Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3247 del 20 febbraio 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 3247/XIV - Interpellanza: "Mancato abbattimento delle barriere architettoniche dell'immobile del CRAL Cogne ad Aosta".

Farcoz (Président) - À la présence de 29 Conseillers, je déclare ouverte la séance. Point n° 15 de l'ordre du jour. La parole au collègue Bertin pour l'illustration.

Bertin (CC-MOUV) - Si riprende qui una vecchia storia già dell'altra legislatura, vale a dire l'abbattimento delle barriere architettoniche al CRAL Cogne di Aosta, che sappiamo essere una struttura che è utilizzata da diverse associazioni per spettacoli, per incontri, per diverse attività sociali e ha un ruolo abbastanza importante per la città di Aosta. Vi dicevo una vecchia storia che risale all'altra legislatura, addirittura a sette-otto anni fa, con diverse iniziative era stata sollevata la questione riguardante l'accessibilità a questa struttura, accessibilità che non è possibile poiché vi sono delle barriere architettoniche. Sette anni fa l'allora Assessore - gli Assessori sono cambiati, ma la sostanza è rimasta la stessa - dichiarava che in poco tempo si sarebbe risolta la questione. In effetti vi era un progetto per l'abbattimento delle barriere architettoniche, un progetto realizzato che aveva superato l'iter della Soprintendenza, eccetera. I lavori sono iniziati ed è stato sostituito un ascensore. Peccato che questo ascensore si trovi al primo piano, ad un piano rialzato, ma rialzato anche di tanto e pertanto, ai fini dell'abbattimento delle barriere architettoniche, il risultato non è stato raggiunto, poiché si sono spesi 25 mila euro, anche di più, a questo fine, ma a tutt'oggi - perché sono passato in questi giorni e ho verificato - l'abbattimento delle barriere architettoniche non è stato fatto. Si sono spesi soldi senza raggiungere l'obiettivo, che doveva essere quello previsto dal progetto: abbattere le barriere architettoniche.

È una cosa piuttosto emblematica, l'obiettivo a volte si ha l'impressione che sia quello di spendere i soldi, poi, se si raggiunge il risultato o meno, è un fatto secondario, fatto sta che sono anni e anni che ci troviamo in questa situazione, nella quale questo immobile rimane non accessibile nonostante i progetti e nonostante i soldi spesi. Credo che questo sia un modo di amministrare decisamente inefficace, a mio avviso, e anche grave di utilizzare i soldi pubblici. Se l'obiettivo era quello di abbattere le barriere architettoniche, quello doveva essere raggiunto. Sono passati alcuni anni, si è fatto un intervento a metà spendendo dei soldi e senza raggiungere il risultato finale. Ci troviamo ancora oggi in questa situazione a distanza di tanti e tanti anni e, nonostante le ripetute dichiarazioni in Consiglio degli Assessori ai lavori pubblici di turno, la situazione rimane immutata. Volevamo pertanto conoscere quali erano le ragioni di questo mancato abbattimento, le ultime, perché anche durante l'ultima interrogazione si era detto che si sarebbe provveduto a breve e capire gli intendimenti riguardo a cosa si vuole abbattere oppure no, o se si sia definitivamente abbandonato il progetto, spendendo soldi e lasciando il lavoro a metà.

Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Baccega.

Baccega (EPAV) - Una storia vecchia, Consigliere, ne abbiamo già dibattuto a lungo di questa vicenda. Torno a ribadire che i 25 mila euro citati nelle premesse sono stati spesi per realizzare un impianto elevatore in sostituzione del piccolo ascensore storico, quello che era preesistente e non era più utilizzabile per ragioni di collaudo e sicurezza e quindi non per garantire l'abbattimento delle barriere architettoniche dell'immobile in questione.

Va detto che, per garantire l'accessibilità completa dell'immobile, sarebbero necessari ulteriori importanti lavori finalizzati, per esempio, a consentire anche la fruibilità degli spazi e dei servizi igienici, con interventi di natura edile e di impiantistica più generali e onerosi. Nello specifico, dal punto di vista tecnico, tenuto conto delle condizioni generali di vetustà dell'immobile, non si ritiene opportuno disgiungere - questo dicono i tecnici - l'abbattimento delle barriere architettoniche dall'esecuzione di altri importanti interventi di adeguamento e di messa in sicurezza comunque altrettanto necessari. Si è svolto un sopralluogo il 20 gennaio 2017 alla presenza del sottoscritto, dell'Assessore alle finanze, di tutti i dirigenti regionali interessati: la Dottoressa Magro, l'ingegnere Rosset, l'ingegnere Cerise, l'ingegnere Blus, alla presenza del gestore del CCS Cogne e dei progettisti che hanno un incarico aperto per la ristrutturazione dell'edificio. In questo confronto, durato quasi tutto il pomeriggio, era stato deciso di adeguare l'ingresso con l'installazione di un montascale per eliminare la barriera architettonica all'ingresso. Questo inevitabilmente provocava anche il rifacimento dell'ingresso, perché non c'erano le distanze e gli spazi necessari per garantire le dovute agibilità per inserire il montascale.

Successivamente l'edificio è stato inserito nel piano di valorizzazione immobiliare (il 25 febbraio 2016) e, di conseguenza, prima di procedere a qualunque intervento di investimento, si è ritenuto necessario ottenere comunque un assenso formale definito da parte del competente Assessorato del bilancio, finanze, patrimonio e società partecipate. Al fine comunque di portare avanti gli approfondimenti del caso, nel mese di febbraio 2017 era stato chiesto agli uffici di procedere con le valutazioni per poter inserire eventualmente un progetto nel prossimo piano operativo. Nel periodo marzo-ottobre tecnici dei Lavori pubblici, in accordo con il Patrimonio, hanno approfondito varie ipotesi di lavoro da proporre agli amministratori per poter valutare una serie di cose, tra cui quella di riattivare un incarico di progettazione già affidato in passato allo scopo di individuare i possibili interventi per ripristinare l'immobile ed eventualmente svolgere alcuni interventi prima di cedere il palazzo in uso, lanciare l'indagine di mercato per sondare l'appetibilità del bene immobile così come si presenta, facendo presente che per la permanenza del CCS e delle associazioni nell'immobile stesso era fondamentale contrattualizzare più nel dettaglio con l'Associazione CCS Cogne l'assegnazione dei locali già in uso. A seguito degli approfondimenti svolti, la struttura Espropriazione e valorizzazione del patrimonio in data 20 novembre ha pubblicato l'avviso di indagine conoscitiva volta a verificare l'interesse da parte di soggetti terzi alla stipula della concessione di Palazzo Cogne, con interventi di manutenzione straordinaria e di recupero dell'immobile a carico del concessionario da inviarsi entro il 20 gennaio 2018. L'unica che ha manifestato il proprio interesse a disporre dell'intero fabbricato e ad accollarsi le spese per gli interventi necessari al relativo utilizzo è risultata essere la stessa società CCS Cogne Aosta. Sulla base dell'analisi di tale proposta e delle conseguenti valutazioni tecniche e amministrative, quindi sarà possibile stabilire definitivamente il futuro dell'immobile, andando eventualmente a puntualizzare quali interventi dovranno essere realizzati dal CCS Cogne, mettendo in evidenza che uno degli interventi primari è proprio quello dell'abbattimento delle barriere architettoniche.

Questo è il percorso che si è sviluppato in questo anno in cui avevamo detto che saremmo intervenuti. Le risorse che erano state messe a disposizione ovviamente sono andate in avanzo, si tratterà di valutare, qualora si decida di intervenire subito come Regione, di inserire nel piano lavori nuovamente l'intervento da farsi. Credo che ci confronteremo con i tecnici dell'Assessorato del patrimonio affinché ci sia una definizione quanto prima.

Président - La parole au collègue Bertin pour la réplique.

Bertin (CC-MOUV) - Lei ancora oggi mi dice che è prioritario l'abbattimento delle barriere architettoniche di questo immobile. In fatto di priorità sono sette anni che è una priorità e ancora niente si è fatto, siamo a zero... no, a zero, abbiamo speso dei soldi senza raggiungere l'obiettivo, che è la cosa ancora più grave. Lei poi ha un po' sviato e ha parlato di tutt'altro, ma veniamo al nocciolo della questione. C'era un progetto per l'abbattimento delle barriere architettoniche, che ho visto, tra l'altro, tempo fa, questo progetto non è stato portato a termine, si è soltanto intervenuti su una parte, cambiando l'ascensore e non immaginando che, per arrivare all'ascensore, c'era un piano da fare. Tra l'altro, nel progetto, che ho visto, era previsto un intervento, il progetto come obiettivo aveva quello dell'abbattimento delle barriere architettoniche. Soldi sprecati per un progetto al quale non si è dato seguito; soldi che rimangono fermi, a quanto pare rimarranno nel cassetto in attesa di non si sa che cosa e l'obiettivo dopo dieci anni di abbattere le barriere architettoniche non è stato raggiunto, cosa estremamente grave, che dimostra tutta l'inefficacia di queste azioni. Si fanno dei progetti, l'importante è progettare e poi alla fine l'obiettivo se si raggiunge, bene; se non si raggiunge, pazienza, ma rimane una priorità. Quando c'è un'occasione pubblica, si dice: "questa è una priorità". Immagino se non fosse una priorità, quali tempi ci sarebbero per la risoluzione. Al di là dei tempi, che sono scandalosamente lunghi, c'è una questione proprio di utilizzo del denaro pubblico, però i soldi sono andati in avanzo di amministrazione ed è una cosa estremamente grave, i soldi rimangono fermi in un momento nel quale di disponibilità ce n'è ben poca.

Questa è una vicenda simbolica di come non si devono gestire i soldi, poi è inutile ripetere che è una priorità, c'erano disponibilità, c'erano i progetti, non si è dato seguito a questa cosa ed è simbolicamente estremamente grave.