Oggetto del Consiglio n. 3248 del 20 febbraio 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 3248/XIV - Interpellanza: "Regolamentazione dell'attività di ciclo escursionismo".
Farcoz (Président) - Point n° 16 de l'ordre du jour. La parole au collègue Roscio pour l'illustration.
Roscio (ALPE) - Non è la prima volta che parliamo di turismo su due ruote (a pedali) anche in considerazione di due fattori: da un lato, il fatto che questo tipo di turismo è in fortissima espansione, basti pensare al mercato delle e-bike, che hanno consentito di frequentare itinerari che fino a poco tempo fa erano riservati solo a persone iper allenate, mentre adesso si amplia la possibilità di frequentazione. Accanto all'espansione, alla frequentazione si pongono diversi problemi relativi anche alla sicurezza, ma anche a una regolamentazione che riguardi la corretta segnaletica, perché altrimenti si rischia di avere uno sviluppo molto disordinato e potenzialmente, visto che da un lato aumentano i frequentatori sulle due ruote, ma contemporaneamente anche i pedoni, così come magari possono essere in espansione anche altre attività, come, per esempio, quelle con i cavalli, si rischia che questa promiscuità di percorrenza possa generare dei problemi futuri. Altre Regioni hanno provveduto a normare, alcune Regioni si sono spinte anche oltre, ritenendo che gli itinerari destinati alle due ruote rivestano un'importanza strategica per lo sviluppo turistico e accanto a quello hanno provveduto a fornire servizi per la riparazione, per l'accoglienza di chi frequenta queste vie e da noi ancora non si capisce quale sia l'intento, perché ogni tanto l'Amministrazione promuove, ci sono delle iniziative, anche sponsorizzate sul sito istituzionale, che promuovono quest'attività, però dall'altro lato manca una regolamentazione efficace e non è semplice. Lo scopo di questa iniziativa era, più che tecnico, politico, nel senso che prima volevamo capire se l'Assessore ritiene che l'attività su due ruote, che è molto variegata, perché comprende dal cicloturismo ma anche tutte quelle parti sul turismo sostenibile fino ad arrivare al downhill... volevamo capire se questa componente è ritenuta dal Governo un'opportunità interessante per attrarre comunque persone in Valle d'Aosta, che possano trainare anche un qualche sviluppo, se sì - come noi speriamo che ci venga risposto -, se si intende cercare di regolamentare in qualche modo quest'attività in modo che si delineino una volta per tutte e si faccia uno sforzo sulle possibilità di percorrere o meno e chi può percorrere oppure no, se ci sono delle promiscuità, ma queste sono cose poi tecniche, perché dobbiamo capire prima l'intento politico. In ultimo se in quest'ultimo lasso di tempo che ci resta per la fine della legislatura si intenda cercare di mettere mano a questa tematica.
Assessore, poi un altro tema è questo: la Regione ha anche una norma del 2003, che regolamenta chi può esercitare attività di maestro, ma a livello nazionale ormai questa figura è stata superata, per cui bisognerebbe fare anche un adeguamento normativo, perché a livello di Federazione ciclistica italiana la figura che viene contemplata nella nostra legislazione non esiste più, quindi bisognerebbe capire anche in questo senso cosa si intende fare. Noi gradiremmo una risposta, se è possibile, positiva a tutti e tre i quesiti. Le chiedo una cortesia, Assessore: non ci dica che in questi mesi che avete governato, perché non l'avete fatto voi, proviamo ad andare un po' oltre.
Président - La parole à l'Assesseur Marguerettaz pour la réponse.
Marguerettaz (UV) - Collega Roscio, apprezzo, nel senso che giustamente avete fatto delle operazioni da trapezio ed è giusto avere la rete. Mi permetto di dire questo, perché, al di là del ruolo e delle posizioni, c'è sicuramente un apprezzamento e una stima rispetto ai vari ruoli. Non è la prima volta che affrontiamo questo argomento e il primo quesito ovviamente è un quesito a cui lei ha già dato una risposta che non può che essere in linea con il mio pensiero e quello del Governo. Non le sarà sfuggito che ultimamente le attività che abbiamo deliberato, ma che traggono origine anche da questa finestra di sei mesi dove non abbiamo governato noi... sono stati portati avanti degli atti che portano a finanziare quasi per 14 milioni entro il 2021 tutta una serie di infrastrutture che vanno in questa direzione, quindi vediamo in questo specifico settore un elemento strategico.
Rispetto alle due altre questioni, una regolamentazione può generare comportamenti e attitudini contraddittorie. Lei ha citato altre Regioni. Altre Regioni sono passate a posizioni diametralmente opposte, Regioni che vietavano in ogni luogo e in ogni sentiero la pratica della mountain bike, concedendo la possibilità di percorrere solo alcuni sentieri; altre Regioni, con un approccio diametralmente opposto, hanno cambiato impostazione: era possibile fare mountain bike ovunque ad eccezione di alcuni percorsi, dove era vietato.
Prima di arrivare ad una regolamentazione, che, come abbiamo visto, non risolve alcun tipo di problema, noi riteniamo sia opportuno valorizzare le best practice e le formazioni dei professionisti. Siccome so che lei segue quest'attività, avrà avuto modo di apprezzare certi comportamenti. Ci sono, per esempio, delle associazioni e dei soggetti che professionalmente si occupano del settore bike, vivendo di questo, e faccio un inciso: questi maestri di mountain bike lavorano quasi il 90 percento con stranieri, quindi è un mercato molto interessante quello svizzero, quello tedesco, ci sono tanti americani. Abbiamo una rassegna stampa corposa di articoli che valorizzano il nostro territorio e che sono stati pubblicati in America, in Germania. Delle associazioni di questo genere hanno fatto delle convenzioni con i Comuni, laddove vengono utilizzati con una certa frequenza i sentieri, in modo tale da dedicare delle risorse, delle giornate per sistemare i sentieri. I Comuni quindi hanno fatto delle convenzioni e periodicamente coloro che utilizzano le infrastrutture dedicano del tempo a sistemare i sentieri, quindi vuol dire che c'è un'attenzione importante e le convenzioni si stanno moltiplicando.
Cerco di risponderle dicendo che la strada giusta per arrivare ad una regolamentazione dell'attività è stata definita nei mesi di marzo-aprile, proprio alla ripresa dell'attività, con una proposta di incontri con la Federazione ciclistica, con i maestri di mountain bike e con tutti gli operatori commerciali che lavorano (i bike hotel, coloro che offrono servizi in tal senso) per fare formazione. In questo senso ci sarà il coinvolgimento anche con tutti i velo-club, perché non le sfuggirà che una parte, anche importante, non è rappresentata solo dal turismo ma anche dalle attività agonistiche, formative. Dopo questo percorso formativo e di confronto, potrà nascere in modo ragionato un percorso che porterà anche all'adozione di un provvedimento.
Quando lei parla di servizi e di altre cose, i servizi non si definiscono per legge, i servizi sono ovviamente riconducibili a dei percorsi commerciali e noi, da questo punto di vista, come si ricorderà, abbiamo cercato di promuovere i club di prodotto, di mettere assieme tutti i vari operatori: gli albergatori, coloro che noleggiano le bici, i maestri di mountain bike. Lei non mi ha fatto la domanda specifica dei maestri di mountain bike, ma abbiamo avviato un confronto con la Federazione nazionale, quindi con la FCI (la Federazione Ciclistica Italiana) e i rappresentanti regionali, perché ci sono sicuramente dei problemi sulla definizione della figura professionale e dei corsi formativi per dare i riconoscimenti e i crediti formativi. Quello quindi è un tema che è sull'agenda e, se ci sarà necessità, lì potremmo anche provvedere prima della fine della legislatura.
Président - La parole au collègue Roscio pour la réplique.
Roscio (ALPE) - Grazie anche all'Assessore per la risposta. Devo dire che il punto 1 sul fatto se si ritiene importante l'attività oppure no, non lo ritenevo così scontato, siamo felici di apprendere che abbiamo una visione identica almeno su questo, perché, dal nostro punto di vista, questa era un'opportunità interessante. Sul resto, la risposta che ha dato è stata un po' più fumosa, un po' meno chiara. Bene sul fatto che, dal punto di vista della figura professionale del maestro, state avviando con la Federazione nazionale un confronto, perché effettivamente la nostra norma non era più adeguata alle evoluzioni che ci sono state, ma per il resto lei ha detto: "i professionisti stanno avviando, hanno già avviato delle convenzioni con i Comuni e addirittura vanno a mettere a posto anche i sentieri". È una cosa positiva, perché si conosce il territorio, si fa la frequentazione, però è anche delicata perché, se aumenta la frequentazione e non c'è nessuna regolamentazione, lo stesso sentiero può essere percorso da biker o da famiglie; se non succede niente, siamo tutti felici, ma, aumentando i numeri, è possibile che succeda qualcosa. Lei sa meglio di me la legge dei grandi numeri: un evento ha una probabilità di accadere, se si ripetono i tentativi, prima o poi questa probabilità diventa una certezza. Qualora dovesse succedere qualcosa per l'alta frequentazione, non vorremmo pertanto che poi la reazione fosse quella che ha detto prima e cioè che, mentre adesso più o meno in assenza di una regolamentazione si fa un po' quello che si crede, di fronte a qualche evento - siccome non c'è regolamentazione ed è difficile che qualcuno si possa prendere una responsabilità generica, se non puntuale, sull'accaduto -, poi non vorremmo che non si potesse più andare e si vietasse tutto, facendo poi un danno in questo senso: ecco qual era l'intento di invitare a regolamentare.
Altrove in altre Regioni, anche a Statuto ordinario, non solo a Statuto speciale come il Piemonte, il Veneto, abbiamo visto delle regolamentazioni, anche le Province autonome di Trento e Bolzano hanno normato e l'hanno fatto facendo chiarezza su questa questione. Abbiamo inteso che in quest'ultimo arco di legislatura non si intende normare, speriamo che invece quel percorso definito dall'Assessore, questa sorta di incontro-confronto tra tutti i portatori di interesse possa portare a definire meglio la situazione per poi arrivare veramente a una qualche sistemazione, anche normativa, in modo che si capisca bene cosa si può fare, dove si può andare, di chi sono le responsabilità. Questo, dal nostro punto di vista, in un'ottica di aumento della frequentazione, perché riteniamo che le potenzialità siano enormi e non solo nel fondovalle, ma in tutte le poderali, nei sentieri. Veramente abbiamo una ricchezza rispetto ad altre regioni, che, dal nostro punto di vista, hanno molte potenzialità in meno di noi, ma hanno saputo invece sviluppare molto più di noi questo settore. Noi riteniamo che la strada da percorrere sia questa, mi sembra di capire che l'intento sia anche condiviso, ma vorremmo veramente vedere una sistemazione anche dal punto di vista normativo, perché pensiamo che questo possa avere solo vantaggi.