Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3185 del 25 gennaio 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 3185/XIV - Reiezione di mozione: "Predisposizione di un piano di stabilizzazione del personale precario".

Farcoz (Président) - Point n° 44 à l'ordre du jour. La parole à la collègue Certan pour l'illustration. À titre d'information je rappelle que l'Assesseur Rini est absente pour des raisons de santé.

Certan (ALPE) - Seulement pour comprendre, Monsieur le Président: vous avez changé d'avis et donc ce sera le Président Viérin qui répondra à cette motion?

Président - Vous pouvez introduire la motion et vous pouvez l'illustrer.

... d'accord, je vous remercie.

Presidente Viérin, ci fa molto piacere che la pausa abbia portato consiglio, perlomeno abbiamo capito che è servita. Siamo contenti di questo, anche proprio per il fatto che, se non c'è rispetto per noi e per quest'aula, che almeno ci sia per i lavoratori e per i cittadini. Di questo vi ringraziamo e ringraziamo la maggioranza che probabilmente ha consigliato di andare in tale direzione.

Avevamo già annunciato la scorsa settimana la presentazione di questa nostra mozione. Mi permetto solo di dire in premessa che l'Assessore Rini ci aveva avvisato già questa mattina del suo problema, però ritenevamo fosse comunque importante parlarne, proprio per i tempi legati alla predisposizione degli organici. Siamo anche d'accordo con l'Assessore di condividerlo eventualmente in Commissione. Questa mozione è nata un po' a seguito della sentenza del Consiglio di Stato e lo scorso Consiglio la maggioranza aveva portato una risoluzione con la quale si impegnava e si invitava la Giunta regionale, in particolare l'Assessore e il Presidente, dopo l'incontro con i precari inseriti nelle GAE con riserva, di riuscire in qualche modo a dialogare con il Ministro dell'istruzione per trovare una soluzione almeno riguardo all'anno scolastico in corso. Noi avevamo detto che l'impegno di quella risoluzione poteva essere condivisibile, ma avevamo chiesto di poterla integrare, perché ritenevamo fosse urgente parlare degli insegnanti precari inseriti nelle GAE con riserva, poiché in quel momento era uscita la sentenza che, di fatto, li estrometteva dalle graduatorie. Ritenevamo altresì importante chiedere al Presidente e all'Assessore - e lo chiediamo con questa mozione - di impegnarsi ad affrontare il problema del precariato della scuola, perché - voglio sottolinearlo - in Valle d'Aosta non è sullo stesso piano, non ha le stesse dimensioni e neanche la stessa gravità che ha sul resto del territorio nazionale. Bisogna dirlo e rimarcarlo, perché in Valle d'Aosta comunque nei vari anni si è sempre cercato di andare a coprire, almeno laddove è possibile, i posti che potevano essere messi a tempo indeterminato. Il problema che negli anni a livello nazionale è scoppiato, qui, in Valle, è stato in qualche modo limitato. Nonostante ciò, ci sono comunque tantissimi insegnanti che negli anni hanno fatto esperienza, si sono formati, hanno speso grandi energie, forze, impegno, competenze e professionalità e che però sono ancora precari per tutta una serie di problemi, alcuni dei quali in parte evidenziati anche dalla sentenza: per una questione anagrafica e per aver terminato gli studi in un anno scolastico piuttosto che in un altro; altri non hanno potuto di fatto né essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento (quelle definite più semplicemente "GAE") oppure non hanno potuto superare dei concorsi, e quindi sono ancora a tempo determinato. C'è tutta una serie davvero variegata e davvero molto diversa.

Per quanto il problema qui non sia così grave come a livello nazionale, rimane però tutta una serie di personale che è ancora precario, e a mio avviso bisognerebbe in riuscire a stabilizzarlo. È per questo che noi chiediamo un impegno in più rispetto a quello che chiedeva la scorsa volta la risoluzione della maggioranza: l'impegno a predisporre un piano di stabilizzazione, che noi abbiamo chiamato del "precariato triennale". Può essere anche quinquennale, ci sono valutazioni sulle quali noi siamo aperti, ma permetterebbe davvero di avere un ventaglio e di dare una prospettiva ai lavoratori negli anni: due, tre, cinque anni, però almeno poter dare una prospettiva di lavoro stabile a questi insegnanti, che poi, di fatto, sono stati formati anche dall'Amministrazione regionale, da energie e risorse pubbliche, poiché comunque la formazione, l'esperienza e tutto il lavoro fatto in questi anni, se decidono di non continuare nella scuola o di scegliere altre vie, andrebbe perso. Ritengo pertanto che su questo si debba fare tutta una serie di valutazioni, anche riguardo ai posti vacanti e ai pensionamenti.

La seconda cosa che chiediamo è di intervenire - questo l'abbiamo già detto nella mozione chiedendo proprio un punto specifico, ma noi sulla legge n. 18/2016 avremmo chiesto di fare una valutazione e una modifica generale - in particolare per prevedere un organico di potenziamento, quello che già nel 2016 è stato previsto per la scuola secondaria di primo grado e per la scuola secondaria di secondo grado (superiori), perché di fatto nell'anno scolastico 2017/2018 le GAE sono state esaurite. Noi chiediamo di prevedere l'organico di potenziamento anche per la scuola secondaria di primo grado (scuola media), scuola primaria e per l'infanzia. Sappiamo che anche per le fasce evolutive diverse è importante avere personale con esperienza, che sia preparato su certe fasce di età. Le fasce di età dell'infanzia, della primaria e, non ultimo, della scuola secondaria di primo grado, sono fasce di età evolutiva molto importanti. Forse le scuole secondarie richiedono una specializzazione diversa, ma a mio avviso l'esperienza maturata in questi anni va tenuta in conto, poiché gli alunni e gli educandi si trovano in un momento particolare. L'organico di potenziamento e il piano di stabilizzazione triennale potrebbero davvero, se incrociati tra loro, dare una prospettiva diversa.

Infine con l'ultimo punto invitiamo i Parlamentari, congiuntamente al Presidente della Regione e naturalmente all'Assessore, a farsi portavoce presso il Ministero dell'istruzione sulla necessità di disposizioni chiare ed urgenti per l'anno scolastico in corso riguardo alla sentenza. Questo impegno l'avete già preso. Chiederei in queste ultime tre righe di poter fare un piccolo emendamento scrivendo "e tenendo conto dei diversi titoli", perché nelle GAE sono inseriti insegnanti che hanno titoli, esperienze e punteggi completamente diversi. Chiederei poi di inserire la dicitura "della predisposizione di una procedura di selezione". Naturalmente noi sappiamo che oggi l'assunzione è solo per concorso - a parte questa specificità delle GAE in cui si parla di un 50 percento da una parte e di un 50 percento dall'altra - pertanto è chiaro, proprio perché noi non abbiamo competenza primaria e proprio perché riguardo all'organico finiamo nelle procedure nazionali, che questo sì è da concordare anche a livello di MIUR. Mi rendo conto che in questo periodo diventa difficile davvero per tutti, soprattutto per voi, poter prendere impegni con il Ministro, però noi chiediamo davvero che questo caso specifico della sentenza non venga solo trattato da qui alla fine dell'anno, bensì che vi sia proprio una procedura di selezione avente "valore concorsuale", affinché si vada a rispondere a quanto oggi viene chiesto per poter avere il tempo indeterminato. È chiaro che la procedura e la modalità deve essere definita con i tecnici, però che abbia questa funzione soprattutto per i precari storici abilitati nelle GAE e/o iscritti nelle graduatorie di istituto, laureati in scienze della formazione... ho poi già chiesto agli uffici di correggere la dizione errata "della formazione precaria", con invece la dizione "alla formazione primaria o diplomati magistrali entro l'anno scolastico 2001/2002", che è il problema specifico dell'ultima sentenza del Consiglio di Stato che abbiamo sentito. Questo è il quadro un po' più completo. Abbiamo semplicemente cercato di mettere qualche elemento in più e siamo disponibili al confronto, l'abbiamo già detto in V Commissione e mi sembra che da parte della stessa ci fosse questa disponibilità. Credo ci sia già una calendarizzazione su queste tematiche degli insegnanti, ci sarà l'audizione degli insegnanti precari, anche eventualmente un approfondimento.

Chiediamo pertanto un impegno e, nello stesso tempo, siamo anche poi eventualmente disponibili a valutazioni diverse, però ci sembrava importante giungere ad una conclusione provando insieme ad avere un quadro più completo.

Président - La parole au Président de la Région pour la réplique.

Viérin (UVP) - Discutiamo volentieri questa mozione, anche perché discutiamo volentieri di scuola, visto che negli anni abbiamo dedicato un po' di tempo e di lavoro in tale settore, e ci fa anche piacere ripercorrere un po' la situazione della Valle d'Aosta.

Scinderei la mozione in due parti e una è la questione che abbiamo già affrontato lo scorso Consiglio. Mezz'oretta fa abbiamo parlato dell'urgenza delle risoluzioni; ebbene, quella sì che era una risoluzione urgente, cari colleghi, peccato non sia stata condivisa da tutte le forze politiche! Lo abbiamo detto in quest'aula, perché era stata condivisa con i rappresentanti del mondo scolastico, era un testo che arrivava dalle organizzazioni sindacali, noi non ci eravamo permessi di interpretare alcun tipo di testo, cercando di essere portatori, qui, all'interno di quest'aula, di un'istanza proveniente dal territorio. Credo che la riunione avuta con l'Assessore Rini - che si scusa per l'assenza - sia stata proficua, perché noi ci eravamo impegnati a portare il dibattito in aula. Era urgente.

Lei però, collega Certan, dice: ma chissà a Roma cosa faranno? È di oggi una lettera dell'Assessore della Regione Toscana, che è la referente di tutti gli Assessori all'istruzione e cultura d'Italia, che scrive al Ministro: "Gentile Ministra - e qui scrive anche al Sottosegretario - con la presente ti sottoponiamo l'urgenza di un confronto istituzionale" e lo fa a nome di tutte le Regioni. Lo fa oggi perché in quei giorni ci sono stati tutta una serie di atti, compresa la manifestazione che doveva essere qui sotto a Palazzo, poi avvenuta in piazza Chanoux, che sollecitavano l'urgenza, poiché c'è sì una questione da risolvere a lungo andare, ma ve ne è anche una imminente: l'anno in corso. L'Assessore della Regione Toscana, Cristina Grieco, che è la coordinatrice della IX Commissione, scrive al Ministro Fedeli: "è assolutamente apprezzabile il lavoro che il Ministero sta facendo, ma riteniamo tuttavia necessario, visto che i numeri dei soggetti coinvolti - cita la sentenza del Consiglio di Stato n. 11 - sono ormai in larga parte definiti e saranno resi puntuali dalle indagini in corso da parte degli uffici scolastici, un confronto urgente su questa questione". Chiede un confronto urgente sulle ipotesi di gestione e possibile soluzione di questa intricata vicenda con profili giudiziari e amministrativi assai delicati. Poi dice: "le Regioni, i Consigli regionali, gli Amministratori locali sono quotidianamente oggetto di richieste di sostegno e di attenzione, si moltiplicano ordini del giorno e iniziative istituzionali di diversa natura, talune con evidente finalità elettorale a livello politico e sindacale, però tutto ciò deve trovare nelle Regioni un punto di sintesi e di mediazione nei territori". Questo per dire che gli ordini del giorno mandati da questo Consiglio - come da altri Consigli - vengono recepiti e seguiremo come da impegni presi. Pertanto questa prima parte, per arrivare al secondo punto dell'invito, è già svolta. Non abbiamo capito - e l'abbiamo detto qui - perché almeno si poteva ripresentare questa che invece è un'altra questione di cui parleremo, ma la prima questione necessitava di una maggiore forza per non dividerci sulle virgole o sulle sfumature di un testo che, per noi, andava bene fin da principio. Prima questione.

Riguardo agli impegni sul piano di stabilizzazione del precariato triennale e sulla modifica della legge n. 18, vorrei ricordare alcuni passaggi per giungere poi ad una conclusione. Credo che prima di impegnarci per modificare una legge frutto di un percorso sindacale ci voglia effettivamente un dibattito in V Commissione e anche con le organizzazioni sindacali. Io c'ero, ero commissario della V Commissione quando con l'Assessore Teresa Charles abbiamo lavorato per mettere le basi, e già allora ci siamo confrontati con le organizzazioni sindacali e con il mondo degli insegnanti. Quando abbiamo iniziato un percorso di concertazione, ogni volta che è arrivata una legge che abbiamo concertato qui, c'è stato un lavoro per cercare di unire le sensibilità. Quindi arriverò all'impegno.

Partiamo dal piano di stabilizzazione. Vorrei ricordare che negli anni si sono stabilizzate tantissime professionalità proprio nell'ottica di avere un po' quello che non succedeva fuori, dove non esiste un piano di stabilizzazione pluriennale. C'è stata un'operazione che ha stabilizzato, perché per anni non si è fatto niente, ma è un'operazione diversa. Per la Valle d'Aosta, noi qui abbiamo sempre inteso - però è un dibattito che si può fare, c'erano già all'epoca diverse scuole di pensiero - e parlato di un piano annuale, dell'organico annuale, perché abbiamo sempre coperto sui posti disponibili, anche perché, soprattutto riguardo alle scelte, si sceglieva in base anche al luogo che si poteva scegliere, non dove si era obbligati ad andare, perché tra Courmayeur e Pont-Saint-Martin, mi permetta, una volta che si è scelto, si è scelto. Pertanto abbiamo sempre deciso di fare un piano annuale e di andare a coprire le necessità del momento. Si poteva scegliere anche in base alla vicinanza territoriale dell'insegnante, in modo tale da aver contezza anno per anno se serve di più in un certo posto o se serve di meno. Si è scelto di fare un dimensionamento annuale, ma si può aprire un dibattito in V Commissione, anche con le organizzazioni sindacali, sulla possibilità di fare un piano di stabilizzazione del precariato triennale che abbia un parametro triennale anziché annuale. Il piano c'è già, lo si può discutere, però secondo il mio modesto parere non lo dobbiamo decidere unilateralmente qui, ma concertarlo con le organizzazioni sindacali, perlomeno per continuare a scegliere dove si vuole andare, non solo dove c'è esclusivamente posto.

La questione degli organici adeguati annualmente sulla base della popolazione scolastica, della sua distribuzione nelle singole istituzioni scolastiche, con criteri e parametri diversi da quelli nazionali, che tengono conto delle peculiarità e delle esigenze del sistema scolastico regionale, volte all'innalzamento dell'offerta formativa del sistema scolastico regionale, sono tutti acquis del sistema scolastico regionale che negli anni hanno fatto parte di un dibattito. Le assunzioni a tempo indeterminato sono quindi disposte sui posti vacanti attingendo dalle graduatorie utili per le assunzioni nel ruolo (le GAE e le graduatorie di concorso). Le uniche supplenze annuali su posti vacanti sono conferite per mancanza di candidati idonei nelle graduatorie utili per assumere il ruolo, nonostante l'espletamento delle recenti procedure concorsuali. Questo piano si può discutere, ma dobbiamo fare attenzione e poi tutelarci, perché c'è già.

Vorrei che si mettessero sul tavolo gli aspetti positivi e gli aspetti negativi. Tutto si può fare, anche la modulazione pluriennale. Però ripeto: a livello nazionale il piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge n. 107 per diversi anni ha avuto un blocco degli organici con la limitazione delle assunzioni in ruolo, e il MIUR ha fatto un adeguamento su tali organici in maniera un po' diversa, anche con l'istituzione di posti per il potenziamento dell'offerta formativa. Il piano di assunzioni a ruolo è quindi limitato ad un solo anno (non triennale), ovviamente attingendo dalle graduatorie utili (anche qui GAE e concorsi). Oggi un piano di stabilizzazione triennale non potrebbe essere predisposto per il fatto che gli organici sono determinati annualmente. Vogliamo rivedere quel parametro? Bisogna discuterne, perché se gli organici sono determinati annualmente non si può fare, in quanto sono soggetti a variabilità da un anno all'altro, mentre un piano triennale presuppone un consolidamento degli organici per lo stesso arco temporale. Pertanto si continuerà, come oggi, a disporre annualmente le assunzioni in ruolo a copertura dei posti vacanti.

Per quanto riguarda invece il potenziamento - questione interessante - vorrei ricordare che negli anni non abbiamo mai applicato la "Gelmini", la "riforma Moratti"; effettivamente una c'è, ma ci arriverò. Sull'infanzia in Valle d'Aosta non c'è il maestro unico, tranne sotto i cinque alunni. È stata una scelta, perché sul dibattito del maestro unico abbiamo detto di no, quindi vi sono due docenti per ogni classe e si spezza a ventidue. Il potenziamento è questo, cara collega Certan, perché siamo differenziati e abbiamo fatto scelte diverse! Vogliamo parlare della primaria? Non c'è la "Gelmini", non abbiamo applicato la "Moratti", è rimasto il modulo: tre insegnanti su due classi. Sulla scuola secondaria di primo grado, invece - ne abbiamo parlato in Commissione - è stato effettivamente ridotto l'organico, c'era anche un impegno dell'Assessore, ma le ore di potenziamento ci sono, perché l'insegnante di francese e l'insegnante di matematica fanno dodici ore in classe e sei ore per i progetti. È chiaro che c'è una disponibilità, abbiamo parlato di rivedere l'educazione tecnica; vogliamo portare anche questo argomento di discussione in Commissione? Noi diciamo sì, però bisogna riportare queste problematiche, che sono effettivamente di riorganizzazione dell'intero sistema scolastico, ad un dibattito serio e approfondito anche con le organizzazioni sindacali. Non possiamo partire da un argomento oggetto di una risoluzione per arrivare poi ad altre questioni che hanno incidenza sull'intero sistema scolastico, e che devono essere approfondite. Sulla riforma della n. 18 (l'organico di potenziamento), vorrei ricordare che tutte le prerogative che noi abbiamo qui, più volte evidenziate, sottolineano che da tempo abbiamo adottato criteri e parametri di definizione migliorativi. Sono l'equivalente di un potenziamento, perché in effetti sono un potenziamento. Non avere il maestro unico e avere due docenti in ogni classe sarà ben un potenziamento. Sulla scuola primaria avere tre insegnanti ogni due classi... ma andate a vedere fuori cosa succede! Ecco perché all'interno della nostra legge non c'è il potenziamento come è inteso fuori. Abbiamo adattato queste esigenze alle peculiarità della nostra regione e alle necessità del nostro sistema scolastico anche con un'operazione di concertazione. Si è tenuto conto delle dotazioni organiche regionali, che sono già strutturate per consentire l'arricchimento dell'offerta formativa, e anche nella scuola secondaria di secondo grado le cattedre sono costituite di regola da diciotto ore settimanali, quindi ci sono le disponibilità di ogni docente per attività diverse dall'insegnamento.

Per concludere, la prima questione la seguiamo. Ci fa molto piacere che la Conferenza degli Assessori di tutte le Regioni abbia sollecitato il Ministro per dare una soluzione immediata, va nell'ottica di quanto previsto la volta scorsa nel nostro documento e voi la riprendete oggi nel secondo alinea.

Le altre due questioni: il potenziamento e la modifica della legge n. 18. In merito all'organico di potenziamento, tranne per la scuola secondaria di primo grado in cui la riflessione c'era stata, tutto il resto era stato condiviso. Il potenziamento ha evitato di fatto l'applicazione tout court di ciò che fuori ha creato tutto quel dibattito che conosciamo, è un qualcosa che oggi fa parte della prerogativa della nostra scuola. Sulla questione del piano di stabilizzazione del precariato triennale occorre però fare attenzione perché, se usiamo un parametro triennale, bisogna fare le simulazioni e vedere che cosa succede, perché potrebbe sfalsare. L'impostazione annuale ci dà contezza anno per anno di una rappresentanza anche territoriale nelle scelte e possibilità di poter accedere in modo puntuale sui posti resi disponibili.

La disponibilità è quindi non per come il tutto è strutturato, perché sono incombenze che ci impegnano a rivedere delle leggi senza avere una concertazione, a rivedere il sistema scolastico senza averne parlato con nessuno, se non tra di noi che siamo Amministratori. Siamo Amministratori, potremmo anche fare le cose migliori, ma la concertazione, soprattutto quella sociale e sindacale, per noi è importante. Siamo disposti a parlarne in Commissione e con le organizzazioni sindacali, ma non a scegliere come Amministrazione in modo unilaterale, calando scelte nel modo della scuola che partono dalla politica.

Président - La parole à la collègue Certan.

Certan (ALPE) - Grazie, professore Viérin, oggi abbiamo preso grandi lezioni, la ringrazio. Io sono abituata a lavorare con i bambini della scuola dell'infanzia e della primaria, e vorrei...

Presidente - Collega Certan, la invito ad avere rispetto per le istituzioni.

... ho rispetto per le istituzioni, però vorrei precisare, visto che abbiamo avuto lezioni di rispetto, che prima della chiusura della seduta antimeridiana ho chiesto al Presidente Viérin di poterne discutere anche se non c'era l'Assessore Rini, perché vi era un po' di urgenza, e l'Assessore Rini si era resa disponibile. La risposta è stata: "per rispetto dell'Assessore, che non c'è, non si discute". Lei ha preso ed è uscito. Va bene tutto, però lei poi non mi venga a dire che parla volentieri di scuola! Finita la discussione.

Anche noi parliamo molto volentieri della scuola, e posso dire che questa cosa non è condivisa, non è concertata con le forze. Guardi, nell'ultima riunione di Commissione che abbiamo avuto, alcuni di questi punti sono stati trattati; certo, non c'è stata una concertazione ufficiale, ma questo è stato discusso.

Prima lei ha scisso due questioni, quindi le riprendo anch'io. Noi sapevamo della risoluzione della volta scorsa al Ministro e di quella parte che voi avete portato avanti, e vi avevamo detto che comunque il nostro voto di astensione non era un voto di contrarietà e non inficiava l'iter. Essendo voi di maggioranza, avete avuto lo stesso il mandato per andare al Ministero, tant'è che oggi lei mi legge anche la lettera. Noi siamo felici che si proceda, che si stiano facendo passi avanti e anche che la concertazione all'interno della Conferenza Stato-Regioni vada avanti. Sapevamo che il nostro voto di astensione non avrebbe bloccato questo iter, ma era solo un segnale per dire che la questione del precariato e delle GAE non è limitata a questo punto. È chiaro che era un'urgenza di quel momento a seguito della sentenza. Vede, anche se noi ci siamo astenuti, l'iter è stato portato avanti benissimo, sapevamo di non ostacolare nulla con questo.

Secondo punto: la stabilizzazione e l'organico di potenziamento. Vorrei chiarire subito che ha ragione. Noi abbiamo preso una posizione e l'esperienza nazionale ha dimostrato che l'assunzione sui tre anni ha dato comunque frutti negativi o comunque non quelli sperati, quindi non ci riferivamo a quello. Mettere un piano di stabilizzazione del precariato triennale voleva dire fare un piano di fabbisogno - infatti l'abbiamo specificato mettendo posti vacanti, pensionamenti, eccetera - dei prossimi tre, cinque anni, di cui la scuola necessita, quindi di quanti insegnanti, di quante energie e di quante risorse ha bisogno, e da lì fare un piano di stabilizzazione degli insegnanti precari in questi termini. Chiedo scusa se non l'ho precisato prima, in effetti la terminologia poteva dare adito a questa interpretazione, ma non era riportata la legge n. 18 che, in effetti, poteva anche prevedere un organico in questo senso sui tre anni. Una delle cose che abbiamo condiviso nel 2016 quando è stata discussa la n. 18 era che si rimanesse sull'annualità, perché in effetti il triennale chiede un piano completamente diverso. Su questo probabilmente ci siamo capiti male. Noi prima chiediamo un piano del fabbisogno e poi una graduale assunzione e stabilizzazione.

Presidente Viérin, mi permetta di dire che sappiamo che cos'è l'organico di potenziamento, perché l'abbiamo fatto nella scuola dell'infanzia, nella scuola primaria, e nella scuola secondaria c'è. Mi permetta di dirle che non è come dice lei, solo una parte è vera. È vero che la legge "Gelmini" e anche la precedente "Moratti" non sono state applicate, l'ho detto in premessa che la situazione valdostana è diversa da quella nazionale in tante sfaccettature, anche in questa, come ad esempio riguardo all'autonomia scolastica è diversa, ci sono passaggi assolutamente a favore della scuola e molto meno penalizzanti rispetto a quella nazionale. Mi permetta, quando io parlo di organico di potenziamento credo che tutto il mondo scolastico abbia capito che non mi riferisco solo ad uno o due insegnanti in più o all'organizzazione moduli o non moduli, non mi riferisco all'insegnante unico, ma ai problemi e alle difficoltà che la scuola attuale si sta sobbarcando: DSA, BES, per non parlare del sostegno, che è in aumento. Le ricordo che l'anno scorso - lei lo sa perché era Assessore, eravamo colleghi - abbiamo dovuto affrontare il problema dei quarantatré casi in più per quest'anno scolastico, che per la Valle d'Aosta è un numero enorme. Quarantatré casi in più necessitano di insegnanti di sostegno: sono una cifra che farebbe drizzare i capelli e preoccupare chiunque.

Noi l'anno scorso avevamo iniziato un percorso anche con i tecnici e con le persone competenti della Soprintendenza per capire perché ci sono quarantatré casi in più di sostegno all'anno. Sono un'enormità per la Valle d'Aosta e vanno tutti a ricadere sulla scuola, sugli insegnanti, sull'attività didattica. Quando noi parliamo di potenziamento in parte ha ragione anche lei, andiamo anche a parlare di come viene organizzata la scuola dell'infanzia, la scuola primaria, ma parliamo soprattutto di questa problematica. I casi sono due: o si sceglie di fare delle valutazioni sui dirigenti, sugli insegnanti e di conseguenza anche sugli alunni in un altro modo, altrimenti dobbiamo capire dov'è l'anello debole, il punto che non sta funzionando nella scuola, ma non si può continuare a far finta di niente. La scuola si sta sobbarcando tutta una serie di problematiche, e chiaramente quando parlo di "scuola" sapete che in particolare mi riferisco agli insegnanti e a tutti gli operatori che si stanno sobbarcando queste problematiche enormi. Ripeto: DSA, BES, eccetera, sono problematiche sempre più difficili da contenere. La Valle d'Aosta non ha un tasso di immigrazione così alto e difficile da contenere, però occorre sommare tutto: le specificità, le attenzioni, i momenti particolari che bisognerebbe avere proprio con questi bambini piccoli. Guardi, Presidente Viérin, una volta che i piccoli sono riusciti ad essere inseriti nella scuola e sono entrati nel meccanismo è molto meno difficile portarli poi avanti, ma all'inizio è davvero necessario avere questa attenzione in più. L'organico di potenziamento che chiediamo non è nulla di campato per aria o non motivato, chiunque e qualunque scuola è in grado di motivarlo.

Ora vado anche su quanto è successo quest'anno all'interno della scuola secondaria. Non le dico che non ci siano delle criticità e che in alcune scuole secondarie l'organico di potenziamento forse non è utilizzato bene, non sto dicendo questo, ma può anche darsi che sia successo, perché in alcuni casi le risorse date in più non sono state utilizzate in modo magari ottimale e in modo completo. Non lo escludo. Non dico che fosse necessario dappertutto proprio lo stesso tipo di potenziamento - su questo possiamo anche discutere - ma è indubbio che ce ne fosse bisogno. Magari con il primo anno si saranno fatte le prime valutazioni, però io spero che si riesca in qualche modo a risolvere il problema nel secondo anno sulla secondaria.

Sull'organico della scuola secondaria di primo grado abbiamo parlato e ne ha parlato lei, quindi mi auguro che su questo si faccia un'altra riflessione. Credo che la nostra mozione sia stata utile anche per la parte della tecnologia, e non solo. Torno a dire: i problemi del BES, del DSA e del sostegno per i piccoli - quelli che le ho evidenziato - non sono risolti in questo ordine di scuola e in più, lo sappiamo, non vado adesso ad aprirlo, ma il "capitolo adattamenti" che abbiamo chiuso l'altra settimana, con l'altro Consiglio, ha inciso. È giusto per dare l'idea di quale anno scolastico stanno passando le scuole.

Riprendendo tutti i punti della parte impegnativa, ha ragione sul primo passaggio. Se lei oggi ci dice che bene o male è stato convocato un incontro questo può essere superato e possiamo toglierlo, ma dieci giorni fa non era superato. La dicitura "della predisposizione di una procedura di selezione" però può essere ancora attuale; è vero che in parte anche la vostra iniziativa lo riportava, ma può essere ancora valido. Sugli altri due punti, il votare adesso questa mozione non impedisce di non portare poi in Commissione tutta la discussione, anzi, potremmo anche aggiungere di fare con le prossime riunioni di Commissione una calendarizzazione; a mio avviso potremmo ancora intervenire in questa legislatura. Ha ragione poi a dire che la legge n. 18 non è stata impugnata, ma non vorrei che tutte le volte lo si ripetesse. Questa legge, che è poi anche la "legge madre" des adaptations, va rivista, è inutile lasciarla lì. L'organico di potenziamento è scritto lì per la scuola secondaria e solo lì potremmo fare delle aggiunte, non credo che tutto ciò la faccia diventare nulla. Questo solo per inquadrare un po' la questione.

Lei è partito proprio da lontano, giustamente lei è stato Assessore e quindi è andato a richiamare altre leggi che in questo caso fanno la storia, ma io ho riconosciuto che la Valle d'Aosta, a differenza del sistema nazionale o delle altre Regioni, negli anni aveva sempre lasciato uno spazio e preso in considerazione, per il precariato, delle finestrine che chiaramente hanno permesso sempre un rinnovamento. Le ripeto: questo piano di stabilizzazione o di fabbisogno e stabilizzazione del precariato servirebbe per avere un quadro più generale. Poi è vero, l'abbiamo detto, sono necessari i concorsi e i corsi di abilitazione, però le assicuro che in molti casi gli insegnanti che sono sprovvisti di tali titoli purtroppo lo sono anche per questioni tecniche. È solo per inquadrare nuovamente la questione.

Président - La parole au Président de la Région.

Viérin (UVP) - Ho ascoltato con attenzione e dispiace un po' che lo stile sia quello di pensare che il dibattito portato avanti da qualcuno sia poi paragonato alla lezione di un professore, perché proprio oggi che stiamo parlando di scuola, proprio lei, che è una maestra, credo che porti qui in quest'aula la sua sensibilità come ognuno porta la propria in un certo campo. Mi dispiace che lei sia stizzita dal dibattito che abbiamo avviato, però vorrei ritornare al rispetto.

Stamattina, quando ha chiesto insistentemente di voler discutere di tale iniziativa, il Presidente aveva cercato di farle capire che non c'era tutta questa urgenza perché la prima questione era risolta e che avremmo potuto parlarne anche in presenza dell'Assessore, visto che era malata, ma lei in modo insistente ha voluto discuterne, e quindi siamo qui a dibattere senza nessuna polemica. Crediamo che questo sia il rispetto di ognuno, avremmo anche potuto rimandarla, soprattutto per chi era venuto qui per sentire alcune considerazioni.

Vede, collega Certan, lei ha parlato di tante cose (di adaptations, di DSA, di scuola nel suo insieme), però nella vostra mozione voi ci avete chiesto di modificare una legge regionale. Ora, io le ho detto che le leggi regionali non le modifica la politica unilateralmente, pertanto noi non possiamo accettare di modificare la legge regionale n. 18 parlando di questioni così importanti come l'organico di potenziamento, che le ripeto c'è. Lei dice di fare un piano di stabilizzazione triennale e io le ripeto che, nel momento in cui si fa e magari per quell'anno io ne ho bisogno a Pont-Saint-Martin e non a Courmayeur e magari l'anno dopo a Courmayeur e non a Pont-Saint-Martin: questo fa una differenza nella scelta! Lei avrà la sua idea, conoscerà la scuola, saprà anche tante cose, però non siamo né io e né lei che possiamo permetterci di modificare l'intero impianto scolastico o una parte importante in quest'aula di Consiglio, e neanche in Commissione, perché le modifiche nell'ambito scolastico sono sempre state fatte con una grande concertazione, con un grande lavoro e con un grande percorso. Se fosse solo per la mia sensibilità personale, cara Certan, io avrei già regionalizzato la scuola e non avremmo vissuto questo problema con le GAE. Abbiamo aperto un percorso con le organizzazioni sindacali negli anni in cui io sono stato Assessore, abbiamo cercato di portare avanti una discussione ma non ci siamo riusciti, perché non c'era una condivisione totale su un argomento così delicato e importante. Il DPR del 1975 potrebbe essere uno degli argomenti, ma non adesso, a fine legislatura, all'interno di un dibattito su una mozione che dice di modificare la legge n. 18.

Glielo dico in modo molto pacato, collega Certan (poi ognuno è convinto delle proprie affermazioni ed è bene che sia così): per come è scritta, questa mozione è irricevibile, perché il secondo "invita" è già stato approvato, non l'avete votato e l'avete reinserito all'interno di una mozione che invece prevede altre cose, mischiando i concetti e andando a chiedere questioni che, se accettate, sono scelte politiche non condivise con il mondo della scuola. È sul principio e per come è architettata che noi non possiamo votare questa mozione, pertanto ci asterremo. Questo non vuol dire che certe cose da lei dette non siano condivisibili, come anche lei ha affermato che alcuni concetti espressi da noi sono in parte accoglibili. Questo merita un approfondimento, invece di voler votare a tutti i costi un atto che effettivamente oggi prevede questioni delicate e che devono essere discusse. Noi pensiamo soprattutto alla sfida di concordare tutte le azioni messe in campo nel mondo scolastico con delicatezza: devono essere concertate maggiormente. Ci sono questioni puntuali come questa delle GAE? Appena ci è stato richiesto abbiamo avuto l'incontro, abbiamo portato la risoluzione in Consiglio, ci siamo attivati; altri ci hanno scritto, perché noi abbiamo preso posizione per qualcuno. Anche quello meriterà un approfondimento e incontreremo anche quelli, perché non c'è di peggio che voler strumentalizzare pezzi di scuola per altri fini. Questo mondo - l'abbiamo detto più volte - non appartiene a nessuno, tantomeno alla politica; appartiene a insegnanti, a docenti, a genitori, a studenti e a tutte le persone formate che negli anni e nei decenni hanno lavorato e contribuito per far crescere oggi il sistema scolastico valdostano.

Président - La parole à la collègue Certan.

Certan (ALPE) - Per dichiarazione di voto. Noi manteniamo questa mozione. Può anche avere ragione sul fatto che è ridondante, ma solo sulle tre righe che sono già state portate avanti, però non danneggiano nessun passaggio del mondo scolastico.

Collega Viérin, mi permetto solo di dire due cose. Mi fa molto piacere che, a distanza di due anni, lei oggi abbia ammesso qui che le leggi del mondo scolastico si cambiano con la concertazione, tant'è che ne abbiamo avuto prova: la legge n. 18/2016 è stata fatta in fretta e furia, non condivisa con il mondo scolastico e infatti adesso, dopo un anno e mezzo, il calderone è pieno e sta scoppiando! Non so più in quale, ma lei era già in maggioranza allora, quindi mi fa piacere che prenda atto che le leggi della scuola si cambiano con le concertazioni. Ne siamo convinti, condividiamo davvero con lei questo passaggio, quindi nessun problema.

L'indirizzo politico però lo dà il Consiglio, quindi un indirizzo alla Commissione o ad un tavolo di concertazione più ampio credo che non venga impedito da questa mozione. Potrebbe essere una mozione di indirizzo politico, dopodiché tutti i tavoli si devono riunire e si deve ascoltare, non si deve portare avanti quanto magari viene deciso dagli uffici del quinto piano. I tavoli che si riuniscono vanno ascoltati. Quando lei ricorda che predisponendo un piano triennale forse si ha bisogno di un posto a Montjovet piuttosto che a Pont-Saint-Martin o a Courmayeur, lei si riferisce alla titolarità, ma noi non l'abbiamo citata nella nostra mozione, bensì parliamo di un piano generale e di fabbisogno, cioè quanti posti necessitano alla scuola in generale nei prossimi tre, cinque anni. L'assegnazione e la titolarità avvengono poi in un secondo momento, è chiaro che quello non lo possiamo affrontare qui.

Tante volte quando siamo stati in minoranza abbiamo poi parlato del dossier relativo al piano della regionalizzazione, abbiamo esposto gli elementi pro e contro, ne abbiamo discusso, quindi noi non siamo contrari ad aprire un tavolo. Adesso che lei è Presidente della Regione a maggior ragione saremo ancora a quel tavolo e saremo lì a discutere su quali sono le problematiche, gli atout e le possibilità che abbiamo. Non ci siamo mai sottratti al confronto.

In modo molto pacato le dico che su questa mozione - lei sa che noi non siamo insistenti - ognuno si prenderà le proprie responsabilità, responsabilità che riguarda anche noi, quindi ognuno faccia le proprie scelte.

Président - S'il n'y a pas d'autres interventions, j'ouvre la votation. La votation est ouverte. La votation est close.

Présents: 33

Votants: 33

Pour: 13

Abstentions: 20 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Contoz, Cretier, Fabbri, Farcoz, Follien, Grosjean, Guichardaz, Isabellon, Lanièce, Marguerettaz, Nogara, Péaquin, Perrin, Rollandin, Rosset, Testolin, Viérin)

Le Conseil n'approuve pas.

C'était le dernier point à l'ordre du jour. Le Conseil est terminé. Bonne soirée.

La séance est levée.

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L'adunanza termina alle ore 17:01.