - Apro la discussione generale. Non ci sono interventi, la parola all'assessore Borrello per la replica.

Borrello (AC-SA-PNV) -. Questa è una tematica trasversale che va a toccare le figure all'interno dell'Amministrazione di per sé è una tematica di carattere ambientale ? ci siamo confrontati con il collega Gerandin ? ma risponderò io in quanto titolare del dicastero che ha in sé la Stazione unica appaltante e la CUC.

Ho avuto già modo di interagire con lei per quanto riguarda le considerazioni di carattere generale e la bontà dell'iniziativa che lei ha prodotto, ho già anche avuto modo di verificare, ci siamo anche già confrontati rispetto agli aspetti di carattere normativo inseriti all'interno di questo percorso da lei annunciato ed enunciato; l'Amministrazione regionale ha già attuato delle iniziative in tal senso, con anche tutta una serie di opere di sensibilizzazione e di azioni congressuali dal 2011 per poter sensibilizzare sia l'Amministrazione che i cittadini rispetto a questa tematica ambientale. Per questo è importante determinare delle azioni che siano nobili, che vadano nell'ottica di educare ? quella buona prassi di educazione anche per le imprese valdostane ? al fine di aumentare il livello di sostenibilità ambientale.

Le chiederei di modificare leggermente l'impegnativa al fine di definire un gruppo di lavoro che vada a implementare quell'azione che è già in essere ? tenendo conto della delicatezza e della molteplicità dei fattori elencati (diciassette punti) ? e che vada ad attivare quell'azione secondo "prassi ed educazione" per quanto riguarda le imprese valdostane che si possono allineare ai livelli di sostenibilità ambientale.

Concludo con un passaggio legato alla CUC e quindi anche all'INVA. Al fine di monitorare l'impiego e l'attuazione degli acquisti pubblici verdi nelle procedure d'appalto nella pubblica amministrazione, che rispettano i criteri di sostenibilità ambientale ? come espressamente richiesto dall'Autorità di vigilanza dei contratti pubblici (ANAC) ? l'Assessorato territorio e ambiente, di concerto con l'Assessorato ai lavori pubblici, ha richiesto alla struttura regionale competente di prevedere un applicativo INVA per la gestione delle schede nell'Osservatorio regionale, in modo tale da prevedere un'evidenza obbligatoria che connoti gli appalti che applicano i criteri di GPP.

Come emerge dalla sua e dalla mia illustrazione, la materia è di sicuro interesse e di grande attualità, non soltanto nella fotografia dello stato dell'arte, ma nella predisposizione di un piano che possa andare a migliorare la buona prassi rispetto alla sostenibilità ambientale.

La materia è puntualmente disciplinata sia a livello comunitario che nazionale e ovviamente gli obiettivi minimi sono disciplinati dalla norma di riferimento.

Io le chiedo, proprio in virtù di quanto sopra esposto ? e se il Consiglio regionale è d'accordo ? di modificare leggermente l'impegnativa, non per definire un piano d'azione, perché i criteri di azione sono già definiti, ma per costituire un gruppo di lavoro che possa analizzare i beni interessati da questo tipo di politica di sostenibilità ambientale.

Se non ci sono altri interventi, chiederei? a seguito dell'intervento del collega Gerandin ? una piccola sospensione per modificare leggermente l'impegnativa.

Presidente - La parola all'assessore Gerandin.

Gerandin (MOUV) - Semplicemente per dire che quando ho parlato di questo problema con i dirigenti essi mi hanno fatto presente che c'era già un'iniziativa che andava nella direzione di costituire un gruppo di lavoro per l'attuazione degli indirizzi, per cui non voglio prendermi nessuna paternità o merito, c'era già una proposta, vista la trasversalità nata dalla Presidenza precedente, che aveva identificato l'eventuale composizione di questo gruppo di lavoro; si parlava di Presidenza della Regione, di Strutture attività contrattuali e coordinamento CUC, Struttura stazione unica appaltante e programmazione lavori pubblici, Centrale unica di committenza (CUC), Dipartimento ambiente, Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente Valle d'Aosta e l'Università della Valle d'Aosta.

Poi, se riteniamo che debba essere integrato, allargato ed eventualmente composto anche da altri, siamo disponibili a discuterne, però, in funzione delle modalità e delle preoccupazioni che ha manifestato prima il collega Borrello, noi chiederemmo di mettere in piedi questo gruppo di lavoro prima di arrivare a un piano di azione, nel senso che quando si scrivono le regole bisogna poi farle applicare, e bisogna capire se l'imprenditoria valdostana nel frattempo sia cresciuta a sufficienza per non perdere magari delle fette di mercato. Bisogna dare quella giusta informazione affinché anche l'imprenditoria o i fornitori della Valle d'Aosta abbiano la possibilità di andare in questa direzione, perché introducendo drasticamente delle regole dall'alto rischieremmo di fare del male anche alla piccola imprenditoria valdostana.

Io capisco le grandi Regioni, perché indubbiamente hanno altri numeri, hanno sicuramente delle potenzialità diverse, ma noi siamo davvero piccoli e introdurre delle regole che possono in parte limitare la possibilità di essere presenti sul mercato potrebbe essere un danno.

Presidente - La parola al consigliere Bianchi.

Bianchi (UV) - Ringrazio sia i colleghi Cinquestelle, che hanno proposto questa mozione, sia l'Assessore, perché in ogni caso ha riconosciuto che anche in passato era già stato discusso ed era già stato fatto molto.

Sicuramente si può migliorare, si può andare in quella direzione. Condivido il fatto di fare la Commissione, l'avevamo già condiviso allora. Per di più la Commissione è importante, oggi noi parliamo di acquisti verdi, penso al riciclo e penso alle imprese: da una parte noi obblighiamo le imprese a fare dei recuperi ? penso agli inerti ? ma, per esempio, dovremmo prevedere degli appalti per cui si possono fare i lavori nuovi solamente con i recuperi. Se no c'è il rischio di far fare dei recuperi che vengono stoccati nelle cave ma poi non c'è mercato! Dall'altra è giusto il passaggio che ha fatto l'assessore Gerandin, abbiamo sempre cercato di portare avanti l'imprenditoria valdostana, in maniera che non dovessimo poi fare degli acquisti fuori dalla Valle d'Aosta, ha rallentato il piano della Commissione.

Il principio era un po' questo, quindi bisogna aspettare perché c'è il rischio che per gli acquisti di quel tipo in Valle non si fosse ancora preparati. Il principio era cercare d'incentivare chi oggi fa l'imprenditore ad andare in quella direzione.

Presidente - La parola al consigliere Viérin.

Viérin (UVP) - Per ringraziare anche noi la collega Russo e il gruppo Cinquestelle. Noi condividiamo appieno non solo i contenuti dell'atto, ma anche l'esposizione. Se una comunità vuole dare degli indirizzi e incidere soprattutto sull'ecosostenibilità di un sistema deve mettere in atto misure per educare la comunità. È vero che questo poi lo si riscontra nel modo in cui si affrontano le complicazioni e nell'avere una comunità che si prepara alle sfide e bisogna quindi parallelamente divulgare sul territorio, divulgare tra le giovani generazioni delle idee e dei principi che siano in sintonia con il rispetto dell'ambiente, con il rispetto del nostro suolo.

L'atto riprende un po' lo spirito delle battaglie che alla fine degli anni Settanta, con la reazione a quello che era stato il Sessantotto cittadino qui in Valle d'Aosta, reazione che non aveva solo salvaguardato l'identità culturale di un popolo ?, ma pensiamo anche al notaio Bastrentaz, col motto "Le sou son de papi la tera l'è d'or" (I soldi sono di carta e la terra è d'oro) o altri slogan coniati dai giovani dei centri culturali ? ma che aveva innestato nella nostra comunità anche una presa di coscienza del rispetto del suolo, dell'ambiente e della comunità, consapevolezza che forse è più l'anima di un popolo. Per una piccola comunità come questa che nei decenni ha saputo tutelare l'ambiente e che ha saputo fare una programmazione e una pianificazione territoriale molto attenta, anche attraverso i suoi enti locali ? non sempre ci siamo riusciti o la comunità ci è riuscita, i nostri amministratori nei decenni ci sono riusciti ? però oggi le sfide vanno in effetti su quelle che sono le regole e in parte mi ha fatto piacere sentire che almeno su alcuni temi si riconosce che qualcosa era stato fatto, perché ci siamo impegnati in questi ultimi mesi per coordinare e riuscire a portare a termine questo discorso, mettendo soprattutto assieme i pezzi dell'Amministrazione affinché una parte parlasse con l'altra, evitando che ci fossero delle problematiche applicative.

Lo dico con una battuta: speriamo che almeno questa mozione venga rispettata, perché noi la votiamo in modo convinto, speriamo che ci sia l'attenzione per i suoi contenuti, altrimenti sarebbe svilente votare degli atti che poi non vedono il prosieguo delle azioni. Quindi un grazie sentito al gruppo e alla consigliera Russo.

Noi voteremo convintamente, anche con la giusta modifica che riconosce ciò che già è stato fatto e ci riserviamo di monitorare che questo avvenga. Visto che in questi giorni abbiamo sentito dire che una risoluzione non si nega a nessuno, speriamo che queste azioni vengano messe in campo.

Presidente - La parola al consigliere Bertin.

Bertin (IC) - In passato mi ero occupato in questo Consiglio degli acquisti verdi in diverse occasioni, soprattutto diversi anni fa quando la macchina amministrativa era molto lenta da questo punto di vista, e anche poco sensibile. Teniamo presente che all'interno dell'Unione europea si calcola che gli acquisti pubblici valgono circa il 16 percento del PIL, una cifra enorme in grado di orientare il mercato in direzione del maggiore rispetto dell'ambiente e della sostenibilità nel lungo periodo. In Valle d'Aosta questa cifra è addirittura maggiore, visto il ruolo che ha la Regione all'interno del sistema economico valdostano. Ricordo che in passato eravamo in situazioni molto arretrate rispetto a questa problematica degli acquisti verdi e già all'epoca i Comuni, anche italiani, avevano superato il 30 per cento e noi eravamo a percentuali bassissime. Nel frattempo qualcosa si è mosso, da questo punto di vista anche nell'Amministrazione è aumentata la sensibilità, ma è un argomento che deve essere una delle priorità nel tentativo di orientare il mercato nella direzione del rispetto dell'ambiente e della sostenibilità di lungo periodo. Pertanto, come firmatari di questa mozione, ci auguriamo che venga accolta e che rappresenti un ulteriore passo avanti nella direzione giusta del rispetto dell'ambiente, avendo un ruolo come ente pubblico di indirizzo importante e che non deve essere sottovalutato.

Presidente - La parola al consigliere Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Per sostenere questa iniziativa che è stata presentata dai colleghi. Ci sembra comunque un passo avanti nel momento in cui si danno degli indirizzi, con l'auspicio però che sia utile alla causa e soprattutto si adottino tutti gli atti necessari da parte del governo regionale per poter non solo monitorare, ma per dare corso all'applicazione, all'impegno che in quest'aula oggi ci accingiamo ad assumere su questo importante tema, sul quale potremmo fare la differenza anche a livello nazionale, in modo da creare le condizioni per poter creare indotto e posti di lavoro, non solo nell'ambito pubblico, ma anche in quello privato.

L'obiettivo è che questo impegno sia garantito e che l'Assessorato competente e i vari Assessori competenti monitorino e creino le condizioni.

Presidente - La parola al consigliere Distort.

Distort (LEGA VDA) - Un ringraziamento ai propositori di questa mozione. Anche da parte mia, sia come gruppo Lega sia come Presidente della III Commissione, mi sento di dover esprimere anche il mio parere e di unirmi al coro generale. Ci sono temi che hanno il potere di essere trasversali e che uniscono in una battaglia comune, in questo ci alleiamo e vi ringraziamo per l'iniziativa della mozione e ricordiamo che il concetto che anima nel profondo il pensiero della Lega ? semplicemente come specifico, non per propaganda, relativo a un tema trasversale che è condiviso assolutamente da tutti ? è proprio la difesa di un territorio. Quindi i temi relativi all'ambiente rientrano esattamente in questa linea: nella linea della difesa, nella linea della custodia.

Per quanto riguarda il discorso della difesa del territorio, sfondando una porta che ritengo aperta per tutti, io ritengo che il percorso sia quello di non creare semplicemente un ufficio, di non andare a sclerotizzare un discorso estremamente trasversale e vitale in un'attività d'ufficio, ma di creare una vera e propria cultura e di mantenere anche tutta la dimensione di spontaneità dal punto di vista delle iniziative attuali e future del nostro Consiglio e dell'attività generale di diffusione delle idee. Questo proprio per mantenere la vitalità. Credo profondamente in questo, perché ci accomuna ci fa riconoscere come società. Pertanto ribadisco che la mozione sia assolutamente interessante.

Concludo dicendo che il concetto di ambiente, di rispetto dell'ambiente, così come ho accennato, rientra nelle linee della difesa, della custodia di un territorio in cui il nostro senso di responsabilità è chiamato giorno per giorno a mettersi in atto. Concludo con questa frase, con questo sillogismo: "Se ami difendi, se non senti il bisogno di difendere è perché non stai amando". Noi vogliamo amare.

Presidente - Prego, consigliera Russo.

Russo (M5S) - Siamo riusciti ad arrivare a una mozione che abbia all'interno tutte le sollecitazioni e gli scambi d'informazioni che ci siamo fatti in questo momento di dibattito.

Il termine "gruppo di lavoro" personalmente mi spaventa sempre un po', perché tutti noi partecipiamo a tantissimi gruppi di lavoro, sembra sempre che il gruppo di lavoro sia qualcosa che non porti a niente, invece abbiamo poi trovato un modo per cui il tema del lavoro ci servirà a fare una mappatura della situazione attuale per poi partire con un piano di azione per gli acquisti verdi.

Vorrei darvi un'ultima sollecitazione. Ho scelto di non utilizzare nell'esposizione della mozione il termine "inquinamento", ma in realtà è questo il problema: gli acquisti verdi vanno assolutamente nella direzione di limitare l'inquinamento ambientale, che è un problema che la nostra Amministrazione ormai non può più far finta che non esista; il settore pubblico a nostro parere deve essere in prima linea nel consumo di prodotti verdi per il ruolo di responsabilità che ricopre nei confronti dei cittadini e delle nuove generazioni. Inoltre gli ingenti consumi e il potere d'acquisto della pubblica amministrazione rappresentano un'opportunità preziosa per poter influire sul mercato dei prodotti e dei servizi verdi, stimolandone lo sviluppo futuro.

...leggo il testo emendato: "Il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a predisporre un gruppo di lavoro per valutare le politiche attuali, alla luce del quale predisporre un piano d'azione della Regione autonoma Valle d'Aosta per gli acquisti verdi; nelle procedure di acquisto la scelta deve essere indirizzata su prodotti, beni e servizi a ridotto impatto ambientale, meno inquinanti e meno dannosi per la salute; in accordo, predisporre azioni finalizzate a orientare e sensibilizzare l'azione degli enti locali in questa direzione; ? terzo punto: ? monitorare l'impiego e l'attuazione degli acquisti pubblici verdi nelle procedure d'appalto da parte della pubblica amministrazione tramite un ufficio regionale".

Presidente - Consigliera Russo, se ci fa avere la variazione del testo.

Pongo in votazione la mozione, come emendata. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Comunico l'esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità.