Oggetto del Consiglio n. 3091 del 6 dicembre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 3091/XIV - Ritiro di risoluzione: "Verifica dell'efficacia e dell'imparzialità delle modifiche introdotte dall'applicazione della deliberazione della Giunta regionale n. 1480/2017".
Farcoz (Président) - Point n° 45.01 de l'ordre du jour. La parole au collègue Roscio pour l'illustration.
Roscio (ALPE) - Una breve illustrazione, perché di questo argomento avevamo già avuto modo di parlare ieri, almeno nella parte di illustrazione, ma abbiamo ritenuto opportuno una risoluzione per cercare di ampliare un po' la discussione, perché dal nostro punto di vista è una questione che nulla ha di privato e, a questo proposito, vorremmo fare un paio di osservazioni.
Lo scopo della norma, in allora presentata nella prima versione, partiva da un dato: che negli ultimi dieci anni (quelli della crisi) il mondo dell'edilizia aveva perso più o meno la metà degli addetti e quindi (credo che il dato sia incontestabile) è un settore ancora oggi in grave crisi. L'intento primo di questa norma era cercare di rilanciare un settore, possibilmente anche agevolando il recupero di un patrimonio edilizio esistente, che ad oggi invece è in stato di abbandono e che non riesce a trovare le forze e le risorse per riuscire ad essere recuperato. L'intento della delibera in allora era pertanto di facilitare gli investimenti futuri e non andare ad intervenire su quelli passati, proprio perché quelli passati ormai non avrebbero portato sviluppo, erano già stati effettuati. È ovvio che andare ad agevolare, a cambiare in senso positivo anche per il passato è gradito ai beneficiari, però questo non sposta di una virgola né lavori, né utilità per chi opera nel settore. Ecco perché nella norma originaria, nella prima versione della delibera, non era prevista una forma di retroattività: perché si intendeva lavorare sul futuro. Questo come primo dato. Introdurre invece successivamente anche la possibilità di poter beneficiare di risorse e toglierne in parte alcune destinate al futuro per interventi già fatti comporta un'attenuazione della possibilità di rilancio del settore.
La seconda questione, modificata nella seconda versione della delibera e portata da questo Governo, era quella dell'ISEE. Nella versione precedente l'ISEE aveva solo una soglia che distingueva tra l'ISEE al di sotto dei 20 mila euro, e quindi i redditi che avevano bisogno di aiuto ulteriore per cui si andava a lavorare su un tasso più agevolato ancora e, invece, tutti quelli che erano al di sopra potevano tranquillamente beneficiare della norma senza avere distinzioni o limitazioni. Pertanto non si precludeva a nessun cittadino valdostano la facoltà di accedere a tali norme.
L'aver introdotto un tetto ben preciso - perché ad oggi il tetto arriva a 80 mila euro - comporta che chi ha un ISEE superiore a 80 mila euro non può accedere ai benefici, e oggi non è neanche ben chiaro come sia stato scelto questo tetto. Si poteva scegliere 100 mila o anche addirittura 70 mila, perché no? Non è chiaro come mai è stata scelta proprio la soglia degli 80 mila e non un valore più basso, che era già comunque importante. Noi, da questo punto di vista, riteniamo che la misura poteva essere forse migliorata. Si poteva per esempio introdurre qualcosa che già era emersa come criticità: non obbligare i cittadini che intendono fare degli investimenti a dover fare due atti successivi, in un primo momento ricorrere ad un mutuo bancario e poi, solo successivamente, poter beneficiare di questa misura più favorevole, cosa che invece ancora oggi non è possibile. Forse si poteva lavorare di più in questa direzione, invece le modifiche sono andate in un'altra direzione. Per questo, Assessore Baccega, lei sa benissimo che, con le vecchie regole, casi come il suo non avrebbero potuto beneficiare di questa norma, mentre invece con le modifiche introdotte in seguito c'è questa possibilità. Ecco perché noi abbiamo voluto discutere ulteriormente su quanto ieri ha già avuto modo di dire nei pochi minuti che c'erano per la discussione: perché forse avrà modo di spiegare, anche dal suo punto di vista, le motivazioni che hanno portato ad introdurre queste modifiche e non altre.
Dalle ore 17:29 riassume la presidenza il Presidente Rosset.
Rosset (Presidente) - Ha chiesto la parola il Consigliere Borrello; ne ha facoltà.
Borrello (AC-SA-PNV) - Innanzitutto vorrei esordire nel dire che non è una questione personale, abbiamo sempre cercato di distinguere gli aspetti di carattere personale da quelli di carattere politico. Ci tengo a sottolineare il fatto che, preso atto di quanto lei ha risposto ieri al question time prodotto del collega Roscio, sembrerebbe che lei abbia fatto una domanda di accesso ai benefici. La domanda è legittima e quindi non è una questione di legittimità; ha presentato domanda, ci saranno le verifiche - diceva lei ieri - se ha i requisiti o meno, quindi non entriamo nel merito di definire se la questione è legittima o meno. La questione è legittima perché la normativa lo prevede, la delibera della Giunta regionale lo prevede. Onde dare adito ad errate interpretazioni, non è una questione personale, ma di totale legittimità da parte degli utenti. Nel caso specifico lei ieri ci ha detto in risposta che ha avuto modo di poter produrre una richiesta, quindi non è una questione di carattere personale.
Ben venga che un Consigliere regionale, un Sindaco, un Assessore, qualora abbia la possibilità di accedere ad una misura, lo faccia. Non è un invito a tutti coloro che fanno politica di poter partecipare alle misure previste dalla normativa vigente. Noi approfittiamo di questo momento per fare un'analisi più di carattere politico. E l'aspetto di carattere politico è capire qual era la nostra filosofia rispetto al provvedimento dei mutui, rispetto a quanto poi è stato modificato e portato all'attenzione della Giunta regionale il 30 ottobre.
Noi, nella seduta di Giunta dell'11 settembre, volevamo lanciare un messaggio per quanto riguarda lo sviluppo economico e il recupero del settore dell'edilizia andando a definire le attività, le iniziative e i lavori per il futuro, non avevamo previsto una sorta di retroattività. Ho avuto modo in questi due giorni di rileggermi i verbali della Commissione del 24 ottobre, all'interno della quale ci sono state tutta una serie di esplicazioni e di posizioni dal punto di vista politico rispetto a tale iniziativa, rispetto alle visioni che avevamo prodotto noi e la visione che ne è conseguita con le modifiche prodotte dal collega Baccega.
Le modifiche sostanzialmente erano tre: una legata alla rappresentanza delle imprese locali con le sedi all'interno del territorio valdostano, una legata all'ISEE - e poi ci tornerò - e una legata alla retroattività. Se è vero, come diceva il collega Baccega ieri, che all'interno della Commissione è stato espresso in seduta consultiva, perché sentita la Commissione abbiamo espresso parere favorevole, è altrettanto vero - così come si evince dal verbale - che abbiamo differenziato anche la nostra espressione di voto nell'andare a dettagliare le nostre perplessità. Abbiamo fatto anche degli esempi specifici ed è tutto verbalizzato. Stiamo parlando del 24 ottobre.
Per quanto riguarda la retroattività, avevamo fatto questo tipo di esempio. Se un signor "x" (è proprio citato così nel verbale) compra una casa nel 2015 e nel 2015 non ha i requisiti, oggi noi andiamo a modificare i requisiti per quanto riguarda il limite ISEE (prima il limite ISEE era 40 mila), andiamo a togliere o a modificare il limite ISEE. Al signor "x", che all'atto dell'acquisto dell'immobile non aveva i requisiti, con le modificazioni noi oggi diamo la possibilità di acquisire un benefit, quindi di poter partecipare attivamente ai benefici. Avevamo escluso questo tipo di iniziativa perché la nostra visione della delibera era per il futuro, non per sanare il pregresso di coloro che non avevano i requisiti all'atto dell'acquisto del bene: da qui una diversa visione politica. Da una parte noi avevamo fatto una delibera di Giunta per il futuro, qui c'è una visione (legittima) che va a "sanare" il pregresso, magari quel pregresso che non aveva i requisiti all'atto dell'acquisto della casa.
Il valore ISEE era nella precedente delibera, non nella nostra proposta, perché su quella in vigore, quella che prevedeva la soglia dei 40 mila per quanto riguarda la possibilità di accedere al beneficio, noi avevamo tolto totalmente il limite ISEE. Questa avvalora il fatto che per noi non è uno scandalo che un Consigliere regionale, un Sindaco o un Assessore faccia domanda, anzi, noi l'avevamo addirittura tolto. L'avevamo tolto proprio perché abbiamo volevamo dare sviluppo all'edilizia e quindi avevamo fatto il ragionamento di togliere il limite ISEE, ma non avevamo previsto la retroattività. È un discorso per il futuro.
Detto questo, ricordo benissimo che il collega Baccega aveva detto che, secondo lui, veniva meno il diritto sociale alla casa nel momento in cui non si metteva il limite ISEE, l'aveva detto in Commissione e anche in Consiglio regionale. Ora io mi pongo la domanda: se con 80 mila un Consigliere regionale può produrre istanza, mi spiegate dov'è l'equità sociale che lei aveva annunciato? Questa è una piccola provocazione, me la permetta, perché 80 mila è un parametro identificativo dell'annuncio che lei aveva fatto di parificazione all'equità sociale. A questo punto, se con 80 mila un Consigliere regionale può partecipare togliamolo, perché gli 80 mila non hanno senso.
Detto questo, studiando l'argomento, ho avuto modo di spiegare dal punto di vista politico la diversa visione. Io ho sempre cercato di evitare di fare attacchi personali e ovviamente non abbiamo dati in mano per fare valutazioni supplementari, di conseguenza noi rivendichiamo la bontà della nostra iniziativa in merito allo sviluppo futuro. Giustamente lei ha fatto una domanda, bisognerà vedere se ci saranno i requisiti e tutto quanto, ci sarà l'istruttoria, ma ha diritto a farla, collega, nel momento in cui la delibera di Giunta lo prevede. Addirittura non capirei il contrario, se lei non la facesse, se ha la possibilità di farlo, lo faccia. Non è uno scandalo, la delibera di Giunta lo prevede.
Noi stigmatizziamo il fatto che magari queste modifiche da lei prodotte non danno quello sviluppo atteso per quanto riguarda il recupero, almeno non totale, perché parzialmente viene adoperata una cifra per sanare il pregresso, è questa la cosa che noi "contestiamo" di più. Ci permetta di insinuare il dubbio che magari lei un po' abbia approfittato di questo contesto.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Baccega; ne ha facoltà.
Baccega (EPAV) - Finalmente riusciamo a chiarire quali sono state le grandi differenze che ci hanno portati ad approvare il provvedimento secondo una visione che era tutta nostra. Lo facciamo nel contesto di una risoluzione che ritengo inopportuna, senza senso, ma di questo ne parlerò alla fine.
È necessario ripercorrere i passaggi. Abbiamo iniziato con una variazione di bilancio a inizio estate, con la quale avevamo detto che questo provvedimento ci poteva stare. Fummo noi a lanciare l'idea di alzare i livelli anche per la prima casa. È verbalizzato proprio il mio intervento, quando dico: "non solo per il recupero, ma lavoriamo anche sulla prima casa", perché era una forte criticità. Poi l'11 settembre (la data fatidica) voi presentate una delibera in Giunta che a noi viene resa pubblica ben nove giorni dopo. Arriva in Commissione con almeno già tre emendamenti, ma ci sta, uno l'ha rivista, l'ha valutata. Nel frattempo il Presidente della Giunta e l'Assessore fanno una bella conferenza stampa, vanno alla CNA con tutti gli operatori economici del settore ed enfatizzano un provvedimento che né era stato approvato, né era stato valutato, né era stato approfondito secondo la loro visione. Questo ci sta.
Si sono succedute su questo provvedimento ben quattro Commissioni. Credo che, a mia memoria, questo provvedimento è stato quello più dibattuto in assoluto; è stato estremamente valutato dai componenti della Commissione, perché anch'io mi sono riletto tutti i verbali e devo dire che la partecipazione è stata notevole. Mi piace sottolineare oggi un'affermazione del Consigliere Cognetta che dice: "bene, io sono piacevolmente colpito dal fatto che per la prima volta si faccia la modifica di una delibera direttamente in Commissione". Questo testimonia il fatto che c'è stato un grande approfondimento, quindi è stato un atto estremamente partecipato e approfondito, nel quale voi avevate degli obiettivi. A pensar male, c'è quel proverbio che dice: chi mal fa, mal pensa. Noi potevamo pensare che c'era qualche imprenditore facoltoso, il quale poteva avere situazioni più favorevoli rispetto alla mancanza di un tetto. Questo era un po' il concetto.
I due nostri obiettivi, dell'allora minoranza (ora maggioranza), erano incrementare l'accesso al mutuo prima casa con l'obiettivo di fare delle valutazioni sul fattore famiglia, in quanto quelle misure non erano più attuali, come ha detto lei giustamente. C'è un calo di richieste piuttosto significativo. Il secondo era, condividendo quello che perseguivate voi, il mutuo per il recupero di edifici, unità immobiliari con l'obiettivo di aprire i cantieri e quindi disponibilità anche per le seconde, le terze e le quarte case. Bisogna evidenziare quali sono state le reali modifiche prodotte in quelle Commissioni andando nella direzione che noi valutavamo. Noi ritenevamo che le perizie si potessero fare all'interno dell'Assessorato, potenziando l'Assessorato in quel caso (e così si sta facendo), come si era sempre fatto. Qualcuno aveva anche testimoniato dai banchi della maggioranza (ora opposizione) che di fatto i percorsi non erano mai così lunghi, la perizia asseverata avrebbe sicuramente allungato i tempi, perché la perizia asseverata da parte vostra doveva essere valutata dagli uffici. Ci sono allo studio i valori dell'Osservatorio Immobiliare Italiano (OMI), perché erano fuorvianti rispetto al valore dei mutui che si potevano dare: uno metteva in atto 150 mila euro, ma il valore del mutuo non poteva essere 150 mila euro, perché a seconda della zona variavano i mutui. Altri Consiglieri hanno sollecitato, i sindacati stessi hanno detto che l'ISEE per la prima casa poteva essere un inserimento possibile (e molti Consiglieri avevano anche convenuto in questo senso). Si è introdotta la logica - questa fortemente dibattuta - di guardare con attenzione alle aziende sul territorio: laddove si interveniva per una ristrutturazione, si determinava che le aziende valdostane potessero avere una certa attenzione. Allora noi abbiamo inserito il concetto della premialità sul mutuo. Si sono ulteriormente differenziati e ridotti i tassi di interesse, guardando anche per i nuclei familiari con ISEE inferiore a 20 mila euro, che potessero avere lo 0,5 anziché lo 0,7 qualora ci fossero stati dei figli minori. Si è predisposto che si potessero integrare i mutui in essere e si è spostato al 30 aprile il termine ultimo per consentire le integrazioni. Tutto questo dopo che la minoranza aveva presentato una risoluzione che imponeva, giustamente, perché anche quella era una nostra volontà, erano due mesi che le pratiche erano ferme, poiché c'era dell'aspettativa rispetto al provvedimento. Le agenzie immobiliari che abbiamo sentito in una riunione plenaria presso il mio Assessorato avevano le pratiche sui tavoli e aspettavano il momento di poter presentare i provvedimenti di richiesta di mutuo, per cui era necessario per il 2 novembre poter dare il via alla raccolta della documentazione per i mutui.
È stato direi un dibattito importante, serio, approfondito, in cui tutte le tematiche sono state affrontate con grande attenzione; forse un po' meno quella dell'ISEE, perché se lei ha ripercorso tutti i verbali come ho fatto io, si renderà conto che un intervento iniziale parlava di ISEE e poi soltanto il Consigliere Borrello ha fatto quell'affermazione che testé ha evidenziato. Quindi devo rileggere anche la parte di un suo intervento in cui proprio parlava del signor "x". Lei diceva: "il signor "x" compra casa nel 2016 e non ha i requisiti per l'accesso, pertanto non presenta domanda. Dal 2016 ha tre anni di tempo, quindi fino al 2019, per poter presentare domanda". Cosa vuol dire? Vuol dire che nel frattempo sono cambiati i parametri, adesso ha i requisiti per poter presentare la domanda e noi gli diamo la possibilità di accedere al mutuo. "Non è scandaloso, è una scelta e non la sto criticando, è una scelta" (è quello che ha detto prima). Questo è l'unico approfondimento fatto sulla questione dell'ISEE. Ma perché è l'unico approfondimento? Perché questa è la proposta di deliberazione "Esame di deliberazione recante l'approvazione delle disposizioni di carattere generale" che voi avete presentato il giorno 20 in Commissione. Al punto n. 15 si dice: "caratteristiche degli interventi aventi ad oggetto l'acquisto" e, al punto e), si dice: "gli acquisti con atto di compravendita stipulato da oltre tre anni dalla data di presentazione della domanda". L'avevate presentata così anche voi, è questa! Questa è indirizzata al Presidente del Consiglio, venga a vederla, caro Consigliere! Credo sia andata avanti così, in modo chiaro. Vado ancora più avanti: siccome su questa legge n. 3 abbiamo lavorato tanto in passato, è chiaro che questa cosa è sempre esistita, anche quando si è passati agli allegati (all'allegato B e ad altri).
Aggiungo un'altra cosa. Gli uffici avevano espresso - a lei come a me - le criticità, perché gli uffici avrebbero dovuto tenere aperti due bandi paralleli: uno con i vecchi requisiti e uno con i nuovi. Li avremmo fatti impazzire, ecco perché avevate già inserito la norma in quel caso. Ma non mi dica di no, Borrello, è scritto qua, questa l'ha trasmessa lei al Presidente del Consiglio, non io!
Ora, per entrare nel merito della questione sulla quale voi spingete di più - voi volete denigrare il sottoscritto perché la mia compagna ha presentato domanda - siamo quindi di nuovo al solito discorso che i parenti (i figli, i nipoti, i genitori o i nonni) non possono vincere un concorso pubblico da quando siamo in questa Amministrazione, da questi cinque anni. Non possono vincere una gara d'appalto, un concorso di idee, non possono accedere ai mutui, perché può essere rimarcato come un interesse privato. La richiesta che è stata fatta in Commissione non arriva da Baccega, arriva dal fatto che voi l'avete proposta, è rimasta lì, ad un certo punto è stata modificata ed è stata rimessa. È invece grave (molto grave) che le informazioni coperte dalla privacy e che ancora oggi non sono state pubblicate siano state divulgate dagli uffici. Questo è davvero un fatto grave.
Per concludere, voi con la vostra risoluzione chiedete l'impegno al Governo regionale a verificare l'efficacia e l'imparzialità delle modifiche prodotte. Anche questo l'abbiamo detto in Commissione: a un anno di verifica, andremo a valutare che cosa è successo sulla base delle statistiche. Poi mi invitate a non confondere il ruolo istituzionale con quello di cittadino! Io credo che lezioni di questo tipo non le posso proprio accettare da qualcuno di voi. Posso affermare, sia nel ruolo di cittadino che nel ruolo di Assessore o di Consigliere regionale, di esser stato ligio alle regole e corretto nei comportamenti come da sempre mi è stato insegnato; glielo assicuro, mi è stato riconosciuto parecchie volte dalle persone.
Ringrazio i colleghi della maggioranza intanto per l'impegno che hanno profuso in Commissione, soprattutto i Commissari, che hanno sicuramente preso atto della bontà delle nostre valutazioni rispetto a questo provvedimento e l'hanno sostenuto. Li ringrazio e invito la maggioranza su questo argomento a votare contro.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Borrello; ne ha facoltà.
Borrello (AC-SA-PNV) - Non volevo intervenire, proprio perché penso di aver tenuto nel mio precedente intervento dei toni consoni a questa Assemblea. Probabilmente lei aveva già preparato il suo, quindi va bene lo stesso, ci sta. Probabilmente lei si aspettava che l'avremmo attaccata e saremmo stati astiosi nei suoi confronti, invece abbiamo fatto valutazioni di carattere politico, all'interno delle quali abbiamo manifestato due visioni diverse. Poi lei nella sua esplicitazione delle date, della Commissione o non Commissione, alla fine ha riconosciuto che sono provvedimenti che hanno subito diversi passaggi all'interno della Commissione. Non ripercorro i percorsi fatti all'interno della Commissione, le audizioni dell'ARER o meno. Sta di fatto che la delibera n. 1480 - non faccio polemica, perché se lei ha diritto di fare domanda, la faccia - ormai è approvata, e ben venga. Noi al punto n. 37 dell'allegato A avevamo fatto un ragionamento legato al futuro; le modifiche presentate da lei nella Commissione del 24 ottobre ben vengano, molti cittadini avranno usufruito di questa possibilità; tra questi, qualora ci siano i requisiti, ci sarà anche lei. Lei è particolarmente fortunato, non ho niente da contestarle, non so come dirglielo, ha i requisiti, quindi lo faccia senza alcun tipo di problema.
In merito all'espressione di voto - visto che lei ha letto, leggo anch'io - c'è l'espressione di voto all'interno della Commissione, nel verbale c'è la dichiarazione di voto, ma non c'è tutta la discussione. Alla conclusione di un dibattito in Commissione molto acceso, molto dibattuto e anche molto interessante, c'erano visioni diverse. Io dicevo: "Grazie, Presidente. Per dichiarazione di voto faccio un ragionamento sull'ISEE (va benissimo). Poniamo invece dei dubbi di carattere molto serio, perché secondo me la Commissione, al di là dell'espressione del voto di oggi, deve andare a fare degli approfondimenti in merito alle disposizioni transitorie, che sono totalmente inique nei confronti dei valdostani". Non parlo di Baccega, di Giuseppe o di Michele, ho fatto un ragionamento per i valdostani. Poi, ripeto: i requisiti sono stati modificati, ma politicamente abbiamo una visione diversa. Sono stati modificati i requisiti, il limite ISEE di 80 mila euro è un limite all'interno del quale possono partecipare praticamente tutti, allora era meglio la nostra versione originaria, quella in cui avevamo tolto il limite ISEE. È molto semplice, vi sono visioni diverse della delibera, ma senza polemica, perché non mi appartiene. Le auguro un buon lavoro.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Marquis; ne ha facoltà.
Marquis (AC-SA-PNV) - Anch'io voglio fare due considerazioni di carattere politico su questo argomento, perché ritengo che sia doveroso e importante, non tanto per entrare nel merito dei comportamenti dell'Assessore, ma per entrare nel merito della misura.
Credo sia stato evidente, dalle considerazioni del collega Baccega, che le finalità di questa iniziativa, così come erano state presentate, erano completamente diverse da quelle che poi hanno trovato compimento. Erano finalità diverse, perché si prefiggevano di creare dello sviluppo economico, di guardare avanti, non gli specchietti retrovisori. Questo me lo consenta. Questa è una cosa a cui abbiamo sempre tenuto a rappresentare nell'ambito della discussione e del confronto che abbiamo avuto anche in Commissione. Erano misure che si prefiggevano di creare del lavoro, dell'occupazione, di muovere un settore fortemente in crisi, e credo sia stato anche un po' riconosciuto nella relazione della Banca d'Italia di pochi giorni fa: si auspica che da queste misure ci possa essere un sostegno allo sviluppo dell'edilizia.
Però vorrei fare alcune considerazioni di carattere puntuale, nelle quali non possiamo riconoscerci e che secondo noi hanno in parte condizionato l'obiettivo generale. Innanzitutto, per tornare al discorso dell'ISEE, abbiamo introdotto l'innovazione di poter finanziare anche gli interventi sulle seconde e terze case, perché l'obiettivo era quello di muovere il settore del comparto dell'edilizia. Il ragionamento quindi era questo: chiunque è proprietario di un bene all'1 percento ha diritto di accedere ai finanziamenti regionali. Lei ha introdotto la soglia di 80 mila di ISEE sulla prima casa. Ho già avuto modo di dirglielo in Commissione, questo è un grosso paradosso, perché significa non aver capito qual è l'effetto combinato delle norme che abbiamo messo in piedi, poiché sulla seconda e terza casa si può ottenere un finanziamento all'1 percento anche con un ISEE di 300 mila. Non capiamo perché sulla prima casa non si possa accedere. Se io ho già una prima casa, posso accedere ad un finanziamento per una seconda, per una terza, per una quarta, per una quinta. Se non ho la prima casa non posso accedere, ma questa è una cosa che non sta in piedi sotto il profilo logico e concettuale.
Mi collego al discorso che lei ha fatto sulle perizie. Io ricordo quando con il collega Borrello abbiamo discusso con i dirigenti, con Finaosta; siamo riusciti a convincerli a rivedere completamente la procedura per arrivare alla concessione di questi mutui, che avevano un consolidato di attesa di aspettativa di sei/nove mesi. Li abbiamo convinti a rivedere completamente l'iter e portare il tutto a due o tre mesi. Non è stato facile, però sulla delibera era stato accettato di chiudere le pratiche con quella tempistica. Adesso le dico anche perché. Una delle ragioni del blocco dell'edilizia, della mancata accessibilità delle domande ai mutui regionali, deriva dai tempi, perché se uno si rivolgeva agli istituti bancari, in sessanta giorni poteva ottenere un mutuo. Non capivamo perché attraverso la Regione questo non poteva accadere, pertanto abbiamo proposto una modifica che ritenevamo intelligente, un grosso passo avanti. Oltretutto questa modifica avrebbe fatto sì che la gente non avrebbe più avuto la necessità di fare due mutui: il primo con la banca per poter cominciare l'acquisto e partire con le sue iniziative, per poi poterlo convertire, dopo nove mesi, sul mutuo regionale. Credo che la vera innovazione di tutto questo, più che nel tasso all'1 percento, che rappresenta comunque una condizione di vantaggio, stava nei sei, sette mesi ridotti di attesa, perché questo è il freno allo sviluppo economico al favorire gli investimenti. Le assicuro che su questo noi ci siamo impegnati molto, ma con molta amarezza ho appreso che lei ha riportato tutto come prima. Anche a noi i dirigenti avevano detto che tutto questo comportava una revisione complessiva dell'approccio alla gestione di tali pratiche, ma non abbiamo detto loro di far finta di essere di fronte ad un foglio bianco. Le procedure dopo anni devono essere riscritte e riviste, non sono più attuali. Questa è stata la nostra sfida a favore dei valdostani. Lei però non l'ha colto come messaggio, non ha colto la bontà di questa iniziativa.
Quanto alla retroattività, le dicevo che lei ha guardato lo specchietto retrovisore; sicuramente avrà fatto i suoi conti, i suoi ragionamenti, ma questo è tutto meno che una valutazione di sviluppo della nostra economia, perché lei ha preso un pacchetto di risorse della pubblica amministrazione per finanziare iniziative che sono già state realizzate, quindi queste non generano alcuno sviluppo economico, glielo posso garantire. Io non ho mai visto legiferare in questa maniera. È come quando Berlusconi, tolta la tassa di successione, avesse detto di toglierla anche a chi è deceduto tre anni fa, perché si rifanno i conti e tutti ne hanno diritto. Fa sorridere, perché questa è anacronistica come iniziativa! Non ha un'idea di cosa significa sviluppare economicamente o fare della pianificazione economica. È questo che ci dispiace.
Sotto il profilo invece di quello che è stato rilevato, credo che lei abbia tutto il diritto (come qualsiasi Consigliere) di accedere ad una iniziativa di mutuo, però noi sappiamo che lei è una persona integra moralmente; diversamente potremmo pensare, visto che è l'Assessore competente, che si sia ritagliato un abito su misura.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Baccega; ne ha facoltà.
Baccega (EPAV) - Devo replicare al collega Marquis. Sembra che facciamo a cazzotti tra ex colleghi di partito, in realtà lei dice cose inesatte, perché la procedura è molto più snella. Abbiamo già trasferito trenta pratiche nel primo mese a Finaosta.
La vostra procedura prevedeva che arrivasse una perizia asseverata e che la perizia asseverata doveva essere valutata dagli uffici; se non c'era la congruità rispetto all'OMI, dovevamo rivedere tutto e si riportava indietro. Ha idea di che meccanismo avevate messo in piedi? Mi scusi, diciamo le cose come stanno! Invece, per quanto riguarda il recupero (l'obiettivo di cantierizzare), le cose vanno avanti normalmente, perché arriverà un progetto fatto da un professionista esterno, quel progetto viene valutato immediatamente dall'ufficio rispetto ai parametri e dopo viene ammesso ai benefici. È tutto più semplice il passaggio fino a Finaosta. Se Finaosta adotterà gli stessi comportamenti che ha concordato con voi e con noi, siamo certi che la gente non aspetterà sei mesi, ma ne aspetterà tre, stia certo.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Marquis; ne ha facoltà.
Marquis (AC-SA-PNV) - Non tanto per replicare alle considerazioni fatte dall'Assessore Baccega, ma per dire che, a dimostrazione della volontà con la presentazione di questa iniziativa, che era di discutere politicamente sull'argomento, per quanto mi riguarda a nome del gruppo chiedo di ritirare la mozione, perché l'obiettivo per noi è stato raggiunto: evidenziare una situazione critica e poter fare il punto della situazione su questo argomento spiacevole e delicato.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Roscio; ne ha facoltà.
Roscio (ALPE) - Intervengo, se posso, come primo firmatario. Accogliamo la richiesta del collega Marquis. Non ci interessava portare al voto questa risoluzione, ci interessava discuterne. Vediamo però con un po' di amarezza che l'unico avvocato di sé stesso rimane l'Assessore, nel senso che si è tramutata in una sorta di difesa personale, cosa che invece speravamo si ampliasse leggermente anche ad una discussione un po' più politica, perché mi sembra ci siano visioni diverse. Ritenevamo che le norme fossero migliori prima, voi ritenete che le norme sono migliori adesso. Il futuro ci dirà quale sarà la cosa migliore. Se il rilancio avverrà, penso che il risultato sarà positivo. A noi interessava mettere in evidenza quella che ci sembrava essere una distorsione delle norme. La discussione c'è stata e a noi interessava quello.
Ritiriamo quindi la risoluzione.
Il Consiglio prende atto del ritiro.