Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3196 del 6 febbraio 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 3196/XIV - Interrogazione: "Notizie sulle misure poste in essere per risolvere l'emergenza relativa alla mancanza di acqua potabile nel carcere di Brissogne".

Farcoz (Président) - Point n° 9 à l'ordre du jour. La parole au Président de la Région pour la réponse.

Viérin (UVP) - Ringrazio la collega Morelli. In effetti eravamo tutti rimasti un po' sbalorditi dalle notizie che abbiamo appreso a mezzo stampa.

Vorrei semplicemente ricordare che l'interrogazione riguarda una questione che esula dalle competenze della Regione, tant'è che non abbiamo avuto alcuna notizia in merito alla situazione a cui si fa riferimento e non è arrivata alla Regione alcuna richiesta di intervento né in via preventiva, né successiva. Abbiamo quindi chiesto anche noi informazioni direttamente al Difensore civico, che peraltro è un organo del Consiglio. Sarebbe poi interessante approfondire questo argomento attraverso un'audizione o un colloquio con le Commissioni, perché è effettivamente da approfondire. Il Difensore civico, il dottor Formento Dojot, nelle sue funzioni di Garante dei diritti dei detenuti, ci ha confermato quanto apparso sugli organi di stampa nel mese di gennaio. È venuto a conoscenza del fatto che da qualche tempo ai detenuti e agli operatori dell'istituto erano assegnate giornalmente due bottiglie d'acqua per motivi di insalubrità dell'acqua, come la collega Morelli riporta nelle premesse, e che erano stati programmati degli accertamenti sulla rete idrica del carcere. Ha quindi richiesto al Provveditorato dell'amministrazione penitenziaria per il Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta di conoscere gli esiti di questi accertamenti, ma ad oggi non ha ancora avuto risposta.

Per quanto riguarda le risposte, diciamo che non abbiamo informazioni precise in merito, se non la conferma da parte del Sindaco di Brissogne - che abbiamo sentito per le vie brevi - di quanto già comunicato da lui stesso a fine gennaio scorso: che il carcere, che finora ha utilizzato una propria rete idrica indipendente, ha fatto richiesta al Comune a fine novembre dell'anno scorso di allacciarsi all'acquedotto comunale. Il Comune ha già espresso il proprio accordo, anche perché esiste un pozzetto già predisposto a tal fine, quindi spetta oggi al Provveditorato dell'amministrazione penitenziaria per il Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta procedere ai lavori per il necessario allacciamento dalla rete di loro proprietà al pozzetto.

Ringraziamo comunque la collega, perché questo è effettivamente un argomento di dibattito nazionale, al di là del dibattito regionale. Noi solleciteremo che questo avvenga nel minor tempo possibile attraverso tutte le possibilità che abbiamo e manifesteremo l'esigenza che almeno un raccordo preventivo su fatti di questo genere ci possa e debba essere per il futuro.

Président - La parole à la Vice-Présidente Morelli pour la réplique.

Morelli (ALPE) - Siamo consapevoli del fatto che la competenza della casa circondariale di Brissogne non spetti alla Regione, però il fatto che questa struttura insista sul nostro territorio, che comunque ospiti duecento detenuti e vi lavorino mi pare centosessanta persone residenti in Valle, fa sì che giustamente noi ce ne occupiamo. È questo che ci ha indotto ad interessarci e a chiedere chiarimenti su un problema che non è secondario, perché la mancanza di acqua potabile - fortunatamente pare non vi sia stato alcun problema al momento - potrebbe comportare conseguenze gravi anche sulla salute dei detenuti e dei lavoratori.

La denuncia del dottor Formento Dojot - che effettivamente sarebbe utile audire in Commissione - circa la necessità di fare dei lavori ad un edificio con trentacinque anni di vita che comincia evidentemente a mostrare tutti i limiti di un edificio datato e la sua constatazione che il carcere di Brissogne sia lasciato a sé stesso, credo debba indurci ad occuparcene.

Presidente, prendiamo atto del fatto che non sia una nostra competenza, ma ci facciamo carico come Regione di sollecitare le autorità competenti affinché le soluzioni vengano trovate. Tra l'altro uno dei problemi è il fatto che non vi sia un direttore assegnato al carcere di Brissogne, ma vi si avvicendino direttori in missione, il che non facilita sicuramente un'opera costante di monitoraggio, di attenta amministrazione e manutenzione della struttura.

Non lasciamo cadere la denuncia del Garante e facciamo nostro questo problema, come d'altra parte lei mi pare abbia ben detto. Viene attribuita a tanti pensatori della storia, ma vi è una frase che ritengo significativa: il grado di civiltà di un Paese è rappresentato dallo stato delle sue carceri. Credo sia condivisibile e deve andare al di là delle semplici condivisioni di principio. Ricordo che in anni passati il Consiglio regionale andava a visitare il carcere nel periodo di Ferragosto: è un momento di presa di coscienza di condizioni di vita non solo dei detenuti, ma anche di chi lavora in quelle strutture, e sarebbe sicuramente un'esperienza da riproporre.