Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3207 del 6 febbraio 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 3207/XIV - Interpellanza: "Notizie in merito alla predisposizione di un nuovo modello di welfare".

Farcoz (Président) - Point n° 21 de l'ordre du jour. La parole au collègue Gerandin pour l'illustration.

Gerandin (CC-MOUV) - Io parto dall'8 novembre 2016, quando l'allora Assessore regionale alle politiche sociali Laurent Viérin siglò con le organizzazioni sindacali di categoria un documento in cui, tra le altre cose, si riaffermava "l'importanza sociale, culturale e economica del sistema di welfare socio-sanitario e assistenziale regionale. Si comunicava poi "la volontà politica di indirizzo di investire in questo settore così delicato e strategico per il benessere della comunità", che il nuovo modello di welfare regionale prevedeva, tra l'altro, il rinforzo di una regia unica regionale; la piena integrazione tra assistenza sociale, socio-assistenziale e socio-sanitaria; il mantenimento della gestione pubblica dei servizi attraverso un soggetto di diritto pubblico a valenza territoriale regionale e la salvaguardia per tutto il personale oggi operante nel settore del contratto di lavoro pubblico impiego del comparto regionale. Ricordo la data: 8 novembre 2016.

Perché questa iniziativa? Perché nell'ultimo Consiglio lei, Assessore - sono felice che mi risponda lei perché questo problema lei lo conosce molto bene -, rispose al collega Cognetta dicendo che, a seguito di questo, era nata una prima idea, che c'erano delle collaborazioni con l'università e quant'altro. Se a fronte di un documento, che fissa già delle linee guida, ad oggi ci sentiamo rispondere che è nata una prima idea e che comunque si sta lavorando per presentare i documenti alle forze politiche, certo che un po' di preoccupazione permane. È vero che con lei abbiamo condiviso un percorso, quando in un'epoca non tanto distante si minacciò addirittura la privatizzazione di queste assistenti, in cui si diceva: "no" al personale che aveva fatto un regolare concorso pubblico, pareva che la volontà fosse quella di andare a finire poi sotto delle cooperative in barba ai concorsi vinti, però il vero problema è che da allora le bocce sono rimaste ferme. Nulla di concreto si è mosso, se non un documento, torno a dire, firmato con le organizzazioni sindacali, d'intesa con l'Assessore di allora, in cui già si fissava quello che era il modello nuovo, il modello di prospettiva e questa è la prima parte della domanda e vi è preoccupazione perché qualcuno ha condiviso tramite le organizzazioni sindacali un percorso riorganizzativo di un certo tipo.

C'è una seconda parte perché vede, Assessore, l'8 novembre del 2016, a seguito di una mia interpellanza, feci una domanda all'Assessore, che leggo: "sempre in questa ottica, se è intenzione del Governo regionale ovviare ad un'anomalia e recepire uno dei punti della piattaforma richiedenti dalle OSS in ARRS e cioè che nel rinnovo contrattuale si prevedeva un nuovo inquadramento per il profilo professionale OSS". Questo perché? Perché già allora in quella data citai una nota da parte di tutte le sigle sindacali secondo le quali uno dei punti previsti nella piattaforma presentata dall'organizzazione sindacale ARRS per il rinnovo contrattuale era proprio quello di prevedere il nuovo inquadramento per il profilo professionale OSS. In quella occasione l'Assessore mi rispose: "sicuramente non si intravvedono problemi ad un'operazione di adeguamento del profilo professionale attribuito in un più corretto profilo professionale operatore di servizi socio-assistenziali". Ricordo la data: 8 novembre 2016.

Tutti sappiamo che siamo in fase di rinnovo del contratto del pubblico impiego, siamo in fase di rinnovo, sono state messe delle risorse in disponibilità. Quello che noi chiediamo, Assessore, non è capire se politicamente condividete che questa figura abbia un riconoscimento, ma domandiamo che ci venga detto se sono state date delle direttive a chi si occupa di rinnovo contrattuale in questa fase affinché il profilo OSS venga riconosciuto nel contratto di comparto, affinché venga riconosciuta questa figura perché parliamo - e posso sbagliarmi di qualche percentuale - del 15 percento del personale di comparto, del personale pubblico, del personale che ha fatto un regolare concorso. Non possiamo mai pensare che il 15 percento del personale non sia una figura riconosciuta dal punto di vista contrattuale, semplicemente questo. Non è importante poi chi se lo porta a casa, o che cosa, ma è inaccettabile che, in una fase di rinnovo contrattuale, non sia possibile riconoscere una figura che è unanimemente riconosciuta come una figura fondamentale nel sistema socio-assistenziale e che in questi anni sembra essere stata dimenticata. Adesso stiamo rinnovando il contratto, ci sono risorse... quello che vogliamo capire noi è se queste risorse ci sono, ma soprattutto se c'è un'indicazione precisa all'ARRS, nel senso di dire che in questo rinnovo contrattuale le OSS abbiano riconosciuto una volta tanto il discorso della qualifica.

Ne approfitto per dire che, oltre a questo tema, c'è anche la parte legata al discorso del J.B. Festaz, è un'altra questione che andrebbe comunque vista perché ricordo che J.B. Festaz è stato trasformato ma è una società pubblica. Il testo di legge dice che "la Casa di riposo J.B. Festaz è trasformata in azienda pubblica di servizi alla persona", ma è ente pubblico, per cui anche questo è un lato oscuro, e parlo di una legge, ricordatevi bene, datata 23 dicembre 2004.

Allora sono due punti che vanno messi a posto. C'è una direttiva, chi si occupa di contrattazione deve sistemare queste posizioni; si deve andare avanti e deve essere presentato questo benedetto progetto di riorganizzazione, perché obiettivamente c'è da preoccuparsi quando si dice che è nata una prima idea, come, Assessore, ha risposto lei l'altra volta... io sono rimasto veramente colpito dalla sua risposta.

Président - La parole à l'Assesseur Bertschy pour la réponse.

Bertschy (UVP) - Grazie collega Gerandin, spero di colpirla positivamente questa volta. Lei sa bene con quale attenzione abbiamo affrontato in questi mesi questo lavoro, dietro a questo lavoro ci sono le persone, innanzitutto le famiglie, gli utenti delle micro. L'approssimazione che c'è stata nella prima versione, quella dove abbiamo trovato le 500 OSS sotto il Palazzo regionale, non abbiamo voluto assolutamente ripeterla come esperienza e quindi abbiamo fatto un lavoro completamente diverso: allora si minacciava il contratto privato, oggi stiamo cercando di organizzare una visione di sistema tra la legge, il pensiero che abbiamo assegnato all'università e il recupero dei finanziamenti. Recupero che - oggi lo voglio sottolineare ancora una volta - è iniziato in una certa fase perché, come ha ben ricordato, abbiamo fatto delle battaglie dall'opposizione dicendo che sul sociale si tagliava in maniera sempre più pesante, ma ad un certo punto sul sociale si è ritornati ad investire perché si è detto in maniera chiara che il sociale non è un costo ma un investimento per le persone, per la famiglia, per tutti. Sotto questo profilo, quindi la voglio rassicurare che il tempo non è stato perduto, anzi, è stato un tempo utilizzato per cercare di fare il nostro lavoro al meglio e cercare di concertare le cose con tutti i soggetti, gli Enti locali innanzitutto, ai quali sono state date rassicurazioni con il bilancio dell'anno scorso e con il bilancio di quest'anno, anche su questo c'erano state delle grandi difficoltà. Quest'anno siamo riusciti ad assegnare, oltre al finanziamento ordinario, addirittura 19 milioni di euro per finanziare le strutture, un finanziamento straordinario per permettere di recuperare la situazione di un tempo.

Per venire ai fatti e alle azioni concrete, un primo disegno di legge è stato depositato alla Giunta per poter avviare l'iter dei pareri - questo a fine anno - alle strutture competenti, anche perché, sotto questo profilo, rivendico il fatto di aver detto che né io, né il Governo regionale volevamo fare una riforma ad personam, ma volevamo che questa riforma diventasse, se troverà poi la sua conclusione, una riforma del Consiglio regionale, dei gruppi politici ivi presenti. Non è una riforma che si può fare a colpi di maggioranza, ma è una riforma che ci deve vedere tutti convinti di avere trovato la soluzione giusta, non per domani mattina ma per il futuro. Non possiamo permetterci di mettere a rischio nuovamente, da qui a qualche tempo, la tranquillità delle persone, chi lavora nelle strutture, ma soprattutto la tranquillità delle famiglie.

Il disegno di legge sta per concludere la sua discussione e acquisire i pareri delle strutture competenti, io spero di poterlo portare in Giunta o nella riunione del 19 o nella riunione del 26 febbraio, di modo che si possa poi aprire la discussione con le organizzazioni sindacali. Con i rappresentanti degli Enti locali abbiamo modo di confrontarci durante l'estate per arrivare a un'idea un po' più concreta appunto di quell'intendimento, che aveva visto l'attuale Presidente, allora Assessore Laurent Viérin, con i sindacati definire un percorso e questa idea si è concretizzata attraverso varie fasi. Avrete modo di leggere il disegno di legge e di capire se è quello che speriamo, che auspichiamo, cioè l'idea della regia unica si tradurrà in un'azienda che manterrà il contratto pubblico degli attuali lavoratori e garantirà una visione che è quella della regia unica, che evidentemente vedrà poi assegnate le risorse che attualmente vengono distribuite agli Enti locali. Se questo troverà la soddisfazione dei gruppi politici presenti, degli Enti locali e delle associazioni sindacali, lo vedremo nel corso della discussione, però almeno avremo concluso la preparazione di questo provvedimento e potremo confrontarci in maniera seria e, se il disegno di legge sarà quello giusto, potremo anche portarlo all'approvazione. Non abbiamo voluto correre alla fine dello scorso anno, perché per una riforma come questa e anche per dare il via a una nuova azienda, in una situazione molto organizzata e strutturata come quella attuale degli Enti locali, vi è bisogno di un sicuro periodo di transizione e di una data certa per vedere il suo definitivo avvio, data certa che abbiamo individuato, per quello ci riguarda come proposta, nel 1° gennaio 2019, anche per avviare tutta una serie di possibilità di confronti e per organizzare. Sulla data poi ci si potrà confrontare, però, come sempre, a cavallo dell'anno è più semplice riorganizzare i bilanci e anche le situazioni.

Per concludere, rispetto a questo primo punto, l'idea che sostiene il disegno di legge è accompagnata da queste due ricerche assegnate all'Università, che permetteranno di avere tutta una serie di informazioni che saranno utili, credo, ma soprattutto una visione: da qui al 2050 la popolazione tra i 14 e i 64 anni perderà 10 punti percentuali che acquisterà invece la popolazione sopra i 65 anni. Ritengo quindi sia il nostro dovere prepararsi ad un'organizzazione di gestione dell'azienda, ma soprattutto ad una politica di visione della gestione delle politiche per gli anziani che si estenda a ben altre azioni.

Per venire invece al secondo punto della qualifica delle nostre operatrici socio-sanitarie, che devono a questo punto vedere riconosciuto anche il percorso formativo che hanno realizzato nel corso di tutti questi anni - approfitto anche per dire che è stato ripubblicato il corso di riqualifica ADEST-OSS: quello che era saltato in autunno e che a metà del mese di marzo dovrebbe vedere il suo avvio -, lei sa che nell'attuale contratto le OSS sono inquadrate in figura B2 e non possono essere inquadrate nella figura B3 in quanto non è previsto quel tipo di mansione. Il lavoro che va fatto quindi è di trovare uno spazio contrattuale per questa qualifica. Con questo ragionamento ci siamo mossi già nel corso dell'estate inviando una lettera a firma dell'Assessore e del Presidente degli Enti locali, attuali datori di lavoro, nella quale abbiamo chiesto al Comitato regionale per le relazioni sindacali di riconoscere questa qualifica e di portare nella contrattazione pubblica del rinnovo contrattuale quest'obiettivo. Allora le relazioni sindacali erano gestite dal Presidente Marquis e di cui oggi si è fatto carico invece il Presidente Laurent Viérin ed è argomento di dibattito. Questo perché? Perché nell'attuale comparto, come dice lei, la figura non è riconosciuta, mentre è riconosciuta nel contratto della sanità, che prevede cinque fasce, BS1, BS2, BS3, all'interno delle quali è definito un costo. Se vuole, le posso far avere una tabella comparata, che vede una partenza contrattuale da 18.900 euro lorde e va a 21.272 la fascia massima, mentre il B2 del comparto unico entra in una fascia da 18.808 a 20.214, quindi dalla fascia più bassa più o meno ci sono state le stesse condizioni contrattuali, per la fascia più alta il contratto della sanità prevede un maggiore compenso.

È nostra intenzione portare a questo tavolo queste informazioni, riconoscere alle attuali lavoratrici in ambito sanitario nelle nostre strutture questa qualifica e far sì che, nell'ambito della discussione della legge, si ragioni anche sul contratto della sanità eventualmente, questo sarà un ragionamento che ognuno potrà fare nella fase di discussione, ma c'è la volontà ferma di completare questo percorso come da impegni assunti e, ripeto, lo abbiamo scritto l'estate scorsa. Abbiamo evitato di fare pubblicità - che a volte in politica viene sottolineata - perché non credevo che andasse fatta fin quando non vi è il raggiungimento del risultato dell'operazione, quindi abbiamo voluto lavorare serenamente fino a questo punto. Concludo dicendo che evidentemente anche l'Azienda J.B. Festaz deve rientrare in questo disegno perché sarebbe assurdo mantenere fuori da questo disegno di riorganizzazione pubblica delle strutture per anziani una struttura che già è pubblica.

Président - La parole au collègue Gerandin pour la réplique.

Gerandin (CC-MOUV) - Grazie Assessore. Rispetto alla risposta che ha dato al collega Cognetta, io penso che ci siano degli elementi assolutamente condivisibili: il fatto che ci sia già comunque un testo pronto ad essere portato in Giunta il 19 e il 26 febbraio per quello che riguarda il modello riorganizzativo indubbiamente può essere un passo avanti. Per quello che mi riguarda, anche nel ruolo di minoranza io sarò collaborativo al massimo. Io ricordo solo che tutti quelli che sono eventualmente disegni di legge o quant'altro in itinere, se non vengono chiusi nell'iter di legislatura, finiscono nel cestino. Io direi che, se c'è già un modello, è importante che non si stia ad aspettare chissà quando, ma che lo si porti avanti con un iter accelerato e che se deve avere un passaggio in Consiglio, tutti ci prendiamo le nostre responsabilità. Se c'è qualcosa di concreto, cerchiamo di concludere questo iter, perché, quando si concordano le linee principali, non ci dovrebbero essere grossi impedimenti per chiudere questa fase.

Le devo dire, Assessore, che sono molto meno contento della risposta che mi ha dato in merito al riconoscimento della qualifica. È ovvio che sono inquadrati in B2, ma erano inquadrati anche nel livello B2 quando erano ADEST, li abbiamo riqualificati quando eravamo seduti su altri tavoli. Abbiamo detto: "facciamo un percorso di riqualificazione", l'hanno fatto, da altre parti la qualifica OSS è stata assolutamente regalata, bastava avere un po' di anzianità e avevi la qualifica. Noi qua abbiamo fatto fare loro corsi in ospedale, abbiamo fatto fare loro un mucchio di ore per riqualificarsi veramente e adesso che succede? Diciamo: "no, nel nostro contratto di comparto non è prevista la figura B3 o quant'altro", ma se non c'è, si crea! Torno a dire: siamo in fase di conclusione del rinnovo contrattuale, Assessore, è stato annunciato da più parti che c'era una sorta di intesa sul rinnovo contrattuale. Se noi arriviamo dopo, è finita la storia! Se c'è questa lettera, io voglio capire qual è la risposta del sindacato, cosa ha scritto il sindacato di fronte alla vostra richiesta espressa di riconoscere la qualifica di OSS e, se non c'è il B3, che si trovi! Se vogliamo equipararlo al B3 nazionale, evviva! Io ricordo però che noi abbiamo un nostro comparto, dove il nostro contratto ce lo discutiamo e non ce lo facciamo imporre da nessuno. È questo, secondo me, l'aspetto in questo momento.

Le torno a dire, Assessore, le chiedo: c'è un impegno da parte del Governo di dire che non siglerete alcun accordo di rinnovo contrattuale se non è riconosciuta la qualifica OSS dal punto di vista del contratto di comparto? Questo è l'impegno che le chiedo. Nessun accordo si troverà e nessun rinnovo contrattuale si farà se questa figura non sarà riconosciuta, perché mi pare che sia una sorta di tirare la coperta un po' da una parte e un po' dall'altra, nel senso di dire che qualcuno ti dice: "sì, si può anche introdurre questa nuova qualifica, ma bisogna avere delle risorse aggiuntive in più". Se le risorse aggiuntive ci sono, si dice: "sì", sennò si dice che la qualifica OSS viene riconosciuta con le risorse che sono messe in campo e che nessuno darà mandato dal punto di vista politico di fare alcun tipo di rinnovo contrattuale se questa qualifica e questa mansione non sono riconosciute: questo le chiedo, Assessore! Spero che mi possa davvero dare una conferma su questo. Ha bisogno di qualche giorno in più per approfondire questo? Non è importante, lo faccia tranquillamente perché le posso garantire che, se non ho questa certezza, il prossimo Consiglio questa domanda gliela riporrò perché voglio una risposta certa. Ci sono un mucchio di persone che hanno fatto un percorso di qualificazione severo, torno a ricordare che da altre parti hanno regalato la qualifica, bastava l'anzianità per averla, noi qua abbiamo fatto tutto un altro tipo di percorso. Non possiamo dire che adesso queste persone, che hanno fatto regolare concorso, non hanno una figura riconosciuta nel contratto di comparto.