Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3192 del 6 febbraio 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 3192/XIV - Interrogazione: "Tempistica per l'ultimazione dei lavori di restauro del castello di Aymavilles".

Farcoz (Président) - Point n° 5 à l'ordre du jour. La parole à l'Assesseur Rini pour la réponse.

Rini (UV) - I lavori in corso di esecuzione hanno coinvolto il castello nel suo ampio complesso dal piano seminterrato fino al sottotetto. Fino ad oggi sono stati eseguiti lavori per oltre 5 milioni di euro. Partendo dalla percorribilità interna del castello, i collegamenti verticali esistenti - del tutto insufficienti e comunque inadatti alle nuove destinazioni - sono stati integrati con una nuova scala e con un nuovo ascensore ricavati e realizzati all'interno della torre nord-est. La scala d'andamento circolare in via di realizzazione, dopo le operazioni di preparazione del bando e di restauro degli intonaci storici delle pareti, è provvista di ascensore vetrato interno e permette di salire comodamente fino al sottotetto.

Dal punto di vista della sicurezza del castello e della funzionalità del complesso museale, sono stati eseguiti puntuali interventi di consolidamento statico con la realizzazione di catene per un miglioramento sismico della struttura realizzata con una delicata operazione di foratura della muratura sotto i pavimenti, al fine di legare il mastio centrale con le torri e un adeguato rafforzamento dei solai nel rispetto delle caratteristiche architettoniche e materiali presenti. Allo stesso modo è stato eseguito un approfondito, delicato e globale intervento di conservazione e restauro degli apparati decorativi originali presenti sulle superfici verticali dei locali storici, sulle volte e sui serramenti interni lignei, riportando alla luce le decorazioni nascoste nei secoli sotto strati di ridipinture moderne.

Dal punto di vista impiantistico, così come previsto dal progetto stesso, sono stati eseguiti gli impianti di climatizzazione, ovviamente per garantire questo comfort sia invernale che estivo del sito, con una rete di distribuzione a pavimento, laddove possibile, al fine di minimizzare gli ingombri con i vecchi convettori (che ovviamente hanno un ingombro diverso). Allo stesso modo è stata realizzata una rete di illuminazione a servizio del percorso museale con il posizionamento di corpi illuminanti lineari a led, ispirati a criteri di alta innovazione tecnologica, posti sopra le cornici al fine di creare un'illuminazione che risulti essere indiretta e quindi più piacevole anche per i visitatori.

Infine sono stati realizzati tutti gli impianti necessari per la sicurezza del monumento e dei visitatori: l'impianto antincendio, il rilevamento fumi e l'antiintrusione. Le centrali tecnologiche sono state posizionate in locali appositamente realizzati davanti all'edificio della Grandze e sono stati creati appositi cavidotti e locali per la remotizzazione e il controllo degli stessi. Sono state operate, in linea con le proposte di allestimento, le scelte tipologiche di finitura degli spazi espositivi, con particolare riferimento ai pavimenti, in parte restaurati e in parte invece integrati, di cui si stanno definendo le ultime scelte di posa in opera. Esternamente si stanno concludendo i lavori di sistemazione del giardino superiore con percorsi, aiuole e fontana, nonché la valorizzazione del viale di accesso.

Per quanto riguarda la sua seconda domanda, collega, per l'esecuzione dei lavori del primo lotto di restauro e consolidamento sono stati previsti a progetto 1.065 giorni naturali e consecutivi dalla consegna del cantiere, a cui è stata sommata la sospensione per la realizzazione della perizia n. 1 e ulteriori giorni concessi per la perizia di variante n. 3. Il nuovo termine previsto per la conclusione dei lavori è giugno 2018. Seguiranno le operazioni per il collaudo tecnico e amministrativo del primo lotto che richiederanno un tempo approssimativo intorno ai sei/otto mesi. Nel frattempo verranno esperite le gare e verrà realizzato - quindi questo non sarà un periodo morto - il secondo lotto relativamente all'allestimento museale del sito, che prevede una durata delle operazioni di circa un anno con la conclusione entro l'estate 2019. Infine, a seguire, sarà necessario un tempo tecnico ovviamente per la messa in opera del museo. Esperite tutte queste fasi, la data di apertura del sito può essere ipotizzata e realizzabile nell'estate del 2019.

Ora le condizioni del cantiere e l'avanzamento delle lavorazioni permettono un accesso in sicurezza dei luoghi, nonché una comprensione dei risultati attesi, perché anche questo è importante: vale la pena entrare in un cantiere se si può apprezzare quello che si sta facendo, senza compromettere anche dall'altra parte l'operatività di coloro che lavorano e la produttività delle imprese esecutrici, ma con la collaborazione delle imprese stesse. Sono in fase di organizzazione per l'anno 2018 due importanti eventi con visite guidate per presentare lo stato di avanzamento e i lavori eseguiti. Questo è già stato fatto in passato per far apprezzare e capire alla comunità quello che si sta attuando all'interno di questo importante sito e per restituire alla comunità stessa i lavori, perché un bene di queste dimensioni e di questo valore ovviamente non lo è solo per la comunità di Aymavilles, ma per la regione Valle d'Aosta intera. Questi momenti di condivisione delle scelte e delle complessità dei lavori hanno la finalità di promuovere il sito.

Sono poi da sottolineare i positivi riscontri della comunità in vista dell'ultimazione dei lavori e la previsione di una positiva ricaduta, nonché di un aumento dei turisti. Aymavilles ospita anche uno dei siti di maggiore interesse (il Pont d'Aël) e noi crediamo davvero che questo ulteriore tassello vada a creare, per quanto riguarda il turismo culturale, un circuito sul nostro territorio, territorio che negli anni precedenti all'apertura di Pont d'Aël soffriva un pochino di più. Riteniamo che il mettere in rete questa serie di opere così importanti darà risposte importanti e, come dicevo prima, ovviamente in primis per quella zona, ma anche per l'intero patrimonio culturale della nostra regione.

Président - La parole à la Vice-Présidente Morelli pour la réplique.

Morelli (ALPE) - Faccio due rilievi positivi dopo aver ascoltato la sua risposta, Assessore.

Il fatto che l'ultimazione dei lavori, nonostante gli imprevisti, non venga dilatata nel tempo - a quanto lei ci dice è prevedibile l'apertura del castello per l'estate 2019 - è quanto mi aveva già detto due anni fa; quindi se non altro non andiamo più avanti, anche se qualche dubbio mi permetto di averlo.

L'altra questione è quella di programmare per il 2018 delle visite al cantiere. Noi concordiamo, perché danno modo anche alla comunità di capire come procedono i lavori e di non interpretare questi come dei cantieri infiniti, che danno un'immagine della pubblica amministrazione di grande inefficacia e inefficienza. Ancora recentemente, mi pare in I Commissione, abbiamo audito una rappresentanza di Libera che esprimeva proprio la volontà di costituire dei gruppi di cittadini che seguano l'andamento dei cantieri. È giusto che la cittadinanza capisca quali sono le procedure e a cosa sono da attribuire le lungaggini sulle quali però è evidente che la politica debba fare una riflessione. La politica deve riflettere e trovare delle soluzioni, perché non è accettabile che un cantiere di restauro come quello del castello di Aymavilles, a partire da quando è stata decisa l'operazione di restauro - e quindi è stata fatta l'analisi - ormai copra quasi due decenni: verrà ultimato a fine 2019, quindi saranno quasi vent'anni. Non è accettabile per un cantiere di restauro di un monumento sul quale, conveniamo, ci sono grandi aspettative perché va a inserirsi in un circuito di visita di altri castelli, in una zona dove c'è il ponte di Pont d'Aël che è stato valorizzato, zona che necessita di questi punti di attrazione perché è una valle centrale e non è una stazione sciistica importante, che quindi punta proprio sulla valorizzazione culturale. La politica deve pertanto riflettere su questo e fare in modo che la restituzione di questi monumenti alla cittadinanza e anche al tessuto economico non sia fatta in tempi biblici.