Oggetto del Consiglio n. 3208 del 6 febbraio 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 3208/XIV - Interpellanza: "Modalità di inserimento dei lavori di realizzazione del polo scolastico di Tzambarlet nella programmazione dell'edilizia scolastica".
Farcoz (Président) - Point n° 22 de l'ordre du jour. La parole à la collègue Certan pour l'illustration.
Certan (ALPE) - Ritorniamo oggi su un altro dossier un po' controverso, che ha avuto un iter sicuramente complicato: stiamo parlando della scuola di Tzambarlet. Ne riparliamo oggi perché vorremmo capire qual è la direzione che intende prendere la nuova maggioranza su questo dossier, perché ricordo che, da un punto di vista politico, è stato anche un dossier che è stato rimproverato alla Giunta Marquis. Ci venne detto che non avevamo idee univoche all'interno di tale Giunta e quindi la Giunta Marquis è stata fatta cadere da parte di alcune forze politiche anche per questo motivo. Oggi quindi vorremmo capire qual è invece la direzione univoca e quali sono gli intenti comuni di tutte le forze all'interno di questa nuova maggioranza. In particolare - non voglio ricostruire tutta la storia della scuola di Tzambarlet, però credo che qualche cenno sia importante farlo - questo dossier mi pare che abbia inizio verso il 2009-2010, quando venne proposto un progetto di scuola polmone. La scuola polmone si riteneva importante e utile in quel momento per permettere la ristrutturazione a rotazione di tutte le istituzioni superiori di Aosta. È un iter che abbiamo già visto quello della trasformazione da scuola polmone a scuola definitiva, anche la struttura che ospita attualmente il Liceo Regina Maria Adelaide nacque come scuola polmone e poi si decise definitivamente di tenerla come scuola principale per un'istituzione.
Adesso vorremmo un po' capire, anche perché sappiamo che l'edilizia scolastica è un settore che coinvolge diversi Assessorati, in particolare quello delle opere pubbliche e quello dell'istruzione, ma che incide poi anche nella programmazione didattica e pedagogica delle scuole, incide sull'orientamento scolastico... perché sicuramente anche l'organizzazione delle istituzioni... e quindi le scelte che fanno poi gli studenti con l'orientamento sicuramente vanno ad incidere anche sulle scelte che l'Amministrazione deve fare per rispondere alle esigenze che l'edilizia scolastica di oggi chiede: esigenze anche tecniche, di sicurezza, di rispetto delle varie normative antincendio, eccetera. È un tema sicuramente complicato, è un tema che va analizzato in profondità, però vorremmo capire quali sono gli intendimenti della maggioranza in questo momento perché appunto non ne abbiamo più avuto notizia. A fine ottobre sembrava che tutto fosse partito, adesso vorremmo capire. Noi ci rendiamo conto che nel 2009, quando questo dibattito è stato avviato, poteva anche avere un senso, parliamo quasi di 10 anni fa, nel 2009 c'era anche un'altra organizzazione. In questo periodo tante cose sono cambiate, lo scorso anno, nei sette mesi in cui siamo stati in maggioranza, noi abbiamo fatto valutazioni riguardo al polo universitario, perché in questi anni per il polo universitario, almeno per una sua parte, sono quasi terminati i lavori e ne rimane tutta un'altra parte che per ora non ha i finanziamenti e rimane assolutamente incomprensibile su come sarà finanziata.
Noi quindi chiediamo oggi un po' di cronoprogramma, domandiamo che ci venga illustrato da parte degli Assessori competenti come si intende procedere su questi dossier, in particolare se l'accordo di programma con Aosta... l'accordo di programma c'è, ma è sulla scuola polmone del 2009, non c'è un altro accordo di programma, quindi se sarà fatto, se si sta prendendo in considerazione all'interno del cronoprogramma e all'interno quindi della programmazione dell'edilizia - proprio per la ristrutturazione anche di tutte le altre scuole, di tutti i vari poli - anche il polo universitario, quella parte di università che non è ancora stata finanziata per finire almeno un cantiere prima di iniziarne un altro.
Tra le varie domande che abbiamo fatto vi è la seguente: "quali sono state le risposte del MIUR riguardo all'argomento". Noi siamo a conoscenza del fatto che vi sono più o meno 6 milioni di risorse, 6,5 milioni di risorse disponibili, di fondi statali, mutui BEI 2015, anno 2016, stanziati per quest'opera e sappiamo che il MIUR aveva chiesto di spiegare quando avrebbero avuto termine i lavori perché poi questi mutui BEI hanno una scadenza. Noi sappiamo che i vari ricorsi, che sicuramente non sono imputabili all'Amministrazione regionale, hanno allungato i tempi. Vogliamo sapere come appunto sarà inserita quest'opera e l'inizio eventuale dei lavori all'interno della ristrutturazione delle altre scuole. Sappiamo anche che la delibera di Giunta che era stata fatta nel 2016 o nel 2015 aveva stilato un cronoprogramma, era perlomeno una delibera di indirizzo che sicuramente dava un'organizzazione ai lavori... vorremmo capire quando sarà rivista e in che modo. Questi sono un po' gli spunti e le domande sulle quali vorremmo avere una risposta.
Collega Baccega, chiederemmo anche la sua disponibilità eventualmente di venire a presentare in commissione in modo un po' più approfondito anche tutta la situazione riguardante l'edilizia scolastica. Non me ne voglia ma faccio un ultimo breve passaggio: il fatto che comunque come Consiglieri ci occupiamo di questi argomenti e di questo dossier - che, come ho detto all'inizio, è sicuramente controverso - spero che non scateni di nuovo uno stato di agitazione WhatsApp da parte sua. Propongo questo tema essenzialmente per capire qual è il ruolo che giocherà la scuola di Tzambarlet all'interno della programmazione dell'edilizia scolastica, se c'è un'idea comune all'interno della maggioranza perché crediamo che ci sia qualche problema.
Président - La parole à l'Assesseur Baccega pour la réponse.
Baccega (EPAV) - Collega Certan, lasciando da parte un po' il suo sarcasmo, credo sia necessario rispondere ai tre quesiti che lei pone nell'interpellanza, soprattutto per capire cos'è successo nei sette mesi in cui lei ha fatto l'Assessore alla pubblica istruzione e in commissione avremo modo di confrontarci su questi aspetti. Lei sa bene che noi avevamo inoltrato come Regione al Ministero dell'istruzione alcune note per avere indicazioni circa la possibilità di concessione di una proroga fino al 2020 per l'utilizzo del mutuo BEI del 2015, un mutuo che è stato sottoscritto dalla Regione per la costruzione della scuola di Tzambarlet, della scuola polmone; in alternativa si era chiesta la possibilità di mantenere il finanziamento mediante inserimento dell'intervento nel piano 2017. Il Ministero, in data 8 novembre 2017, ha risposto che la valutazione sullo spostamento dell'intervento sul piano 2017 era rimessa alla Regione e che va nel senso che la dichiarazione di economia da parte della Regione sul piano 2016, mutuo 2015, per l'intero importo concesso, avrebbe comportato probabilmente la risoluzione del contratto del mutuo in essere e quindi non una mera variazione del mutuo, ma eventualmente il conseguente riavvio dell'iter per la concessione di nuovo mutuo.
Va precisato comunque che la Regione, in data 8 febbraio 2017, aveva già richiesto, al pari di altre Regioni, al Ministero dell'istruzione la variazione del piano delle erogazioni del netto ricavo del mutuo, che era di 6 milioni, spostando parte del finanziamento della scuola di Tzambarlet all'annualità 2018, in considerazione del fatto che le attività propedeutiche all'aggiudicazione del contratto si erano protratte ben oltre i termini per i motivi che ben conosciamo, i ricorsi, quindi motivi non da imputare né alla struttura della Regione, né alla Regione stessa.
Il 22 novembre il MIUR comunicava a tutte le Regioni che il Ministero dell'economia e delle finanze, Dipartimento Ragioneria generale dello Stato, rendeva noto di non avere osservazioni da formulare in ordine alle richieste di variazione dei piani dell'erogazione di cui al decreto interministeriale n. 640/2015, tutte queste inoltrate dalle Regioni stesse, né sullo schema di atto aggiuntivo al contratto di mutuo predisposto dal MIUR. Invitava inoltre le Regioni interessate, secondo quanto previsto dall'articolo 401, c), dei contratti di mutuo, a stipulare l'atto aggiuntivo con la Cassa depositi e prestiti, avente per oggetto la variazione del piano di fabbisogno con allungamento e slittamento ovviamente delle erogazioni dell'annualità 2018. Con nota del 29 novembre 2017 - così ripercorriamo tutti i vari passaggi recenti - la Cassa depositi e prestiti comunicava alla Regione Valle d'Aosta il proprio consenso alla proroga al 31 dicembre 2018 del periodo di utilizzo del mutuo, precisando che l'atto aggiuntivo doveva essere stipulato entro il 30 giugno 2018. Sulla base di queste comunicazioni, la Regione ha deciso di procedere alla sottoscrizione dell'atto aggiuntivo del contratto di mutuo, riservandosi di richiedere successivamente eventuali ulteriori proroghe del termine di erogazione. In ragione di tutto questo percorso, è stato deciso di riavviare la procedura di gara per l'aggiudicazione dell'appalto.
Per quanto riguarda il secondo quesito, a seguito dell'annullamento dell'aggiudicazione dell'appalto deciso dal TAR, è stata riavviata la procedura per l'individuazione di una nuova commissione giudicatrice, come richiesto dal TAR stesso. Le attività svolte in merito dalle competenti strutture sono le seguenti - ci sono tutta una serie di note e non sto ad elencarle perché sono solo numeri -:
- il Dirigente della struttura Opere edili, il Coordinatore del Dipartimento infrastrutture hanno richiesto alla stazione unica degli appalti di procedere all'individuazione dei membri della nuova commissione di gara, diversi dal presidente, per l'avvio dell'esame delle offerte tecniche presentate;
- si è realizzato un verbale di istruttoria interno l'11 gennaio 2018, dove sono state definite le azioni necessarie da intraprendere prima della convocazione della seduta pubblica di ripresa delle attività, tenuto conto che la candidatura per il presidente della commissione giudicatrice risultava già riscontrata in esito a una ricognizione che si è sviluppata all'interno dell'Amministrazione;
- anche qui si sono susseguite tutta una serie di note che si sono trasmesse ai professori universitari che avevano presentato la loro candidatura a seguito della ricognizione effettuata dalla SUA del 21 luglio 2017 per l'individuazione dei componenti della commissione giudicatrice, diversi dal presidente. È stato richiesto loro di confermare entro 10 giorni dal ricevimento, quindi il 28 gennaio 2018, la disponibilità all'epoca manifestata. Stessa cosa è stata fatta per gli operatori economici che hanno risposto alla gara: è stato richiesto loro di confermare entro 10 giorni la validità dell'offerta economica e dell'offerta tecnica presentate, nonché l'estensione della garanzia a corredo dell'offerta per ulteriori 360 giorni a decorrere dal 18 gennaio 2018, lo prevede la procedura;
- a fronte delle segnalazioni ricevute in merito alle difficoltà da parte degli operatori economici ad ottenere il rilascio della garanzia provvisoria entro il 29 gennaio 2018, è stato prorogato il termine per la presentazione della documentazione richiesta al 5 febbraio 2018;
- in esito alle suddette richieste, nei prossimi giorni si provvederà a fissare la data di convocazione della seduta pubblica per l'individuazione, mediante sorteggio, dei membri esperti in ambito strutturale e in ambito impiantistico ed energetico, diversi dal presidente, che, come già detto, è stato individuato all'interno dell'Amministrazione.
Successivamente alla nomina formale dei commissari da parte del Dirigente della stazione unica degli appalti, la nuova commissione giudicatrice inizierà i suoi lavori nelle sedute riservate.
Rispondendo al terzo quesito, si ritiene che, in termini di tempo assoluto, nulla è variato rispetto al susseguirsi degli spostamenti previsti dalla delibera di programmazione n. 572/2016, che rimane confermata: parlo di tempo assoluto rispetto ai percorsi individuati. È naturale che questo anno perso farà slittare i lavori e, di conseguenza, anche l'attuazione di quanto previsto dalla deliberazione. La direzione della maggioranza quindi è che la scuola polmone vada realizzata. Noi vogliamo scuole sicure, efficienti e moderne; vogliamo scuole innovative per far lavorare meglio i docenti e per fare in modo che i nostri studenti possano avere maggiori profitti.
Per quanto riguarda l'accordo di programma con la città di Aosta, si sono sviluppati degli incontri per approfondire alcune tematiche, ma è work in progress.
Président - La parole à la collègue Certan pour la réplique.
Certan (ALPE) - Assessore Baccega, abbiamo intanto scoperto che abbiamo gli stessi obiettivi, cioè di ottenere, di raggiungere scuole sicure, innovative ed efficienti: questo credo sia assolutamente importante rilevarlo. Abbiamo però anche visto che le scuole innovative, per far lavorare bene i docenti, devono essere accompagnate anche da leggi pedagogiche e didattiche fatte bene, perché altrimenti gli insegnanti non lavorano bene, non basta solo il contenuto bello e con tinte pastello per addolcire l'insegnamento!
Detto questo, che cosa abbiamo fatto quando eravamo noi al Governo? Beh, l'ha detto lei: abbiamo fatto dei quesiti a seguito di richieste dal MIUR, a cui lei ha dato risposta, credo che l'Assessore Rini abbia ricevuto queste risposte dal MIUR e sappia che la richiesta di domande era stata fatta dagli uffici nel periodo in cui eravamo noi al Governo, perché l'ha detto lei: ad un certo punto ci è stato chiesto se il mutuo BEI 2015, anno 2016, voleva essere posticipato al 2017 in virtù del fatto che "questo mutuo - così disse il MIUR - per poter essere erogato, doveva essere riferito a un lavoro finito, a un'opera terminata entro l'anno 2019". Credo che siamo tutti concordi nel dire che - ripeto: per delle motivazioni anche indipendenti dall'Amministrazione, ci sono stati ricorsi che chiaramente hanno rallentato tutto - entro il 2019 è prevedibile che i lavori non siano finiti: ecco perché si era cercato di spostarli sul 2017 per non perdere i mutui.
L'altra cosa certa è che voi non avete rivisto la programmazione in generale dell'edilizia scolastica, ma soprattutto non avete rimesso in discussione l'eventuale necessità di avviare un ulteriore cantiere, un ulteriore polo scolastico a Tzambarlet, non intervenendo quindi sul polo universitario e lasciando probabilmente il polo universitario un'altra opera a metà. Noi avremmo probabilmente economizzato, su questo avremo fatto scelte diverse e probabilmente su questo tema ci ritorneremo.
Mi chiedo come faccia a dire che i tempi assoluti - non capisco questa definizione di "tempo assoluto" - della delibera n. 572/2016 non siano cambiati, perché sappiamo che, per esempio, i lavori che sono stati fatti sul Maria Adelaide per rialzare un'ala e poi eventualmente anche la seconda del Maria Adelaide hanno in qualche modo rallentato e si sono inseriti in questo cronoprogramma. Capisco che forse l'iter, l'ordine di ristrutturazione non sia cambiato perché è chiaro che partirà dal Liceo Bérard e quello è perché le gare di assegnazione erano avviate e le abbiamo portate avanti, quindi credo che ci sarà la necessità di rivederlo.
Sull'accordo Regione-Comune, invece, credo ci sia da aprire un dibattito nuovo, lei ha detto: "work in progress", vedremo cosa verrà da questo.