Oggetto del Consiglio n. 3311 del 15 marzo 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 3311/XIV - Reiezione di risoluzione: "Impegno a garantire le indicazioni operative per l'applicazione della legge n. 119/2017 in materia di prevenzione vaccinale".
Farcoz (Président) - Point n° 23.01 de l'ordre du jour. La parole au collègue Roscio pour l'illustration.
Roscio (ALPE) - Questa risoluzione era già stata scritta per il Consiglio passato, perché, a seguito di un'iniziativa che avevamo presentato, si avvicinava una scadenza - quella del 10 marzo, che ormai è trascorsa - per cui diverse famiglie e diverse istituzioni scolastiche erano in difficoltà a dover applicare quanto stabilito dalla legge n. 119, che da un lato prevede sanzioni e, dall'altro, si può arrivare ad impedire la frequenza delle scuole per i bambini nella fascia 0-6 anni. Dal nostro punto di vista questo era sicuramente un problema, per cui allora avevamo chiesto come si intendeva procedere.
Abbiamo appreso nel frattempo che in fatto di tempi alcune Regioni - oltretutto anche leggendo le circolari regionali che discendono da quelle ministeriali - non hanno rispettato comunque la scadenza: per questioni tecniche si va comunque molto in là nell'anno scolastico, si va quasi a maggio, in sostanza si arriva in dirittura d'arrivo. Siccome la chiusura dell'anno scolastico coincide anche con tutta una serie di adempimenti che le scuole devono mettere in atto, è ipotizzabile che, stanti comunque certe perplessità interpretative che rimangono sull'applicazione della legge, certe difficoltà organizzative e tutte le incombenze ancora presenti, ci chiedevamo, visto che siamo quasi in dirittura d'arrivo, se forse non era opportuno aspettare un po' di tempo per lasciare che le cose si chiudano in tutta serenità. Tutto questo soprattutto partendo da principi che, secondo noi, sono irrinunciabili.
Innanzitutto c'è la questione della privacy, per cui il flusso delle informazioni - che ancora oggi è un problema - deve essere comunque garantito, perché è impensabile che certi dati sensibili ed estremamente delicati possano circolare con semplicità da parte di soggetti di cui rimane ancor oggi il dubbio se possano avere titolo per maneggiarli.
Per secondo c'è la questione del diritto all'istruzione. La Costituzione italiana recita che lo studio è un diritto, che lo è per tutti ed è gratuito, e questo cozza un po' se si deve intervenire con delle sanzioni. In più c'era la questione di poter consentire agli studenti, alle famiglie, ma anche alle istituzioni che comunque si troverebbero in difficoltà, di procedere alla chiusura dell'anno scolastico in maniera serena e avere tutto il tempo dopo di pensare a come intervenire nel caso.
Non ultimo, c'è la questione della fascia prescolare, perché ormai è abbastanza assodato che tutti i servizi dedicati all'infanzia sono riconducibili alla scuola dell'obbligo come servizio per le famiglie, per cui dal nostro punto di vista era impensabile andare oltre e non ottemperare al mantenimento del diritto di accesso per i servizi all'infanzia. Considerando che i tempi sono davvero dilatati e si arriverebbe praticamente in chiusura d'anno, altre Regioni hanno deciso, come noi, di procedere ai colloqui; probabilmente si sforerà di per sé, una volta che i colloqui saranno terminati e tutte le prenotazioni saranno adempiute.
Oggi però ci premeva tranquillizzare tutti, nel senso che nessuno andrà oltre quanto previsto, pur nel rispetto della legge che deve essere fatta, ma le questioni organizzative dei tempi forse rendono più opportuno aspettare una tranquillità maggiore per poter operare a mente serena e fare le valutazioni del caso.
Président - La parole à l'Assesseur Rini.
Rini (UV) - Intervengo perché il tema è delicato e ci sta particolarmente a cuore: quello del diritto allo studio da una parte e, dall'altro, ovviamente il diritto alla salute pubblica. Spesso questa tematica, pure in passato, ha sollevato tante questioni, tante obiezioni e tante posizioni anche molto diverse.
Ora dobbiamo guardare le contingenze presenti date da questa legge che è in vigore e che quindi va applicata. In realtà tale legge ha trovato una forte applicazione qui da noi in Valle, quindi c'è stata anche una risposta importante della popolazione. Abbiamo ad oggi circa un 7 percento di bimbi che ancora devono procedere alla regolarizzazione vaccinale, dato peraltro in linea con il resto del Paese. È vero, l'avevate già preparata e mi pare un valore aggiunto che se ne discuta oggi, perché proprio ieri abbiamo avuto un incontro congiunto tra l'Assessorato dell'istruzione, l'Assessorato della sanità, i vari funzionari e i vari tecnici dove si è espressa la posizione, perché ora la palla passa effettivamente alle scuole, poiché l'applicazione della norma ora vede l'intervento diretto e la responsabilità "diretta" dei dirigenti scolastici delle scuole. In questo incontro ho espressamente chiesto di trovare una soluzione che possa da una parte garantire la salute pubblica e tutelare - non dimentichiamolo - anche tutti coloro che si sono messi a norma rispettando la normativa vigente e, dall'altra, vista la ristrettezza temporale - mancherebbero una manciata di giorni - garantire effettivamente anche la continuità didattica e la possibilità per questi bimbi - penso soprattutto ai più piccoli - di non essere tolti dalla loro realtà educativa, ma che possano terminare l'anno scolastico.
Con questo impegno preciso e fermo noi ci asteniamo nel merito della risoluzione soprattutto per le premesse, ma anche perché per esempio ci sarebbe da sviscerare il testo sulla privacy, che era una forte preoccupazione. Abbiamo ricevuto in realtà il parere del Garante della privacy che dà l'okay a questo tipo di informazioni richieste. È un'astensione, però nel merito possiamo assicurarvi che l'impegno di quel tavolo di lavoro sarà massimo, almeno per arrivare al termine di quest'anno scolastico.
Vedremo poi - ma questa è una considerazione più di tipo politico - cosa accadrà nella materia dei vaccini: è cambiato il Governo, le posizioni paiono essere anche diverse, quindi vedremo cosa accadrà durante il periodo estivo. Se la normativa rimarrà questa, ovviamente dovrà essere rispettata per il mese di settembre; se invece si arriverà a trovare una soluzione per consentire il prosieguo dell'anno scolastico per i bimbi fino alla fine di questo anno scolastico in corso, credo che possa essere una soluzione di buonsenso.
Président - La parole au collègue Roscio.
Roscio (ALPE) - Assessore, alla fine di tutto, facendo l'estrema sintesi, la risoluzione non la votate ma di fatto andrà poi in quella direzione. Se i problemi erano le premesse, avremmo potuto anche provare a vedere se c'era lo spazio per modificarle, ma così non ci sono state le condizioni.
Dico giusto due parole. Ha fatto bene a ricordarlo prima e concordiamo: qua non si tratta di mettere in contrapposizione il diritto allo studio con il diritto alla salute, più che altro si tratta di prendere coscienza del fatto che vi sono contingenze e ristrettezze di tempi, per cui forse è inopportuno andare ad applicare alla lettera le norme, è forse più opportuno aspettare, anche perché probabilmente si arriverà comunque alla fine dell'anno e, a mente serena, si potrebbero fare tutte le valutazioni del caso.
Noi prendiamo le sue parole come un impegno preciso per lavorare in questa direzione. Lei ha parlato di garanzia e che non si vuole in alcun modo far sì che i bambini rimangano a casa o che ci siano le sanzioni, quindi noi prendiamo questo come un impegno. Ci auguriamo che, nonostante l'astensione, si vada poi in questa direzione fino alla fine dell'anno; dopodiché, a bocce ferme, si potrà andare a vedere cosa succede. Oltretutto siamo in un momento di grandi trasformazioni e di grandi cambiamenti anche a livello nazionale, per cui non è detto che la legge che oggi va in una direzione non venga magari modificata, attenuata o altro.
Pertanto dal nostro punto di vista è quanto mai opportuno fare in modo che si possa andare alla fine dell'anno con serenità e poi procedere con le valutazioni del caso.
Président - La parole à la collègue Certan.
Certan (ALPE) - Assessore Rini, credo sia condivisibile quanto lei ha detto: da settembre abbiamo lavorato sempre tutti per fare in modo che il diritto alla salute non fosse contrapposto al diritto allo studio e fosse in qualche modo anche preservata, proprio per la tempistica con la quale questo decreto legge si è poi trasformato in legge e quindi reso applicabile. Abbiamo sempre tutti lavorato con grande serietà. Accolgo quindi questo vostro passaggio in modo sicuramente favorevole.
Mi ha un po' preoccupato il suo disappunto non sono solo sulle premesse, ma anche nel merito. Vorremmo pertanto capire quali sono le cose che non condivide nel merito, perché questa iniziativa portava a due o tre cose. Sul rispetto della privacy è vero che il Garante ha fatto altre precisazioni, da luglio a settembre ha fatto tanti passi diversi e sempre più dettagliati; all'inizio i dati non potevano essere trasmessi e poi, invece, gli Enti potevano parlare fra di loro. Rimane però il fatto che c'è della documentazione in mano agli insegnanti e credo che questo non salvaguardi e non sia possibile. Riguardo alla richiesta esclusiva sulle vaccinazioni, non so se il non rispondere pregiudicava l'iscrizione a scuola, ma credo che sia un po' borderline. Dico questo per evitare, in un momento già di grande confusione, di andare verso dei ricorsi o altri tipi di passaggi, penso che in questo momento non siano necessari e non servano.
L'altro passaggio è sui colloqui. Alcuni lamentano di avere pochissimo tempo per poter capire, pare che la programmazione dei vari colloqui sia di cinque minuti. Ho chiesto questo la scorsa settimana all'Assessore Bertschy, il quale mi ha detto di non avere questo tipo di informazione, ma noi continuiamo ad averla, per cui con un tempo così breve non si può discutere di nulla, o veramente poco, con i medici preposti.
Assessore, le chiedo poi di monitorare, perché la parte più incongruente e incoerente è quella sulle sanzioni. Su quell'aspetto, tra l'altro, alcuni movimenti hanno fatto la loro campagna elettorale e ha avuto comunque la sua efficacia. Le sanzioni sono la parte più incongruente, perché se è vero che si può discutere su tutta una serie di aspetti, se è vero che il diritto alla salute deve essere mantenuto, è anche vero che se un genitore paga la multa la situazione può rimanere quella antecedente alla legge, prima del decreto legge e anche prima di oggi o domani. Pertanto se si hanno i soldi per poter pagare delle sanzioni ci si può anche non vaccinare. Credo che questo sia un po' il nocciolo sul quale noi abbiamo sempre avuto una grande contrapposizione rispetto a questa legge, il passaggio più grave. Se è vero tutto quello che viene detto sulla vaccinazione, una sanzione, una multa può esulare, può comunque risolvere questo problema? Questa è la gravità! Mi permetto di dire che tale aspetto non riguarda espressamente la Regione, ma ricade pesantemente sia sull'Unità sanitaria locale nostra, sia sulla Soprintendenza agli studi, che poi deve fare le circolari perché le circolari applicative si basano su questo.
Mi auguro che vi sia veramente la disponibilità a capire che quanto è stato detto non sia stato detto invano e che tutte le varie posizioni e le varie discussioni abbiano reso più consapevole chi magari su questo non aveva alcuna idea o alcun posizionamento.
Président - La parole à l'Assesseur Rini.
Rini (UV) - Non divergiamo, ma non possiamo prenderci un impegno se poi non sappiamo di poterlo mantenere o meno.
La regolare e serena frequenza di tutti gli studenti fino al termine delle lezioni è un impegno chiaro che noi ci prendiamo dal punto di vista politico, ma poi c'è un punto di vista tecnico. Porto un esempio: un bimbo immunodepresso che è esonerato dalla vaccinazione va a scuola, contrae una malattia presa da un bimbo che invece volontariamente non è stato vaccinato, di chi è la responsabilità? A parte il caso umano triste - e non è questa la sede - la responsabilità è del dirigente scolastico. Proprio come Assessore, ma lei lo ha vissuto prima di me a settembre, è nostro dovere tutelare anche il buon svolgimento del lavoro e dell'operato dei dirigenti scolastici, oltre che della salute pubblica. Per questo non possiamo prenderci un impegno in tal senso; possiamo però prenderci un impegno politico, e non solo ce lo prendiamo oggi, l'abbiamo già assunto ieri durante l'incontro fra i due Assessorati dove abbiamo chiesto se era possibile dal punto di vista tecnico.
Detto questo, sulle sanzioni mi trova perfettamente d'accordo: dal punto di vista personale la trovo un'idiozia, non stento a definire tale questa previsione. Non l'abbiamo prevista noi, però, è una norma nazionale, non possiamo derogare in questo. Quello che lei dice, che un bimbo paga la sanzione e va lo stesso a scuola, è perché non si è potuto escluderlo a priori. Provo a mettermi nei panni del legislatore: è un deterrente, non si può normare di escluderlo. È grave, ma non l'abbiamo deciso noi, non possiamo derogare noi su questa previsione.
Vi garantisco che l'impegno politico non solo c'è, ma c'è già stato. Dal punto di vista tecnico bisogna vedere come e se è possibile questo, garantendo però i bimbi che si trovano in condizioni di fragilità e anche tutti quelli che hanno proceduto regolarmente all'applicazione della norma.
Président - S'il n'y a pas d'autres interventions, j'ouvre la votation. La votation est close.
Présents: 30
Votants: 8
Pour: 8
Abstentions: 22 (Baccega, Bertschy, Contoz, Cretier, Fabbri, Farcoz, Follien, Fosson, Grosjean, Guichardaz, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Nogara, Norbiato, Perrin, Restano, Rini, Rollandin, Rosset, Testolin, Viérin)
Le Conseil n'approuve pas.