Oggetto del Consiglio n. 3074 del 5 dicembre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 3074/XIV - Interpellanza: "Ripresa dei lavori di approvazione del Piano di tutela delle acque".
Rosset (Presidente) - Punto n. 33, è assente il collega Restano, passiamo al punto n. 34 all'ordine del giorno. Pour l'illustration a demandé la parole le collègue Bertin.
Bertin (GM) - A saperlo che toccava a me... mi scuso, ma credo che sarebbe anche opportuno informare i Consiglieri dei cambiamenti per l'ordine del giorno, perché se uno non viene avvertito di tali cambiamenti non è pronto per illustrare le proprie interpellanze. Mi pare un modo di organizzare i lavori del Consiglio piuttosto improvvisato, che personalmente non apprezzo molto. Comunque, mi scuso per il ritardo di cui non ho nessuna responsabilità, ci tengo a evidenziarlo.
Questa interpellanza riguarda il Piano di tutela delle acque, il cui iter ormai da diverso tempo è iniziato ma che, purtroppo, recentemente si è di fatto interrotto: sostanzialmente dal mese di luglio le attività si sono fermate e, da questo punto di vista, sappiamo che la tempistica per l'approvazione del Piano di tutela delle acque è piuttosto stretta e questo fermo è piuttosto preoccupante.
Ci chiedevamo proprio le ragioni di questo fermo, che rischia di far slittare di molto l'approvazione del piano, quali erano le intenzioni del Governo regionale per il rispetto delle tempistiche previste? A questo tra l'altro, si collega anche la "moratoria" per quanto riguarda le centraline idroelettriche, che scade alla fine di quest'anno ed è in parte collegata al Piano di tutela delle acque. Chiediamo, su questi due aspetti importanti nella gestione delle acque in Valle d'Aosta, quali erano le intenzioni, visto che da tempo non si sono più riuniti i tavoli tecnici sembrerebbe che la cosa si stia allungando e che la tempistica rischi di essere molto diversa da quella prevista. Un po' come il Consiglio.
Presidente - Prima di dare la parola al collega Baccega per la risposta; collega Bertin, sono stati comunicati dalla collega vicepresidente Morelli i cambiamenti, in quanto i colleghi Restano, Chatrian e l'assessore Marguerettaz hanno giustificato l'assenza di alcune ore per la manifestazione dei maestri di sci. Quindi avevano comunicato questo cambio. Concordo con lei sul fatto che in questo modo non è sempre facile gestire le interpellanze, concordo. Chiedo scusa per l'interferenza.
Ha chiesto la parola l'assessore Baccega. Ne ha facoltà.
Baccega (EPAV) - Grazie collega Bertin, questa interpellanza ci dà l'opportunità anche d'informare il Consiglio su quali saranno i momenti futuri di questo Piano di tutela delle acque che - come lei ha detto - da luglio in avanti ha avuto quasi una piccola sospensione; non è dovuta alla responsabilità di nessuno, ma forse qualche responsabilità anche noi ce l'abbiamo, con questi cambiamenti, ovviamente diventa anche difficile riunire tante persone.
Si è lavorato parecchio per questo PTA, si è lavorato tanto e diciamo che i molti forum hanno prodotto tanto materiale e i tanti incontri hanno prodotto tante suggestioni che ci permetteranno - ne sono certo - di avere un Piano di tutela delle acque sicuramente efficiente.
All'inizio fu scelta una procedura, che sapevamo avrebbe richiesto sicuramente più tempo e più impegno e che avrebbe consentito, però, una maggiore condivisione per i diversi portatori d'interessi: coloro che pensano all'idroelettrico, coloro che pensano all'ambiente, il turismo e l'agricoltura, soprattutto. Il documento citato, la relazione di sintesi sulle attività svolte al 20 luglio 2017, che è stato presentato alla III Commissione consiliare, rappresenta un po' il punto di arrivo del lavoro di consultazione dei portatori d'interesse in merito alle criticità e alle problematiche esistenti nel settore delle acque, ma anche il documento sul quale si è aperta la "fase 2" (la nuova fase di consultazione delle proposte d'intervento). A fine settembre il documento è stato presentato ai diversi portatori d'interessi con un'ultima riunione per i presidenti di consorzi di miglioramento fondiario, che si è svolta il 17 novembre e che abbiamo tenuto insieme al collega assessore Nogara e, nel frattempo, sono pervenute altre note di osservazione. Quindi gli uffici stanno procedendo alla stesura della prima bozza dei documenti, che tengono conto anche di queste osservazioni pervenute dai consorzi; si sta facendo un'attenta valutazione sulle tante richieste, soprattutto quelle delle aree di esclusione, estremamente importanti. Si resta poi in attesa d'illustrare quanto finora si è elaborato alla III Commissione. Era un po' questo l'impegno preso a luglio 2017.
Per dare un po' di certezze, è nostra intenzione rendere disponibili tutte queste suggestioni sul sito del PTA 2016. Un sito molto ben fatto, molto ben preparato che viene seguito attentamente, dove vengono invitati tutti i processi di aggiornamento, mano a mano che sono prodotti dagli uffici.
Noi riteniamo che nella seconda metà di gennaio si possa prevedere di concludere l'esame dei documenti, attraverso i tavoli tecnici. Dalla fine di gennaio ai primi di febbraio verranno approvati, con una presa d'atto, i documenti del PTA - io mi auguro anche prima - sui quali avviare la procedura di valutazione ambientale strategica (VAS). Questa drammaticamente ci porterà via cinque mesi. Sarà poi necessario integrare i documenti con quanto eventualmente emerso dal processo di VAS e adottare il piano con le eventuali misure di salvaguardia, in attesa che il Consiglio lo approvi. Credo che in occasione della presa d'atto, che sarà probabilmente una delibera di Giunta, potrà essere il momento in cui si fanno delle valutazioni anche in quell'atto rispetto alla moratoria. Fino a quel momento, faremo anche una valutazione con la maggioranza rispetto agli atteggiamenti da tenere. Credo che siamo in dirittura d'arrivo per quanto riguarda gli atti. Poi i percorsi tecnici del VAS ovviamente sono quelli, sui quali non si può incidere più di così.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Bertin. Ne ha facoltà.
Bertin (GM) - Come primo aspetto, ricordo che i lavori si sarebbero dovuti concludere entro fine dicembre 2017, pertanto siamo già in ritardo. Manca ancora la VAS che - come ha sottolineato - richiederà un tempo significativo di approfondimento. Siamo decisamente in ritardo e - come dicevo in precedenza - c'è anche collegata a questa la questione della cosiddetta "moratoria" - che non ho ben capito quale intervento volete fare - che scade anche questa a fine anno. Si è sempre detto che la moratoria era strettamente legata al piano, non vorrei, vista la vaghezza della sua risposta, che poi si scolleghi la moratoria dall'approvazione del piano, creando uno spazio nel quale si riaprono delle possibilità.
Ricordo che la moratoria era strettamente legata al piano, pertanto la invito a essere un po' più chiaro rispetto a questo aspetto e comunque a rinnovare la moratoria in qualche modo, collegandola magari direttamente all'approvazione del Piano di tutela delle acque, che sarà uno strumento di programmazione a lunga gittata e deve essere affrontato con serietà, ma anche con rapidità, perché siamo in ritardo.
La sua risposta non mi tranquillizza e spero, però, che si acceleri e si faccia ripartire la macchina che è sembrata per un momento essersi fermata, e certamente non è positivo, conoscendo anche l'importanza di questo Piano di tutela delle acque.