Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3235 del 20 febbraio 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 3235/XIV - Interrogazione a risposta immediata: "Organizzazione dei presìdi d'emergenza sanitaria".

Farcoz (Président) - Point n° 3.02 à l'ordre du jour. La parole au collègue Fosson pour l'illustration.

Fosson (AC-SA-PNV) - Nell'ultimo Consiglio, in seguito ad un'interpellanza in cui avevamo parlato di una necessità di programmazione, le avevo segnalato, contrariamente a quanto sostenuto e definito quando era nato il servizio di emergenza di Donnas (la delibera si dovrebbe chiamare SAM), che i turni non erano coperti completamente da anestesisti. Costoro, tra l'altro, hanno una competenza particolare sul territorio, tant'è vero che la loro specializzazione non è equipollente con nessun'altra. Assessore, lei ci disse in modo tranchant che non era così, che non eravamo informati correttamente.

Alcuni operatori ci hanno cercato, perché c'è anche una guerra delle LPA. Adesso alcuni turni vengono fatti in LPA, quindi c'è il desiderio di alcuni di andare al posto di altri, soprattutto medici di Medicina di emergenza e di Chirurgia. Questi operatori ci hanno detto che sono turni di dodici ore, anche notturni, fatti da anestesisti, chirurghi generali e medici di emergenza convenzionata (i vecchi MET) con una competenza particolare, sicuramente alta e diversa da quella degli anestesisti.

Assessore, volevamo sapere da lei se conferma quanto ho riportato, soprattutto quale modello di emergenza sanitaria territoriale lei ci propone o ci ha proposto cambiando questa indicazione. Sappiamo che in Lombardia i modelli sono due: l'anestesista e l'infermiera specializzata di area critica. Lei, tra l'altro, in una risposta al collega Chatrian, aveva detto che anche a Morgex i turni di emergenza territoriale coperti da infermiere specializzate sarebbero stati coperti da medici. Ci chiediamo pertanto se è vera questa storia di turni non coperti solo da anestesisti e qual è il progetto che lei vuole portare avanti, che ha promesso per l'emergenza sanitaria territoriale.

Président - La parole à l'Assesseur Bertschy pour la réponse.

Bertschy (UVP) - Collega Fosson, come lei ricorda, questo è un tema lungamente discusso alcuni anni fa, quando lei si è trovato ad un certo punto nella condizione di difendere scelte che l'allora responsabile del Dipartimento voleva operare: l'introduzione della copertura dei turni di emergenza con le professioni infermieristiche. Questo argomento è stato fortemente dibattuto in V Commissione e poi respinto.

Il modello che si vuole sviluppare - ne abbiamo già parlato - dovrà essere compatibile con i tempi di riorganizzazione dei servizi che ci siamo dati. Da pochi giorni (il 22 gennaio) c'è un nuovo responsabile del Dipartimento emergenza e rianimazione, il dottor Luca Montagnani, che è a capo della struttura complessa Anestesia e Rianimazione assieme al dottor Flavio Peinetti, il quale è responsabile della struttura Dipartimento emergenza, rianimazione e anestesia. Alla Direzione strategica hanno proposto con questi indirizzi un progetto che oggi è al loro vaglio per le valutazioni, e su questo ci siamo confrontati. È una riorganizzazione che va nella direzione di insistere sulle professioni mediche e che soprattutto - attraverso una riorganizzazione delle risorse non solo umane, ma anche economiche - cerca di evitare quanto era stato anticipato qui come una cosa fatta: l'esternalizzazione dei servizi. Si va invece nella direzione di recuperare le risorse e di fare in modo che nei presìdi territoriali, specialmente quelli più distanti, un poco alla volta si reintroducano le figure che riteniamo possano dare le risposte migliori. Insieme a questo c'è una riorganizzazione anche dei servizi e dei mezzi a disposizione per migliorare i servizi rispetto alla situazione attuale.

Président - La parole au collègue Fosson pour la réplique.

Fosson (AC-SA-PNV) - Assessore, per avere un rapporto giusto ci vuole una certa correttezza. Io ho sempre difeso i modelli che proponevo, tra l'altro alcuni medici mi fecero anche un esposto presso l'ordine dei medici. Le ho chiesto se era vero che non c'erano solo anestesisti di turno e lei non mi ha risposto. Dalle informazioni che ho e quanto le chiedevo di replicare, risulta che a Donnas oltre il 40 percento dei turni non sono coperti da anestesisti. Lei inoltre aveva fatto delle grosse battaglie con i Sindaci, perché gli anestesisti garantiscono un certo servizio, ma in questo momento il 40 percento dei turni a Donnas, così da come mi è stato riferito - e lei non ha dato alcun numero - non è coperto da anestesisti. Questo è il dato di fatto, quindi noi non abbiamo detto bugie.

Un'ultima considerazione. Questa è un'eccellenza che ora è stata demolita, perché da gennaio/febbraio i turni dei non anestesisti sono aumentati. Prendiamo atto, e speriamo che anche la popolazione ne prenda atto. L'eccellenza non c'è più, e non si può dire che la colpa sia di chi c'era prima.