Oggetto del Consiglio n. 3289 del 15 marzo 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 3289/XIV - Interpellanza: "Impostazione del prossimo anno scolastico a seguito dell'interruzione della sperimentazione relativa alle "adaptations"".
Grosjean (Président) - Point n° 2 à l'ordre du jour. Pour l'illustration, la parole au collègue Padovani.
Padovani (CC-MOUV) - Con questa iniziativa si riporta all'ordine del giorno uno dei temi caldi di questa legislatura, uno dei temi tra i più importanti per una amministrazione pubblica: l'istruzione pubblica e, più specificatamente, il tema delle Adaptations. Ormai sappiamo tutti cosa penso di quell'esperimento, penso che sia stato sbagliato come impostazione. Oggi la sperimentazione è stata dichiarata un fallimento, i problemi sono stati tanti, le critiche, sia da parte delle organizzazioni sindacali che da parte di tantissimi collegi docenti, sono numerose, sono di vario tipo, sono anche molto dure. Ma oggi bisogna passare oltre, bisogna capire dal prossimo anno scolastico cosa si farà: si potrà tornerà al sistema precedente alle Adaptations? Ci sarà un aggiornamento del sistema precedente alle Adaptations, in base alle evoluzioni che si sono viste con questa sperimentazione? Ci sarà un'altra sperimentazione? Qual è il futuro della scuola valdostana, qual è il futuro che, lei Assessora e il suo Assessorato, avete pensato per il prossimo anno scolastico?
Président - Pour la réponse, la parole à l'assesseur Rini.
Rini (UV) - Grazie, collega Padovani che, con questa sua interpellanza, mi consente di aggiornare l'Aula, visto che questo è un tema importante, perché ha fatto discutere e ha fatto dibattere. Sicuramente questo è stato un passo positivo della sperimentazione e ha riposto la scuola al centro, con le sue tematiche e anche con le sue criticità.
Come sicuramente tutti ricordano, nell'ultima riunione di questo Consiglio regionale abbiamo approvato all'unanimità una risoluzione che impegnava la sottoscritta, l'Assessorato, la Soprintendenza a integrare la commissione di cui all'articolo 40 dello Statuto speciale con ulteriore componente più tecnico, più specializzato nello studio e nell'applicazione del sistema plurilingue. In realtà sarà una commissione parallela a quella, perché quella statutaria è una commissione paritetica Stato-Regioni che ha un'altra funzione. Riproporremo quella commissione nei membri, ovvero: il sovrintendente, due dirigenti tecnici, la professoressa Marisa Cavalli e sarà integrata con un esperto in materia di didattica plurilingue, che è stato individuato nella figura del professor Laurent Gajo dell'Università di Ginevra ed è considerato unanimemente un luminare in questa materia, e dalla dirigente tecnica che mancava, poiché era stata fatta prima, la professoressa Marina Fey, per avere un quadro più completo.
Questa commissione cosa dovrà fare? Intanto è già stato convocato per domani il prossimo consiglio scolastico regionale, che dovrà recepire il lavoro del comitato tecnico nominato con delibera della Giunta regionale (i tre membri esperti) sempre in materia di insegnamento plurilingue, che dovrà un po' fare il punto al consiglio scolastico sulle criticità della sperimentazione ancora in atto. La sperimentazione che non viene bloccata o stoppata - come è stato detto nel dibattito sulle Adaptations - ma che vede il suo termine naturale alla fine del mese di agosto.
Cosa fare ora? Intanto partire da questi due anni. Lei l'ha definita una sperimentazione fallimentare. È stata sicuramente una sperimentazione difficile e travagliata, perché è stato travagliato tutto il periodo e il momento. Sicuramente bisognerà partire dalle esperienze di questi due anni, perché ci sono state anche tante esperienze virtuose. Tanti insegnanti, pur non credendo e non condividendo questa sperimentazione, si sono messi in gioco e con impegno hanno portato avanti dei progetti, che poi si sono rivelati anche fruttuosi per i ragazzi. Quindi sicuramente da lì bisognerà ripartire e domani ci sarà l'audizione del comitato tecnico, in cui si analizzeranno i documenti vari trasmessi dalle istituzioni scolastiche, che ringrazio anche per questo apporto e per il contributo che hanno portato. Questi elementi di analisi della situazione costituiranno la base dei lavori per la commissione integrata con i nuovi componenti, che istituiremo con delibera di Giunta nella prossima riunione.
Sarà necessaria una totale revisione e rimodulazione, non so più neanche se chiamarle Adaptations, perché ricorderebbe forse una ripresa o un rifacimento. Il nostro Statuto, agli articoli 39 e 40, sancisce il nostro plurilinguismo e il nostro bilinguismo sul nostro territorio. Quindi da lì ripartiamo facendo una netta distinzione tra il francese e l'inglese. Ovviamente alla fine di questo progetto saranno in vigore gli adattamenti precedenti alla sperimentazione, che andranno però giocoforza adattati a un sistema culturale e sociale che è cambiato, perché l'elemento di novità è che sono presenti le richieste del plurilinguismo, con l'introduzione e l'insegnamento della lingua inglese. Lo sentiamo parlando con i nostri coetanei, collega, quanto sia forte la necessità di implementare la conoscenza, lo studio e la padronanza di questa lingua, ormai per entrare in qualsivoglia settore del mondo lavorativo. Quindi questo sicuramente sarà da tenere a mente. È ovvio che i tempi della scuola sono lunghi nella preparazione, proprio per la struttura che ha la scuola stessa.
L'anno prossimo sarà - io credo - giocoforza un anno di passaggio verso quello che poi non toccherà a me dire. Ma se me lo chiede, io auspico che si possa entrare a regime nell'insegnamento delle discipline linguistiche dopo questi due anni di sperimentazione, prendendo tutto ciò che di negativo c'è stato per non ripeterlo, ma prendendo anche ciò che di positivo invece si è fatto, per poterlo ripetere magari in maniera migliore, in maniera più completa, più organizzata, più strutturata per poter addivenire ad avere un sistema di insegnamento plurilingue virtuoso. Credo che questo sia il percorso.
Di questo abbiamo parlato anche al tavolo sindacale che è stato aperto proprio su questa tematica, dove abbiamo anticipato anche questa volontà. Se c'è stata - non ho nessuna paura, né problema ad ammetterlo - una criticità nella vecchia sperimentazione che in realtà è ancora in corso, sicuramente è sul come sia stata presentata al mondo della scuola. Io credo che qui invece si parta già con il piede giusto, perché c'è stata questa movimentazione della scuola, questa espressione di volontà, attraverso tutti i documenti che abbiamo ricevuto, attraverso le audizioni che stiamo facendo, attraverso questo tavolo sindacale che stiamo portando avanti, quindi si parte già da una concertazione diversa. Io ho chiesto espressamente che nella delibera di costituzione di questa nuova commissione venga inserito un punto specifico, che sarà poi da sviluppare l'anno prossimo, di stretta collaborazione tra questa commissione e i collegi docenti - si dovrà capire in che modo, in che forma per l'entità numerica dei soggetti di cui stiamo parlando - proprio perché ci possa essere questa interazione.
Concludo con un auspicio. Mi creda, con tutti i limiti che può aver avuto e che ha avuto questa sperimentazione, io ho messo tutto il mio entusiasmo e tutto il mio impegno in questo progetto, perché ci credevo davvero. Credevo e credo davvero che la scuola debba essere di tutti, una scuola che offra pari opportunità a tutti. Credo che il fatto di poter apprendere, conoscere e poi spendere nel mondo del lavoro le lingue, una lingua come l'inglese ormai veicolare, debba essere diritto di tutti, non solo di chi ha una famiglia più abbiente, o magari più attenta ai bisogni dei ragazzi e quindi con corsi all'estero, con esperienze che però esulano dal percorso scolastico; io sognavo invece che queste opportunità le avessero tutti ragazzi. Sono sicura che la scuola valdostana abbia tutte le potenzialità, le risorse e la voglia, perché è emerso anche dal tavolo sindacale. Questo ormai è un processo che non possiamo, non dobbiamo e non credo nemmeno vogliamo fermare noi, su questo credo che siamo tutti d'accordo. Quindi sogno che si possa andare avanti su questa strada e che si possa garantire. La motivazione è stata questa e con il senno di poi le dico che non la riproporrei più così, ma l'avrei fatta sperimentale a campione su qualche classe. Allora l'ho fatto in maniera convinta, ci ho creduto profondamente per questa motivazione: sognavo di poter dare a tutti le medesime opportunità e non di sperare di avere la fortuna di capitare in un'istituzione scolastica piuttosto che in un'altra. Ora sicuramente questi due anni sono serviti anche a questo e da lì si ripartirà. Cosa si farà nel futuro prossimo? Sicuramente l'anno prossimo servirà proprio da officina delle idee, di consolidamento di quello che sarà il progetto da portare a regime nell'esclusivo interesse dei nostri ragazzi.
Président - Pour la réplique, la parole au conseiller Padovani.
Padovani (CC-MOUV) - Grazie, Assessora, per la risposta. Che questa sperimentazione sia fallita non lo dico io, ma lo dicono quelli che lei chiama gli apporti dei consigli dei docenti. In realtà sono delle critiche pesantissime, che tutti abbiamo letto sui giornali, sul metodo, come ha detto lei, su come è stata proposta questa sperimentazione, sul fatto che non sono state coinvolte le scuole nella programmazione di questa sperimentazione.
Devo dire che sono contento che lei sia venuta sulle nostre posizioni. Noi l'avevamo detto, i miei colleghi prima di me, che questa sperimentazione andava fatta in un altro modo, andava fatta magari a campione. Siamo contenti che abbia ammesso che avevamo ragione, anche se avere ragione in certi casi non è mai bello, perché comunque questa sperimentazione ha influito su un anno scolastico. Ha influito io penso in negativo, ma lo dicono le lettere dei collegi docenti, i numerosi comunicati e le numerose iniziative delle organizzazioni sindacale. Ho letto anch'io sui media delle novità che arrivano dal tavolo con le organizzazioni sindacali. Questa mia iniziativa doveva passare l'altro giorno e nel frattempo le cose si sono un po' evolute. Ho letto della questione delle cattedre di tecnologia: è un inizio.
Io spero che prima dell'inizio della nuova legislatura qualche novità in più ci sia. Avremo ancora un Consiglio e non escludo di tornare sull'argomento, perché lei ha esposto in maniera ritengo abbastanza generale quello che deve essere il futuro della scuola valdostana e io lo condivido. Penso anch'io che la lingua inglese sia ormai fondamentale. Ce lo dice il presente in cui viviamo: è fondamentale. Ma è fondamentale anche modificare e riformare il sistema scolastico in maniera partecipata. Quindi mi riservo di vedere le novità che ci saranno, se ci saranno, da qui al prossimo Consiglio e vedremo se fare altre iniziative.