Oggetto del Consiglio n. 3173 del 24 gennaio 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 3173/XIV - Interpellanza: "Mancata partecipazione di rappresentanti della Regione alla Conferenza di servizi interregionale in merito alla questione dell'ex Hôtel Lanterna di Saint-Pierre".
Farcoz (Président) - Point n° 34 de l'ordre du jour. La parole à la collègue Certan pour l'illustration.
Certan (ALPE) - Questa interpellanza è per avere un po' di informazioni riguardo all'ex Hotel Lanterna, un dossier sicuramente lungo, difficile e anche un po' controverso. La scorsa settimana (il 10 gennaio) è stata convocata una Conferenza di servizi dal Provveditorato interregionale a Torino e la Regione Valle d'Aosta ha risposto che non sarebbe stata presente in virtù del fatto che non era competenza, a suo dire, del Provveditorato di convocare tale Conferenza di servizi. Vorremmo quindi conoscere il perché di questa scelta, quali sono le ricadute di tale assenza della Regione - credo verranno convocati anche il Comune e il Comando dei vigili del fuoco -, se ci sono delle ricadute di quest'assenza della nostra Amministrazione e come si intende procedere, quali sono le intenzioni di questo Governo da qui a fine legislatura riguardo all'ex Hotel Lanterna.
Ripercorrendo brevemente la storia, che già molte volte è già stata portata all'attenzione di quest'aula dalla collega Morelli, anche durante la scorsa legislatura, è una vicenda controversa, però quello che forse lascia più l'amaro in bocca a tutti è lo stato di degrado di questa struttura al centro di un nostro comune, quindi è un po' anche in quest'ottica che vorremmo capire quali sono le intenzioni dell'Amministrazione e che non ci sia solo la risposta che bisogna aspettare le pronunce in via definitiva.
La storia dell'ex Hotel Lanterna parte da lontano. Direi che il momento clou è il 2008, quando, con avviso di asta pubblica, il Ministero dell'interno, che risulta essere il proprietario, o comunque aver avuto questo bene in eredità dal 1945 al 1947, al 1972 con vari passaggi di proprietà dall'Amministrazione per gli aiuti internazionali, che prima ancora era UNRRA (Nazioni Unite per l'Assistenza e la Riabilitazione), nel 2008 dispone la vendita di questo complesso immobiliare. Da lì poi si apre tutto il percorso. L'Amministrazione regionale ritiene che il bene debba ritenersi di spettanza regionale, anche se nella direttiva del 2004 il Ministero percepisce questo stato di degrado e di vetustà dell'immobile, che ne rende antieconomica la gestione stabilendo di procedere alla vendita del medesimo tramite l'Agenzia del demanio di Roma con l'acquisizione del relativo ricavato da destinarsi a fini della riserva, quindi, pur rendendosi conto il Ministero di non avere un bene che può avere senso ristrutturare, comunque ne rimane il proprietario. L'Amministrazione regionale ritiene che questo bene debba essere di spettanza regionale proprio per gli articoli 5 e 6 dello Statuto speciale, nei quali viene chiarito che i beni appartenenti al demanio, eccettuati quelli che interessano la Difesa o i servizi di carattere nazionale al patrimonio immobiliare dello Stato situati nel territorio regionale sono trasferiti rispettivamente al demanio e al patrimonio della Regione, quindi, secondo questi articoli, l'Amministrazione ritiene di essere lei la proprietaria. Questa interpretazione è legittima, salvo che adesso credo siamo al terzo grado, stiamo aspettando l'ultimo grado e questo complesso immobiliare è in uno stato di degrado sempre peggiore, quindi ci chiediamo davvero quali siano adesso gli indirizzi che intendete dare come Governo.
L'ultima volta che fu trattato in Consiglio regionale questo argomento l'allora Presidente Rollandin disse: "pour l'instant on ne sait rien, on doit attendre", l'ultimo passaggio è stato fatto il 25 gennaio, poco dopo ci fu il pronunciamento e venne ribadito che era di proprietà del Ministero, quindi la vedo un po' in salita per la Regione. Ascoltiamo con piacere la sua risposta, Presidente Viérin.
Président - La parole au Président de la Région Viérin pour la réponse.
Viérin (UVP) - Ringraziamo le colleghe per darci la possibilità di esprimerci su questo tema. Collega Certan, per quanto riguarda quello che noi non vorremmo che avvenisse all'ex Hotel Lanterna, magari sarebbe bello confrontarci un po' tutti per capire che idea abbiamo su questo stabile, al di là di chiedere che cosa l'Amministrazione pensa di fare e soprattutto perché non si partecipa a una riunione, e noi spiegheremo il perché. Intanto noi stiamo lavorando per evitare che si materializzi quello che a livello centrale si vuole fare: creare all'ex Hotel Lanterna un hub, cioè un centro a livello regionale e interregionale dove fare screening di migranti che abbiano espresso la volontà di richiedere protezione. Ancora prima di dire quello che vorremmo evitare, vorremmo dire che esercitare giustamente le nostre prerogative, come lei ricordava, significa che, se noi riteniamo un bene di proprietà regionale - al di là del degrado che riconosciamo esserci, ma, finché la proprietà non viene determinata, non si può intervenire -, come Amministrazione regionale, non accettiamo che chi ancora non è certo di essere proprietario del bene convochi una conferenza di servizi per determinare che uso e che destinazione dare al bene stesso. Abbiamo motivato la nostra assenza con lettera e l'abbiamo comunicata al Comune di Saint-Pierre; siamo anche felici di poter parlare attraverso questo Consiglio regionale per lanciare un messaggio anche alla comunità di tale Comune, all'Amministrazione tutta per tranquillizzarla che noi eserciteremo tutte le nostre prerogative per evitare che altri decidano la destinazione di quel fabbricato, anche perché la comunità di Saint-Pierre e la Valle d'Aosta in generale potrebbero investire delle risorse su quel bene, per esempio, per lavorare in campo sociale, in campo culturale ed evitare che ci sia invece questa destinazione.
Con nota del 19 dicembre 2017 il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Piemonte, la Valle d'Aosta e la Liguria convoca una conferenza di servizi finalizzata all'esame di questo progetto di ristrutturazione relativo all'immobile ex Lanterna proprio con il fine di realizzare l'hub, cioè di realizzare un grande centro per i migranti. È un po' quindi come dire stiamo determinando di chi è questo bene e noi decidiamo di convocare una riunione per destinare questo bene a qualcosa. Noi riteniamo - e questo l'abbiamo fatto subito - che il Provveditorato e le amministrazioni coinvolte siano in qualche modo state rese edotte sulla nostra intenzione. Abbiamo detto quindi che c'era la necessità di attendere la sentenza definitiva prima di intraprendere qualsiasi iniziativa sul bene in questione, che sia una destinazione o che sia una ristrutturazione; abbiamo avvisato il Comune di Saint-Pierre di questa nostra volontà, che ha deciso a sua volta di non partecipare alla conferenza di servizi dandone comunicazione alle amministrazioni statali coinvolte. Collega Certan, quindi quando lei ci chiede perché non abbiamo partecipato, questa è la motivazione: perché c'è una causa, è pendente e siamo in Cassazione, ci può essere un giudizio che è stato negativo, ma fino all'ultimo grado di giudizio noi riteniamo che quel bene sia di proprietà regionale. Su questo c'è stato un dibattito anche negli anni scorsi e già ci eravamo attivati per richiedere all'Amministrazione comunale di Saint-Pierre: ci sono degli indirizzi per vedere quale destinazione dare a quell'edificio? Anche per non imporre a livello regionale la nostra volontà. Si era detto in allora che cosa l'Amministrazione propone all'interno di alcune soluzioni per quell'edificio, affinché nel mentre della causa si inserisse già un'idea diversa rispetto a questa destinazione. Quando abbiamo ricevuto questa convocazione, quindi abbiamo negato la nostra presenza e abbiamo richiesto al Comune di non partecipare... affinché non ci sia quello che lei ha detto, collega Certan: che quello è un bene di proprietà dello Stato, non è così, ci dispiace... anzi ci dispiace che venga detto qui, perché, fino ad una sentenza definitiva, non ne è decisa la proprietà e noi rivendicheremo la proprietà regionale per evitare che ci sia quella destinazione. Le ricadute di tale assenza sono che evitiamo di andare ad avallare che la proprietà è loro, perché se ci fossimo presentati in base ad una convocazione di un altro ente che convoca una conferenza di servizi su un bene che l'ente ritiene essere di sua proprietà -e che noi diciamo essere di nostra proprietà -, avremmo avallato che quello era di proprietà dello Stato, quindi al contrario la partecipazione avrebbe potuto contraddire la posizione da noi sostenuta in giudizio.
Per quanto riguarda la terza domanda: "come si intende procedere riguardo a tale problematica", crediamo intanto che si debba risolvere la questione della proprietà, ma pensiamo che questa sia stata un'accelerazione da parte dell'amministrazione centrale per poter inserire una destinazione proprio deputata a quel tipo di attività che noi gradiremmo evitare: quella di un grande centro a livello regionale e interregionale per lo screening di migranti che abbiano richiesto protezione.
Président - La parole à la collègue Certan pour la réplique.
Certan (ALPE) - Siamo soddisfatti che lei, attraverso la nostra iniziativa, abbia potuto dare messaggi urbi et orbi a tutti sul fatto che si vuole intervenire solo quando ci sarà la sentenza definitiva. Io credo di essere stata molto precisa e se lei legge la nostra interpellanza, non troverà scritto: "preso atto che la proprietà è del Ministero degli interni", perché non l'abbiamo scritto...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
... nel mio intervento ho detto che allo stato attuale, dopo due passaggi, dopo due gradi di giudizio... non è proprietà regionale, la diatriba è Ministero degli interni o Regione. Noi interpretiamo, come Amministrazione comunale, con l'articolo 5 e su quelle che sono ormai le "sue" famose prerogative della nostra Regione può anche trovarmi d'accordo, lo sa che essere autonomisti - glielo abbiamo già spiegato - non vuol dire solo dirlo, ma occorre poi dimostrarlo e credo che siamo sempre stati i primi a dimostrarlo, non lo abbiamo certo decantato e non l'abbiamo certo urlato a vanvera come forse fanno altri. L'autonomia si dimostra essendo autonomi innanzitutto, sulle prerogative della nostra autonomia quindi ci troverà sempre d'accordo, non ha bisogno di darci lezioni, ma in questo momento ritengo che chiunque legga gli atti... e mettiamoci un attimo a leggerli, ma credo che, dopo due gradi questo è quanto... Infatti abbiamo detto che è dal 2008 che è in atto questa controversia et en attendant on vieilli e probabilmente fra un po' saremo proprietari dei ruderi dell'ex Hotel Lanterna, ma mi rendo anche conto che probabilmente non c'è un colpevole e soprattutto non lo stiamo cercando in questo momento, abbiamo solo chiesto quali possono essere gli interventi, quindi non prenda sempre tutto come una cosa rivolta essenzialmente a lei, anzi questo non era proprio nostra intenzione. Ripeto: non abbiamo dato noi la definitiva proprietà, però, leggendo gli atti, risulta questo, che poi il Ministero degli interni abbia un suo progetto e abbia intenzione... rispetto al 2008 in cui avrebbero venduto all'asta questo edificio, probabilmente hanno fatto altre valutazioni. Io le chiederò gli atti perché, ad esempio, la lettera di convocazione della Conferenza Stato-Regioni l'ho trovata sul sito del Ministero, quindi non ho più di quella e non so neanche se c'era un ordine del giorno più dettagliato, dove c'è già un progetto; su questo io le chiederò documentazione, se lei può già fornircela attraverso questa nostra interpellanza, sennò le faremo la richiesta.
Posso anche capire che si inizi una discussione non solo con il Comune, la stessa collega Morelli già la scorsa volta nel corso della discussione di un'interpellanza aveva sottolineato il fatto che nella Comunità montana si stanno facendo delle riflessioni sull'utilizzo alternativo di questa struttura. Sarebbe interessante forse fare anche qualche passo in più pur capendo quello che lei dice: che chiaramente la ghigliottina è un po' il pronunciamento definitivo. A mio avviso, coinvolgere maggiormente le comunità limitrofe sarebbe interessante anche proprio per spiegare, perché credo che la popolazione - a parte chi ha amministrato, è stato nelle amministrazioni - non abbia ben chiaro questo iter, pertanto non trovo così culturalmente avanzato dire semplicemente che stiamo cercando di evitare che il Ministero non ci metta dentro un centro per i migranti dove si fa poi lo screening, sarebbe interessante invece condividere con la popolazione un percorso diverso e anche forse un po' più costruttivo anche da un punto di vista umano; questo non vuol dire che siamo d'accordo che il Ministero faccia un centro - perché con lei bisogna sempre specificare bene -, non vuol dire che questo va bene. A nostro avviso, c'è bisogno di maggiori informazioni anche su questo dossier.