Oggetto del Consiglio n. 3174 del 24 gennaio 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 3174/XIV - Interpellanza: "Verifica delle responsabilità in merito alla perdita dei beni della "collezione Righetti"".
Farcoz (Président) - Point n° 35 de l'ordre du jour. Per l'illustrazione, la parola al collega Bertin.
Bertin (CC-MOUV) - Riprendiamo qui una vicenda surreale riguardante la collezione Righetti. Si potrebbe chiamare questo film surreale e demenziale "il convoglio fantasma". Qualche decennio fa l'Amministrazione regionale acquistò dal Signor Righetti una collezione di oggetti, di beni riferiti alla tratta ferroviaria valdostana, oggetti che evidentemente avevano un valore di tipo storico e di memoria, che erano stati acquistati dall'Amministrazione regionale in vista di realizzare una sorta di museo della tratta ferroviaria valdostana, un museo che, visto lo stato della tratta valdostana, rischia di essere quello attuale più che quello che si voleva realizzare. Fatto sta che questi beni sono stati acquistati all'epoca dall'Amministrazione regionale e sono stati tenuti in vista della realizzazione di un museo, o comunque di una valorizzazione di qualche genere. Questi beni vengono avvistati l'ultima volta in un convoglio alla stazione di Châtillon, da quel momento non si sa più niente di questa collezione e del vagone che conteneva la collezione, diventa un "vagone fantasma", siamo riusciti a perdere un vagone ferroviario, operazione certo non semplice. Su questo argomento due anni fa avevo presentato un'interrogazione chiedendo lumi rispetto a questa collezione, la risposta era stata che non se ne sapeva niente, che si sarebbe attivata una ricerca presso le Ferrovie nazionali per riuscire ad avere qualche informazione riguardo al convoglio, ma all'epoca ad una seconda interpellanza mi era stato risposto che niente era stato segnalato da parte di RFI. Oggi ritorno sulla vicenda per fare un po' il punto di questa strana storia e per capire la fine che ha fatto questa collezione, se esistono delle responsabilità e se l'ulteriore ricerca ha prodotto qualche frutto e quali sono in generale gli intendimenti riferiti a questo bene, a questo convoglio spariti.
Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Non starò a ripetere per l'ennesima volta la cronistoria della collezione scomparsa essendo stata ampiamente illustrata in occasione di tre iniziative l'11, il 25 maggio 2016 e il 26 novembre sempre dello stesso anno. Tutte e tre le iniziative, presentate nell'arco di poco meno di sei mesi, furono rivolte dal collega Bertin all'ex Assessore all'ambiente, il collega Luca Bianchi. Osservo peraltro che lei, collega Bertin, ha mollato un po' l'osso mentre era in maggioranza, quando avrebbe avuto tutti gli strumenti diretti a risolvere il mistero tramite il suo Assessore collega Roscio. Lo dico, perché lei ha ragione da vendere quando afferma che siamo in presenza di una situazione surreale con i tratti di un film tragico, grottesco, comico, demenziale - ha usato tutti gli aggettivi possibili e immaginabili - come lo ha definito nei vari suoi interventi, un film che purtroppo risale a circa 17 anni fa, quando non sedevamo su questi banchi né lei, né io, collega Bertin, il cui oggetto del contendere - il vagone e questa fantomatica collezione Righetti, com'è stato già detto ogni volta che lei ha ripresentato le sue iniziative - non è stato iscritto nell'inventario della Regione Valle d'Aosta, nemmeno all'atto della dismissione dell'abrogato Museo minerario. Per essere chiari, questa collezione non è mai stata nella disponibilità - come le è già stato detto tutte le altre volte - del comodante (della Regione Valle d'Aosta).
Nelle sue repliche, nei suoi interventi in aula ha più volte richiamato l'urgenza di definire rapidamente la questione invitando, nel caso non si risolvesse il mistero, alla denuncia interrompendo però questa sua ansia di giustizia - e questo glielo devo dire, collega Bertin - durante il periodo in cui è stato Assessore il suo collega di movimento e su questo credo che lei non possa che concordare.
Per chiudere comunque questo primo tempo del film, credo che il suo suggerimento di allora vada raccolto e trasformato in atti concreti. Dopo che i nostri uffici hanno cercato ed esplorato, infruttuosamente per il momento, contatti significativi e poiché allo stato le ricerche condotte, anche con l'interessamento di Trenitalia e di RFI, non hanno dato esito, una volta presa conoscenza in qualità di Assessore della questione, ho chiesto all'Avvocatura regionale di valutare le iniziative giudiziarie ritenute opportune a tutelare la posizione dell'Amministrazione; la terrò informata su quale sarà il percorso più opportuno ed efficace che i nostri legali riterranno di adottare.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Bertin.
Bertin (CC-MOUV) - Ritorno su questa questione, perché siamo in fine legislatura, o adesso o mai più! Cerchiamo di fare il punto finale su questa vicenda, per questo la invitavo a chiudere questa faccenda. Non ho avuto tempo di assoldare un detective per cercare il vagone e quindi ho fatto a lei la domanda, perché in questi periodi è lei l'Assessore, chiude lei la legislatura, quindi, come l'ultimo chiude la porta, lei cerchi di recuperare - come diceva una famosa battuta di un cartone animato, anche quello tra il comico e il demenziale - i vagoni prima che i buoi siano scappati. La invito pertanto a procedere rapidamente nel recupero di questa collezione, che comunque l'Amministrazione regionale ha pagato, tanto o poco che sia, è anche simbolico di una certa superficialità con la quale si fanno le cose e si perdono addirittura dei vagoni. Pertanto, Assessore, proceda rapidamente e cerchi di fare quello che deve fare.