Oggetto del Consiglio n. 3301 del 15 marzo 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 3301/XIV - Interpellanze: "Illustrazione al Consiglio regionale dell'accordo in fase di stipulazione con il Governo in merito alla definizione dei rapporti finanziari tra Stato e Regione" e "Costituzione di tavoli di lavoro per la risoluzione dei rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione".
Farcoz (Président) - Points n° 8 et 15 de l'ordre du jour qui seront discutés conjointement. La parole au collègue Gerandin pour l'illustration.
Gerandin (CC-MOUV) - Premetto che sarà un'illustrazione a tre, per cui prenderò una parte del tempo per quanto riguarda questa illustrazione.
Certo, sono due iniziative che sono state un po' superate dagli eventi, nel senso che, quando le abbiamo sottoscritte, quando volevamo avere questo tipo di informazione, sapevamo che c'era in itinere una variazione di bilancio, ma non ne sapevamo i contenuti. Io cercherò pertanto più che altro di fare un ragionamento senza entrare nei dettagli della variazione, perché è comunque un documento ancora all'esame della commissione e qualche cenno saremo obbligati a farlo. Ci permetterà, ma sarà qualcosa di carattere generale, perché poi nel dettaglio vorremmo entrare in un secondo tempo quando si parlerà di variazione di bilancio.
Detto questo, queste due interpellanze nascevano dall'esigenza di conoscere l'iter di questa famosa trattativa con lo Stato, che era riferita sicuramente a quanto la Regione aveva approvato in sede di bilancio e quanto poi lo Stato aveva approvato in sede di finanziaria con chiaramente questa differenza di 99 milioni. A noi dispiace questo epilogo con il ricorso alla Corte costituzionale, ma soprattutto la presa d'atto che il bilancio... esattamente come avevamo detto noi in sede di discussione, queste risorse non c'erano. Noi pertanto abbiamo discusso un bilancio che, alla prova dei fatti, si è rivelato un bilancio con le risorse non appropriate, per cui noi abbiamo discusso un bilancio nel quale... io leggo ancora i titoli e gli annunci, quando si è approvato in Giunta questo bilancio era il 4 dicembre, si diceva un bilancio di 132 milioni in più, l'esenzione dal pagamento dell'IRAP, 400 lavoratori ai cantieri idraulico-forestali in più per 120 giornate, 10 milioni in più agli Enti locali, 1,8 alle Unité, fondi per lo sviluppo economico, politiche del lavoro, formazione, piano degli interventi in ambito agricolo e nel settore delle opere di pubblica utilità, polo universitario di Aosta, pista ciclabile, ripristino parziale dei contributi per rifugi alpini e bivacchi. Era il "bilancio dei sogni" che noi già all'epoca, con un'azione di responsabilità io penso, proponemmo all'Esecutivo di dire: "ragioniamoci, accantoniamo delle risorse, perché la partita con lo Stato è tutto meno che chiusa", anche perché avevamo gli emendamenti presentati in finanziaria regionale. Ora, con il senno di poi ci troviamo di fronte ad un bilancio che l'Union Valdôtaine, l'Union Valdôtaine Progressiste, EPAV e PD hanno voluto comunque approvare, è stata una prova di forza in cui si è voluto rivendicare il discorso della difesa dei principi dell'autonomia, su cui ci mancherebbe che non si sia d'accordo, ma è stato un bilancio che alla fine, alla prova dei fatti, si è rivelato senza contenuti, perché le risorse non erano quelle. Se in quest'aula si è provato a fare una difesa dei contenuti della sentenza della Corte costituzionale, io voglio ricordare ai valdostani a proposito di questo bilancio che i nostri Parlamentari, votando la fiducia e votando comunque queste risorse che venivano di fatto sottratte e in palese contrasto con la sentenza della Corte costituzionale, hanno votato la fiducia contro i principi sanciti dalla Corte costituzionale. Questo è legittimo che si sappia in Valle, perché quando si è votata la fiducia e si sono introdotti di nuovo dei sacrifici per la Valle, se veramente la battaglia era quella di dire che le risorse sono certe, non si sarebbe dovuto votare la fiducia se si voleva difendere la sentenza della Corte costituzionale.
Detto questo, dispiace perché tutta questa bell'impostazione, tutto questo bel bilancio si è rivelato poi di fatto inconcludente. Quei rapporti che erano stati più volte evidenziati - si è detto: stiamo trattando, siamo in dirittura d'arrivo - sono drammaticamente naufragati. L'interlocutore principale che avevate, il Viceministro Morando, mi risulta neanche candidato; quei rapporti che c'erano con quel mondo legato al PD nazionale, che avrebbe dovuto darci un aiuto fondamentale a Roma, è stato massacrato a livello di consensi e sarà probabilmente relegato a forza di minoranza. Io pertanto lo dico con rammarico, lo dico veramente con dispiacere, se nel dire: avevamo ragione, è una povera rivendicazione, perché chi ne porta le conseguenze è la Valle, ma quello che volevo sottolineare - e poi lascerò la parola anche agli altri, perché così avevamo deciso - è che da questo contesto non si è voluto decidere, neanche in questo periodo di inizio amministrazione, magari un percorso, cautelativamente provare a decidere quali settori potevano eventualmente avere una priorità a fronte di un sacrificio così importante. Si è deciso nelle stanze, io penso che l'avranno deciso a livello di Presidenza, a livello di Assessore. Io non so quanti Assessori abbiano condiviso, perché questa rimodulazione che avete fatto nelle segrete stanze della Giunta, dove non c'è neanche traccia... ho dovuto richiedere - tra l'altro, spero che mi arrivino - anche i verbali della Giunta per capire dove avete tolto e dove avete messo, perché non c'è traccia di questi atti, sarebbe stato interessante magari condividerlo, anche a fronte di questa che poteva essere una variazione di bilancio successiva. Non è successo nulla di questo, per cui c'è tanto rammarico in quello che dico, mi dispiace, abbiamo tagli alla sanità, abbiamo un Assessorato dell'Assessore Guichardaz ridimensionato per una parte, azzerato per un'altra sui bon de chauffage. Ricordo, Assessore, forse si è dimenticato di dire che li avete azzerati per tre anni e poi magari, quando sarà il momento di discutere, entreremo nel merito di come pensa di finanziarli.
Abbiamo massacrato il settore dell'agricoltura: se da una parte abbiamo fatto una riunione l'altro giorno dove dicevamo che c'era un grido d'allarme per evitare che entro fine anno tante aziende chiudessero, io penso che tra i fondi di rotazione azzerati per 13 milioni e per gli aiuti regionali in materia di agricoltura e sviluppo rurale per oltre 6 milioni siamo ad una mazzata per l'agricoltura di oltre 20 milioni. Lascio agli altri, perché è legittimo che tutti abbiano la possibilità di esprimere questo momento triste per la Valle d'Aosta, assolutamente triste.
Président - La parole au collègue Chatrian pour l'illustration.
Chatrian (ALPE) - Vi confermo che prendere la parola su questo argomento in questo momento, anche a seguito delle elezioni politiche di qualche giorno fa, è veramente difficile perché solo quattro mesi fa affrontavamo il bilancio regionale 2018 e neanche dieci giorni fa abbiamo fatto qualche considerazione in quest'aula sull'esito delle elezioni politiche. È importante questo perché oggi la difficoltà nell'illustrare le due iniziative che avevamo presentato... si mette in luce, si mette in evidenza praticamente la schizofrenia del Senatore Lanièce che io non so, noi non sappiamo se in autonomia, se da solo, se accompagnato dal suo...
Presidente - Collega, la invito a tenere dei termini consoni all'aula.
Chatrian (ALPE) - ... schizofrenia, Presidente... comunque, votava affinché lo Stato ci trattenesse 100 milioni di euro. Il Senatore Lanièce, non so se in maniera lucida o meno, se accompagnato dal suo movimento o da tutta la maggioranza, votava la finanziaria dello Stato facendoci trattenere 100 milioni di euro e diceva: "questo è il mio sostegno alla finanziaria nazionale". Due giorni prima noi invece affrontavamo il bilancio regionale. Noi avevamo consigliato di affrontare l'approvazione della nostra finanziaria qualche giorno dopo, ma questa ormai è storia. Il dibattito però fu surreale, perché, non so se vi ricordate, colleghi, ma questa era la tabella che ci era stata fornita dalla maggioranza, dove si spiegavano tutti i milioni in più a disposizione per un 2018 veramente robusto. Faccio solo uno di quegli esempi che è fresco, è di pochi giorni fa: abbiamo partecipato all'incontro con tutte le associazioni del settore agricolo, associazioni che hanno messo in evidenza le difficoltà, ma hanno messo in evidenza soprattutto le non certezze da parte del pubblico, del PSR, delle leggi non finanziate, dell'azzeramento della legge n. 1/2002 e ieri noi abbiamo avuto modo di poter leggere per sommi capi la variazione di bilancio. Il dato politico è che i 100 milioni di euro non ci sono, perché bisogna accantonarli, perché il Senatore Lanièce l'ha sostenuta a dicembre 2017, probabilmente il suo gruppo gli ha chiesto di sostenere quella legge finanziaria e nella variazione di bilancio praticamente andate a togliere 10 milioni di euro al settore agricolo. Quei 10 milioni di euro che aveva prospettato all'interno di questo piccolo A4 colorato, dove si diceva: "Assessorato dell'agricoltura, risorse naturali più 10". Dico meno 10, perché è 7 sul 2018 e 2,5 sul 2019. Purtroppo noi non sappiamo se all'interno di questi 10 milioni c'è il milione e mezzo all'AREV, se ci sono i 4 milioni di euro alle rassegne, alle mostre. Non sappiamo ancora, chiederemo al Presidente della II Commissione lunedì di avere gentilmente questi dettagli, lo chiedo a lei, Assessore Testolin; proprio il 20 dicembre noi le avevamo detto: ma lei è sicuro di prendersi questo fardello? Lei è certo di fare un'operazione buona nel prendersi quest'onere e onore sapendo che probabilmente i 100 milioni di euro - e lei lo sapeva, perché l'emendamento andava in questa direzione - non ci saranno?
Non tocchiamo altri settori, ma l'altro Assessorato azzerato all'interno di quella variazione di bilancio è l'Assessorato del collega Baccega, che è praticamente ridimensionato e il senso di esistere per i prossimi mesi ce lo chiediamo e ci lasciamo praticamente con una non risposta. Al di là delle cifre, al di là dell'entrare nel dettaglio, dal punto di vista politico, abbiamo notato, abbiamo letto le dichiarazioni della collega Rini, che lei non ha partecipato al voto: ci aspettavamo, collega Rini, oltre a non partecipare al voto, a questo punto le sue dimissioni. Lei prende le distanze dal punto di vista politico e dice: "non approvo, mi avete fatto dire per tre mesi che c'erano delle risorse, io ho dato la certezza alle associazioni, alla cultura, ai beni culturali, alle scuole, ai ragazzi, alle borse di studio, non condivido l'impostazione del mio Governo, del mio partito, del mio movimento". Allora prendete le distanze, andate fino in fondo perché è così che possiamo spiegare ai valdostani che non possiamo scherzare, che non potete scherzare, che non possiamo affrontare le cose in maniera superficiale! Come dire: "abbiamo scherzato, vi abbiamo presentato delle disponibilità, dei numeri, ma oggi non possiamo mantenere quello che vi abbiamo garantito".
Con i colleghi lunedì proprio presso l'Assessorato dell'agricoltura noi siamo degli eletti, non siamo dei funzionari, non siamo dei dirigenti, non siamo delle persone qualunque, siamo degli eletti e la domanda che abbiamo posto al collega Nogara è stata: la domanda delle associazioni è chiara, nella variazione di bilancio prevedete delle risorse per gli anticipi? Noi non eravamo ancora a conoscenza che non solo non si prevedono delle risorse per degli anticipi, per dei soldi loro certi e che dobbiamo loro per il tramite del PSR... ma c'è una riduzione violenta e virulenta proprio in quel settore, settore che è in grossa difficoltà.
Faccio ancora un passaggio e poi ascolteremo attentamente la replica del Presidente della Regione. Collega Guichardaz, con tutta onestà intellettuale, franchezza, semplicità, senza usare alcun tipo di termine, lei sa che non potrà utilizzare gli avanzi di amministrazione del 2017, quindi per l'ennesima volta non veicolate dei messaggi non corretti!
Lei lo sa e quindi non buttiamo delle informazioni all'esterno che fra qualche mese qualcuno metterà di nuovo in campo dei soldi per il bon de chauffage, perché non è così! È un'altra questione il rapporto con lo Stato, un'altra questione il 2017 su cui siamo in contenzioso, un'altra cosa è il rapporto di contenzioso che abbiamo sul 2018. Lei lo sa che a giugno chi sarà al Governo, la maggioranza per la prossima legislatura nei primi mesi non potrà utilizzare gli avanzi d'amministrazione o il disavanzo del 2017. Lei lo sa e quindi certe cose non possono e non devono essere veicolate. È il modo di agire, è il modo di intervenire, io penso che è lì che non si debba giocare e non si debba illudere la comunità tutta. Forse se questa tabella - noi l'avevamo consigliato - invece di essere più 132, era più 30, non si illudeva nessuna categoria, nessun settore, si facevano le battaglie politiche nei confronti dello Stato, perché quelli sono soldi nostri, perché c'è una sentenza della Corte costituzionale del 2015 e avremmo fatto una battaglia di natura politica. Voi avete illuso in questi quattro mesi la comunità valdostana che le risorse c'erano, che 100 milioni si potevano spendere, che potevate metterli in campo e che potevate dare delle risposte puntuali mettendo 132 milioni. È quello che, secondo noi, se si continua a giocare su questa strada che è molto pericolosa... a questo punto il risultato delle elezioni di qualche giorno fa dà ragione a chi dice che siamo tutti uguali. Noi prendiamo le distanze, come le abbiamo prese quattro mesi fa sul bilancio che voi avete approvato, ma nello stesso tempo ascolteremo attentamente le risposte, dal punto di vista politico e amministrativo, del Presidente della Regione.
Presidente - Per la parte rimanente di tre minuti, la parola al collega Marquis.
Marquis (AC-SA-PNV) - Dovrò essere telegrafico. Anch'io vorrei aggiungere alcune considerazioni alle premesse che sono già state fatte. Non voglio entrare tanto nel merito del fatto che non si è riusciti ad avere a disposizione queste risorse, perché non ne facciamo un demerito al Governo di non essere riusciti a raggiungere la quadratura della questione con lo Stato, ma noi riteniamo che il problema sia del metodo adoperato, è su questo che va fatto il confronto politico. Nel mese di dicembre, quando abbiamo avuto modo di discutere nell'arco della finanziaria questo argomento, abbiamo evidenziato che forse un comportamento più prudenziale sarebbe stato opportuno per non creare delle illusioni nella popolazione valdostana che ci fossero a disposizione sin dal 1° gennaio queste risorse. Purtroppo i fatti sono evoluti in questa direzione e oggi ci troviamo, o ci troveremo nelle prossime settimane, a dover far fronte ad una pesante manovra di variazione di bilancio che deve recepire al momento questa carenza di disponibilità. Un atteggiamento più prudenziale sicuramente non avrebbe pregiudicato di difendere la Valle d'Aosta nei confronti dello Stato, perché questo sarebbe comunque stato opportuno e doveroso farlo e su questo l'avevamo già detto sin da allora che ci trovavamo concordi.
Oggi la verità è che ci sono meno risorse a disposizione nell'immediato e mi fa un po' specie sentire le parole dell'Assessore Guichardaz quando dice: "oggi i soldi per il bon de chauffage non ci sono", ma dice cosa dovrà fare a chi viene dopo nella prossima legislatura. Io credo che l'Assessore Guichardaz, se ci teneva a mantenere in essere l'iniziativa del bon de chauffage, aveva il modo per mantenerla in questa variazione di bilancio sacrificando magari qualcos'altro che non era possibile raggiungere come obiettivo. Io credo che la comunità viva questo come un trauma, perché questa confusione che è stata creata e che viene creata sicuramente non aiuta a comprendere quali sono le difficoltà e i meccanismi dell'Amministrazione, ma crea sicuramente ancor più una situazione di difficoltà rispetto a quella che è stata registrata negli ultimi tempi.
Président - La parole au Président de la Région pour la réponse.
Viérin (UVP) - Ho ascoltato con attenzione gli interventi dei colleghi che nulla portano di nuovo rispetto a tante cose che erano state dette anche e soprattutto in occasione dell'approvazione del bilancio, che confermano che abbiamo visioni completamente diverse su questa questione finanziaria. Visioni diverse, quindi tranquillizzerò anche il collega Chatrian nel dire che effettivamente non siamo tutti uguali e che, meno male, ci sono visioni diverse, altrimenti non saremmo su fronti opposti su alcune scelte amministrative. Vorrei ricordare anche che la questione finanziaria - non ci stancheremo mai di ricordarlo - non è una questione nata nel mese di ottobre, data in cui ce ne siamo occupati e devo dire anche personalmente assieme ad altri colleghi, ma è una questione annosa, è una questione che dura da diversi anni.
Noi quindi affrontiamo sicuramente la questione dell'ultimo miglio, ma va ricordato che ad oggi lo Stato italiano deve alla Regione autonoma Valle d'Aosta 244 milioni. Non si tratta quindi di creare illusioni alla popolazione, ma la popolazione deve sapere che, se oggi si deve intervenire con delle risorse ridotte, sta a significare che non sono scelte dell'Amministrazione regionale, se non scelte obbligatorie, questo deve essere chiaro alla comunità e, quando noi alla fine dell'anno abbiamo costruito il bilancio, non potevamo fare a meno di costruire un bilancio con le risorse che, in base a quelle sentenze, andavano a non prevedere più gli accantonamenti del 2018, perché se ancora c'era un dubbio sul 2017 e oggetto di contenzioso, per il 2018 mai si era parlato di continuare ad applicare questo accantonamento. Diciamo questo perché, nel momento in cui noi abbiamo approvato il nostro bilancio, non abbiamo mai detto che non c'era il rischio di continuare una battaglia finanziaria con lo Stato, ma avevamo anche detto che noi difendevamo le nostre prerogative, che erano le prerogative di una Regione che, da un punto di vista degli accantonamenti, aveva già dato abbastanza.
In quest'aula quindi si è discusso tanto, voi ci avevate detto: "aspettate che a Roma approvino questa cosa", noi abbiamo detto: noi approviamo il nostro bilancio e poi piuttosto faremo valere le nostre prerogative, ecco perché io dico: visioni diverse, legittime tutte probabilmente. Ad oggi noi abbiamo un bilancio della Regione che non è stato impugnato né per il 2017, quindi il previsionale approvato nel 2016 non è stato impugnato, come non è stato impugnato... che era quello che prevedeva il fatto che non c'erano più accantonamenti nel 2018 e su quello noi ci siamo basati. Il nostro bilancio non è stato impugnato, noi abbiamo contestato il fatto che oggi, secondo noi - e questo è il ricorso che noi abbiamo promosso -, non è nei diritti dello Stato richiedere ulteriori contributi alla Regione autonoma Valle d'Aosta. Nella discussione che voi volete anticipare sulla variazione di bilancio, che sarà oggetto invece di dibattito nell'ultimo Consiglio, vorrei ricordare che questa variazione di bilancio riduce di più di 40 milioni quello che oggi è un danno che noi abbiamo subito. La Valle d'Aosta, rispetto a delle maggiori entrate che ha, introduce nel bilancio regionale delle risorse affinché quella mancanza di fondi che noi riteniamo illegittima, che lo Stato oggi prevede per la Valle d'Aosta, venga attutita da risorse che la Valle d'Aosta stessa immette. È una variazione di bilancio che quindi immette nuove risorse e, colleghi Gerandin, Chatrian e Marquis, anche se noi avessimo approvato un bilancio senza i 100 milioni, oggi saremmo qui a fare una variazione per cercare di mettere risorse nostre all'interno del bilancio: questo affinché il quadro sia noto a tutti e affinché non ci siano quelle illusioni.
Quando noi abbiamo presentato il bilancio con quelle cifre, quella tabella, lo abbiamo fatto con le risorse della Regione autonoma Valle d'Aosta. Abbiamo trattato per risolvere la questione finanziaria e vi dirò anche, visto che era oggetto di una delle questioni, come l'abbiamo fatto: l'abbiamo fatto sia cercando di negoziare quella del 2017 dei famosi 144 milioni, chiedendo allo Stato la possibilità di spalmare questi fondi anche su più annualità, affinché potessero andare a colmare un gap che mancava nel 2018 e poi sulle annualità successive.
Per quanto riguarda il resto, oggi con lo Stato abbiamo dei contenziosi e questi contenziosi sono di una cifra che è di circa 244 milioni. Ad oggi quindi la battaglia finanziaria deve proseguire e, collega Gerandin, non sono stati contatti o relazioni, come lei li definisce, politici, ma se un Viceministro dell'economia o se un Presidente del Consiglio assume un ruolo, al di là del colore politico e dell'appartenenza partitica che queste persone hanno, sono dei rapporti istituzionali. Noi abbiamo sin da ottobre dialogato con il Governo dicendo che le nostre prerogative - e le abbiamo formalizzate con lettere - erano quelle di non dover accantonare ulteriormente i fondi dal 2018, perché già per il 2017 c'era un dubbio, ma questo non poteva protrarsi per il 2018 e, da un punto di vista istituzionale, abbiamo sempre detto allo Stato che noi mai avremmo rinunciato a questa che è una battaglia dell'intera comunità e della nostra Regione. Si può poi discutere e il pezzo ulteriore della questione finanziaria, quando dico che è una questione che non è di oggi... io non ho trovato traccia di norme di attuazione, di atti dei mesi antecedenti a ottobre che andavano in qualche modo a cercare di risolvere la questione definitivamente, perché solo una norma di attuazione può oggi andare a tutelare la chiusura della questione finanziaria, perché qualsiasi Governo che arriverà in una nuova finanziaria potrà inserire articoli di legge che hanno la stessa valenza di una legge regionale. Questa questione... e l'abbiamo utilizzato tanti nell'ultima campagna elettorale parlando di autonomia e tante volte dicendoci che l'autonomia era un tema svuotato, oggi l'autonomia significa anche e soprattutto autonomia finanziaria e il fatto che la Regione non può disporre di 244 milioni, che sono dei diritti della nostra comunità, uno già oggetto di contenzioso dall'anno scorso e uno oggetto di contenzioso per questo 2018... sono comunque delle battaglie che chiunque amministrerà in futuro dovrà portare avanti, al di là dei legami, delle questioni politiche.
Il collega Gerandin sa benissimo, perché ne abbiamo parlato tanto in questi anni, che, al di là dei Governi che si sono succeduti, l'atteggiamento nei confronti dell'autonomia è stato spesso di rivendicazioni reciproche dello Stato, da una parte, e della Regione, dall'altra. Avremo quindi occasione di parlare di variazione, ma alcuni dei temi che lei, collega Gerandin, ha evocato - penso alle risorse degli Enti locali, leggendo ciò che abbiamo annunciato -, le risorse agli Enti locali ci sono, sono già oggetto di predisposizione del bilancio. Lei è andato tante volte dicendo che queste non ci sarebbero state, quindi anche lì abbiamo forse creato un po' di confusione nella comunità.
Dei cantieri ne parleremo nella variazione di bilancio visto che è stato introdotto come argomento, quello sarà il merito. Chiaramente ad oggi siamo tutti consapevoli che c'è una questione finanziaria aperta e che le risorse che noi abbiamo dovuto recuperare, che avremmo comunque recuperato come ogni anno come maggiori entrate dovranno essere immesse con una variazione di bilancio, che comunque avremmo dovuto fare, anche se il bilancio fosse stato approvato senza i 100 milioni. Approvando anche un bilancio senza i 100 milioni, secondo noi, non avremmo portato avanti in coerenza l'iter seguito anche da altri amministratori prima di noi, visto che c'è una discontinuità, ma una continuità amministrativa deve essere anche tecnicamente perseguita, proprio per continuare quella battaglia che nel 2017 aveva visto impugnare il decreto di trattenuta dei 144 e, visto che nel 2018 del 2018 non si parlava, quel bilancio doveva prevedere una previsionale che andava nelle corde delle disponibilità che noi come Regione rivendicavamo. Chiaramente all'atto successivo del Governo, proposto e approvato dal Parlamento, chiaramente da un punto di vista prudenziale si è dovuti intervenire affinché quelle risorse che, con legge successiva non erano previste, non potessero essere utilizzate, motivo per cui questa variazione di bilancio ha cercato di raccogliere in questi mesi le risorse, le maggiori entrate che vengono immesse all'interno del bilancio. Questo per dire che noi parliamo di visioni diverse che rispettiamo. Si può anche dire che qualcuno avrebbe fatto in modo diverso, io credo che abbiamo sempre sostenuto la stessa tesi, colleghi, sin dal bilancio, sin dal mese di ottobre in cui abbiamo scritto al Governo dicendo che noi avremmo proceduto alla costruzione del bilancio in questo modo, fino ad arrivare all'approvazione del nostro bilancio e all'impugnativa per un bilancio da parte dello Stato che non ritrova la rivendicazione della nostra Regione. In questo senso ad oggi quindi abbiamo una causa di 144 milioni. Come sapete, l'udienza del 7 marzo è stata rinviata, abbiamo un contenzioso sui 100 milioni del 2018, una proposta aperta che chiaramente è comunque stata formalizzata e vedremo i nuovi Governi, visto che si parla di novità, si parla di possibilità, vedremo anche i Parlamentari valdostani, che sono stati evocati, quale sarà la battaglia che faranno per difendere questa possibilità di risorse finanziarie, anche se dobbiamo dire che le prime dichiarazioni che sono state portate avanti da qualcuno non vanno proprio nella direzione di una difesa probabilmente dell'autonomia intesa in questo senso.
Tengo a sottolineare e concluderò che la variazione di bilancio della settimana prossima va con risorse nostre ad attutire questo illegittimo taglio che noi subiamo dallo Stato e noi continuiamo a rivendicare il fatto che le risorse che mancano sono risorse della nostra Regione, poi come utilizzarle... giustamente noi abbiamo impostato un bilancio dicendo quello che noi abbiamo in termini di priorità, come questo è successo negli anni, colleghi. Vi ricordate quando arrivavano le manovre durante l'anno? Arrivava una manovra aggiuntiva durante l'anno e si doveva poi ricorrere a dei tagli, quindi noi non abbiamo voluto illudere. In qualche modo chiaramente noi speravamo e speriamo di chiudere la questione finanziaria, lo speriamo al di là dei Governi che si succederanno qui in Valle d'Aosta. Noi non crediamo come voi, colleghi, che dire: "io l'avevo detto, avevamo ragione", perché qui la ragione non c'è. Non c'è questione di avere ragione: è questione di fare una battaglia per rivendicare delle risorse che ci sono state tolte e i tagli che saranno fatti, malgrado le risorse che noi aggiungiamo, non sono tagli che sono fatti dalla Regione o che sono responsabilità della Regione, sono tagli che arrivano dal livello centrale e sono risorse di 240 milioni che mancano ad oggi su due anni, al di là di tutto ciò che negli anni la Regione ha già dovuto dare per il risanamento dei conti pubblici. Abbiamo sempre agito in trasparenza amministrativa codificando le posizioni, al di là dei ruoli, credo come ognuno di noi ha avuto modo, ripeto, noi ci occupiamo di questa questione da ottobre, a due mesi dalla fine dell'anno e a un mese dalla costruzione del bilancio, non so come si sarebbe impostata, ma immagino che comunque una continuità rispetto alle battaglie che si sono fatte negli anni andava portata avanti. In questo senso quindi avremo poi modo di discutere - giustamente lo hanno detto i colleghi - nei contenuti da lunedì per quanto riguarda la variazione di bilancio, ma concludo dicendo - e lo ripeto - che la variazione di bilancio è un atto che va ad attutire questo ammanco, riducendo di più di 40 milioni quella che era una mancanza che ci deriva dallo Stato e che ci deriva da quella che noi riteniamo e che denunciamo una situazione vessatoria dello Stato nei confronti della nostra Regione.
Président - La parole au collègue Marquis pour la réplique.
Marquis (AC-SA-PNV) - Lei è stato molto abile a sviare l'argomento che noi abbiamo evocato con questa interpellanza, perché noi non ci siamo preoccupati di addebitare al Governo il mancato raggiungimento dell'obiettivo di avere questo accordo con lo Stato, il problema che noi abbiamo evidenziato è tutto un altro: è stato quello che il 19 dicembre in questa sala si è approvata una finanziaria con 100 milioni in più a disposizione che non c'erano e lo si sapeva già che non c'erano, perché lo Stato aveva già approvato nella Commissione bilancio il suo iter e le sue determinazioni e solo tre giorni dopo formalizzava la mancanza dei 100 milioni. In quel momento abbiamo illuso tutta la popolazione valdostana e io con questo voglio fare alcuni esempi. Non è vero che noi oggi abbiamo più risorse in tutti i settori rispetto all'anno passato, ci sono delle voci, che poi analizzeremo nella variazione di bilancio, che l'anno scorso magari avevano mille a disposizione, quest'anno si è detto: a fronte di 100 milioni in più, possiamo mettere a disposizione 2000 perché noi siamo più bravi, siamo più sensibili verso questo settore. Adesso nella variazione di bilancio scopriremo che non solo non hanno i 2000, ma nemmeno i 1000 dell'anno scorso, ma gli 800 e quindi ci sono dei settori che avranno meno risorse disponibili rispetto all'anno passato.
Io vedo la preoccupazione dell'Assessore Rini, le vorrei chiedere, vorrei approfondire poi anche nell'ambito della gestione di questa variazione di bilancio qual è lo stato di attuazione del suo piano per i beni culturali, dove ci sono i soldi, se i soldi arrivano dalla gestione speciale, se arrivano dallo Stato o qual è la situazione reale dei conti, perché non possiamo più fare di fronte ai valdostani il gioco delle tre carte: un giorno dire che c'è 100, quell'altro dopo 50. L'unica certezza che abbiamo noi di tutta questa situazione è che i valdostani sono confusi, perché abbiamo detto a tante associazioni, a tanti cittadini, a tante imprese che, rispetto all'anno scorso, avranno molti più soldi, ma questo l'abbiamo detto due mesi fa e oggi ne avranno pari o meno dell'anno passato. Io credo sia questo il problema che noi stiamo discutendo in quest'aula: non tanto che non si sia raggiunto il risultato, ma la modalità con cui ci siamo confrontati.
Probabilmente è vero che serve una norma di attuazione, che è una situazione complessa, questo è un percorso che arriva da tempo... sono quattro o cinque anni che si fa questa battaglia con lo Stato, ma la battaglia sicuramente deve continuare, questo noi lo condividiamo. Io però le posso garantire che non sempre scrivere delle lettere è dimostrazione di efficienza, alcune volte le lettere possono costituire più dei danni che dei benefici nell'ambito dei rapporti con lo Stato e con le procedure. Su questo quindi volevo fare un po' di chiarezza e ritengo che sia doveroso, nell'ambito della prossima variazione di bilancio, fare anche chiarezza sui rapporti con Finaosta, perché anche qui credo ci siano dei problemi, perché alla fine i nodi arrivano tutti al pettine. Vogliamo capire anche sotto quel profilo se ci saranno le risorse disponibili per attingere e per portare avanti il piano per la scuola, gli interventi lungo le strade tanto cari a tutti, perché abbiamo visto che in diverse valli laterali la situazione è drammatica. Bisogna capire se sarà possibile attingere ancora da Finaosta per recuperare quelle risorse. Credo che avremo occasione la prossima settimana di poterci confrontare anche su questo argomento.
Président - La parole au collègue Gerandin pour la réplique.
Gerandin (CC-MOUV) - Io sulla parte di intervento del Presidente Viérin sono d'accordo, nel senso che questa questione non nasce ad ottobre, ma da diversi anni ed è ovvio, quest'anno sto ancora aspettando che qualcuno ci dica come mai noi nel 2014 non ci siamo mai seduti su un tavolo a discutere i rapporti finanziari con lo Stato. Qualcuno lo dirà, avrà il coraggio di dirlo ai valdostani il perché? L'unica Regione autonoma che non si è seduta. Lei poi, Presidente, può anche dirmi che i rapporti sono difficili con le autonomie, ma le altre lo hanno siglato l'accordo, noi non ci siamo neanche mai seduti! Noi degli accordi della Caserma Perenni o degli altri incontri o svendere la parte legata alle risorse finanziarie della Regione per avere un Sindaco del PD ad Aosta non ce ne può fregare di meno: questo ai valdostani va spiegato. Il concetto è chiaro, è chiarissimo: qua c'è il fallimento di un progetto politico nato dall'Union Valdôtaine, Union Valdôtaine Progressiste, PD, e chi si è messo, che non ha saputo neanche dire ai valdostani i motivi per cui noi siamo fuori da questa partita. È chiaro che nasce da lontano questo, l'unica cosa su cui sono d'accordo.
Sul resto, abbia pazienza, Presidente, si può dare con una mano e togliere con l'altra, agli Enti locali abbiamo dato 10 milioni in più, poi abbiamo bloccato i finanziamenti della legge n. 5, messi in sicurezza e quant'altro. Presidente, se dobbiamo fare i sacrifici, volevo tutti i quadri per decidere chi deve fare i sacrifici, probabilmente meglio tutti che qualcuno. Lei ha deciso chi buttare dalla torre? Lei, o gli Assessori, o chi per voi, avete deciso che comunque degli Assessorati vengono svuotati, avremo tanti Assessori Ministri senza portafoglio perché manderanno avanti solo la parte corrente: questo è il risultato di questa finanziaria, è semplicemente questo. Nessuno dice che lei è in grado di fare miracoli, ma a fronte delle difficoltà di questo genere non si attingeva a piene mani dalle riserve di CVA per distribuire a tutti e fare annunci di questo genere. Io mi ricordo ancora, è virgolettato quello che lei ha detto, Presidente: "le risorse per il 2018 non sono oggetto di contenzioso" e questo lo ha puntualizzato quando ha presentato il bilancio. È stato clamorosamente smentito dai fatti, ma questo lo sapevamo! È proprio questo pertanto che fa male: fa male perché chi non vuole rivendicare? Chiunque ha diritto e dovrà rivendicare i 244 milioni, dovremo fare anche qualcosa di magari più eclatante! Siamo tutti d'accordo che è una rapina, ma una rapina legalizzata e firmata con la fiducia dei Parlamentari valdostani e in barba alla sentenza della Corte costituzionale! Quando i Parlamentari hanno difeso la sentenza della Corte costituzionale? Quando hanno approvato la legge finanziaria che prevedeva altri sacrifici... questo è giusto che si sappia. Detto questo, lei dice abbiamo fiducia magari nel futuro dei Parlamentari, uno abbiamo già visto quello che ha fatto, l'altro speriamo in bene.
Président - La parole au collègue Chatrian pour la réplique, pour quatre minutes.
Chatrian (ALPE) - Condivido su un punto rispetto alle risposte che ci ha dato il Presidente: lo Stato ci deve 244 milioni di euro. Su questo, per quanto ci riguarda e mi riguarda, condivido la sua affermazione. Secondo punto: quando lei mi cita e ci dice che rispetta la mia posizione come io rispetto la sua, abbiamo delle visioni diverse dal punto di vista politico. Su questo vorrei però spiegare e declinare la nostra visione e il nostro approccio. Presidente, è l'approccio che è diverso, il nostro è differente perché capite che il dibattito all'interno di questi quattro mesi, all'interno di quest'aula e soprattutto a livello di media, giornali, RAI, verteva sulle enormi disponibilità. Quello però che ci dispiace dire adesso, oggi è che quei soldi, quelle risorse non ci sono, non si possono utilizzare, non si possono impegnare. È questo che noi contestiamo: è l'approccio che è diverso e differente, poi, come ha detto lei, affrontiamo, discutiamo ed entriamo nel merito dove eventualmente allocare o ridurre le risorse, ma questa è un'altra partita. Il cappello principale è questo: voi avete in parte mistificato la realtà, perché il 19 dicembre, quando voi avete approvato questo bilancio, i numeri che sono circolati su tutta la comunità valdostana sono di avere una disponibilità di 1204 milioni di euro. Oggi voi dite alla comunità valdostana che non è così. Noi quindi non vogliamo avere ragione, non ci interessa avere ragione, ci dispiace purtroppo avere ragione, ma avete in parte mistificato la realtà. È questa la cosa grave: è il metodo! Lei sovente, quando era qua con noi all'opposizione, metteva in evidenza il metodo, in questo caso è più importante, secondo me, il metodo, al di là poi dell'approccio e l'abbiamo visto 10 giorni fa alle politiche. Su questo apro un'altra parentesi, condivido il passaggio che qualcuno ha fatto prima di me: noi sappiamo già come il Senatore lavora, l'abbiamo visto all'opera. Il Deputato no, ma il Senatore abbiamo visto come ha operato, tant'è vero che oggi siamo a discutere una variazione di bilancio, dove voi avete cercato di reperire dei soldi per attutire quella mistificazione dei fatti e della realtà che avete purtroppo votato, sostenuto e veicolato, perché la cosa, secondo noi, secondo ALPE, più grave dal punto di vista politico è quella di aver voluto veicolare che c'erano tanti soldi in più. Finalmente, dopo cinque anni di difficoltà, tante sono le risorse in più e invece il collega Bertschy deve modificare sulla sanità - 6 milioni di euro in meno -, il collega Nogara deve togliere 9,5 milioni sull'agricoltura, il collega Baccega deve togliere milionate sulle leggi di riferimento e di settore. Non tocco neanche il collega Guichardaz, perché non pervenuto, quindi da quel lato capite la difficoltà per quanto ci riguarda. Termino. La cosa che ci fa male, ci dispiace ed è pericolosa è che in parte avete purtroppo mistificato la realtà.