Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3250 del 20 febbraio 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 3250/XIV - Interpellanza: "Predisposizione di un piano per il rilancio dell'economia e dell'occupazione".

Farcoz (Président) - Point n° 18 de l'ordre du jour. La parole au collègue Padovani pour l'illustration.

Padovani (CC-MOUV) - Con questa iniziativa vogliamo portare all'attenzione dell'aula uno dei grossi problemi che colpisce anche la nostra regione oltre al resto d'Italia: il problema dell'occupazione. Tra le priorità che vi eravate dati nella mozione di sfiducia costruttiva che ha ristabilito lo status quo dell'"ancien régime" c'era il rilancio dell'economia e dell'occupazione. A noi pare che questa priorità sia un po' sparita e quindi siamo a chiedere che fine ha fatto, anche perché (dati IRES) il tasso di occupati nel 2017 è in calo, soprattutto tra i lavoratori autonomi e il saldo tra assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro è negativo. Una grossa fetta di queste cessazioni riguarda i contratti precari, ciò vuol dire che dalla precarietà se ne esce soltanto senza un posto di lavoro. Le retribuzioni medie sono in calo, la disoccupazione è all'8,5 percento ed è in aumento quella di lunga durata. La disoccupazione giovanile - ne parlavate prima durante l'illustrazione dell'iniziativa del collega Norbiato - è in aumento (siamo al 28,4 percento) ed è più che triplicata rispetto agli anni pre-crisi ed è in costante aumento la disoccupazione dei cinquantacinque-sessantaquattrenni e questo è altrettanto grave, ma forse ancora più preoccupante perché chi ormai in età avanzata perde il posto di lavoro sempre di più non riesce a trovarne uno nuovo. Ne parlavate nell'iniziativa di prima, è vero che i NEET sono in diminuzione, lei prima, Assessore, lo aveva detto, è anche vero però che la percentuale rimane importante e quindi è un dato sul quale riflettere.

Quello che riguarda l'occupazione riguarda anche l'iscrizione e la cessazione di imprese nella nostra regione, il saldo rimane negativo e questo saldo negativo perdura ormai dal 2008. Il permanere del tasso di disoccupazione a livelli molto più elevati rispetto agli anni pre-crisi, l'aumento della disoccupazione di lunga durata e di quella riguardante gli uomini in età adulta, che poi porta alla crescita della quota di persone che si trovano in una condizione di deprivazione materiale che, come si vede in quest'analisi dell'IRES, è quasi raddoppiata tra il 2011 e il 2015, ci portano a chiedere se abbiate previsto un piano per l'occupazione in grado di dare delle risposte strutturali a chi ancora un lavoro non ce l'ha e lo sta cercando, o chi lo ha perso perché prima aveva un contratto precario e questo contratto precario non è stato rinnovato.

Président - La parole à l'Assesseur Guichardaz pour la réponse.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Solo una battuta al collega Padovani, lei cita dati 2017. Come lei sa, noi ci siamo insediati a metà dell'ottobre 2017, gli altri mesi se i dati sono negativi, non sono imputabili quanto meno al sottoscritto. Sicuramente poi nel 2018 avrete possibilità di imputare eventualmente a questa Giunta gli insuccessi delle politiche del lavoro.

Per il resto, riguardo alle questioni che lei pone, mi preme segnalare che in questi mesi si è fatto un duplice lavoro: da una parte, si è operato un attento e articolato monitoraggio degli strumenti ancora in uso, utilizzati nel recente passato finalizzati proprio al rilancio dell'occupazione, in particolare in riferimento ai più giovani, monitoraggio che si propone di valutare anche l'efficacia degli interventi già attivati, faccio il caso di Garanzia giovani, ad esempio, di cui ho parlato già prima con il collega Norbiato; dall'altra, mira all'individuazione di ulteriori strumenti, che si rivolgono principalmente proprio allo specifico target al quale fate particolare riferimento nell'interpellanza: quello dei più giovani. Voglio però solo far rilevare che lo studio comunque di strategia occupazionale non può prescindere dal considerare come critiche anche altre categorie, come gli over 50, i disoccupati, gli inoccupati che si approssimano alla pensione, disabili e via dicendo.

L'elaborazione di un nuovo "piano per l'occupazione" - come l'avete definito voi - richiede intanto cognizione degli strumenti a ciò finalizzati, l'analisi delle ricadute, l'implementazione e l'eventuale modifica degli stessi, l'individuazione delle fonti di finanziamento, ma anche dei percorsi utili a garantirne la fattibilità. È necessario, ad esempio, individuare le strutture competenti al trattamento e all'erogazione di questi strumenti di sostegno e di aiuto o di indirizzo e anche accertare il livello di sostenibilità sia in termini organizzativi che logistici. Un unico piano organico delle politiche del lavoro soprattutto rivolto ai giovani è una priorità di questo Governo e mi preme spiegare, rispondendo così anche al collega Norbiato, che di sicuro non si può pensare di attivare un piano organico delle politiche del lavoro in tempi ristretti e nei tempi ristretti di una fine legislatura. Tra l'altro, il fatto che in cinque anni non lo si sia fatto non è che giustifichi un ulteriore rinvio, ma dice comunque della complessità di progettare e soprattutto di attivare un progetto collegato e coerente. Sicuramente è possibile, si sta andando in quella direzione: definire entro la fine della legislatura un iter operativo, che io non chiamerei "piano per l'occupazione", ma piuttosto una sorta di strategie di rilancio per l'occupazione o linee guida per la costruzione di un nuovo e organico piano per l'occupazione che sarà a disposizione - lo stiamo studiando e lo stiamo elaborando - di chi arriverà dopo di noi, nell'ottica di costruire le basi per l'elaborazione di un piano di attuazione per l'occupazione con particolare riferimento a quella giovanile, che oggi è oggettivamente l'emergenza più importante, come avete ben rilevato nella vostra iniziativa. Tuttavia questo non significa che non siano in atto tutta una serie di azioni di politica attiva del lavoro, ve ne cito alcune: nel campo, per esempio, degli interventi destinati ai soggetti disoccupati - ne parlavo con il collega Norbiato - i tirocini cofinanziati FSE per giovani NEET e adulti, di cui ho già accennato - parliamo di 310 tirocini da attivare nel biennio -; i corsi di formazione e di orientamento per giovani e adulti disoccupati; la formazione orientativa di base per piccoli gruppi, giovani e adulti (les Semaines des métiers), i due FSE, l'incontro domanda e offerta tra aziende e disoccupati di cui ho già parlato. Nel campo degli interventi destinati a categorie svantaggiate disoccupate: la formazione e l'inserimento lavorativo rivolto agli iscritti del collocamento mirato, i corsi di avvicinamento al lavoro per disabili intellettivi, corsi di avvicinamento al lavoro per detenuti, corsi di avvicinamento al lavoro nel turismo per giovani disabili, i moduli formativi brevi per migranti, le borse lavoro per persone disabili o in grave situazione di svantaggio, i progetti per lavori di utilità sociale, interventi di politica attiva a sostegno dei patti di inclusione per i beneficiari delle misure proprie della legge regionale (n. 18/2015, legge sul sostegno attivo al lavoro). Vi sono poi ancora i servizi a sostegno del collocamento mirato e avvicinamento al lavoro per persone svantaggiate. Peraltro sappiamo che generalmente si allarga questa locuzione a tutte le persone che cercano lavoro da tempo e che hanno difficoltà. Noi facciamo continuamente colloqui di orientamento, servizi di incontro domanda e offerta, la gestione delle chiamate pubbliche su presenza. Lei può venire quando vuole, un intero piano del nostro Assessorato è dedicato a questo. Infine, per quanto concerne gli interventi destinati a soggetti occupati e imprese, segnalo i corsi di aggiornamento e riqualificazione di personale operante nelle aziende valdostane, la cosiddetta "formazione continua" che effettuiamo attraverso i nostri centri accreditati.

A queste misure già in atto aggiungeremo a breve due ulteriori interventi, che, a nostro giudizio, daranno forte sostegno all'occupazione, soprattutto a quella giovanile. Il primo intervento sarà denominato "Percorsi informativi integrati per la promozione, il sostegno e l'incentivazione della creazione di nuove imprese e dell'avvio di lavoro autonomo", con un impegno finanziario complessivo previsto in euro 900 mila, sono risorse in parte FSE per un triennio. L'azione è stata affidata alle Politiche del lavoro ed è mirata a favorire l'accesso all'occupazione delle persone in cerca di lavoro e inattive, compresi i disoccupati di lunga durata e le persone ai margini del mercato. Posso dirle che la struttura Politiche del lavoro ad oggi ha provveduto alla predisposizione di due inviti: uno alla formazione per l'autoimpiego e l'altro agli incentivi economici all'autoimpiego e poi ha predisposto già un documento metodologico relativo all'individuazione dell'importo forfettario da erogare nei percorsi di sostegno proprio alla creazione di impresa e di lavoro autonomo, perché anche questo è un sistema ed è un'azione che noi intendiamo perseguire. La documentazione è già stata sottoposta all'autorità di gestione e da lei al vaglio dell'assistenza tecnica che a breve, nel corso del corrente mese, dovrebbe licenziarla con eventuali aggiustamenti, superando in particolare le criticità evidenziatesi con riguardo all'importo forfettario, di cui è stata prevista l'erogazione per i costi sostenuti durante la fase di avvio dell'attività d'impresa. Nel frattempo si stanno predisponendo gli opportuni interventi a livello di bilancio per addivenire quindi alla successiva approvazione e pubblicazione degli inviti in questione, sono fondi FSE, quindi sono finanziati.

Il secondo intervento previsto tra le attività finanziabili dal PO FSE, a valere sull'asse 1 (occupazione), consisterà in un avviso pubblico per la concessione di incentivi alle imprese per l'assunzione di lavoratori con maggiore difficoltà di inserimento lavorativo, con uno stanziamento di circa 6 milioni di euro (risorse FSE) nel triennio, sono 2 milioni l'anno. Tenga conto, collega, che tale iniziativa ha formato oggetto di uno specifico obiettivo dirigenziale, che ho attribuito alla struttura Politiche del lavoro e alla struttura Politiche della formazione, dell'occupazione, nonché al Coordinatore del Dipartimento, obiettivo che dovrà essere conseguito in corso d'anno. Ad oggi è già stato predisposto un avviso, la cui bozza è già stata trasmessa all'autorità di gestione, quest'ultima ha provveduto a sottoporla all'esame dell'assistenza tecnica per le valutazioni del caso in vista della sua approvazione e pubblicazione prevista entro il mese di aprile proprio del corrente anno.

Segnalo infine che proprio oggi il CPEL, accogliendo una nostra sollecitazione, ha nominato con una delibera fuori sacco il componente del Comitato regionale per il diritto del lavoro dei disabili. Questo passaggio è prodromico alla riscrittura delle linee guida, che dovrebbero permettere l'utilizzo di oltre 600 mila euro bloccati e inutilizzati da tempo per politiche occupazionali a favore di vari soggetti diversamente abili.

Président - La parole au collègue Padovani pour la réplique.

Padovani (CC-MOUV) - Assessore, nella risposta lei è partito subito male, perché devo correggerla: se escludiamo i mesi da marzo a ottobre 2017, voi è dal 2015 che governate, non è dall'altro ieri. Prima al suo posto c'era un suo collega di partito, non c'era una persona a lei estranea, quindi la scusa che siete lì da poco tempo non potete utilizzarla. Nella sua risposta ho sentito tanti "faremo", "abbiamo predisposto", "le linee guida": è campagna elettorale, è cominciata la campagna elettorale. Le promesse, le interviste, i "faremo", "ma ci sono i soldi", "abbiamo messo i soldi di qua, abbiamo messo i soldi di là", poi magari quei soldi non hanno neanche copertura. Devo dire quindi che della risposta non sono per niente soddisfatto.

Président - La parole au collègue Gerandin.

Gerandin (CC-MOUV) - Abbiamo ascoltato attentamente, Assessore, quello che non ci convince di tutta questa lunga elencazione è che ci sono dei segnali di settore tangibili, che necessiterebbero di avere delle risposte immediate, ma anche una visione di prospettiva da parte della politica. Io tocco un settore a caso: l'edilizia: meno 12,7 dal 2010 al 2016, abbiamo perso posti di lavoro che possono essere tranquillamente equiparati alla sparizione di un comune di media dimensione del territorio valdostano. I numeri sono questi e, a fronte di una crisi così importante, con dei dati che, a mio parere, non sono assolutamente in discussione, perché noi teniamo conto che la spesa regionale, riferita al PIL regionale, vale a dire la spesa pubblica regionale rispetto a 100 il PIL regionale equivale, dai dati del 2015, al 29 percento. Nella media italiana siamo al 13,7 percento. Significa che la componente pubblica delle risorse messe in campo nel settore del PIL regionale è una risorsa a prescindere dal sistema valdostano che, Assessore, non ha messo in piedi lei, vi abbiamo contribuito forse tutti, però questi sono segnali di un percorso fatto di una scelta che vada nel senso di fare ripartire questo settore in crisi.

Lei mi dirà che non è da molto tempo che è lì dentro, però io le faccio un solo esempio: nello scorso bilancio regionale c'erano delle risorse da utilizzare per i Comuni in conto investimenti, quest'anno nel bilancio regionale triennale, pur avendo risorse in più, com'è stato da più parti detto, queste risorse da appaltare direttamente nei Comuni, o comunque risorse da usare in conto investimenti sono sparite misteriosamente. Qualcuno mi dirà che abbiamo dato 10 milioni in più ai Comuni senza vincoli di destinazione. Ora sappiamo bene che il "senza vincolo di destinazione" non è una garanzia che siano utilizzati in conto investimenti. È questo che le chiedo, Assessore, che ci va una visione politica di prospettiva e di dire che in questo momento per l'Amministrazione regionale, per il Governo regionale ci deve essere un piano di investimenti che faccia ripartire un settore come quello dell'edilizia, che è in agonia, non lo diciamo noi, lo dicono tutti.

Aggiungo un'altra cosa. Ci abbiamo messo tre anni e mezzo per convincere l'Assessore Baccega che il mutuo prima casa con tasso ridotto, aumentando i termini del mutuo, era comunque un investimento, idem il discorso dei mutui sulle ristrutturazioni, ci abbiamo messo tre anni e mezzo. È stato risposto in quest'aula che era un costo; se la politica è questa, se la visione del Governo è questa, ci preoccupa. Non è tanto il fatto di dire che non può essere l'uomo dei miracoli, della bacchetta magica che fa ripartire il sistema, ma se non abbiamo una visione di prospettiva e condivisa da tutti indipendentemente da chi è seduto sui banchi del Governo, se non si va in quella direzione per fare ripartire un settore che è morente, io davvero non vedo molte prospettive. Non è pertanto tanto quello che ha fatto o che non ha fatto, sicuramente in sede di predisposizione di bilancio avrebbe dovuto imporsi per avere delle risorse per gli investimenti e non risorse di disponibilità, che ci auguriamo tutti vengano utilizzati in conto investimenti, ma con nessuna garanzia.