Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3236 del 20 febbraio 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 3236/XIV - Interrogazione: "Risultanze del tavolo di lavoro per concordare le modalità di una proficua accoglienza dei migranti".

Farcoz (Président) - Point n° 4 à l'ordre du jour.

Collega Borrello, per cosa chiede la parola? Prego.

Borrello (AC-SA-PNV) - Chiedo scusa all'aula e a lei, Presidente, se l'ho interrotta. Vogliamo solo chiedere una sospensione, perché volevamo avere un confronto con i colleghi di minoranza rispetto all'evolversi delle comunicazioni del Presidente e delle non comunicazioni.

Presidente - Sospensione concessa.

La seduta è sospesa alle ore 10:46 e riprende alle ore 11:02.

Presidente - Colleghi, riprendiamo i lavori. La parola al collega Borrello.

Borrello (AC-SA-PNV) - Grazie Presidente per la concessione della sospensione che ci ha permesso di fare il punto come gruppi di opposizione. Approfitto di questo piccolo momento di attenzione dell'aula per annunciare una conferenza stampa che verrà fatta alle ore 13:00 nella sala Commissioni qui adiacente, in virtù dell'evoluzione del dibattito mattutino e delle considerazioni sviluppatesi all'interno dell'aula.

Presidente - Procediamo con il punto all'ordine del giorno.

Pour la réponse, la parole au Président de la Région.

Viérin (UVP) - Non avevamo dubbi, collega Borrello, ed è uno dei motivi per cui non abbiamo voluto innescare un dibattito, perché sarebbe stato semplicemente mediatico, non avrebbe avuto nessun fine di dibattito consiliare. Prova ne è che qui all'interno non si cerca una sintesi o un dibattito su certi temi, ma semplicemente la volontà è di mediatizzare il periodo.

Ringrazio il collega Norbiato per avere posto una questione molto importante e delicata. Lo ringrazio per l'attenzione su un tema che peraltro è oggetto di dibattito non solo regionale, ma nazionale; merita alcuni approfondimenti e renderò conto di alcune evoluzioni.

Per venire alle domande, il collega Norbiato ci chiede giustamente quali sono stati, a un anno circa dall'istituzione, i risultati del tavolo permanente tra la Prefettura, il CELVA e i Comuni interessati. Si citava una mozione del 10 febbraio che impegnava ad aprire un dibattito per valutare i sistemi di accoglienza, che sono due. Ho cercato di ricostruire la vicenda e chi ha gestito questi passaggi. La Presidenza della Regione, nell'esercizio delle sue attribuzioni prefettizie, ha partecipato nel 2017 a diversi incontri tenutisi presso il CPEL, in particolare per analizzare questo piano ANCI sulla ripartizione dei migranti nei comuni e per fornire una corretta informazione sulle diverse tipologie di accoglienza: quella straordinaria gestita dalla Prefettura e quella invece, che lei cita, riferibile allo SPRAR, che è un sistema di protezione per richiedenti asilo e protezione gestita dai Comuni. Come noto, a seguito di quell'incontro, alcuni Comuni hanno optato per lo SPRAR, in particolare sono i Comuni di Saint-Vincent, Saint-Rhémy-en-Bosses e Champorcher, che si sono convenzionati tra di loro per la presentazione di uno specifico progetto di accoglienza, approvato dal Ministero dell'Interno. Oltre a questo, si era anche concordato sull'opportunità di definire dei meccanismi finalizzati all'equa ripartizione sul territorio della quota dei migranti assegnati in accoglienza straordinaria alla Valle d'Aosta. Il tavolo di lavoro, costituito a tal fine, ha elaborato una bozza di protocollo d'intesa che deve essere approvato dall'Assemblea degli Enti locali.

Per quanto riguarda la seconda domanda: "quanti sono i progetti di integrazione realmente avviati", il sistema di accoglienza straordinario approntato dall'Amministrazione regionale nell'ambito delle funzioni prefettizie è finalizzato principalmente a fornire un'immediata risposta di accoglienza ai cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale al momento del loro arrivo in Valle. Pertanto le convenzioni stipulate con gli enti gestori prevedono tutta una serie di servizi che mirano a gestire l'accoglienza fino al momento del pronunciamento della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, oppure fino alla fine della procedura giurisdizionale, nei casi di esito negativo, della domanda di protezione. Quando si arriva viene valutato: se è una domanda di protezione internazionale ha un certo iter, altrimenti c'è un altro iter di cui vi parlerò. Per venire ai percorsi di integrazione, quando viene riconosciuta una qualche forma di protezione internazionale, i migranti ospiti nei centri di accoglienza straordinari vengono indirizzati agli sportelli sociali per l'elaborazione di progetti personalizzati di integrazione nell'ambito delle politiche sociali regionali, in collaborazione con gli enti che gestiscono l'accoglienza di primo livello. A questo riguardo, per rispondere al numero, è in fase di aggiudicazione il bando per la pianificazione e la realizzazione di un sistema di azioni mirate all'integrazione - che lei evoca - di persone titolari di protezione internazionale e titolari di protezione umanitaria tramite una rete pubblico/privata di servizi e interventi volta alla costruzione di una progettazione ad personam. Sempre per venire ai numeri, il servizio dovrà assicurare la realizzazione di almeno venticinque progetti. Nel caso dello SPRAR, invece, l'integrazione nel territorio ospitante è già parte integrante del progetto che riguarda prioritariamente, proprio per questo motivo, persone che hanno già ottenuto la protezione internazionale o che comunque stanno per ottenerla.

La terza domanda chiede: "quanti soldi sono stati spesi e in che modo per il mantenimento ed il funzionamento dell'assistenza e se viene fatta una valutazione sui costi/benefici". Qui è bene ricordare che l'accoglienza straordinaria dei migranti è gestita con risorse dello Stato direttamente e quindi coprono loro i servizi previsti dalle convenzioni stipulate con gli enti gestori. Quindi, anche per quanto riguarda la valutazione dei costi/benefici, tale valutazione è di competenza dello Stato e meno dell'Amministrazione regionale - in questo caso come Prefettura, non tanto come ente territoriale, perché come ente territoriale possiamo giustamente fare valutazioni anche politiche - ma come Prefettura noi siamo chiamati a gestire a livello territoriale i migranti assegnati. Non è in questo ruolo la competenza di dire quali sono i costi/benefici, mentre come ente territoriale giustamente sì. Per quanto riguarda invece lo SPRAR, la competenza è dei tre Comuni e chiederemo loro di valutare tale questione dato che sono comunque enti territoriali.

Sulla quarta domanda: "se si è a conoscenza che siano stati negati dei riconoscimenti per la protezione internazionale", per coloro che non ottengono la protezione internazionale la normativa non consente di mettere in atto processi di integrazione, la normativa è chiara. Terminate le fasi giurisdizionali, in caso di rigetto della domanda protezionale internazionale, ai migranti viene revocato il permesso di soggiorno e viene notificato un decreto di espulsione dal territorio italiano. Ci sono possibilità di rimpatrio volontario assistito, ma questa è la procedura. Se si supera la valutazione per protezione internazionale c'è un iter, ma nel caso specifico c'è un decreto di espulsione dal territorio italiano.

Président - La parole au collègue Norbiato pour la réplique.

Norbiato (AC-SA-PNV) - Grazie al Presidente della Giunta, che anche come Prefetto ha fatto una disamina precisa e puntuale nei vari punti da me posti all'attenzione.

Volevo però fare ancora alcune riflessioni in merito a questo argomento, perché è molto importante in questo momento, sia a livello nazionale che a livello regionale, l'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale. È importante perché abbiamo messo in piedi varie valutazioni. Lei ha ripreso la mozione votata il 10 febbraio 2017 e approvata all'unanimità, si era impegnato ad aiutare i Comuni a sviluppare il sistema di seconda accoglienza (SPRAR) e non quello di prima accoglienza (CAS) destinato all'integrazione sociale ed economica dei migranti, o perlomeno a dare maggiore impulso ai programmi di integrazione sui territori che dovrebbero prendersi in carico questi problemi e che non dovrebbero essere solo destinatari passivi di richieste di accoglienza. Per questi motivi abbiamo voluto sapere che risultati ha ottenuto il tavolo permanente di concertazione tra la Prefettura, la Regione, il CELVA e i Comuni interessati, perché questo strumento potrebbe risultare particolarmente utile ad avviare i necessari progetti di integrazione. Siamo convinti che, se si riuscirà a fare una buona accoglienza come sono i progetti simili allo SPRAR, ci guadagniamo tutti: lo Stato che investe, il territorio valdostano, i cittadini residenti e poi naturalmente i richiedenti asilo.

Secondo noi rimane comunque opportuno continuare a fare regolarmente una valutazione riguardo ai costi sostenuti e ai benefici avuti. Altresì ci pare opportuno non trascurare, rispetto a tutti coloro che hanno ottenuto il permesso di soggiorno oppure no, delle iniziative che possono continuare ad aiutare i percorsi di integrazione o a impedire l'inevitabile caduta nella clandestinità, come si diceva prima. Questo per un evidente bisogno di avere sicurezza del territorio, come viene richiesto da tutti, e anche per non sprecare le risorse economiche impegnate fino ad oggi.

Dalle ore 11:12 assume la presidenza il Vicepresidente Grosjean.